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Autore: ValeDowney    14/06/2012    1 recensioni
Primo capitolo di una lunga serie, che vede protagonista Clarice Piton, la figlia di Severus Piton e Lily. In questa serie di storie, Harry Potter é in versione femminile e la giovane Clarice passerà tante meravigliose avventure, insieme ai suoi fedeli amici, nel magico mondo di Hogwards. Prima serie: Clarice Piton e la Pietra Filosofale
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Tutti erano al campo di Quidditch e stavano assistendo alla partita Grifondoro contro Corvonero: i giocatori erano in parità ma, almeno, non c’erano giochi sporchi da parte dell’altra squadra, proprio come era successo contro Serpeverde. Ad un certo punto, di fianco a Clarice, comparve il Boccino d’Oro: quindi, volò dietro di lui ma, proprio mentre stava per prenderlo, una voce che conosceva molto bene, le disse: “Non voglio assolutamente che vai così veloce !”. Clarice, allora, guardò verso il basso e, con sua sorpresa, vide suo padre in centro campo: “Papà ?!” disse stupita Clarice. “Clarice …Clarice…” disse ancora suo padre, finché non si sentì scuotere e, quando aprì gli occhi, vide accanto a se Severus il quale le stava dicendo: “Clarice…Clarice…coraggio, è ora di svegliarsi”.

Dopo essersi svegliata del tutto, Clarice sbadigliò e guardando Severus, gli disse: “Oh, buon giorno papà”. “Buon giorno dormigliona; era ora che ti svegliassi” disse Severus e, mentre apriva l’armadio, Clarice si sedette e disse: “Scusami se non mi sono svegliata subito, ma stavo facendo un bellissimo sogno”. “Ah, sì: e che cosa stavi sognando ?” domandò Severus. “Della partita di Quidditch contro Corvonero e che…” rispose Clarice, ma si fermò, ripensando a ciò che aveva visto dopo: di certo, non poteva raccontargli che, a centro campo, aveva visto lui che la rimproverava; quindi, finì la frase, dicendo: “….e che io prendevo il Boccino d’Oro, facendo vincere la mia squadra”. Severus si voltò verso di lei e le disse: “Bé, dicono che i sogni si avverano; oggi, hai la partita di Quidditch: Grifondoro contro Corvonero”. “Ummmm, che strano: nel mio sogno, giocavo proprio contro Corvonero” disse Clarice, mentre scendeva dal letto. “E’ solo una casualità. Vestiti” disse Severus. “Tu mi hai appena detto che i sogni si avverano; quindi…” disse Clarice. “Sì, l’ho detto; ma come ti ho detto due secondi fa, è solo una casualità. Dai, vestiti” disse Severus, mentre teneva in mano i vestiti di Clarice, la quale chiese: “E se, invece, incomincio ad avere le visioni ? Chi lo sa: magari riesco pure a prevedere il futuro”. “Quando incomincerai a prevedere il futuro, saresti così gentile da dirmi un modo veloce per essere pagato di più ? Nessuno riesce a prevedere il futuro, nemmeno il mago più potente. Dai, vestiti” rispose Severus. “Dal terzo anno viene insegnata Divinazione; magari, potrei iscrivermi e….” iniziò a dire Clarice, ma Severus la fermò, dicendo con tono arrabbiato: “…e, adesso, non è il momento ! Vestiti, che siamo già in ritardo” e consegnò i vestiti a Clarice la quale, però, aveva lo sguardo molto triste. Vedendo che la figlia non era più contenta, Severus le disse: “Scusami, piccola mia: è che sono molto agitato”. “No, sono io che mi devo scusare, papà: non dovrei parlare così tanto” disse Clarice. “Lo sai che amo il suono della tua voce, ma ora non abbiamo tempo: hai una partita di Quidditch e, prima di raggiungere la tua squadra, hai bisogno di forze” disse Severus. “Ma io non ho fame !” replicò dicendo Clarice. “Tutte le volte è sempre la stessa storia ! Clarice, la colazione è il pasto più importante della giornata: senza di essa, mi dici come farai a prendere il Boccino ?” disse Severus. “ Va bene, papà, cercherò di mangiare qualcosa, ma lo faccio solo per te” disse Clarice ed andò in bagno a cambiarsi.

