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Autore: mafipsy    15/06/2012    7 recensioni
“ Che cos'è il tempo? Molti dicono che si trata della durata delle cose soggette ad un cambiamento, altri dicono che è l'enorme ed unica condanna dell'uomo. Io, personalmente, credo che il tempo è la più grande medicina delle nostre passioni, poichè proporziona nuovi e diversi oggetti all'immaginazione, che cancellano le antiche impressioni per quanto profonde siano. E' un fiume che porta con sè tutto ciò che nasce, è il distruttore della vita e dei più intensi sentimenti. Se il tempo è così dentro nella vita dell'uomo, Perchè dobbiamo rassegnarci col vederlo passare? Dicono che ciò che succede, non succederà mai più. Perchè devo rassegnarmi dinnanzi a quest'affermazione? Se so che nelle mie mani c'è un pizzico di magia, se so che posso cambiarlo, lo farò. Cambiero il passato, e il tempo rinascerá dalla cenere. “ [La storia principale sarà SasuSaku ma ci saranno tante altre come- ovviamente- NaruHina]Commentate!!
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 32: Voglio te

 

In quel momento tutto le fu chiaro. Si alzò da terra velocemente e presto si vide percorrere la strada che prima l’Orochimaru aveva fatto per allontanarsi da quel luogo.


In poco tempo raggiunse il portone che portava ai giardini immensi del castello. I suoi occhi intravidero subito Sasuke seduto sotto l'ombra di un albero gigantesco le cui radici fuoriuscivano dal suolo.

Il moro aveva completamente lo sguardo perso. In realtà pensava a tante cose in quel preciso istante. Avrebbe tanto desiderato avere suo padre davanti a sé per ucciderlo con le sue proprie mani. Quante volte si era sfogato colpendo sua madre? Fottutissimo bastardo. Alzare le mani contro qualcuno che di certo non poteva difendersi era la cosa più disprezzabile che potesse pensare. Fugaku non meritava portare il cognome Uchiha. Voleva fargliela pagare e ci sarebbe riuscito fosse stato stato il suo ultimo gesto in vita.

Ad un certo punto notò la peli rosa che si trovava davanti a lui. I suoi occhi dolci lo guardavano e le sue labbra rosa erano semi aperte, come se volessero dire qualcosa ma non sapessero cosa. Il moro si alzò ancora con gli occhi fissi su di lei. Adesso aveva bisogno di lei, non c'era nient'altro al mondo che volesse sentire se non il suo calore tenero, puro, innocente e sincero. Lei, dopotutto, era l'unica cosa che realmente gli appartenesse. Non era giusto che fosse proprio lei a respingerlo.

Si avvicinò e prese la vita della Kyubi tra le sue braccia, stringendola a sé. Le sue labbra si sfiorarono e questo bastò a far rabbrividire la rosa. Sasuke se sentì forte, sentirla tremare tra le sue braccia, come la prima volta. Fondò la sue testa nel collo di Sakura, sentendo il suo profumo fresco e giocando con una ciocca dei suoi capelli soave e selvaggio.

-Resto con te. - disse la rosa quasi in un sussurro.

Sasuke alzò nuovamente la sua testa guardandola con attenzione. I loro nasi si toccavano e le loro labbra erano distanti di solo pochi millimetri. Il moro non capiva quanto tempo aveva perso insultandola, quando avrebbe potuto tenerla in quel modo.

- Allora sarai la mia regina – disse Sasuke mentre la teneva con tenerezza e le sue labbra scivolavano verso l'orecchio della ragazza. - Ma se mi tradisci, te ne pentirai amaramente Haruno.

Con quest'ultima avvertenza intrappolò le sue labbra tra le sue togliendole l'aria completamente. Sakura sentì come tutto intorno a se si muovesse e di sicuro sarebbe caduta a terra se non fosse stato per le braccia del ragazzo che la sostenevano con forza contro il suo corpo, Sasuke morse il labbro inferiore senza riuscir a contenersi; erano, a detta sua, troppo provocanti. La sua lingua penetrò la bocca della ragazza domandandole di più e riuscendo a strappare da parte di entrambi un gemito. Sembrava come se l'Orochimaru fosse disposto a dimostrarle che loro dovevano stare insieme che lei lo volesse o no. Fu allora che la rosa interruppe improvvisamente il bacio.

