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Autore: bestcloud    15/06/2012    1 recensioni
L'ultimo giorno di scuola, Nikora avverte le ragazze che devono tornare nei loro regni. Dopo una serata all'insegna delle lacrime, il mattino seguente partono per tornare a casa, ma vengono fermate da una forza misteriosa che...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi, Nuovo personaggio, Seira
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Nuovi arrivi

 

 

Il viaggio di ritorno si svolse nel più totale silenzio. Le sirene e le streghe se ne stavano ben distanti, con in mezzo la ingenua Mizuko. Ogni tanto Mimi guardava di nascosto verso le principesse, ma appena se ne accorsero si voltava imbarazzata. Puntualmente la sorella maggiore lanciava occhiatacce alle tre ragazze che giravano rapidamente lo sguardo. “Ma perché se la prende tanto?” disse Hanon a bassa voce rivolgendosi alle amiche. “Non ne ho la più pallida idea” rispose Rina. Intanto la ignara Mizuko se ne stava in mezzo ai due gruppi canticchiando allegra e spensierata.

Per tornare a casa ci misero meno tempo del previsto. Questa volta lo spiritello aveva scelto una strada più facile da percorrere, piena di correnti sottomarine che velocizzarono di molto il viaggio. Grazie a ciò il gruppo riuscì a far ritorno in meno di due giorni.

“Eccoci arrivati!” esclamò Mizuko stando davanti all’ingrasso del Pure Pearl. Era più o meno l’ora di pranzo. Tutte e cinque le ragazze assunsero la loro forma umana. Hanon si avvicinò allo spiritello e gli sussurrò nel minuscolo orecchio “Sei sicura che sia una buona idea farle entrare?” “Certamente” rispose la piccola sicura di se. “Non pensi che Nikora e Madame Takie saranno un po’... ecco... contrarie a far stare le Black Beauty Sister al Pure Pearl?” chiese Lucia anche lei avvicinandosi a Mizuko. “Non vi preoccupate! Garantirò io per loro!” rispose la piccina. Hanon, che ancora non era del tutto convinta, disse “Ma...”. Non cominciò nemmeno la frase che Sheshe la fermò dicendo “Guardate che riusciamo a sentirvi benissimo”. Gocciolone sulla testa delle due sirene. “Bene, entriamo!” disse aprendo la porta con la sua minuscola mano. “Siamo tornate!!” annunciò lo spiritello attirando su di se l’attenzione di tutte le persone presenti in sala da pranzo. “Finalmente sono tornate!” disse una voce femminile e solare. In men che non si dica quattro ragazze spuntarono da dietro il muro della sala. Le tre principesse non potevano credere ai loro occhi. Davanti a loro si pararono le loro amiche più care: Karen, Noel, Coco e Seira. “Ragazze! Che ci fate qui!?” domandò Lucia tanto felice quanto sorpresa. “Ci ha chiamate Nikora. Ha detto che c’erano stati dei problemi e ci ha chiesto di venire il più in fretta possibile” spiegò Noel. “Piuttosto dove siete state? Sono due giorni che vi aspettiamo” chiese Karen. “Siamo andate nel Mar Mediterraneo, in un luogo chiamato Santuario del Mare” rispose Rina. Coco la guardò con occhi sbrilluccicosi e disse “Ahhh... il Mar Mediterraneo! Quanto mi sarebbe piaciuto visitarlo!” “Anche a me sarebbe piaciuto visitarlo” disse Seira invidiosa. “Guardate che non siamo andate a fare una visita di piacere” disse Hanon. Poi Noel si accorse di una piccola bambolina sospesa per aria. “Che carina!” esclamò “E’ lei la piccola Mizuko di cui ho sentito parlare?” “Si, sono proprio io!” rispose lo spiritello. “Lo sai che sei davvero carinissima” disse Karen. La piccola arrossì. All’improvviso una mano la afferrò. “Sei davvero pucciosa!” esclamò Coco cominciando a strofinare la piccola guancia di Mizuko contro la sua. “Ehi! Mi fai male! Non sono un giocattolo!” sbottò lo spiritello. Poi Seira si accorse di due persone alle spalle delle amiche. “Chi sono?” domandò la principessa dalla perla arancione che non le aveva riconosciute. Le altre tre guardarono alle spalle e le videro. “Che cosa!? Le Black Beauty Sisters!?” urlarono sorprese le tre sirene. “Eh!?!? Le Black Beauty Sisters!?” disse Seira che finalmente le aveva riconosciute. Sentito quell’urlo Hippo e Nikora accorsero subito all’ingresso. “Che succede!” esclamò Nikora arrivata di corsa dalla sala da pranzo. Poco dopo anche il pinguino raggiunse, se pur goffamente, il gruppo. Vide le due sorelle e, allarmato, disse “Le Black Beauty Sisters!? Cosa ci fate voi qui!?”. La manager si mise in posizione difensiva. Karen, pronta a trasformarsi, chiese “Cosa siete venute a fare?”. Le rispose la dolce vocina di Mizuko “Loro sono le compagne che siamo andate ad evocare”. Le ragazze non compresero subito il significato di quella frase, poi quando finalmente capirono scoppiarono in un fortissimo “EHHHHHHHHHHHH!!!!!”.

