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Autore: Rota    15/06/2012    4 recensioni
[KagamiKuroko, for Shichan (L)]
Provò un brivido, lungo e intenso, quando il getto dell'acqua gli colpì il corpo a livello del torace. Il giovane viso si contorse in una smorfia di disappunto, una di quelle che gli alterava l'espressione qualora si presentava un elemento di biasimo sufficiente a sradicarlo dalla sua solita apatica indifferenza – cosa che accadeva, in realtà, assai di frequente e con facilità. Era sul punto di dire un paio di frasi estremamente mordaci, capaci di arrivare a piantarsi ben dritte nell'orgoglio altrui e rimanere impiantate lì in eterno senza il minimo problema, quando però l'altro ragazzo entrò nel piccolo box e occupò il resto dello spazio disponibile, andando a schiacciarlo tra il muro e il proprio corpo.
No, neppure in quei momenti Taiga possedere la grazia necessaria a comprendere come doversi muovere e con quali elementi della propria persona poterlo fare, risultando come sempre il disarmonico elefante massiccio che era.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota
*Titolo: Doccia fredda
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Kagami Taiga, Kuroko Tetsuya
*Generi: Fluff, Commedia
*Avvertimenti: Shonen ai, One shot
*Rating: Giallo
*Note: Per il mio fratellino, che qualche giorno fa ha sostenuto un esame ùù me aveva promesso indi me ha fatto ùù Mi è persino venuta più comica del voluto XD
Meow, ti cuoro tanto e spero ti possa piacere (L)







