- Strano. –
- Cosa, Gin? – chiese Shinpachi.
- La vecchia ancora non si è fatta vedere. Strano. –
- Forse oggi gli gira bene! – affermò Kagura.
- Speriamo! – sospirò Shinpachi. Intanto io ascoltavo la loro conversazione, senza intervenire.
- Din, don! -.
Tutti si allarmarono.
- Parli del diavolo…-
- Non apriamo! – disse Kagura preoccupata, nascondendosi dietro il poggia schiena del divanetto.
- Din don! -
- Niha, va tu! – mi fece Gintoki.
- Che? –
- Se è la vecchia, digli che non ci siamo. –
- Perché devo farlo io? È vostro il problema, non mio. –
- Din don! –
- Ha ragione, Gin! Lei non c’entra nulla! – esclamò Shinpachi agitato.
- Ma non posso andare io. Non ho ancora finito di leggere Jump. –
- E chissene frega!!! -
- Vai tu, Shinpachi! – disse improvvisamente Kagura.
- Perché io? Vacci tu, piuttosto! –
- Manderesti una ragazza indifesa aprire porta ad un alieno? –
- Ma che idee contorte ti fai, Kagura? –
- Zitti! – disse ad un tratto Gintoki. – Ha smesso di suonare…-
- BOOM!!! –
Un’esplosione improvvisa, fece volare la porta d’ingresso alzando un polverone. Tutti tossimmo.
- Ha smesso di suonare e ha buttato giù la porta! Cof, cof! – affermò Shinpachi.
- Vecchia…cof, cof…ti sei svegliata male stà mattina?? – gli urlò contro Gintoki.
- Attento!!! –
Spinsi Shinpachi, per evitare che la lama lo colpisse. Intanto, il ragazzo era andato addosso a Gintoki.
- Shinpachi…ma che fai? Cof! -. Il polverone si stava dissolvendo.
Nel frattempo, avevo fermato la lama del sicario tra il dito indice e il medio della mano destra.
- Lo sai che anche una lama bel affilata, ha il suo punto debole? – detto questo, gli spezzai la spada. Poi con un calcio, lo spinsi verso l’entrata della casa. – Via! – dissi ai ragazzi, che mi guardavano strano. –Via di qui, presto!!! –
Di corsa, uscimmo dalla finestra dietro la scrivania.
- Da questa parte! – gli dissi.
- Otose vuole ucciderci!! Ci vuole morti!! – strepitò Shinpachi.
Stavamo correndo per le vie di Kabuki-cho, senza sapere dove stavamo andando. Ma l’importante era scappare. Ero in testa al gruppo, seguita da Gintoki, Kagura e infine Shinpachi. Mi girai un secondo per vedere com’era la situazione dietro di me. Una lama. Una lama stava per raggiungere Shinpachi.
- Abbassati, Shin!! – gli urlai.
Mi bloccai di colpo, presi la katana al mio fianco sinistro, Shinpachi si accovacciò a terra e io fermai la spada. Velocemente, lo allontanai con un calcio la ventre. – Scappate, presto!! –
I tre non esitarono e ripresero la corsa. Sta volta, in fondo al gruppo c’ero io.
- Grazie Niha! Mi ha salvato la vita! –
- Non è il momento dei ringraziamenti. Corri! –
- La vecchia si è impazzita! Va bene che non pago l’affitto da tre mesi, ma così esagera! Chi cavolo sarebbero quelli? –
- Te lo spiego dopo, Gintoki. A destra! – indicai. Passammo per un vicoletto dove c’erano dei bidoni della spazzatura. I sicari ancora ci inseguivano. – Maledizione! A sinistra! – indicai di nuovo.
Svoltato l’angolo, mi appostai con le spalle al muro, allungai la katana che era nel fodero e il primo sicario la prese in pieno collo. Il secondo non si fece abbindolare e uscito dal vicolo, mi corse contro agitando la spada. Con un ghigno, scattai a sinistra, evitando il colpo e con un calcio alla schiena lo buttai a terra.
- Continuate a correre! – gridai ai ragazzi.
Proseguimmo verso sinistra. Intanto i sicari ci erano ancora dietro. – Dobbiamo nasconderci! – pensai. Svincolammo ancora dentro delle viette interne. –Aspettate! – mi fermai davanti ad una porta. Cercai di aprirla, ma invano.
- Spostati! – esclamò Gintoki e con un calcione l’aprì. – Dentro, presto! –
Rapidamente entrammo all’interno e richiudemmo la porta. Da fuori si sentirono le voci dei sicari che ci cercavano, ma a quanto pare avevano perso le nostre tracce.