Sasuke la guardò confuso non capendo il perché lei avesse interrotto il momento. Gli occhi color verde giada della ragazza lo scrutarono severamente.

- Ma adesso arrivano le mie condizioni Uchiha.- disse la ragazza. - Se vuoi che questo, qualsiasi cosa sia, continui, non voglio sentire nessun altro insulto uscire dalla tua bocca verso, capisci? Ne voglio altre umiliazioni da parte tua perché se così fosse giuro che conoscerai le pene dell'inferno.

Sasuke sorrise minimamente. Normalmente quel atteggiamento gli avrebbe dato fastidio, ma d'altronde, se non fosse così difficile, semplicemente non sarebbe Sakura Haruno.

- Non voglio che tu t'intrometta nella mia vita e nelle mie decisioni. - continuò lei. - Io non lo farò. Ovviamente lo nostro deve rimanere un segreto. Ah! Certo, odio che mi diano delle ordini per cui, ogni volta che ci proverai, io farò l'esatto opposto.

Di sicuro la ragazza avrebbe continuato con il suo monologo, se non fosse stato per il bacio di Sasuke. Adesso non voleva ascoltarla, voleva solamente tenerla tra le sue braccia.

***


 

Hinata camminava verso la sua sala Comune quando sentì che qualcuno l'afferrava fortemente dal braccio e la costringeva a girarsi. I suoi occhi color perla si imbatterono in quegli azzurri di Naruto. All'inizio fu sorpresa ma ben presto il suo sorriso beffardo ricomparve.

- Che pretendi di fare Hinata?! Sei impazzita?!

- Io? Non capisco quello che mi dici, Naruto-kun.

- Ma per piacere Hinata! L'unica cosa che hai fatto ultimamente è stato rendere della mia vita, un maledetto inferno!

- Tu te la sei cercata Naruto. E credimi, non ho ancora iniziato. Ma stai tranquillo, anche Sai avrà la sua parte.

- E' ora di finirla con tutto questo!!- urlò Naruto arrabbiato.

- E allora vai a parlare con Kaien e chiedigli scusa per averlo picchiato senza alcuna ragione!

- Sai bene che non lo farò!

- Beh, allora questa è guerra.

***

 

Kin dipingeva le unghie di Temari seduta sul divano della Sala Comune. Come sempre, Temari non smetteva di parlare. La ragazza si dedicava solo ad ascoltarla, ormai era abituata all'eloquenza della sua amica. La porta della sala kyubiana si aprì lasciando intravedere un ragazzo moro.

Sai entrò rapidamente lasciando alcuni libri sul tavolo di legno e finendo di bere dal suo bicchiere.

-Sai, Sai; come vi sentite tu e Naruto dopo esservi comportati così scioccamente con Sakura?

L'ultima cosa di cui aveva bisogno il moro erano le parole di Temari, “l'eterna difensora” di Sakura. La guardò acidamente.

- E tu come ti senti al essere così pateticamente pettegola?

- Almeno io so ammettere quando mi sbaglio e non sono così stupida da lasciarmi sfuggire un amico a causa dei miei errori.

Sai rise sarcasticamente, tutto d'un tratto aveva capito tutto.

- Di alla tua amica Sakura di non mandare intermediari, se vuole parlare con noi, che venga qui, ci parli e chieda scusa!

- Chieda scusa?! Ma santo cielo Sai! ¡Tu e Naruto non vi meritate l'amicizia di Sakura! Lei, poi, è così orgogliosa da non chiederci mai e poi mai di parlarvi per conto suo. Mi fai proprio pena! Tanto tempo trascorso con lei e non la conosci neanche un po'!

Sai aveva perso decisamente la pazienza.

- Ma senti che parla?! So bene che sei stata tu insieme alle altre a riempire la testa di Sakura di stupidaggini contro di noi! Ti credi la migliore solo perché ti chiamano la “dea del Kyubi” ma in realtà tu sei solo una poveretta che ha bisogno di tante pecorelle da comandare a bacchetta.

