Capitolo
5: Nuovi
arrivi
Il viaggio
di ritorno si svolse
nel più totale silenzio. Le sirene e le streghe se ne
stavano ben distanti, con
in mezzo la ingenua Mizuko. Ogni tanto Mimi guardava di nascosto verso
le
principesse, ma appena se ne accorsero si voltava imbarazzata.
Puntualmente la
sorella maggiore lanciava occhiatacce alle tre ragazze che giravano
rapidamente
lo sguardo. “Ma perché se la prende
tanto?”
disse Hanon a bassa voce rivolgendosi alle amiche. “Non
ne ho la più pallida idea” rispose Rina. Intanto
la ignara Mizuko se ne
stava in mezzo ai due gruppi canticchiando allegra e spensierata.
Per tornare
a casa ci misero meno
tempo del previsto. Questa volta lo spiritello aveva scelto una strada
più
facile da percorrere, piena di correnti sottomarine che velocizzarono
di molto il
viaggio. Grazie a ciò il gruppo riuscì a far
ritorno in meno di due giorni.
“Eccoci
arrivati!”
esclamò Mizuko stando davanti
all’ingrasso del Pure Pearl. Era più o meno
l’ora di pranzo. Tutte e cinque le
ragazze assunsero la loro forma umana. Hanon si avvicinò
allo spiritello e gli sussurrò
nel minuscolo orecchio “Sei sicura che sia una
buona idea farle entrare?” “Certamente”
rispose la piccola sicura di se. “Non pensi che
Nikora e Madame Takie saranno un po’... ecco... contrarie a
far stare le Black
Beauty Sister al Pure Pearl?” chiese Lucia anche lei
avvicinandosi a
Mizuko. “Non vi preoccupate! Garantirò io per
loro!”
rispose la piccina. Hanon, che ancora non era del tutto convinta, disse
“Ma...”. Non cominciò nemmeno la frase
che Sheshe
la fermò dicendo “Guardate che riusciamo a
sentirvi
benissimo”. Gocciolone sulla testa delle due sirene.
“Bene, entriamo!” disse aprendo la porta con la sua
minuscola mano. “Siamo tornate!!”
annunciò lo
spiritello attirando su di se l’attenzione di tutte le
persone presenti in sala
da pranzo. “Finalmente sono tornate!” disse
una voce femminile e solare. In men che non si dica quattro ragazze
spuntarono
da dietro il muro della sala. Le tre principesse non potevano credere
ai loro
occhi. Davanti a loro si pararono le loro amiche più care:
Karen, Noel, Coco e
Seira. “Ragazze! Che ci fate qui!?”
domandò
Lucia tanto felice quanto sorpresa. “Ci ha chiamate Nikora.
Ha detto che
c’erano stati dei problemi e ci ha chiesto di venire il
più in fretta
possibile” spiegò Noel. “Piuttosto dove
siete
state? Sono due giorni che vi aspettiamo” chiese Karen.
“Siamo andate nel Mar Mediterraneo, in un luogo chiamato
Santuario del Mare” rispose Rina. Coco la guardò
con occhi sbrilluccicosi
e disse “Ahhh... il Mar Mediterraneo! Quanto mi
sarebbe piaciuto visitarlo!” “Anche a me
sarebbe piaciuto visitarlo” disse Seira invidiosa.
“Guardate che non siamo andate a fare una visita di
piacere” disse Hanon. Poi Noel si accorse di una piccola
bambolina
sospesa per aria. “Che carina!” esclamò
“E’ lei la piccola Mizuko di cui ho sentito
parlare?”
“Si, sono proprio io!” rispose lo spiritello.
“Lo sai che sei davvero carinissima” disse Karen.
La piccola arrossì. All’improvviso una mano la
afferrò. “Sei davvero pucciosa!”
esclamò Coco cominciando a strofinare la
piccola guancia di Mizuko contro la sua. “Ehi! Mi fai
male! Non sono un giocattolo!” sbottò lo
spiritello. Poi Seira si
accorse di due persone alle spalle delle amiche. “Chi
sono?” domandò la principessa dalla perla
arancione che non le aveva
riconosciute. Le altre tre guardarono alle spalle e le videro.
“Che cosa!? Le Black
Beauty Sisters!?” urlarono sorprese le tre sirene.
“Eh!?!?
