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Autore: xchriss    15/06/2012    4 recensioni
Demetria Devonne Lovato, una giovane appena laureata alla Columbia University si ritrova a lavorare in una rivista di moda molto rinomata a New York, per cui deve scrivere un articolo. Il soggetto di quest'articolo è Zayn Malik, un modello londinese che all'inizio sembra un tipo con cui è impossibile trattare. Spero questa storia non vi deluderà!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Il modello idiota"
Capitolo 5 - Zayn

 
 
 
Cosa fare quando le tue stesse azioni ti si ritorcono contro?
«Tu sei quel modello idiota!» quell’esclamazione girava nella testa di Zayn da almeno una mezza giornata. Non avrebbe voluto rispondere male a quella ragazza, ma i giornalisti erano spesso invadenti e a Zayn davano ai nervi, non li sopportava proprio in nessun modo. Quella mattina si era trovato proprio in una strana situazione, che “strana” è anche poco… chi poteva immaginarselo che la ragazza carina che gli aveva buttato un Frappuccino addosso fosse proprio la giornalista che aveva trattato male? E neanche lei si aspettava niente, anche se almeno avrebbe potuto googlare il nome del modello che avrebbe dovuto intervistare. Beh, in realtà, lavorando in una rivista di moda avrebbe dovuto conoscerlo e basta. Ma, invece, Demi aveva scoperto tutto quella mattina. E quella mattina, semplicemente, aveva scatenato l’Era di Dio contro quel povero ragazzo che era stato un po’ maleducato. E che dire? La maleducazione si paga… A scuola, nella vita, con Demi.
Zayn rimase solo e confuso seduto sulla poltrona. Ormai erano già passate due ore da quando Demi se ne era andata via sbattendosi la porta dietro e lui restava lì, confuso e agitato. Avrebbe voluto restare con quella ragazza ancora per un po’, si trovava bene con lei. Il solo stare vicino a lei o parlarle gli dava quella strana sensazione di serenità che lo rendeva felice. Si morse le labbra, prendendo il suo cellulare. Sorrise, quasi folgorato da un’idea. Compose il numero del suo agente e si informò su dove si trovasse la sede della rivista Gorgeous, dove lavorava Demi.
In poco tempo, si trovò nell’atrio del grande grattacelo dove si trovavano gli uffici della rivista. Salì all’ultimo piano e una volta uscito dall’ascensore fu accolto dalla segretaria, che era posizionata nel centro di un corridoio ad incroci. «Salve, chi è che sta cercando?» chiese la tipa con su’ degli occhiali dalle lenti spesse.
«Demi Lovato.»
La donna si aggiustò gli occhiali, dando un leggero colpo alla montatura con l’indice e rimase in silenzio per qualche attimo, fissando Zayn con circospezione. «Ancora non è arrivata. Ha chiesto qualche ora di permesso, entra alle dieci.» disse dopo qualche secondo, ancora guardando in modo strano Zayn. Sembrava gli stesse facendo una tac.
Il ragazzo annuì e disse soltanto «aspetterò» dirigendosi verso la sala d’attesa, dove alcuni uomini e qualche giovane donna stava aspettando di avere un colloquio di lavoro. Quella sala si trovava davanti all’entrata, perciò avrebbe sicuramente visto Demi entrare. Per perder tempo, tirò fuori il suo iPhone e scrisse su twitter “Allora anche le grandi giornaliste non rispettano gli orari”. Beh, se davvero Demi avrebbe dovuto scrivere un articolo su di lui doveva informarsi, e di certo avrebbe trovato il suo tweet. Subito dopo, mise il telefono nella tasca dei jeans e si mise a braccia conserte, spaparanzandosi sulla sedia dove si trovava, ignorando chiunque altro ci fosse nella stanza. Spesso capitava che si comportasse così; si estraniava e non dava importanza a nessuno.
