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Autore: Kiarachu    15/06/2012    2 recensioni
Un'altra AU: E se qualcosa fosse andato storto al Museo di Metro Man, quando Megamind voleva distruggere la statua? Megamind dovrà fare una scelta che cambierà la sua vita: in bene, o in male? Dramma e angst all'inizio, ma poi conforto in futuri capitoli.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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“WAYNE! Tu dovresti essere morto!” il direttore disse in modo arrabbiato all’uomo trasandato seduto vicino al dormiente Bernard.
 
L’ex eroe fu stupito di vedere il direttore E Minion insieme, e riuscì a dire nervosamente, “Heheheh…sono vivo!” grattandosi la nuca.
 
Minion era sorpreso, ma non troppo, per una cosa che aveva notato dopo la morte di Metro Man, ma non aveva avuto tempo di parlarne col suo protetto.
L’uomo brizzolato aveva un’espressione aggrottata verso di lui.
 
“Siamo venuti qua per delle risposte a proposito di Bernard Smith, ma adesso vogliamo risposte per…QUESTO!” il direttore disse, sempre accigliato.
 
Wayne sospirò, e disse, “Ok. Ok, ok, ok, farò la mia confessione. Mh…Roxie è sveglia? Così posso raccontare quella storia anche a lei…si merita di conoscere la verità.”
 
Annuirono entrambi, e andarono nella stanza di Roxanne.
Anche lei rimase shockata a vederlo vivo. Apparentemente solo loro riconobbero l’ex eroe, poiché le infermiere e il dottore non lo riconobbero.
 
“Tu, tu, TU! Argh! Devo avere una spiegazione per questo! Oh, adesso son VERAMENTE arrabbiata con te, caro il mio “ragazzo d’oro”! Confessa, o potrei anche diventare più arrabbiata di così!” lei dichiarò, corrucciandosi e digrignando i denti. 
 
Wayne era atterrito, ma conosceva bene Roxanne, così cominciò a raccontare la sua storia.
 
“È cominciato tutto all’osservatorio. Roxanne era stata rapita, io dovevo fermare Megamind. Ma la mia testa era altrove quel giorno. Agivo senza pensare. Così ho usato la mia supervelocità per schiarirmi le idee.”
 
“E così, ho realizzato che noi facevamo questa sceneggiata da una vita, ormai. Ho cercato di ignorare quello che stavo provando, ma mi sono sentito bloccato. Ho preso conoscenza, che nonostante i miei poteri, tutti a Metro City avevano quello che io non avevo: una scelta.”  
 
“Ho sempre dovuto essere quello che questa città voleva che io fossi. Ma io cosa volevo, veramente? Poi ho capito: ANCH’IO potevo scegliere! Potevo essere quello che volevo! Nessuno ha detto che un eroe è un eroe per sempre!”
 
“Certo non può andarsene. Così ho avuto una brillante idea…fingere la mia morte! Quando il suo raggio mi ha colpito, non mi sono mai sentito così vivo! Ho preso in prestito un finto scheletro, Metro Man era finalmente morto! E Music Man è nato!” lui finì, facendo un sorriso luminoso.
 
I tre lo guardarono esterrefatti e poi Roxanne parlò, alzando un sopracciglio, “Music Man?”
 
Fece un altro sorriso radioso, e dichiarò, “Così posso mantenere il mio logo!”
 
E a quella dichiarazione tutti e tre dissero, “COOOSA?!”
 
Roxanne prese un profondo respiro, e pizzicò la parte del naso vicino agli occhi.
 
“Fammi capire bene, hai finto la tua morte per essere libero dai tuoi doveri d’eroe e cominciare una carriera musicale? Sei pazzo o cosa? Non so nemmeno se sei bravo a cantare, ma QUESTA non è una buona ragione per smettere così! C’è anche dell’altro, vero Mister ex eroe? Dimmi che c’è dell’altro, a parte questa scusa idiota!”
 
Quando Roxanne era arrabbiata, Wayne non aveva il coraggio di replicare, così rispose alla sua domanda.
 
