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Autore: xUnbroken    14/06/2012    0 recensioni
Piccola fan fiction sulla seconda serie di Teen Wolf.
SPOILER PER CHI NON HA VISTO LE PRIME DUE PUNTATE DELLA SECONDA SERIE.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Entrò Derek, distrusse la siringa e Isaac si voltò. Vide me e Stiles accovacciati in un angolo e stava per dirigersi verso di noi.
Gli occhi di Derek divennero rosso sangue e i suoi denti più aguzzi che mai. Ululò così forte che riecheggiò per tutta la stanza e Isaac si accovacciò a terra terrorizzato.
“Come l’hai fatto?” chiese Stiles.
“Sono l’alpha” rispose lui.
Ero terrorizzata e paralizzata. Non riuscivo a muovermi.
Guardavo Isaac terrorizzato dall’altro lato della stanza, ripensavo alla sera prima, e adesso era una qualche specie di mostro mutante. E anche Derek lo era.
Derek si avvicinò a me e mi scostai lentamente.
“Hei, sta’ calma. Non voglio farti del male” mi disse sottovoce. “Guardami. E’ tutto ok.”
Non riuscivo a guardarlo, ma alzai lo sguardo lentamente, cercando di non focalizzarmi solo sui suoi occhi. Un momento prima erano rosso sangue e adesso erano di nuovo di quell’azzurro che risplendeva sotto il bagliore della luce.
Quando arrivò lo sceriffo Derek portò via me e Isaac, e ordinò a Stiles quello che doveva fare. Non rivolsi loro la parola per tutto il tempo che passammo in macchina. Era breve, ma in quel momento sembravano i dieci minuti più lunghi della mia vita.
Nell’arco di due minuti avevo visto trasformarsi il ragazzo che mi piaceva in un mostro violento, e Derek che sembrava bello e normale come qualsiasi ragazzo super palestrato, in un ‘alpha’. Che tra l’altro non so neanche che diavolo significhi.
Isaac mi guardava, ma io non gli rivolsi il minimo sguardo. Scesi dall’auto senza dire una parola.
“Hei” mi fermò Derek “ci vediamo domani” mi sorrise.
Non risposi e mi voltai per andarmene.
Passai la notte a rigirarmi nel letto. All’alba aprii la finestra e guardai verso casa di Isaac, ma lui non c’era.
Mi vestii e mi preparai per la scuola. Mentre mi dirigevo a scuola una macchina mi affiancò.
Era Derek.
“Sali, ti do un passaggio” mi disse. Portava degli occhiali scuri e una canotta bianca.
“No, vado a piedi”
“Ci sono delle cose che devi sapere”
“Ci sono cose che io non voglio sapere” ribattei.
“Lo so. Ma… andiamo. Dammi almeno la possibilità di spiegarti e poi potrai decidere di fare come meglio credi.”
Esitai un secondo e poi entrai in macchina con lui.
“Sei pronta?” mi chiese.
“Pensi che sia pronta ad una cosa che mi arriva dal nulla e che non immaginavo proprio?”
“Ok, ignorerò la risposta. Vuoi sapere cosa siamo?”
“Ho una qualche vaga idea per tutte le serie tv che guardo, ma mi sembra uno scherzo dirlo per davvero, quindi dimmelo tu.”
“Lupi mannari”
Quando me lo disse non provai nulla. Non so se era perché non mi interessava o perché infondo lo sapevo già. Lo sentivo che non mi sbagliavo.
“Non dici niente?”
“Che dovrei dire?”
“Non lo so. Hai domande?”
Ci pensai un attimo. “Cosa intendevi quando dicevi di essere l’alpha?”
Sorrise. “Sarei felice se mi facessi domande di cui tu stessa non conoscessi già le risposte.”
Lo guardai perplessa. “So che sai già cosa significa, vuoi solo delle conferme suppongo.”
“Significa che sei il capo, giusto?” azzardai.
“Si”
“Hai trasformato tu Isaac? Quanti altri ce ne sono?”
