Nel
frattempo anche i preparativi nell’accampamento stavano procedendo velocemente.
I
due Uchiha seguiti a ruota dallo Hyuga stavano effettuando continui giri d’ispezione per tutto l’accampamento.
Tutto doveva essere perfetto affinché il piano riuscisse come avevano
programmato, il più piccolo difetto avrebbe potuto essere fatale a tutto quanto
il reggimento, erano i rischi che sapevano si sarebbero dovuti affrontare e ora
si trovavano a doverne portare il peso, in quanto generali.
A
questa scena assisteva incredula l’indigena. Si domandava come potevano delle
persone, anche se non si sta parlano di persone ma di mostri, essere così
crudeli nei confronti di altre persone. Sicuramente madamigella Tsunade aveva
già convocato l’assemblea e si stavano preparando all’offensiva, di certo tra
le loro armi e le sputa fuoco di quei mostri c’era un abisso di differenza, ma
loro avevano il favore di conoscere quei territori meglio di loro e attirarli
in una trappola sarebbe stato facilissimo. Ma nonostante ciò sentiva che non
sarebbe bastato … molti cadrebbero da tutte e due le parti se si arrivasse ad
uno scontro in campo aperto.
Il
flusso dei suoi pensieri venne improvvisamente interrotto da uno scoppio
assordante.
“Idiota!”
sbraitò quello che, da quello che aveva capito in quei giorni di prigionia,
doveva chiamarsi Sasuke, il nipote del generale.
“Chi
vi ha detto di sparare! Cosa credete che le munizioni crescano sugli alberi?!
Vedete che una cosa del genere non succeda più! Altrimenti dovrete vedervela
con me!”
Che
arroganza … chi si credeva di essere? In vita sua Sakura non aveva conosciuto
mai nessuno così odioso.
Come
se le avesse letto nella mente il giovane si volto verso di lei, la scrutava
con quegli occhi iniettati di odio, ma anche molto tristi. Lentamente le si
avvicinò e le prese il mento con due dita.
“Presto
il tuo schifoso popolo pagherà per quello che ha fatto a mio fratello … e per
me sarà un grande piacere sgozzarli come delle bestie … eheheheh … ci sarà da
divertirsi … poi chi lo sa potrei trovare interessante passare del tempo in tua
compagnia … sai non l’ho mai fatto con una selvaggia …”
La
mano del giovane inizio a scivolare lungo il fianco della ragazza, scendendo
verso le gambe per poi salire lentamente verso l’interno della coscia. La giovane si sentiva impotente, non poteva
reagire le mani erano legate e non aver né mangiato né bevuto per quattro
giorni non migliorava di certo le cose.
Avvenne
tutto nel giro di attimi, con tutta la forza che le era rimasta sfoderò una
poderosa ginocchiata al basso del giovane che si trovò accasciato a terra per
il dolore. Sapeva che non l’avrebbe passata liscia, ma in quel momento non le
importava, la soddisfazione di vederlo accasciato a terra a dimenarsi come un
verme non aveva prezzo. Dopo breve tempo però giunse uno dei suoi compagni:
aveva i capelli raccolti in una coda alta e una faccia da prendere a schiaffi,
sembrava si fosse appena alzato.
“Diamine
Sasuke che cos’è tutto questo casino? Stavo cercando di dormire. Perché sei
steso per terra?”
“Non
è il momento per le domande Shikamaru ti spiegherò tutto con calma più tardi,
ora aiutami a tirarmi su. Cazzo se scalcia questa selvaggia!”
“Stupido
anche tu ad andarle vicino. Tuo zio ti aveva avvertito di non scherzarci
troppo, continua a non ascoltarlo e vedrai che il clan Uchiha si estinguerà con
te.”
“Come
hai fatto a capire che …”
“Per
piacere Sasuke, sono pigro ma non sono stupido. A breve distanza e debole com’è
quell’indigena può aver fatto solo una cosa.”
“Senti
chiudiamo qui la questione e torniamo alla tenda sono stanco”
“Come
desiderate vostra altezza” disse scherzosamente Shikamaru per poi aiutare
l’amico a rialzarsi.
“E
smettila per una buona volta di fare il coglione!”
La
ragazza cercò di trattenere una risata, che scena!
Forse
quel ragazzo non era così cattivo come voleva far credere agli altri. Forse …
no, non poteva essere … dopotutto aveva appena cercato di violentarla … si … doveva sicuramente essere cattivo.
Nel
frattempo in lontananza si poteva udire per chi ci avesse prestato attenzione
il suono di alcuni corni che infrangevano il silenzio della foresta. Ma
nell’accampamento erano tutti troppo impegnati in altre cose per poterci
prestare attenzione.
Hinata
si svegliò di soprassalto, facendo di conseguenza svegliare anche Naruto che
stava dormendo accanto a lei.
“Hinata-chan
cosa sta succedendo … perché ti sei svegliata così di soprassalto ... avanti
torna a dormire … ” la voce di Naruto era roca e appesantita dal sonno.
“Naruto-kun
non c’è tempo da perdere dobbiamo andarcene.”