Poco dopo, a colazione… “Davvero, ieri sera, ai litigato con tuo padre ?! E come è finita ?” domandò stupito Ron. “Che abbiamo fatto pace” rispose Clarice. “E perché si sarebbe arrabbiato ?” chiese Ron. “Ron, è normale che il Professor Piton si sia arrabbiato: Clarice non ha rispettato un sacco di regole; per di più, deve avergli raccontato che ha di nuovo cercato informazioni su Nicholas Flamel” rispose Hermione, guardando Clarice la quale, guardandola a sua volta, replicò dicendo: “Non gli ho detto niente su Nicholas Flamel ! Non voglio mica che mi metta in punizione a vita”. “E’ già un miracolo, per te, che ti faccia, ancora, giocare alla partita di oggi” disse Ron. “Però, è strana come cosa” disse Clarice. “Che cosa è che strana ?” domandò Ron. “Che non era affatto preoccupato per la partita di oggi; anzi, sembrava molto tranquillo” rispose Clarice. “Ma è logico: evidentemente, Silente, questa volta, avrà fatto un potente incantesimo al Professor Raptor, in modo che non ti possa fare nulla” disse Hermione. “Secondo me, c’è dell’altro: il Professor Silente non è il tipo da fare incantesimi su un professore” disse Clarice. “Bé, ha poca importanza, visto che tuo padre ti lascia giocare, no ?” disse Ron. “Già; però, scommetto che mio padre, non mi abbia raccontato qualcosa” disse Clarice e guardò verso il tavolo dei professori, per notare che suo padre, stranamente, era seduto di fianco alla Professoressa McGranitt; quindi, Clarice disse: “Ehi, avete notato che mio padre è seduto al posto del Professor Raptor ? Di solito, non manca mai”. Anche Ron ed Hermione guardarono il tavolo dei professori; poi, Ron disse: “Forse, è ammalato”. Clarice scosse negativamente la testa; poi disse: “No, non è ammalato: quel professore nasconde qualcosa, ne sono sicura”. “Hai delle prove ?” chiese Hermione. “Certo, ne ho una: a mio padre, non è mai piaciuto il Professor Raptor e, lui, sa sempre di chi fidarsi e di chi non fidarsi” rispose Clarice, rivoltandosi verso il loro tavolo, per parlare tra di loro. “Al Professor Piton non piacciono un sacco di persone: solo tu gli piaci e questo, perché sei sua figlia” disse Ron. “Ho la conferma che non gli piace, perché quella sera, prima di scoprire lo Specchio delle Brame, l’ho visto che parlava con lui, dicendogli di decidere da che parte stare” spiegò Clarice. “Da che parte stare ?!” disse stupita Hermione. “Ma che cosa significa ?” domandò Ron. “Non lo so; ma di certo, mio padre sa qualcosa che nessun altro professore sa” rispose Clarice e, insieme a Ron ed Hermione, si guardarono perplessi.

La colazione finì e tutti gli studenti ed i professori si recarono al campo di Quidditch: Grifondoro e Corvonero erano nelle proprie tende a discutere delle tattiche di gioco da usare durante la partita. “Vinceremo anche questa partita, ne sono sicuro” disse Baston. “Per forza vinceremo: abbiamo la miglior Cercatrice che sia mai esistita” disse Fred. “E che ha un papà che ci sa fare con la scelta della scope” finì di dire George. “Piton, voglio una bellissima partita anche oggi, quindi vedi di non farti fuggire quel Boccino, intesi ?” disse Baston guardando Clarice, la quale disse: “ Va bene: potete contare su di me” ed uscirono dalla tenda. Mentre aspettavano di uscire nel campo, Clarice era più preoccupata dell’ultima volta, non solo perché aveva paura che la sua scopa si imbizzarrisse di nuovo, ma anche perché il suo papà non l’aveva incoraggiata prima di entrare in campo: “Tranquilla, Piton: tu sei una Cercatrice nata, quindi anche oggi, farai una bella figura” disse Baston, cercando di rassicurarla, mentre era accanto a lei. “Lo spero” disse Clarice. Le porte si aprirono e le due squadre uscirono sul campo, sotto la miriade di applausi da parte degli studenti e dei professori: “Benvenuti alla prima partita di Quidditch della nuova stagione: oggi abbiamo Corvonero contro Grifondoro” disse Lee Jordan e le due Case, applaudirono più degli altri.

