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Autore: Broken_s    14/06/2012    1 recensioni
Quando mi voltai due splendidi occhi verdi mi si presentarono davanti; erano incorniciati da scuri capelli che si annovano in tanti morbidi ricci . Un sorriso stampato lasciava intravere una fila di denti allineati e bianchissimi. Un desidero di stampare un pugno su quell'insieme di lineamenti privi di imperfezione invase la mia mente.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER SEVEN
 


"Natalie, tesoro...sei bellissima"
Mia madre era ferma in basso alle scale, gli occhi lucidi e il mento alzato rivolto verso di me.
Al suo fianco Claire, avvolta nel suo abito celeste che le cadeva morbido fino ai piedi. I capelli raccolti morbidamente sul lato con qualche ciocca mossa, e il bellissimo fiore al polso, regalatole da Albert, che era di fianco a lei.
"Allora Teresa, che ne dici? - disse Claire - E' o non è un capolavoro la nostra Natalie?"
"E' meravigliosa"
Scesi le scale trionfante, con il sorriso sulle labbra. Passai davanti la specchiera, mi vidi: avvolta nel mio vestito rosa cipria a forma di sirena. Mi cingeva stretto tutto il corpo lasciando verso la fine una bella coda ampia e morbida in tulle. I capelli legati in un raccolto morbido, il trucco semplice e al collo la collana di mio padre risplendeva.
"Dai su mamma, smettila" dissi sincera, mentre asciugavo una lacrima che cadeva dal viso di mia madre.
"Scusami -  disse commossa - è solo che sei così bella, tuo padre sarebbe così orgoglioso di te"
Mi abbracciò dolcemente, e io la strinsi senza esitare.
Dopo ci dirigemmo verso l'auto di Albert per andare a questo fantomatico ballo.
Chissà se avrei incontrato questo misterioso ammiratore segreto, o se sarei rimasta delusa.
 
