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Autore: lady hawke    01/01/2007    1 recensioni
Povero, povero Peter: ma che cosa dobbiamo fare con te? Purtroppo non abbiamo tante soluzioni al tuo problema. Storia di una missione impossibile non voluta, storia di una trasformazione completa che scardinerà ogni certezza che avevamo sul mondo di Harry Potter. Sto esagerando? Magari...qui siamo pieni di guai!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque: Esperimenti


Piccola parentesi esplicativa.
Ora: trasfigurare qualcuno non è una cosa semplice per svariati motivi.
Innanzitutto c’è un’evidente difficoltà tecnica; non puoi prendere un tizio qualunque e trasformarlo in un tacchino o in un bicchiere dal giorno alla notte. Il mondo magico ha le sue regole e noi ci fidiamo (?), ma la chimica e la fisica valgono per tutti. Se poi ti sbagli? Se cuoci un acquario otterrai una zuppa di pesce; ma non è detto che se tu prendi una zuppa, togli la bruschetta e agiti un po’ la bacchetta questa ti diventa un acquario. C’è gente e ancora oggi, dopo essere stata trasformata in un pennuto per gioco, va in giro a tubare e a cercar vermi.
Oppure conosco un tizio che trasformato una volta in un bicchiere non tornò più in sé. Voglio dire: torno umano e tutto il resto, ma poteva resistere al calore come niente altro; l’acqua bollente era tiepida per lui. Un giorno suo figlio gli immerse la testa in una fornace e poi lo soffiò come vetro di Murano; da allora va in giro con una testa così. Via, non posso farvi vedere l’ampiezza delle mie braccia…comunque quella capoccia era molto grande.
Dove eravamo?
Ah sì, le difficoltà del mestiere.
Se è difficile fare una cosa del genere immaginate come lo sarebbe far diventare qualcuno un Animagus. Perché deve poter cambiare forma ogni volta che lo desidera, anche alle tre di notte. Se poi il paziente ha avuto la grande idea in gioventù di fare una cosa così sconsiderata, folle e pericolosa come imparare a trasformarsi col metodo fai da te, le cose si complicano ancora di più.
Non mi credete?
Ne riparleremo il giorno in cui riuscirete a far nidificare il vostro criceto Gilulfo sulla betulla del giardino.
Ride bene chi ride ultimo!
Fine della piccola parentesi esplicativa.

Capite ora perché i nostri amati eroi erano così nei guai?
Sirius inizialmente si impegnò poco nel progetto “un paio d’ali”, termine infelice coniato a Demetra in persona. Fossero state le ali il solo problema! Da buon birbante delinquente, Felpato si divertiva un mondo, novello Dottor Frankenstein, a fare esperimenti sulla sua piccola cavia. Rise molto meno quando un topo con ali da condor gli planò sulla testa cominciando a morderlo e graffiarlo selvaggiamente.
- Togliemelo, togliemelo!
Un giochetto da ragazzi. Con le ali enormi che si ritrovava Codaliscia riusciva a tener lontani da sé tutti gli altri, rendendo impossibile ogni tentativo d’aiuto.
Felpato di trasformò convinto di poter staccare quello strano incrocio a morsi, ma la situazione, di per sé già critica, peggiorò. Il cane con il volatile addosso cominciò a correre intorno a sè stesso, ma ad ogni giro le unghiette di Peter penetravano sempre più a fondo nella carne. Ritornato umano Sirius riuscì a colpirlo con la bacchetta per pura fortuna e così facendo l’incrocio tornò ad essere il solito omiciattolo.
Entrambi caddero pesantemente a terra.
- E poi sono io quello pazzo, vero? – urlò Sirius Black mettendosi a sedere, i suoi occhi erano iniettati di sangue.
- Che schifo, peli di cane – sputacchiò l’altro ancora steso a terra.
- Così non va proprio. Dovremo ritentare.
- Adesso però la prova pratica la facciamo solo quando siamo sicuri, d’accordo?
Sirius e Peter si trovarono meravigliosamente in sintonia con quell’affermazione: nessuno dei due voleva ripetere quella disgustosa esperienza.
Andarono avanti per una buona ora e mezza facendo tentativi, calcoli, esperimenti e prove. Per tre o quattro volte la lavagna fu interamente riempita di formule per poi essere cancellata non senza stizza.
E alla fine…