“Si, l’ho trasformato io. E non credo tu voglia saperlo davvero.”
“Perché? E si, voglio saperlo.”
“Tutti vogliono il potere” rispose semplicemente.
“Uccidere le persone non è un potere” ribattei.
“Infatti non l’ho creato perché uccidesse persone. Quella è la sua natura.”
“Mi prendi in giro?”
“No. Tutta la rabbia repressa, le violenze subite da suo padre, e tutto il resto si sono amplificate adesso. Da umano è sempre lo stesso, ma quando si trasforma va fuori di testa.”
“Si ho notato.”
“Con la luna piena è diverso. Alcuni riescono a mantenere il controllo, altri hanno necessariamente bisogno di qualcosa che li fermi. Isaac è il tipo di persona che riesce a mantenere il controllo solo se ha uno stimolo.” Mi spiegò.
“Che significa?”
“Che ha bisogno di qualcuno che lo mantenga con i piedi tra gli umani”
Lo guardai. “Senti, mi ha raccontato tutto dell’altra sera. So che è rimasto da te, che avete parlato e tutto il resto. E credimi, era davvero felice solo al pensiero di tornare da scuola con te. Tu, lo rendi felice. E lui ha davvero bisogno di te in questo momento. Dargli del mostro e abbandonarlo non cambierà la situazione, anzi lo manderà totalmente fuori di testa. So che non vuoi abbandonarlo. Lo sento dal battito del tuo cuore che è aumentato. Quindi ti prego, fa’ qualcosa.”
“Che cosa dovrei fare?”
“Non lo so. La prossima mossa spetta a te” mi disse. Nel frattempo eravamo arrivati a scuola.
Uscii dalla macchina. “Non mi hai detto chi sono gli altri”
Sorrise “Guardati intorno, Katia. Ci sono cose che gli altri non riescono a notare, ma tu si.” mi disse semplicemente, e se ne andò.
Entrai a scuola e solo in quel momento realizzai, vedendo striscioni ovunque, che stasera ci sarebbe stato il ballo.
Cazzo, il ballo! Non avevo un vestito né un accompagnatore. Perfetto.
“Hei, sei venuta a scuola con Derek” disse Stiles. L’atmosfera era pesante.
“Si, mi ha dato un passaggio”
“Avete parlato?”
“Si”
“Cosa ti ha detto?”
“Quello che volevo sapere”
“Uhm” fece Stiles, annuendo.
Lo guardai. “So che ce ne sono altri. Chi sono?”
Stiles mi guardò sconvolto. “Non lo so, perché me lo chiedi”
“Non prendermi in giro. Tu eri con Derek, e sapevi che lui era l’alpha, esattamente come sapevi che Isaac era un lupo. So che ce ne sono altri e voglio sapere chi sono.”
“Non credo tu voglia saperlo”
“Si invece”
“Solo perché sei tu. Scott” mi disse sottovoce.
“Vuoi scherzare?” risposi sbalordita.
“No. Anche lui è un lupo” disse sottovoce. “Ti ha parlato dei cacciatori?”
“Cacciatori?” chiesi perplessa.
“Oook, non ti ha detto nulla. Allora le cose peggiori lasciamole ad un secondo momento. Meglio occuparci del ballo di stasera” disse spingendomi via con sé.
“Si infatti, perché non ho né un accompagnatore né un vestito”
“Se vuoi possiamo… andarci insieme” propose imbarazzato.
“Uhm, si. Per me va bene. E per il vestito conosco il posto giusto!”
All’uscita da scuola andammo da Macy’s e provai alcuni vestiti, finché trovai quello perfetto.
Lungo, di tulle azzurro con delle sfumature bianche e senza spalline. Era perfetto.
“Oh mio dio” disse Stiles.
“Come sto?” chiesi.
“Sei un incanto” disse sbalordito.
“Grazie” sorrisi. Qualunque ragazza sarebbe stata fortunata ad avere Stiles al suo fianco. Era il ragazzo più adorabile del mondo.