 

 

“E questo è tutto” disse Mizuko concludendo così il racconto dei fatti avvenuti nei giorni precedenti. Il gruppo era riunito nel solito tavolo con al centro la piccola Mizuko, fatta eccezione per Mimi e Sheshe, che si trovavano su un tavolo distante al loro. Coco, Karen e Noel le guardavano con circospezione. “Io non mi fido di loro” disse Karen. “Nemmeno io. Potrebbero attaccarci da un momento all’altro” continuò la gemella. Mizuko sorseggiò un po’ di tè dalla sua solita tazzina, poi gli disse “Non preoccupatevi. Sono certa che non vi attaccheranno” “E come fai ad esserne sicura?” domandò Coco. La piccina fece un sorrisetto e poi rispose “Se-gre-to!”. “Anche se ce lo assicuri tu, non possiamo fidarci delle nostre più acerrime nemiche. In particolare Sheshe” disse Karen continuando a tenerle d’occhio. “In effetti quando stavamo tornando a casa ha continuato a lanciarci occhiatacce per tutto il tempo” disse Lucia ripensando al viaggio fatto nei giorni precedenti. A quel punto Mizuko scoppiò a ridere “Ahahaha!!! Siete proprio delle bambine!! Non avete capito proprio niente” disse asciugandosi le lacrime uscitegli a causa di quella risata. “Che hai da ridere?” domandò Hanon estremamente irritata da quel comportamento. In effetti nemmeno alle altre piacque quel commento e si sentirono tutte offese. Per scusarsi lo spiritello disse “Scusa, scusa. Non sono riuscita a trattenermi. Comunque non dovete preoccuparvi di lei. L’amore per sua sorella è più forte di quanto possa sembrare”. Nessuna delle sirene presenti capì il significato di quell’ultima frase. Poi la piccola si accorse di una cosa: da un pezzo la più giovane delle sirene fissava le sorelle sedute all’altro tavolo. “Mi correggo. Forse non siete tutte delle bambine” sussurrò lo spiritello senza farsi sentire dai presenti. Subito dopo si sentì un rumore provenire dall’altro tavolo. Le sirene si voltarono per vedere che cosa era successo. Sheshe si era alzata. “Sembra che non siamo le benvenute. Andiamocene sorellina” disse la rossa andando con passo deciso verso la porta. La sorellina rimase un po’ sorpresa da quel gesto improvviso, ma poi anche lei si alzò e la seguì dicendo “Aspettami sorellina”. Le ragazze le guardavano un po’ sorprese e un po’ sollevate. Finalmente si sarebbero liberate di quelle due streghe. Avevano parlato troppo presto. Un muro d’acqua si parò davanti a Sheshe sbarrandogli la strada. “Mi dispiace ma non potete andarvene” disse la piccola Mizuko creatrice di quello sbarramento. La rossa si voltò verso lo spiritello e le disse “Che cosa vuoi ancora? Lasciaci passare!” “Elizabét potrebbe attaccarci da un momento all’altro e separarci potrebbe essere pericoloso. Per il momento è meglio restare unite” spiegò lo spiritello con voce seria e risoluta. A quel punti intervenne Mimi che cercò di persuadere la sorella dicendogli “Sorellina, secondo me sarebbe meglio dargli ascolto. Se davvero questa Elizabét è potente come dice allora sarebbe meglio stare insieme alle principesse sirene”. Le ragazze la guardavano sbigottite. Non credevano alle loro orecchie. A quel punto Sheshe strinse i pugni e disse “E va bene, resteremo qui”. La decisione della rossa suscitò nelle sirene molto più scalpore di ciò che aveva detto la minore poco prima. L’unica che non sembrava particolarmente sorpresa era Seira. “Forse è questo quello che intendeva dire Mizuko”.

 

 

Passarono diverse ore da quando le Black Beauty Sisters si unirono ufficialmente al gruppo. Sfortunatamente Nikora non poteva far occupare alle ragazze così tante stanze, così si decise che Karen e Noel avrebbero alloggiato nell’appartamento di Rina, Coco nella stanza di Hanon e Seira in quella di Lucia. Ovviamente le Black Beauty Sisters avrebbero avuto una stanza tutta per loro. Anche se Mizuko aveva garantito per loro, non se la sentiva di mettere le due sorelle in stanza con le altre ragazze, anche se erano abbastanza vicine.