Le Black Beauty Sisters!?” disse Seira che finalmente le
aveva
riconosciute. Sentito quell’urlo Hippo e Nikora accorsero
subito all’ingresso. “Che succede!”
esclamò Nikora arrivata di corsa
dalla sala da pranzo. Poco dopo anche il pinguino raggiunse, se pur
goffamente,
il gruppo. Vide le due sorelle e, allarmato, disse “Le
Black Beauty Sisters!? Cosa ci fate voi qui!?”. La manager si
mise in
posizione difensiva. Karen, pronta a trasformarsi, chiese
“Cosa siete venute a fare?”. Le rispose la dolce
vocina di Mizuko “Loro sono le compagne che siamo
andate ad evocare”. Le ragazze non compresero subito il
significato di
quella frase, poi quando finalmente capirono scoppiarono in un
fortissimo
“EHHHHHHHHHHHH!!!!!”.
“E
questo è tutto” disse
Mizuko concludendo così il
racconto dei fatti avvenuti nei giorni precedenti. Il gruppo era
riunito nel
solito tavolo con al centro la piccola Mizuko, fatta eccezione per Mimi
e
Sheshe, che si trovavano su un tavolo distante al loro. Coco, Karen e
Noel le
guardavano con circospezione. “Io non mi fido di
loro” disse Karen. “Nemmeno io. Potrebbero
attaccarci
da un momento all’altro” continuò la
gemella. Mizuko sorseggiò un po’ di
tè dalla sua solita tazzina, poi gli disse “Non
preoccupatevi. Sono certa che non vi attaccheranno”
“E come fai ad esserne sicura?” domandò
Coco. La
piccina fece un sorrisetto e poi rispose
“Se-gre-to!”.
“Anche se ce lo assicuri tu, non possiamo fidarci
delle nostre più acerrime nemiche. In particolare
Sheshe” disse Karen
continuando a tenerle d’occhio. “In effetti quando
stavamo tornando a casa ha continuato a lanciarci occhiatacce per tutto
il
tempo” disse Lucia ripensando al viaggio fatto nei giorni
precedenti. A
quel punto Mizuko scoppiò a ridere “Ahahaha!!!
Siete
proprio delle bambine!! Non avete capito proprio niente”
disse
asciugandosi le lacrime uscitegli a causa di quella risata.
“Che hai da ridere?” domandò Hanon
estremamente
irritata da quel comportamento. In effetti nemmeno alle altre piacque
quel commento
e si sentirono tutte offese. Per scusarsi lo spiritello disse
“Scusa, scusa. Non sono riuscita a trattenermi. Comunque non
dovete preoccuparvi di lei. L’amore per sua sorella
è più forte di quanto possa
sembrare”. Nessuna delle sirene presenti capì il
significato di
quell’ultima frase. Poi la piccola si accorse di una cosa: da
un pezzo la più
giovane delle sirene fissava le sorelle sedute all’altro
tavolo. “Mi correggo. Forse non siete tutte delle
bambine” sussurrò
lo spiritello senza farsi sentire dai presenti. Subito dopo si
sentì un rumore
provenire dall’altro tavolo. Le sirene si voltarono per
vedere che cosa era
successo. Sheshe si era alzata. “Sembra che non siamo
le benvenute. Andiamocene sorellina” disse la rossa andando
con passo
deciso verso la porta. La sorellina rimase un po’ sorpresa da
quel gesto
improvviso, ma poi anche lei si alzò e la seguì
dicendo “Aspettami sorellina”. Le ragazze le
guardavano un po’ sorprese
e un po’ sollevate. Finalmente si sarebbero liberate di
quelle due streghe.
Avevano parlato troppo presto. Un muro d’acqua si
parò davanti a Sheshe
sbarrandogli la strada. “Mi dispiace ma non potete
andarvene” disse la piccola Mizuko creatrice di quello
sbarramento. La
rossa si voltò verso lo spiritello e le disse “Che
cosa
vuoi ancora? Lasciaci passare!”
“Elizabét
potrebbe attaccarci da un momento all’altro e separarci
potrebbe essere pericoloso.
Per il momento è meglio restare unite”
spiegò lo spiritello con voce
seria e risoluta. A quel punti intervenne Mimi che cercò di
persuadere la
sorella dicendogli “Sorellina, secondo me sarebbe
meglio dargli ascolto. Se davvero questa Elizabét
è potente come dice allora
sarebbe meglio stare insieme alle principesse sirene”. Le
ragazze la
guardavano sbigottite. Non credevano alle loro orecchie. A quel punto
Sheshe
strinse i pugni e disse “E va bene, resteremo qui”.