Lo comprai e quando Stiles venne a prendermi facemmo la foto e andammo di corsa al ballo.
Avevo i capelli legati e dei ricci che cadevano qui e lì.
Entrammo e cercai Isaac con lo sguardo. Sarebbe venuto?
Ballammo un po’, volevo divertirmi. Stiles sembrava a suo agio ma continuava a guardare Lydia.
“Vuoi ballare con lei?” gli chiesi.
“Come?”
“Chiedevo se vuoi ballare con lei” dissi, indicando Lydia.
“Oh no, mi piace ballare con te. Cioè… voglio dire…”
“Ho capito Stiles, rilassati” gli sorrisi. Ricambiò il sorriso.
“Ora capisco perché Isaac è pazzo di te”
Spalancai gli occhi “Che??”
“Tu sei diversa dalle altre. Con te non c’è bisogno di tante parole. Tu capisci sempre tutto. Sei divertente, intelligente e bellissima. Scusami, dovevo dirtelo. E stasera sei davvero un incanto. E da quello che ho visto sei anche la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto. E ci ha anche raccontato del bacio che ti ha dato prima che ti svegliassi”
“Bacio? Quindi tu mi stai dicendo che lui mi ha baciata davvero?”
“Ehm… forse io…”
“Quindi non me lo sono sognata? E’ successo davvero?”
Mi guardò sbalordito. “No, non l’hai sognato” rispose ridendo.
Allison si avvicinò a noi. “Ragazzi… abbiamo un problema.”
La guardammo sconvolti. “Che succede?” chiese Stiles.
“I miei hanno preso Isaac. Vogliono ucciderlo.”
“Vuoi scherzare?”
“No, purtroppo.”
“Dobbiamo andare” disse Stiles.
“Vengo anch’io!”
“No, è troppo pericoloso.”
“Non mi interessa, voglio venire!”
“Oh, e va bene! Non abbiamo tempo per le discussioni.”
Mentre eravamo in macchina che ci dirigevamo verso il bosco realizzai. “Oh mio dio. Siete voi. E’ la tua famiglia quella dei cacciatori.” Dissi rivolgendomi ad Allison. Lei abbassò lo sguardo in chiaro imbarazzo.
“Ok, c’è qualcosa che devi sapere prima di arrivare lì” mi disse Stiles.
“Cosa?”
“Vogliono ucciderlo perché ha ucciso il cacciatore di ieri alla stazione di polizia, ma non è solo quello il motivo.”
“Quale altro motivo c’è?”
“Poco tempo fa, la zia di Allison, anche lei cacciatrice, è stata uccisa dallo zio di Derek, che era l’alpha prima di lui. Sempre vendetta ovviamente. Lei aveva dato fuoco all’intera famiglia di Derek, compresi bambini che non erano lupi mannari, così lo zio di Derek si è vendicato uccidendo lei. Adesso la sua famiglia vuole vendetta e hanno intenzione di uccidere tutti i lupi che incontreranno sul loro cammino. Ed è meglio che tu non sappia come hanno intenzione di ucciderlo.”
“Oh mio dio” dissi esasperata. “Sarà meglio andare”
Arrivammo al centro del bosco. Isaac era appeso a testa in giù e lo torturarono con le scosse elettriche finché tornò umano.
“Mi dispiace, ero fuori di me. Era la luna piena. E poi era lui che voleva uccidere me!” si difese Isaac.
“Un lupo giovane direi.” disse una voce roca e decisa. Il nonno di Allison. “Dov’è il tuo alpha?”
“Non lo so”
“Sicuramente sarà nelle vicinanze” rise l’uomo.
Poco dopo Allison sbucò davanti a loro.
“Papà, nonno. Non fatelo. Vi scongiuro.” Li supplicò in lacrime.
“Allison non dovresti essere qui!” la rimproverò suo padre.
“No, è meglio che veda” insistette suo nonno, prendendo un’enorme spada.