 Mentre facevano il tifo, Hermione si guardò intorno e chiese: “Ehi, ma dov’è il Professor Piton ?”. “E chi se ne frega” disse Ron, mentre sventolava la bandierina con sopra lo stemma dei Grifondoro. “Vediamo le due squadre portarsi a centro campo: vi ricordo che il Cercatore che prende per primo il Boccino d’Oro, che vale 150 punti, pone fine alla partita” spiegò Lee Jordan. Clarice guardò verso i suoi amici: vide Ron, Hermione, Neville, Dean, Seamus ed Hagrid ma, stranamente, non vide suo padre; quindi, guardò verso la tribuna dei professori ma, neanche lì, suo padre non c’era: “Chissà dove sarà finito mio padre: mi aveva detto che non si sarebbe perso questa partita…ehi…aspetta un attimo: ma tra i professori, manca anche il Professor Raptor; questa storia incomincia a piacermi sempre meno”. “Clarice, sta attenta: sta arrivando Madama Boom per dar inizio alla partita” disse Baston, distogliendola da i suoi pensieri. Una figura stava entrando in campo e tutti rimasero a bocca aperta nel vederla, ma non si trattava di Madama Boom: “No…non è possibile…non può essere lui” dissero stupiti i membri delle due squadre tra di loro. “Tu lo sapevi ?” domandò Baston guardando Clarice la quale, senza parole, rispose dicendo: “No, niente affatto”. “Vi informo che, oggi, non ci sarà Madama Boom ad arbitrare la partita, ma il Professor Piton” annunciò Lee Jordan. Severus arrivò a centro campo e, guardando in alto, in direzione delle due squadre, disse: “Ascoltatemi tutti: lo so che non siete i Serpeverde, ma voglio un gioco pulito da ognuno di voi. Se mi disubbidirete, non solo sarete in punizione fino alla fine della scuola, ma giuro che vi boccio ! Sono stato chiaro ?!” e tutti, dopo aver deglutito per la paura, annuirono positivamente con la testa. “Oh, no, proprio come nel mio sogno” disse Clarice. “Il tuo sogno ?!” disse stupito Fred. “Ehi, ora non dirci che, il Professor Piton, compare anche nei sogni, perché se è veramente così, allora smetterò di dormire” aggiunse dicendo George. “Ed io con te” disse Fred. “Ho sognato proprio questa partita e mio padre che la arbitrava” spiegò Clarice. “Cavoli, dovresti andare a trovare la Professoressa Cooman” disse George. “La Professoressa Cooman ?!” disse stupita Clarice. “Sì, la Professoressa di Divinazione: è molto matta e, se le racconti il tuo sogno, sono sicuro che vada fuori di testa” spiegò Fred. “Silenzio ! Non siete ad una festa, ma ad una partita di Qudditch ! Ed ora, si inizia !” disse arrabbiato Severus e, dopo aver liberato i Bolidi ed il Boccino d’Oro, prese la Pluffa e la lanciò: “La Pluffa viene lanciata ed inizia la partita” disse Lee Jordan. Le due squadre si contesero subito la Pluffa e, la prima a prenderla, fu Katie Bell: “Vai, Katie: sei mitica !” esultò Clarice, battendo le mani. Severus la guardò e con voce arrabbiata, le disse: “ Vedi di tenere le mani su quella scopa !” e Clarice rimise le mani sulla scopa, non dicendo più nulla. Katie volò verso i tre cerchi di Corvonero e lanciò la Pluffa, segnando: “Katie Bell segna: dieci punti per i Grifondoro !” disse Lee Jordan e segnò i punti. Questa volta fu Doug Krofort, dei Corvonero, ad impossessarsi della Pluffa e stava volando verso i tre cerchi di Grifondoro, quando Angiolina si mise al suo fianco; per evitare che quest’ultima rubasse la Pluffa a Doug, uno dei Battitori di Corvonero si mise accanto a lei e, con la mazza, la colpì, facendola cadere per terra. Nel vedere questa azione, Severus prese fuori la sua bacchetta e, puntandola contro Doug, gridò: “Pietrificus Totalis!” ed il ragazzo si fermò, proprio mentre stava tirando; poi, Severus fischiò e disse, con voce fremente di rabbia: “Avevo detto che volevo un gioco pulito ma vedo che, quando parlo, non vengo ascoltato fino in fondo; ma, alla fine, è normale per delle zucche vuote come voi, no ? Il Signor Krofort è espulso, così come il Signor Smith, visto che ha avuto la brillante idea di disubbidirmi. E se qualcun altro si