La lancetta del grande orologio sopra alla porta segnò precisamente le 10.00 e dall’uscio spuntò improvvisamente una ragazza dai lunghi capelli color miele, con una maglia beige larga a maniche lunghe, che cadeva in modo da scoprirle un’intera spalla e lasciando intravedere il reggiseno nero che aveva di sotto, dei leggings neri che sembravano esser fatti di pelle e quelle scarpe Jeffrey Campbell che andavano tanto di moda, ma facevano sembrare la maggior parte delle ragazze che si ostinavano a portarle zoppe quando camminavano. Tanto valeva ingessarsi entrambe le gambe, per camminare in quel modo pensava Zayn solitamente, quando vedeva una giovane con quelle scarpe ai piedi. Lei riusciva a portarli bene, anche essendo sbilanciata da un paio di borse che sembravano esser pesanti. Appena la vide, il giovane si alzò e le andò incontro con un passo veloce e deciso «Demi». Alla vista del ragazzo, lei sgranò gli occhi e girò i tacchi, cercando di uscire nuovamente dall’ufficio a passo veloce. Lui la seguì. «Dai Demi, per favore lascia che ti dica una cosa!» cercò di dire lui, ancora inseguendola. Lei entrò dentro all’ascensore e disperatamente pigiò più volte il pulsante dell’ascensore per sfuggire a lui. Ma purtroppo per la ragazza, lui riuscì giusto in tempo ad entrare dentro. Le porte si chiusero e l’ascensore iniziò a scendere. «Mi ascolti?»
«No.»
«Sì.»
Lei lo fulminò con lo sguardo e a quel punto, lui pigiò il pulsante di stop nell’ascensore, che facendoli sobbalzare entrambi si bloccò nella discesa. «Che diavolo fai!?» protestò lei, cercando di far ripartire l’ascensore. Ma lui si piazzò davanti ai pulsanti, impedendole di avvicinarsi. Le prese i polsi, proprio come aveva fatto la prima volta che si erano incontrati e la guardò. «Zayn, chiamo la sicurezza!» minacciò lei guardandolo con la fronte corrugata come chi ha più di mille preoccupazioni.
«Ci sto credendo!»esclamò lui ironico.
«Zayn, ne ricaveranno uno scandalo! “il famoso Malik arrestato per aver importunato una ragazza”» disse citando un probabile titolo di un giornale scandalistico.
«Mi piace come dici il mio nome…» sussurrò continuando a tenere la presa salda sui suoi polsi, avvicinandosi al suo viso con un sorriso malizioso. Lei fece un lamento, cercando di uscire dalla sua presa. Lui fece un rumoroso sospiro.
«Stai lontano, idiota!» finalmente a quella esclamazione, più volte pronunciata, Zayn mollò la presa lasciando che lei indietreggiasse con un’espressione offesa, ma per niente preoccupata per essere chiusa in un ascensore con un tipo che sembrava intendesse odiare per tutta la sua vita intera. Ma non sarebbe stato così, lei non era capace di provare qualcosa come l’odio. Neanche sapeva come ci sentisse a provare un’emozione così forte. Restarono entrambi in silenzio per qualche minuto, bloccati nell’ascensore.
«Una brutta risposta ti cambia la vita?» chiese lui, serio questa volta. Lei restò a guardarlo per qualche secondo, aspettando che Zayn aggiungesse qualcosa a quella frase. «Non so se te ne rendi conto, ma in questo modo mi stai dimostrando di avere pregiudizi verso le persone» Lei restò ancora in silenzio, stavolta però abbassando lo sguardo e assumendo un’espressione di dispiacere. «Finché non sei venuta a sapere il mio nome, era tutto a posto» disse lui, ormai sul punto di arrendersi. Ma lei improvvisamente allungò la mano verso di lui, lasciandola sospesa per aria; fece un cenno e lui afferrò la sua mano stringendogliela dolcemente.
«Sono Demi Lovato.»si presentò, stavolta per bene, facendo un sorriso allegro. Lui a quel punto capì che potevano riiniziare, lei voleva la stessa cosa e perciò ricambiò raggiante il sorriso, continuando a stringere la mano di lei.
«Ed io sono Zayn Malik.»
«Adesso potresti far ripartire l’ascensore, Zayn Malik?»
«Certo, Demi. Ma tu dovresti rispondere alla mia domanda prima.»
«Quale domanda?» chiese, con un’espressione confusa ma pacifica, con il solito sorriso sulle labbra che la caratterizzava fin da piccola. Lui fece un passo in avanti e a quel punto lei si aspettava qualunque cosa.
«Usciresti mai a cena con un modello idiota



angolomio-
 okay belle, grazie per seguire la mia storia e recensirla, ma vi avverto che aggiornerò quando avrò 4 recensioni, con qualche consiglio magari, perché sono un po' confusa su come continuare e la capacità di scrivere mi sta abbandonando. detto questo, vi ringrazio ancora per aver letto questo capitolo, siete fantastiche. <3
baci, chiara.

  
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