Ero già al secondo drink, e come mi aspettavo non mi stavo divertendo minimamente. Claire ballava da tutta la sera con Albert, e non mi andava assolutamente di disturbarla.
Mi sentivo così sola. Nonostante i complimenti di mia madre e di Claire nessuno si era degnato di invitarmi a ballare, continuavo ad essere invisibile.
Solo poco dopo mi accorsi dell'ora: le undici.
Cosa avrei dovuto fare?
Decisi di non pensarci, quello che sarebbe stato, sarebbe stato. Appoggiai il mio drink e corsi verso l'uscita. Mi infiltrai nel giardino;  molte coppie passeggiavano dolcemente per i vialetti in un atmosfera romanticissima.
Era tutto così speciale.
Mi bloccai quando vidi che sotto l'arco di fiori al centro giardino non vi era nessuno.
Avrei dovuto immaginarlo. Era solo uno scherzo poco divertente.
Camminai lentamente verso l'arco di fiori. Il viso accaldato, guardai l'orologio: le undici e dieci.
Era troppo bello per essere vero.
"Temevo non saresti venuta" disse una voce alle mie spalle. Mi richiamò il suo tocco gelido sulla mia spalla.
Quando mi volsi fui sorpresa dalla figura che avevo davanti.
I capelli ricci, sistemati ordinatamente. Due occhi verdi, al di sotto, brillavano. La giacca blu...i pantaloni beige. Ma io lo conoscevo.
"Ha-Harry?!"
"Sorpesa?" disse con fare innocuo, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori.
Non sapevo cosa dire, era talmente paralizzata che non riuscivo ad emettere nessun suono.
"Co-Cosa ci f-fai qui?" dissi in totale imbarazzo.
"Sono il tuo ammiratore segreto Natalie - disse tranquillamente, come se nulla fosse - temevo non saresti venuta a dire la verità, invece eccoti qui"
"Ti va di fare una passeggiata?" aggiunse, porgendomi delicatamente il braccio, al quale mi attaccai, senza rispondere o commentare.
"Sei ancora più bella di quanto mi aspettassi" aggiunse quindi, all'improvviso. Si volto verso di me, mi sorrise, paralizzandomi totalmente le gambe.
"G-grazie" risposi timidamente, e probabilmente il velo rosso dell'imbarazzo si era dipinto sulle mie guance.
"Allora, ti va d.."
"Nonono -  lo interruppi, prendendo un po' di coraggio, e staccandomi dal suo braccio - che stai tentando di fare?"
Notai dipingersi sul suo volto uno sguardo interrogativo.
"Stiamo passeggiando, e...chiacchierando..." rispose tranquillo, come se la mia domanda lo avesse totalmente sorpreso.
"Questo lo vedo - aggiunsi - ma l'altro giorno su una rivista ho visto una tua foto con una ragazza, eh no, non stavate parlando. Ora, che stai tentando di fare?"
"Oh, quello - rispose rammaricato - senti Natalie, quello non è nulla. Lei è Erica, una mia amica. l'ho accompagnata a casa qualche giorno fa. e appena lei si è accorta dei paparazzi mi è saltata addosso letteralmente, devi credermi"
Mi prese la mano, la strinse forte e il suo sguardo era implorante.
"Perchè dovrei crederti, io ero stata chiara con te. Fin dall'inizio"
"Perchè mi piaci Natalie, tantissimo."          
Rimasi pietrificata. Cosa stava dicendo, ci conoscevamo appena.
"Ma cosa stai dicendo Harry? Mi conosci appena" sbottai.
"E allora lasciami conoscerti! Non respingermi, non rifiutarmi...lasciami uscire con te. Lasciami confermare quello che ho sempre pensato su te. Da quando ti ho vista la prima volta, in lacrime, non ho smesso di cercarti. Di osservartti. Mentre te ne uscivi soddisfatta con un nuovo libro ogni giorno dalla biblioteca, mentre fantasticavi con le cuffie sulle orecchie nei negozi di musica, pronta a scegliere. E non sai quanto felice mi ha reso vederti sorridere mentre ascoltavi il nostro cd, probabilmente per la prima volta. Mentre sorridevi ad ogni cliente nella tua caffetteria, speravo un giorno di avere il privilegio di un tuo sorriso. Lasciami entrare nella tua bolla, nel tuo universo da dove respingi tutti."
La sua voce tremava. Tutte quelle cose, su di me, erano vere. Dicevo in continuazione di sentirmi sola, quando ero io stessa la prima nemica di me stessa.
Abbassai lo sguardo, non avevo la forza di incrociare i suoi occhi.
Mi prese le mani, fredde...gelide.
"...Natalie..." sussurrò.
Non alzai lo sguardo, una lacrima mi sfiorò la guancia.
"Io - balbettai - ho paura Harry"
"Di cosa Natalie? Di cosa?"
"Di te, di tutto quello che ti circonda. Di quello che sei, dell'universo a cui appartieni. Capisci? io non potrò mai farne parte. Io non sono come te."
"Natalie - sussurò, mentre una sua mano mi asciugava una lacrima, l'altra era appoggiata sotto il mio mento. Lo alzò, fino a farmi incrociare i suoi occhi con i suoi "sono un ragazzo come gli altri"
"No Harry - risposi - è proprio questo il problema. Non sei un ragazzo come gli altri. Sei circondato ogni giorno da migliaia di ragazze petulanti che urlano il tuo nome e ti lanciano la loro biancheria intima. C'è chi arriverebbe a minacciarmi, se mi vedesse con te."
"Oh, Natalie- esclamò - lascia perdere Twitter, Facebook e qualunque cosa. Pensa a te stessa per una buona volta. A quello che vuoi tu, non a quello che dicono gli altri"
"Non credi di essere egoista?" chiesi "Credi di poter ottenere tutto quello che vuoi. La tua vita, non sarà mai la mia vita. Prenditi la vita di una ragazza come te. Io non sono niente, perchè dovresti uscire con me?"
In fondo non capivo. Era circondato da un milione di ragazze ogni giorno e nonostante tutto cercava me.
Perchè?
"Perchè anche se sono ricco, ho una bella macchina, sono famoso e milioni di ragazze urlano il mio nome, sono un ragazzo come gli altri. Merito anch'io l'amore, di provare l'amore. Voglio anch'io amare."
Cosa voleva dire con questo?
"E cosa ti dice che con me troverai l'amore?"
"I tuoi occhi- rispose all'istante - non credo di averne mai visti di più belli. Brilano." 
Non sapevo cosa dire, la mia mentre continuava a girovagare nella confusione. Il mio corpo non era in grado di reagire, fino a quando non mi ritrovai travolta da un suo abbraccio.
Le  mie braccia lungo i fianchi, il mio viso in fiamme, gli occhi sbarrati.
Quel piccolo contatto del mio corpo con il suo, per me erano sensazioni tutte nuove.
Non sapevo cosa dire, cosa fare..il suo respiro affannoso sul mio collo. Il mio cuore...e chi lo sentiva più. Batteva come non mai.
Mi strinsi al suo petto. Chiusi gli occhi. Lo sentii rilassarsi, stringermi a sè.
"Grazie " sussurai e subito dopo Harry lasciò la presa da me.
"Di cosa?"
"Di non aver smesso, sebbene io scappassi" dissi, e un sorriso si dipinse sulle mie labbra.
Si, volevo provarci. Volevo smetterla di nascondermi, di credere di non essere abbastanza. Di scappare. Volevo abbandonare tutte quelle insicurezze che mi avevano abbandonato per tutto questo tempo. Volevo anch'io vivere, come tutti gli altri.
"Ora devo proprio andare Natalie - disse - ma prima, le andrebbe di uscire con me domani, modemoiselle ?" chiese mentre faceva un buffo inchino.
"Certamente, mosieur" risposi, lasciandomi sfuggire una risatina.
"Allora a domani, passo a prenderti alle sei" disse leggero, mentre si allontanava e mi salutava con la mano.
"Aspetta, Harry" esclamai.
Lo vidi fermarsi, all'improvviso. Gli corsi incontro. Slacciai la collana di mio padre e gliela porsi.
"Tieni questa, per me è importante. Ti spiegherò il suo significato."
 Un velo di imbarazzo di pose su di me, tanto da farmi arrossire all'istante mentre porgevo ad Harry il mio dono.
Lui la prese, senza dire nulla, e subito la indossò. Risplendeva così lucente sul suo collo.
Appoggiò le sue labbra sulla mia guancia,  un bacio veloce, breve e fuggevole. Subito se ne andò,  lo vidi correre velocemente verso il cancello. Si precipitò dentro un auto e scomparì qualche istante dopo lasciandomi spiazzata, con la mano appoggiata sulla guancia.
Ero arrossita.
"A domani, Harry" sussurai.
 
 


Eccomi qui di nuovo :)
Carino questo capitolo no?
Cosa dite, uscirà prima o poi Natalie dal suo guscio? Intanto ha cominciato :D
Come al solito spero davvero possa piacere a qualcuno :):)
Ringrazio chi ha messo questa storia tra i preferiti e chi tra le seguite :) Mi farebbe piacere anche qualche recensione :)
Ora scappo :D
Bacio :D

 

  
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