Kin lasciò cadere lo smalto macchiando tutto il tappetto rosso. I suoi occhi erano pieni d'ira. Sembrava una bomba sul punto di esplodere. Ed esplose.

- Tu non sai assolutamente nulla di Temari! E' vero, è possessiva e forse un po' egocentrica ma è una amica migliore rispetto a voi due! Noi non siamo le pecorelle di nessuno, il problema è che tu non sai muovere neanche un dito per aiutare un amico! - disse Kin senza fare alcuna pausa. Aveva parlato così velocemente che ora cercava di recuperare l'aria in fretta.

Temari si avvicinò all'amica e insieme se ne andarono offese nelle loro camere lasciando Sai da solo e frustrato.

***

Era la prima volta che Sasuke aveva desiderato portarla nella sua camera. La peli rosa si era rifiutata all'inizio, ma presto decise che era meglio non litigare con lui, almeno non quel giorno; tacere era da saggi e in fin dei conti sapeva che alla fine sarebbe stata lei la vincitrice.

Il moro si assicurò che non ci fosse nessuno prima di farla entrare. Era ormai la seconda volta che la Kyubiana comminava sul territorio Orochimaru, ma solo questa volto egli fu attento al covo dei serpenti. La decorazione era molto sofisticata, diverse serpenti argentate e una combinazione di tonalità di verde facevano del luogo un posto sobrio ed elegante.

Sakura repentinamente si ritrovò a salire le scale verso la sezione degli uomini. In realtà non avrebbe mai consentito di stare lì, ma Sasuke si trovava in uno stato terribile e non voleva lasciarlo da solo. La rosa sapeva che non le era indifferente. Aveva smesso di essere l'insignificante mezzosangue per diventare qualcuno d'importante nella sua vita. L'Orochimaru non l'avrebbe mai ammesso, ma ci sarebbe stato del tempo per costringerlo. Lei l'avrebbe aiutato a qualsiasi costo; dentro di sé sentiva come se fosse il suo dovere.

Sasuke non aveva mai avuto così tanta voglia di averla tra le sue braccia come ora. Lei era l'unica che sembrava capirlo e lo dimostrava guardandolo agli occhi. Quando parlava, l'unico che usciva dalla sua bocca erano parole in grado di mandarlo in estasi, anche quando lo insultava. In qualche modo riusciva sempre a svegliare un sentimento strano in lui.

Il moro chiuse la porta della sua stanza rapidamente e l'abbracciò con forza.

- Aiutami a dimenticare, solo oggi.

Sakura sentì il dolore nascosto in quelle parole; la situazione di sua madre lo faceva veramente star male. La ragazza lo accarezzò dolcemente e lui ebbe voglia di restare là, in quel modo per sempre. Sarebbe stato attento a non dire nulla che poteva esporlo troppo; Sakura non poteva sapere cosa lui stesse sentendo.

Si avvicinò a le sue labbra rosse e le sfiorò con le proprie. Nel frattempo le toglieva l'uniformi, accarezzando la sua pelle delicatamente con le dita. La Kyubiana tremava, lui non l'aveva mai toccata così, così delicatamente, facendola sentire come se lei fosse la cosa più preziosa sulla terra.

- Ti ho detto che saresti stata la mia regina.- sussurrò per poi baciarla.

Sakura seppe in quel preciso istante che il ragazzo le aveva strappato qualcosa nel profondo della sua anima. Tutto dentro di lei sembrava che stesse per esplodere e credeva che non avrebbe sopportato i battiti del suo cuore che sembrava voler uscire dal suo petto. Sasuke intensificò il bacio e continuava a toccarla nella stessa maniera. I suoi movimenti stupivano anche lui: mai era stato con una ragazza in quel modo e quello che era peggio era che gli piaceva.

Sasuke la fece sue come altre volte, me sentì che era stata le prima volta che l'aveva avuta veramente tra le sue braccia, sotto il suo corpo. Non aveva mai sperimentato una cosa così con le altre. Era come se quella fossa che era sempre esistita dentro di lui e che sempre aveva considerato irreparabili si fosse riempita mentre la baciava e la toccava. La sua pelle bianca, ogni centimetro gli apparteneva. Tutto, per la prima volta nella sua vita, era perfetto.