- Oh ma che bella cornacchia Ramoso, hai visto?
- Sì, veramente stupenda; che belle piume nere e lucide, che becco affilato, che sguardo scaltro – proseguì l’altro con sarcasmo.
- E che bella voce sgraziata; direi che è il nostro capolavoro: da meritarsi il Secondo Ordine di Merlino almeno.
- Ritira il premio anche per noi quando torni indietro, Lunastorta.
- Ma sicuro!
- Vi ho sentiti, sapete? – cominciò Peter minaccioso, ripresa la sua forma umana – Corvo, avete capito?
- Cra cra cra – rispose Sirius imitando alla perfezione il verso della cornacchia.
Ora sulla lavagna campeggiava la scritta: “punto due: fatto”. Un poco più in basso Demetra stava scrivendo il passo successivo: “punto tre: look”.
- Questa sarà dura.
- Beh, tu dici? Penso che Peter avrebbe bisogno di un po’ di colore: grigio lui, il vestito e i capelli, sembra un pezzo di cemento.
- Che dovremmo fare?
- Chiamare Tonks!
- Tonks? – rispose un coro perplesso.
- Certamente – replicò Demetra – credo che sia la migliore in fatto di colore; l’ ho sentita dire che vuole un vestito fucsia per il suo matrimonio.
Nessuno parlò; solo Remus pensò seriamente all’eventualità di una sposa vestita così: sorrise, già si immaginava la faccia di una come Molly a quella scena.
- Strano però, doveva essere già qui. Per Morgana: ho evocato mezzo mondo magico e per una volta che mi serve qualcuno… - la ragazza brontolò – Tonks? Tonks? Dove ti sei cacciata?
Non dovette indagare oltre, “qualcuno” pareva essere appena alterato con la sua scopa sulla lavagna.
- Sto bene, sto bene! – borbottò Nimphadora cercando di riparare al danno.
- Non ne dubito.
- Sirius! – urlò saltandogli al collo.
- Sapevo che non era vero, che era tutta una messa in scena.
Per un po’ riuscì a mantenere l’abbraccio, ma presto la consistenza del cugino svanì lasciando franare a terra la ragazza per la seconda volta nel giro di cinque minuti.
- E’ per questo che non ho potuto saltargli addosso – commentò Demetra tra il divertito e il rammaricato.
Tonks afferrò una mano che le era apparsa davanti, a stento si rimise in piedi.
- Oh, ciao Remus! – salutò imbarazzata con i capelli che erano diventati rossi come il suo viso.
- Tutto bene Nimphadora?
- A parte il Nimphadora sì, grazie – rispose con un grande sorriso.
- Mi spiace cugina, ma se ti avessi aiutato io saresti caduta di nuovo.
- Ma allora sei proprio morto!
- Stecchito in tutti i sensi.
- Mi spiace.
- Non preoccuparti, ci divertiamo un mondo con i nostri vecchi amici: c’è James, Lily, la scrittrice in erba – disse indicando di volta in volta i presenti – là c’è il verme supremo.
- Peter Pettigrew!
- Sagace – commentò l’interessato incrociando le braccia al petto.
- Piacere – rispose avanzando con la mano tesa – può farmi un autografo?
- perché?
- Tanto per la fine della guerra sarai morto e sepolto. Sei un tizio famoso, potrei ricavarci qualcosa. - Brava! – urlò Sirius applaudendo entusiasta – Sei l’orgoglio della famiglia! – dimentico che la ragazza faceva Tonks e non Black di cognome.
- Scherzi a parte, perché siamo qui?
Demetra fece un veloce riassunto in cui raccontò i trionfi e i fallimenti di quella psichedelica (non c’era altro termine per definirla effettivamente) avventura. Spiegò anche a Tonks quale fosse la sua missione e di quanto fosse importante per risolvere i guai che affollavano il mondo magico.
- Sei messo male, caro mio – commentò la ragazza posando lo sguardo su di lui.
Tonks tirò fuori i suoi occhialetti da sarta e un metro e si avvicinò al paziente. Rischiando di cadere un’altra volta inciampando nel nastro decise, saggiamente, di arrotolarlo ricordandosi di usarlo il meno possibile.
- Guarda, sciatto peggio di un babbano. Neanche mio padre…- borbottava fra sé e sé – ne vedo di ragazzini che indossano roba strana, ma così!
- Io intanto direi di fare qualcosa per il viso. Hai la barba di due giorni; o te la fai crescere o ti radi; così non sei né carne né pesce. – e con un movimento della bacchetta Lily materializzò in mano a Codaliscia un rasoio. Forse era pericoloso dargli un’arma impropria in mano, ma sotto l’assalto della Metamorfomaga avrebbe potuto fare ben poco.
- E comunque Tonks, la mia famiglia è babbana.
- Come? – chiese emergendo a lato di Peter – Sì, scusami. Non fraintendermi, voglio bene a mio padre, ma sai…- le sfuggì una risatina – senza magia a volte sembrano così spaesati.
- Tranquilla, scherzavo!
- Anche perché con la sorella e il cognato che hai…
Lily alzò gli occhi al cielo, ma non parlò. James non aveva tutti i torti.
Tonks fece ritorno verso il gruppetto con il metro avvolto attorno al collo come se fosse stata una sciarpa, lasciando Peter a sbrigarsela con barba e capelli.
- Piacciono le missioni disperate a voi scrittori, eh?
- Pare di sì – ammise Demetra che ormai ci aveva preso gusto.
Qualcuno fece sparire con un sonoro “pop” il metro dal collo della strega.
- Ehi!
- Conoscendoti avresti potuto strozzarciti. – fece notare Remus con un lieve sorriso.



- Dai Snoopy, io ti tiro il bastone e tu corri a prenderlo. Ci sono cani che rendono felici i loro padroni in questo modo.
- Ci sono cani ben stupidi!
Snoopy di Schultz


Ringraziamenti.

Alektos: Ma certo che ce la faranno i nostri eroi, per chi li hai presi XD

LaDamaLuthien: Fan club per Remus? Subito!!! Niente Harry in questa storia, solo adulti e vaccinati XD

gughipotter: grazie

Mary Cry: Non so se sia possibile, ma i nostri maghi possono tutto!


Chiedo scusa per il ritardo con cui posto questo capitolo, ma si sa, le feste sono impagnative. A tutti un buon 2007!
  
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