azzarda ancora a fare una cosa del genere, sarò costretto a terminare immediatamente la partita e a dichiarare Grifondoro vincitrice ! A tale proposito, quelli di Grifondoro non approfittino di questa opportunità, per farsi fare apposta dei falli, perché mi costringerete a prendere dei seri provvedimenti !” e, ripuntò la bacchetta contro Doug, smobilizzandolo e dicendogli: “Signor Krofort, la informo che è espulso insieme al Signor Smith e, inoltre, per entrambi, vi aspetto, da stasera, nel mio ufficio, per scontare un’intera settimana di punizione” e, dopo che i due furono scesi dalle scope, fece ripartire la partita. “Ora che Corvonero ha due giocatori in meno, Grifondoro è in vantaggio, ma Corvonero potrebbe avere qualche asso nella manica” disse Lee Jordan. “Cavoli: mio padre è severo di nome e di fatto; forse, non è il caso di disubbidirgli ancora in futuro” disse Clarice; quando, ad un certo, di fianco a lei, comparve il Boccino d’Oro: “E’ la mia occasione per mettere fine a questa partita” disse Clarice e volò dietro di esso. Mentre volava, Severus la teneva costantemente d’occhio sperando che, questa volta, non facesse una delle sue solite acrobazie: “Clarice Piton sta inseguendo il Boccino d’Oro; ma sta sopraggiungendo il Cercatore di Corvonero” annunciò Lee Jordan. Di fatti, il Cercatore di Corvonero, si affiancò a Clarice ed incominciò a spintonarla: “Ma perché, tutti gli altri Cercatori, devono sempre fare così ?” disse Clarice. “I due Cercatori sono uno di fianco all’altro e si contendono il Boccino” disse Lee Jordan. Clarice e l’altro Cercatore seguirono il Boccino fino a raso terra: Clarice allungò la mano verso il Boccino, così come anche l’altro Cercatore. “Clarice, smettila immediatamente e torna in alto !” gridò Severus, ma Clarice non lo ascoltò; di fatti, i due Cercatori, dopo che le loro scope si toccarono accidentalmente, caddero entrambi a terra. “Oh, no: povera Clarice” disse Ron.  Severus corse da loro e, inginocchiandosi davanti a sua figlia, le disse: “Clarice ! Piccola mia, apri gli occhi”. Clarice aprì gli occhi e, puntò lo sguardo verso la mano destra; anche Severus seguì il suo sguardo, per vedere il Boccino d’Oro; Clarice sorrise e, poi, Lee Jordan disse: “Clarice Piton ha preso il Boccino d’Oro: Grifondoro vince !”. “Papà, dovresti fischiare per decretare fine alla partita” disse Clarice. Severus si alzò in piedi e, dopo aver fischiato nel fischietto che aveva al collo, disse: “Grifondoro vince questa partita !” ed i Grifondoro esultarono per la vittoria. Clarice si alzò, così come l’altro Cercatore e, guardandolo, gli disse: “Bella partita: sei stato molto bravo”. “E tu, invece, sei molto forte: nessun altro Cercatore sarà più bravo di te” disse il Cercatore di Corvonero e mostrò la sua mano; Clarice la guardò e, poi, gliela strinse, sorridendo.

Dopo la fine della partita, Clarice era con Ron ed Hermione: “E’ stata favolosa !” disse Ron. “Ti riferisci a me o alla partita ?” chiese Clarice. “Alla partita; ma, ovviamente, anche tu sei stata favolosa !” rispose Ron; poi, aggiunse dicendo: “Meno male che, questa volta, ad arbitrare c’era il Professor Piton, così a Clarice il Professor Raptor non ha potuto farle nulla”. “Se non hai notato, il Professor Raptor non c’era” disse Hermione. “E come mai mancava ?” domandò Ron. “Forse, perché il mio papà gli aveva messo molta paura” rispose Clarice. “Oppure, perché stava cercando un modo per superare Fuffy” disse Hermione. “Quando parli così, mi metti molta paura” disse Ron. “Ma non capite: quando Clarice ha visto suo padre parlare con il Professor Raptor, evidentemente il Professor Piton intendeva se voleva stare dalla parte dei professori o…” iniziò a dire Hermione. “…o da quella di Voldemort ! Era lui che, l’altra notte, nella Foresta Proibita, beveva il sangue di unicorno” finì di dire Clarice e Ron ed Hermione si guardarono preoccupati negli occhi.

  
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