“C’è dell’altro. L’uomo nell’altra stanza è una ragione, e…beh…questa è una motivazione molto egoista, ma ero veramente stufo di tutti i cittadini di Metro City che mi chiamavano per i più stupidi motivi, come aiutare gatti a scendere dagli alberi, o aprire barattoli di sottaceti alle vecchiette.”
 
Roxanne lo guardò perplessa, e fece un'altra domanda, “L’uomo nell’altra stanza? Dici Bernard? Sei venuto qui per lui, vero? Perché? Cosa rappresenta per te?” la reporter chiese, curiosa di avere risposte.
 
Wayne sospirò, e confessò tutto.
 
“È il mio ragazzo. O...lo era, prima che fingessi la mia morte. Ho visto la notizia su Internet, ed ero preoccupato per lui. Soprattutto quando ho letto che era stato messo in coma artificiale. È tutta colpa mia, se non avessi finto la mia morte, Megamind non sarebbe diventato il Signore del Male, e non avrebbe fatto saltare in aria la mia statua. A proposito…dov’è lui?” chiese, non sapendo che il criminale locale era in prigione.    
 
Tutti e tre lo guardarono sorpresi, e questa volta fu il direttore a parlare, “Così sei gay? E Megamind è in prigione, è per quello che son venuto qua.”
 
L’alieno muscoloso annuì, e rispose, “Sì, sono gay, ed ho finto la mia morte per proteggere Bernard. Ho pensato che fosse finalmente l’uomo giusto per me, e ho voluto proteggerlo dai criminali. Non Megamind, so che non è così cattivo da trattare mortalmente quelli che amo, e in ogni caso sapevo che non ha mai trattato in maniera pericolosa nessuno. O almeno non ha mai trattato male Roxie. Hanno arrestato Megamind? Sono sconvolto”, disse sinceramente.
 
Il direttore scosse la testa, e disse, “Non è stato arrestato: è venuto da solo in prigione. E quando ho letto quegli articoli su Internet, son venuto qua per avere risposte. E abbiamo scoperto anche te.!
 
A quella notizia, gli occhi di Wayne quasi schizzarono fuori dalle sue orbite.
 
“Aspetta, cosa? È andato in prigione da solo? Perché diamine lo avrebbe fatto? Era all’apice del suo regno di terrore, e ha smesso in quella maniera? Non che sia una brutta cosa, ma questo è così non da lui…”, l’ex eroe disse, scuotendo la testa e accigliandosi.
 
Questa volta fu Minion a rispondere, e gli disse tutti gli avvenimenti che lo avevano portato ad arrestarsi da solo.
 
E poi si accigliò verso l’alieno coi superpoteri, dicendo, “E ricordi che è diventato un criminale “grazie” a lei, caro il mio Mister Scott! Lo sa, se non lo avesse trattato così a scuola, magari sarebbe diventato una persona migliore! Aveva un grande potenziale, e lei gli ha tarpato le ali col suo comportamento “eroico”!”
 
Il direttore sapeva quelle cose, ma all’epoca non sapeva come comportarsi in situazioni di quel genere.
Era consapevole del potenziale del ragazzo, e aveva fatto di tutto per spingere quel giovane intelligente in un'altra direzione, fallendo miseramente. 
 
Wayne era consapevole di questo, e si vergognava veramente del suo comportamento passato, ma il danno era stato fatto, e non si poteva tornare indietro.
 
“Minion, son veramente dispiaciuto per quello che è successo a scuola, ma non sapevo come fermare quella catena d’eventi. Stavo pensando che, se fossimo diventati amici, nulla di questo sarebbe successo, ma adesso è inutile piangere sul latte versato. Se c’è qualcosa che posso fare, lo farò, per fare ammenda delle mie azioni sbagliate”, disse sinceramente, con espressione seria.
 
Minion continuò ad essere accigliato, e poi disse, “Molto bene, adesso andremo alla prigione, e lei gli dirà tutte queste cose. Tutte le cose! Ha vissuto una vita pessima “grazie” a lei, così credo che si MERITI questo!”
 