In quel momento uscimmo allo scoperto anche noi.
Il nonno abbassò l’arma e ci guardò male.
“Voi tutti non dovreste essere qui” ringhiò Chris Argent.
Non riuscivo a dire una sola parola.
“Lui deve morire come tutti gli altri. Hanno ucciso mia figlia. Meritano di morire!” urlò suo nonno.
Sentivo la rabbia crescere. “Si è mai chiesto il perché hanno ucciso sua figlia?” chiesi.
“Tu chi sei ragazzina?”
“Non è importante chi sono. Risponda alla domanda.”
Non rispose, mi guardò in silenzio.
“Chris, da’ una lezione a questa piccola impertinente” disse il nonno, ma il signor Argent non si mosse.
“Ha ragione, papà” disse. Esitò prima di parlare, ma Argent senior fece cenno di volerne sapere di più. “Se Kate è morta c’è un motivo. L’incendio a casa degli Hale è stata lei a provocarlo. Abbiamo un codice per un motivo. Per non uccidere le persone sbagliate, e per non farci uccidere.”
“In ogni caso lui ha ucciso uno dei nostri” ringhiò il nonno indicando Isaac.
“Volevate ucciderlo senza alcuna prova che avesse sparso sangue umano!” urlai.
Mi guardò bieco. “Chi è per te questo ragazzo?” mi chiese il nonno. “Ha tentato di ucciderti durante la luna piena, non è vero?”
Abbassai lo sguardo. Era vero.
“Come immaginavo” aggiunse. “E tu vorresti accanto a te un simile mostro?”
Lo guardai infuriata. “Cosa farebbe se un membro della sua famiglia fosse un lupo?”
“Lo ucciderei” rispose senza esitazioni.
Sorrisi. “Vede, signor Argent?” dissi, rivolgendomi al padre di Allison. “E’ questo suo padre. Un uomo senza scrupoli che ucciderebbe il sangue del suo stesso sangue per pura ignoranza.”
Ci fu un minuto di silenzio, e sentii sibilare nuovamente la spada.
“Papà, noi abbiamo un codice e lo rispetteremo.” Fece Chris Argent autoritario. “Non avevamo alcun diritto di mandare qualcuno a ucciderlo perché questo ragazzo non ha versato sangue umano.”
“Non se ne parla proprio” rispose il nonno, avvicinandosi con la spada ad Isaac.
Chris Argent alzò la pistola. “Metti giù la spada.” Gli intimò.
“Chris…”
“Se tu uccideresti uno della tua famiglia non vedo perché io non potrei fare lo stesso”
Il nonno si arrese. “Liberatelo.” Ordinò.
Fecero scendere Isaac, ma il nonno lo prese al volo e lo trascinò verso il burrone.
“No, no” sussurrai. Corsi verso di loro.
“NOOO!” urlò Chris Argent.
Lo strattonò via e cadde giù. “Isaaaaaac!” urlai in lacrime. Mi avvicinai al burrone ed era appeso al tronco di un albero che con il suo peso non avrebbe retto molto. Era magro, ma alto e muscoloso.
Mi sporsi un po’ per dargli la mia mano.
“Prendi la mia mano” gli dissi.
“No, non reggerà. Potresti scivolare giù con me.”
“Ti ho detto di prendere la mia mano!” urlai.
Allison si allontanò con suo padre e Stiles chiamò al volo Derek.
Prese la mia mano e iniziai a scivolare. Dovevo reggere.
“Sono senza forze e non reggerò a lungo”
“Devi reggere!” gli intimai.
“Katia… mi dispiace. Per tutto. Per aver cercato di ucciderti, principalmente.  E per averti messo nei guai con mio padre.”
“E’ tutto ok” risposi. Ma non era tutto ok.
Ci fu un attimo di silenzio. “Ti prego, non lasciarmi.” Mi supplicò con una lacrima che gli rigava il viso.
Quel non lasciarmi aveva un doppio significato.
“Non ti lascio” dissi a bassa voce. 
  
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