“Ma
cosa stai dicendo Hinata … non-”
“Dobbiamo
andare alla città splendente … Tsunade-sama ha convocato l’assemblea.”
“Troppe
informazioni, Hinata respira.” Disse Naruto sollevandosi dal giaciglio e
prendendo delicatamente Hinata per le spalle “Respira e con calma inizia a
spiegarmi tutto.”
“Cercherò
di essere sintetica. Tsunade-sama è la nostra sacerdotessa e governa sulla
città splendente che è il nucleo del nostro mondo il punto da cui ha preso
forma la nostra gente. Ora lo senti il suono dei corni?”
“E’
lieve ma adesso lo sento”
“Ecco,
questo è il segnale che Tsunade-sama ha convocato tutte le tribù in città per
una grande assemblea durante le quali si deve discutere di questioni
importanti.”
“Quanto
importanti?”
“Ecco
…”
“Hinata,
quanto importanti?”
“Probabilmente
Tsunade-sama vuole dichiarare guerra alla tua gente, Naruto-kun …”
Dopo
questa affermazione calò un silenzio raggelante, Naruto si sentiva diviso tra
la patria e la persona a cui teneva di più in assoluto … quale parte avrebbe
scelto ? non c’era tempo per pensare e la sua decisione doveva essere presa
alla svelta sapendo che qualsiasi cosa scegliesse, il suo destino e quello di
Hinata sarebbero stati segnati per sempre.
“Andiamo”
la decisione era stata presa e ora Naruto si trovava ad affrontare la sfida più
dura di tutta la sua vita.
La
sera era calata e Tsunade non era di certo rimasta con le mani in mano.
Come
gli aveva ordinato, Jiraja aveva chiamato tutti i capivillaggio a raccolta, era
ora di prepararsi e non c’era tempo da perdere.
Tsunade
si alzò e senza perdersi in ciance arrivò subito al dunque:
“La
situazione è grave: come ben sapete i demoni sputafuoco stanno infliggendo
soprusi al nostro popolo ormai da troppo tempo, e come se non bastasse è stata
catturata colei che è destinata a succedermi. Questo è un affronto
intollerabile. Sono qui per chiedervi di unirvi a me e sopprimere quei
maledetti una volta per tutte. Devono imparare a stare al loro posto. Che
tornino da Tezcatlipotca! Noi non li vogliamo qui”
“E
come pensate di fare?” prese parola uno dei capi tribù. Aveva un fisico
possente ed era conosciuto da tutti per la sua forza.
“Abbiamo
pianificato di dividerli e attirarne alcuni verso le bocche fumanti, altri
nelle grotte oscure e li tendere loro una trappola. Abbiamo il vantaggio di
conoscere il territorio meglio di loro … dobbiamo approfittarne.”
“La
vostra è una buona proposta Tsunade del Fuoco. Penso che abbiate convinto tutti
gli altri capi tribù ad unirsi alla vostra iniziativa, tutti siamo stanchi di
questi demoni liberi per le nostre terre e l’affronto recato a voi e alla
vostra preferita è a dir poco oltraggioso, ma rimane ancora una cosa da
stabilire: chi guiderà le spedizioni? E’ vietato alle donne condurre eserciti
in battaglia, lo sapete.”
“Perché
avete forse qualcuno da proporre, A della tribù della Nuvola?”
“Sarebbe
un onore per-”
“Tsunade-sama
lasciate a me il comando ” tra folla si fece spazio un giovane seguito da un
possente cane.
“Kiba,
pensavo che fossi in perlustrazione”
“Lo
ero ma sono tornato per darvi delle brutte notizie … gli sputafuoco si stanno
preparando ad attaccare … sono molti e ho scoperto che Sakura è nelle loro
mani. Vi prego di concedermi il comando della controffensiva”
I
capi tribù si guardarono per cercare un segno di intesa. Alla fine fu Tsunade
pronunciare la decisione:
“E
sia. Preparati. Si va in guerra.” disse con voce tonante Tsunade seguita da
urli di approvazione.
La
donna si avvicinò a Jiraja che le si era seduto vicino per sussurargli:
“Speravo
lo scoprisse quando fossimo riusciti a trarla in salvo. Tienilo d’occhio mi
raccomando. Non vorrei che commettesse una pazzia.” Concluse portandosi il più
lontano possibile dalla folla che aveva iniziato a innalzare canti propiziatori
in attesa di scendere in battaglia
“Ogni
vostro desiderio è un ordine per me, Tsunade” disse l’uomo per poi sparire nel
buio della notte.
My
little corner
Ancora
una volta ho avuto un ritardo imperdonabile. Spero di riuscire a farmi
perdonare con questo capitolo un po’ più lungo degli altri.
Cooomunque,
l’ispirazione spero mi sia tornata, e se non lo è la faccio tornare io.
In
questo capitolo ho cercato di fare una panoramica complessiva della situazione inquadrandola
da tutti i luoghi.
Spero
che il capitolo sia stato di vostro gradimento :)
Cercherò
di aggiornare al più presto possibile!
Un
bacione!
Bani
chan