Provò un brivido, lungo e intenso, quando il getto dell'acqua gli colpì il corpo a livello del torace. Il giovane viso si contorse in una smorfia di disappunto, una di quelle che gli alterava l'espressione qualora si presentava un elemento di biasimo sufficiente a sradicarlo dalla sua solita apatica indifferenza – cosa che accadeva, in realtà, assai di frequente e con facilità. Era sul punto di dire un paio di frasi estremamente mordaci, capaci di arrivare a piantarsi ben dritte nell'orgoglio altrui e rimanere impiantate lì in eterno senza il minimo problema, quando però l'altro ragazzo entrò nel piccolo box e occupò il resto dello spazio disponibile, andando a schiacciarlo tra il muro e il proprio corpo.
No, neppure in quei momenti Taiga possedere la grazia necessaria a comprendere come doversi muovere e con quali elementi della propria persona poterlo fare, risultando come sempre il disarmonico elefante massiccio che era.
Kuroko grugnì per quanto riuscì, dopodiché Kagami si rivolse a lui e lo strinse con forza tra le braccia. Respirava piano e dai movimenti molli dei suoi arti pareva ancora beatamente circondato da quell'aura di pace che lo accompagnava per parecchio tempo dopo il loro sesso: era beato, anche senza alcun terribile e alquanto improbabile sorriso in volto. Il suo corpo era piacevolmente caldo e la sua pelle profumata, morbida al tocco.
Nonostante tutto, Tetsuya non lo risparmiò affatto.
-Kagami-kun, l'acqua è fredda.-
Era una sensazione orrenda quella dei capezzoli rigidi per il gelo che ormai gli aveva preso tutto quanto il corpo, come anche quella della pelle arrossata per il freddo e pure quella data dall'impossibilità di frenare i tremiti dei muscoli; Kuroko si sentiva a disagio per una cosa che , messa in relazione a quelle altre che aveva condiviso con quello scemo di Kagami nel suo viaggio alla scoperta della sessualità e affini, a conti fatti era decisamente poco imbarazzante, e quello stesso pensiero lo faceva sentire ancora più a disagio.
Kagami impiegò qualche secondo di troppo a recepire che l'altro gli aveva parlato, tanto che, nel guardarlo, fece una faccia fin troppo stupita e stupida, palesando così il fatto che proprio non era stato a sentirlo proprio per niente. Tetsuya gli diede un calcio negli stinchi abbastanza forte da ricevere tutta la sua attenzione. Arrivò persino a ripetersi, per fargli un favore – sant'uomo davvero.
-Kagami-kun, l'acqua della doccia è fredda.-
Taiga lo guardò dapprima male e borbottò qualche improperio, probabilmente in un americano talmente bislacco e di strada che neppure rientrava nella definizione di “inglese”. Dopo si degnò anche di pensare ad una risposta per qualche secondo, prima di stringerselo addosso con maggior enfasi. Kuroko non sussultò ma sgranò gli occhi per la sorpresa, lasciandolo fare.
-La faccio sempre così, io.-
Quella frase gli riportò alla memoria qualcosa riguardo una certa fobia dei cani – in un processo di analogie e rimandi che catalogavano il ragazzo più simile ad un gatto che ad uno scoiattolo, invero.
Così la domanda successiva che disse gli andò in maniera del tutto naturale alle labbra e prima che potesse fermarla era già diventata voce.
-Hai qualche problema con l'acqua calda?-
L'altro indurì lo sguardo per poi abbassarlo qualche istante, un poco a disagio nel dovere giustificare una cosa del genere. Si sentiva stupido, così fissato da quegli occhi, si sentiva sondato nel profondo, e se quella era una delle cose che dal primo momento l'avevano spinto a prendere tra le braccia Tetsuya e stringerlo per non lasciarlo più andare era anche una delle cose che più lo smuovevano, nell'intimo, e lo facevano sentire vulnerabile. Pessima cosa, davvero pessima cosa: era bene finirla in fretta prima di compromettersi in maniera ulteriore.
-Non mi piace perdere tempo ad aspettare che si scaldi, tutto qui.-
Kuroko sentì la sua ritrosia e allora decise di stuzzicarlo, giusto perché sapeva che una provocazione gli avrebbe dato il pretesto adeguato per cavarsela con una più liberatoria irritazione.
Taiga era abbastanza semplice da guidare, si fidava così ciecamente di lui che quasi faceva tenerezza.
-Logica degna di te, in effetti.-
Infatti lo vide fissare il proprio sguardo, diretto, nel proprio, con una forza e un'energia che erano incredibili. Gli venne quasi voglia di baciarlo, dopotutto.
-Con questo cosa vorresti dire, Kuroko?-
-Assolutamente nulla.-
Stettero fermi in silenzio, in quella posizione, almeno finché Kagami decise che non era più arrabbiato con lui e allora poteva tornare a stringerlo a quella maniera soffocante di prima. Arrivò persino a prendergli le spalle con le mani, in un abbraccio goffo e per nulla comodo – ma dolce, a suo modo, quanto può essere dolce l'abbraccio sgraziato dato da una persona come Kagami Taiga, alto all'incirca un metro e novanta e delicato quanto due bufali e mezzo.
Il corpo di Kuroko si era abituato alla temperatura e quindi non aveva più brividi, la sua guancia era spalmata per forza di cose contro il petto dell'altro e i suoi capelli fradici, in tante ciocche scure, gli ricadevano sulla pelle.
Tutto troppo perfetto perché almeno uno dei due non cadesse in tentazione di rovinare quella meraviglia di pace e serenità.
-Quindi adesso dovremmo lavarci in fretta per non stare qui a gelare.-
Kagami non si mosse dalla sua posizione e con un profondo sospiro andò ad appoggiare il mento sopra la testa dell'altro mentre il getto dell'acqua prendeva a cadergli direttamente contro la pelle della faccia.
-Tecnicamente sì.-
Kuroko gli fece il verso, senza neppure troppa intenzione. In realtà ascoltare il battito calmo e tranquillo del cuore dell'altro lo aveva acquietato e sembrava persino sul punto di rinunciare a qualsiasi volontà bellica.
Alzò le braccia e le avvolse attorno alla sua vita, mentre chiudeva gli occhi lentamente.
-Tecnicamente.-
Sentì all'improvviso le sue mani scendere in basso, assieme, e passare oltre la linea del bacino a toccargli parti intime che per qualche miracolo della natura avevano dimenticato per più di cinque minuti – non che Kuroko avesse qualcosa da ridire in merito, ma certe volte trovava sfiancante il modo assai fisico che aveva Kagami per esprimere l'attrazione che aveva nei suoi confronti, manifesta solo e soltanto quando erano soli e lui riusciva per supremazia fisica a tappargli la bocca in almeno cinque modi diversi senza doversi così sorbire tutte le sue maledettissime battutine  a riguardo della propria malagrazia e assenza di tatto.
-In pratica posso indicarti un sacco di metodi assai più interessanti per scaldarsi, anche facendo una doccia fredda!-
Non lo vide con i propri occhi eppure Kuroko poté immaginare con assoluta perfezione il sorriso soddisfatto che ormai era dipinto sulle labbra del ragazzo: quelle poche volte in cui l'aveva visto gli erano bastate per imprimerlo perfettamente nella propria memoria, come se fosse stato un marchio a fuoco.
Ma Tetsuya non si lamentò dell'audacia insolita che muoveva le mani di Taiga, non dell'appetito che diventava insaziabile solo quando si trattava della propria persona, non del corpo possente che gli si pressava con maggior forza contro e neppure del fatto che, nonostante il tempo passato, l'acqua del getto continuava a rimanere gelida contro la pelle.
Però contro di lui sospirò appena – o forse gemette, non seppe neppure dirlo con precisione – e mosse la punta del naso contro il suo petto, in un gesto dell'intera testa che poteva essere interpretato come rassegnazione.
-Kagami-kun, sei senza speranza.-
L'altro si tese un'ultima volta, in un solo attimo di irritazione.
-Ehi!-
Quindi lo baciò sulle labbra, e scivolando ai piedi in tanti rivoli sottili il freddo non divenne altro che un dettagli insignificante.

   
 
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