 

 

Nella camera 201, la stanza di Lucia, le due principesse avevano appena finito di sistemare i bagagli della nuova arrivata. “Finalmente abbiamo finito!” esclamò Lucia lasciandosi cadere sul letto stanca morta. “Grazie per avermi dato una mano con le valigie” ringraziò Seira sedendosi per terra. “Figurati” rispose Lucia. Ci fu un attimo di silenzio. La prima a romperlo fu la principessa arancione chiedendo all’amica “Senti Lucia, posso farti una domanda?” “Certo, chiedi pure” disse la bionda alzandosi dal letto e mettendosi seduta sul bordo. “Tu cosa ne pensi delle Black Beauty Sisters?” domandò Seira. Lucia fu colta alla sprovvista. “C-Cosa ne penso di loro? Beh, ecco... non mi fido ancora completamente di loro. Anche se Mizuko ci assicura che non avrebbero causato problemi non sono ancora del tutto convinta. Dopotutto fino a qualche mese fa erano le nostre più acerrime nemiche” disse la principessa rosa spiegando le sue ragioni. Seira però era pensierosa. “Però quella sensazione...” disse tra se e se a bassa voce. “Hai detto qualcosa?” domandò Lucia che l’aveva sentita sussurrare qualcosa. “Eh? Ah... No, non è niente. Lascia perdere” disse Seira cercando di rassicurare l’amica. All’improvviso un rumore attirò l’attenzione delle due ragazze. Qualcuno aveva bussato alla porta. Poi si sentì la voce di Nikora che diceva “Ragazze, è pronto. Venite a mangiare” “Arriviamo subito!” disse Lucia. Poi si rivolse all’amica, allungò la mano per aiutarla ad alzarsi e le disse “Su, andiamo”. Seira accettò l’aiuto e disse “Va bene”.

 

 

Finito di cenare le ragazze se ne andarono nelle proprie camere, anche se non tutte volevano andarvi subito. Poco prima che Mimi entrò nella sua stanza insieme alla sorella, una voce le fermò dicendo “Senti Mimi, hai un minuto”. Le due sorelle si voltarono verso la fonte di quella voce. Era Seira. “Vorrei parlarti un attimo in privato” continuò la principessa. La minore si voltò verso la sorella, la quale disse “Io vado a farmi un bagno”. Senza dire altro entrò in camera lasciandosi dietro la minore. Quest’ultima si voltò verso l’altra ragazze e le rispose con un semplice “D’accordo”.

Mimi seguì Seira fin nel cortile sul retro dell’albergo. L’unica che le notò fu Mizuko, la quale fece un sorrisetto vittorioso. Le due si trovarono faccia a faccia. La prima a parlare fu Mimi. “Che cosa volevi?”. La principessa fece un bel respiro, poi si fece coraggio e le chiese “C’è per caso qualcosa che ti preoccupa?”. Mimi rimase senza parole. Come faceva a saperlo? Ma soprattutto perché preoccuparsi di lei, una delle persone che gli aveva quasi rubato l’anima? Alla fine si decise a rispondergli, ma con un'altra domanda. “Come fai a saperlo?” “Vedi, quando ero ancora all’interno di Mikeru sentivo continuamente il tuo senso di angoscia. Così volevo sapere che cosa ti era successo” spiegò la sirena. La ragazza dai capelli corti rimase un attimo in silenzio, poi abbassò lo sguardo e disse “...Capisco” “E poi da quando sei arrivata qui sembri sempre triste e sconsolata” continuò Seira. Mimi alzò lo sguardo verso la ragazza di fronte a lei e la guardò negl’occhi. Per qualche strana ragione sentiva che a lei poteva confidargli tutto, o forse il suo cuore non riusciva più a rimanere in silenzio.

 

 

“E questo è tutto” disse Mimi finendo di parlare. Aveva raccontato di quando aveva erroneamente fatto amicizia con Lucia e le altre e di come scoprì la loro identità. Seira, sentita quella storia, cambiò completamente opinione della ragazza. “Quindi quello che ti preoccupa è che prima o poi sia Sheshe che le tue amiche ti abbandonino, dico bene?” chiese la principessa esponendo la sua teoria riguardo il vero problema dell’altra ragazza. “Già. Mia sorella e le principesse si odiano a morte e non so mai da che parte stare. Se appoggio le mie amiche Sheshe potrebbe non rivolgermi più la parola. Viceversa se appoggiassi mia sorella verrei odiata da Lucia e le altre. Non so proprio cosa fare” disse Mimi esponendo per intero il suo problema. Seira ci pensò un po’ su, poi disse “Secondo me non dovresti preoccupartene più di tanto. Non penso che Sheshe possa cominciare ad odiarti da un momento all’altro. Per quanto riguarda le ragazze puoi stare tranquilla. Ci penserò io a mettere una buona parola per te”. La ragazza dai capelli azzurri guardò l’altra sbalordita. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Che fosse questo il vero significato dell’amicizia? Se ne rimase un po’ in silenzio, poi disse “Grazie”. La sirena fece un sorriso e le disse “Non c’è di che”. Alla fine di quella conversazione le due ragazze se ne tornarono ognuna nella propria stanza. Prima che vi entrassero, Mimi si voltò verso la principessa e le disse “Buonanotte”. Seira di tutta risposta gli disse anche lei “Buonanotte”.

  
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