- Quella maledetta! È abile la ragazzina! –
- Dobbiamo dirglielo. –
- Si! Andiamo! –
Aspettammo qualche secondo in più, poi con molta cautela, aprì la porta.
- Se ne sono andati. – riferì, uscendo per prima. Gli altri mi seguirono a ruota.
- Che corsa! – disse Kagura, sedendosi su un bidone.
- Ma chi erano quelli? – chiese Shinpachi, pensieroso. – Davvero ce li manda contro Otose? –
- Vecchia è furba! – rispose la ragazzina.
- Sicari. –
- Di chi?- mi chiese freddamente Gintoki. Forse aveva capito qualcosa.
Lo guardai negli occhi, ma non gli risposi. Svincolai lo sguardo da un’altra parte.
- Senti, è evidente che ce l’abbiano con te, quindi noi non c’entriamo. Arrivederci! – e s’incamminò per andarsene.
- Sono gli stessi che ti inseguivano l’altra volta? – chiese secco Shinpachi, bloccando Gintoki. Con la testa feci cenno di si.
- I sicari…vengono mandati per uccidere le persone che vengono a loro ordinate, vero? –
- Esatto. Agiscono su commissione. –
- E perché vogliono te morta? – chiese Kagura ingenuamente.
- Non lo so. –
- Non è affar nostro, comunque. – concluse Gintoki.
- È in difficoltà. Dobbiamo aiutarla. – rispose Shinpachi, deciso.
- Non c’è stato chiesto.-
- Ma Gin, dei sigari la vogliono uccidere! – affermò la ragazzina, quasi triste.
- Non sigari, sicari! – precisò Shinpachi
- Non mi sembra abbia chiesto il nostro aiuto. Si è infilata a casa nostra senza dire nulla e ci ha fatto rincorre per mezza città. –
- Non mi sono infilata a casa vostra! –
- Mi sembra che tu ci abbia dormito sta notte. –
- Se fosse stato per me, avrei pagato ciò che dovevo e me ne sarei andata. –
- Ma non l’hai fatto. –
- Ma che vuoi da me? Non ho chiesto io di rimanere, ma la signora a cui non paghi l’affitto! –
- Shin…- disse Kagura, tirando la manica del kimono del ragazzo.
- Te ne saresti potuta andare quando volevi! Da quando in qua si è così gentili con le altre persone? –
- Lo sono sempre stata e poi, se me ne fossi andata, non avrei saldato il mio debito! –
- Che fai? Ora cerchi essere una brava ragazza? –
- Ma di che stai parlando? –
- Ti presenti come una ragazza affidabile, mentre vieni inseguita da gente che ti vuole morta! Mi dispiace, ma io non voglio entrarci in questa storia! –
- Chi te l’ha mai chiesto! –
- Bene! – mi diede le spalle.
- Bene! – gli diedi anch’io le spalle.
- Avete finito, tutt’e due? – chiese Shinpachi, un po’ alterato. Non ci fu risposta alla sua domanda. - Chi è che ti vuole morta, Niha? – mi richiese Shinpachi.
- Shinpachi, lascia…-
- No, non lascio perdere! – m’interruppe. – Chi? –
- …Un tizio che m’insegue da parecchio tempo ormai. –
- Chi è? –
- Un tempo faceva parte del gruppo Joi, ma da quando è finita la guerra si è separato da tutto e da tutti e ora vive tramando vendetta nell’ombra. Si chiama Takasugi Shinsuke. –
- Cosa? – esclamò Gintoki, all’improvviso, rigirandosi verso di me.
- Ma chi? Uomo senza un’occhio? – chiese Kagura.
- S-sei sicura? – chiese sbalordito Shinpachi.
- Certo…perché me lo chiedete? –
- Ma chi? Uomo che ha nel suo gruppo, quella bionda che spara e sputa? – chiese Kagura.
- Tu…conosci Takasugi? – mi chiese Gintoki serio.
- L’ho conosciuto per caso. Sai chi è? –
- Si. Ha combattuto la guerra al mio fianco. Mi sono già scontrato con lui, qualche tempo fa. Non gli è ancora passata, dunque. –
- Ma chi? Uomo che ha in suo gruppo Hentai sensei? – chiese Kagura.
- Niha, quando l’hai conosciuto? – mi chiese Shinpachi.
- Era ancora tempo di guerra, ma ormai si era giunti quasi alla fine. Lo trovai sdraiato sotto un albero tutto insanguinato, così mi fermai per aiutarlo… -
- Ma chi? Uomo che… -
- Si!!! – risposero alterati i due ragazzi. Kagura mise in bella vista il suo ombrello e, improvvisamente cambiò espressione.