Cosa gli stava succedendo?

Sakura accarezzò i suoi capelli finché lui non si addormentò. Fu allora quando guardò l'orologio e spaventata notò che erano le sei del pomeriggio. Doveva essere in biblioteca da ormai mezz'ora. s

Gaara di sicuro la stava aspettando.


 

Personalmente, credo con fermezza che il proposito di Sakura si fosse compiuto molto prima che lei ci avesse provato. Lui già l'amava sebbene non lo ammettesse. E avrebbe impiegato moltissimo tempo prima di farlo! Ma ora tutto questo è banale, non serve nulla a quello che tento di dire. È qui dove realmente inizia tutto, l'amore tra loro; Xavier e Isabella, Sasuke e Sakura, non importano le epoche ne i nome. I quattro dovettero convivere per amarsi”

William bagnò la punta della piuma nella tinta e continuò:

Sembrerà curioso, insolito, strano che entrambe le storia siano iniziate nello stesso tempo. Isabella e Xavier si sposano; Sasuke e Sakura decidono di stare insieme. Ma non potete neanche lontanamente immaginare cosa succederà. Sarebbe stato più opportuno avvisarvi che l'avventura sta per iniziare...

sedetevi e preparatevi cari lettori. Probabilmente ciò che leggerete da adesso in poi non lo leggerete da nessun'altra parte...”


 

 

 

Sasuke aprì gli occhi e si sorprese quando non incontrò il corpo di Sakura affianco al suo. Si sedette sul letto e per un momento ebbe paura che all'uscire sola dalla sua stanza, un Orochimaru l'avesse vista.

non essere stupido. È troppo intelligente come per essersi lasciata vedere da qualcuno” pensava mentre si alzava dal letto e guardava l'orologio. Erano le sette del pomeriggio.

 

Si vestì e scese a cena. In un certo senso gli aveva dato fastidio non trovarla al suo fianco. Quale era l'emergenza che non poteva aspettare a che si svegliasse? Avrebbe avuto qualcosa di più importante da fare?

Allontanò ogni domanda dalla sua testa. Quello non gli importava. La vita della rosa non doveva interessargli. Gli bastava che lei stessa al suo fianco qualora lui avesse bisogno di lei. Quello sarebbe stato sufficiente. Tutto sarebbe finito rapidamente, lui lo sapeva. Ora che aveva deciso di stare con lui, presto si sarebbe annoiato come con tutte le sue altre amanti e avrebbe smesso di pensare tanto a lei e avrebbe smesso di desiderarla con tanto ardore. Presto ai suoi occhi sarebbe tornata ad essere un'insignificante sangue sporca. Innamorato? No, lui non credeva a quelle idiozie. Non esisteva un sentimento del genere.

Uscì dalla sua Sala Comune ed entrò nella sala dove tutti gli altri si trovavano seduti ai tavoli cenando. Neji automaticamente gli fece un gesto per far capire all'Uchiha dove si trovavano.

- Uchiha! Almeno tu ti sei deciso ad apparire!.- disse Neji. – Lee è più pazzo e sadico che mai. Se ne sta da solo in camera sua pensieroso e....

Sasuke no mangiava nulla. I suoi occhi neri erano fissi al tavolo dei Kyubi; Sakura non c'era.

- Quel bastardo di Lee…- continuò Neji. Qualche giorno fa ha picchiato una ragazza mezzosangue in faccia. Se non fosse perché ho minacciato la tipa a non dire niente, Lee sarebbe stato cacciato da scuola. A volte è davvero un'idiota.

Gli occhi di Sasuke si accesero repentinamente.

- Cosa vuol dire che ha picchiato una ragazza!- disse Sasuke mentre l'ira si faceva presente in tutto il suo corpo.

- E' quello che dico io.- disse Neji seriamente – Sarà pure una mezzosangue ma è sempre una donna..Lee ha esagerato. Sarà un eccellente Akatsuki ma resterà sempre un fottuto demente...

Sasuke no sopportò ascoltare quella storia. Si alzò quando vide che nel tavolo delle serpi c'era un posto vuoto.

Gaara no Sabaku non c'era.

  
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