Quindi il pesce spaziale parlò al direttore, “E direttore, so che deve scontare ottantotto ergastoli, ma non penso che sia salutare per lui rimanere in prigione. Per favore, fatelo uscire, mettete su di lui un controllo, ma fatelo ritornare a casa, al Covo Malvagio. Lo sa che può pagare il suo debito alla società in altre maniere, come inventare cose utili per la città.”
 
“Ho visto disperazione nei suoi occhi in questi giorni, quando vegliava su Miss Ritchi! Mi ha ordinato di rimettere a posto tutte le cose rubate, di ripulire la città, per fare ammenda del suo comportamento di “Signore del Male”. So che c’è del buono in lui, e le dico che non ho mai creduto a quel “destino criminale”, fin dall’inizio, ma il mio ruolo è quello di proteggerlo, nel corpo e anima, così ho seguito i suoi ordini, perché era il mio compito”, lui finì tirando su col naso e piangendo.
 
Il curatore della prigione sorrise, e disse, “Non preoccuparti per quello, a dirti la verità gli ergastoli erano falsi. E son disposto a dargli un’altra opportunità, se fa piacere alle autorità locali. Chiamerò il sindaco, e gli spiegherò l’intera situazione. E quando dico intera, voglio dire che anche TU verrai coinvolto, Wayne Scott! Tu spiegherai loro il tuo comportamento, e loro valuteranno anche te.”
 
Minion e Roxanne erano sconvolti nel sentire che quegli ergastoli erano finti, e lei chiese, “Perché gli avete detto che doveva passare così tanti ergastoli? Non capisco!”
 
Wayne lo sapeva, così disse, “Direttore, sarò felice di aiutarlo, e Minion, Roxie, era tutta una…bugia innocente…per proteggerlo. Certamente sai che non è mai andato a giudizio. L’ho sempre portato in prigione. C’era una ragione per quello: lo stavamo proteggendo dal Governo. A differenza di me, non ha superpoteri per proteggersi, o una famiglia potente come i miei genitori adottivi.”
 
“Così io, il direttore e il Governo abbiamo fatto un accordo: il mio ruolo era quello di portarlo in prigione tutte le volte che faceva qualcosa di criminale, e per i cittadini di Metro City ci siamo inventati gli ergastoli. In quella maniera il Governo non poteva prenderlo per fare esperimenti”, lui finì.

Il pesce alieno e la reporter rimasero shockati a sentire quella notizia.
Sapevano che c’era quel rischio, ma non avevano mai pensato ad un accordo del genere.
 
“Beh…ha senso…e per quel che mi riguarda? Potevano prendere me, siccome non son quasi mai finito in galera con Signore”, Minion chiese al direttore e a Wayne.
 
“Era perché l’accordo era esteso anche a te, anche se non eri imprigionato. Sapevano che la sanità mentale di Megamind era collegata a te, così non pensarono mai a catturati e separarti da lui”, rispose semplicemente il direttore.
 
Minion annuì, e sorrise un po’.
 
“Beh, che stiamo aspettando? Andiamo alla prigione, per parlare con Signore, ok?” l’ittioide disse al direttore e a Wayne.
 
Annuirono, e Roxanne disse loro, “Ditegli che sono a posto, e che non so arrabbiata con lui. Beh…non troppo. Buona fortuna con la vostra “missione”, so che è un testone. Ditegli che andrò a trovarlo, per parlare di…molte cose. E ricordategli che anch’io sono una testona”, lei disse, facendo un sorrisetto compiaciuto.
 
Il trio annuì, ed uscirono dal Metro Hospital, verso l’auto invisibile.
Minion l’aveva parcheggiata per bene in un parcheggio a pagamento, pagando e rendendola visibile.
C’era una piccola folle in quel momento, e Wayne ebbe un attimo di panico, preoccupato che potessero riconoscerlo.
 
Minion gridò, e la folla si disperse, lasciando entrare nella macchina il direttore e l’ex eroe.
Wayne si sedette nel posto passeggero, mentre il direttore nel sedile posteriore.
Quindi l’acquatico seguace guidò verso la prigione, pensando che tipo di reazione avrebbe avuto il suo protetto, vedendo che Metro Man era vivo, e anche sentendo tutte le notizie che gli avrebbero detto.
 
  
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