La decisione della rossa suscitò nelle sirene molto
più scalpore di ciò che
aveva detto la minore poco prima. L’unica che non sembrava
particolarmente
sorpresa era Seira. “Forse è questo quello che
intendeva dire Mizuko”.
Passarono
diverse ore da quando
le Black Beauty Sisters si unirono ufficialmente al gruppo.
Sfortunatamente
Nikora non poteva far occupare alle ragazze così tante
stanze, così si decise
che Karen e Noel avrebbero alloggiato nell’appartamento di
Rina, Coco nella
stanza di Hanon e Seira in quella di Lucia. Ovviamente le Black Beauty
Sisters
avrebbero avuto una stanza tutta per loro. Anche se Mizuko aveva
garantito per
loro, non se la sentiva di mettere le due sorelle in stanza con le
altre
ragazze, anche se erano abbastanza vicine.
Nella camera
201, la stanza di
Lucia, le due principesse avevano appena finito di sistemare i bagagli
della
nuova arrivata. “Finalmente abbiamo finito!”
esclamò Lucia lasciandosi cadere sul letto stanca morta.
“Grazie per avermi dato una mano con le valigie”
ringraziò
Seira sedendosi per terra. “Figurati”
rispose Lucia. Ci fu un attimo di silenzio. La prima a romperlo fu la
principessa arancione chiedendo all’amica “Senti
Lucia, posso farti una domanda?” “Certo,
chiedi pure” disse la bionda alzandosi dal letto e mettendosi
seduta sul
bordo. “Tu cosa ne pensi delle Black Beauty
Sisters?” domandò Seira. Lucia fu colta alla
sprovvista. “C-Cosa ne penso di loro? Beh, ecco... non mi
fido ancora
completamente di loro. Anche se Mizuko ci assicura che non avrebbero
causato
problemi non sono ancora del tutto convinta. Dopotutto fino a qualche
mese fa
erano le nostre più acerrime nemiche” disse la
principessa rosa
spiegando le sue ragioni. Seira però era pensierosa.
“Però
quella sensazione...” disse tra se e se a bassa voce.
“Hai detto qualcosa?” domandò Lucia che
l’aveva
sentita sussurrare qualcosa. “Eh? Ah... No, non è
niente. Lascia perdere” disse Seira cercando di rassicurare
l’amica. All’improvviso
un rumore attirò l’attenzione delle due ragazze.
Qualcuno aveva bussato alla
porta. Poi si sentì la voce di Nikora che diceva
“Ragazze,
è pronto. Venite a mangiare” “Arriviamo
subito!” disse Lucia. Poi si rivolse all’amica,
allungò la mano per
aiutarla ad alzarsi e le disse “Su, andiamo”.
Seira accettò l’aiuto e disse “Va
bene”.
Finito di
cenare le ragazze se ne
andarono nelle proprie camere, anche se non tutte volevano andarvi
subito. Poco
prima che Mimi entrò nella sua stanza insieme alla sorella,
una voce le fermò
dicendo “Senti Mimi, hai un minuto”. Le due
sorelle si voltarono verso la fonte di quella voce. Era Seira.
“Vorrei parlarti un attimo in privato”
continuò la
principessa. La minore si voltò verso la sorella, la quale
disse “Io vado a farmi un bagno”. Senza dire altro
entrò in
camera lasciandosi dietro la minore. Quest’ultima si
voltò verso l’altra
ragazze e le rispose con un semplice
“D’accordo”.
Mimi
seguì Seira fin nel cortile
sul retro dell’albergo. L’unica che le
notò fu Mizuko, la quale fece un
sorrisetto vittorioso. Le due si trovarono faccia a faccia. La prima a
parlare
fu Mimi. “Che cosa volevi?”. La principessa
fece un bel respiro, poi si fece coraggio e le chiese
“C’è
per caso qualcosa che ti preoccupa?”. Mimi rimase senza
parole. Come
faceva a saperlo? Ma soprattutto perché preoccuparsi di lei,
una delle persone
che gli aveva quasi rubato l’anima? Alla fine si decise a
rispondergli, ma con un'altra
domanda. “Come fai a saperlo?” “Vedi,
quando ero ancora all’interno di Mikeru sentivo
continuamente il tuo senso di angoscia. Così volevo sapere
che cosa ti era
successo” spiegò la sirena. La ragazza dai capelli
corti rimase un
attimo in silenzio, poi abbassò lo sguardo e disse
“...Capisco”
“E poi da quando sei arrivata qui sembri sempre
triste e sconsolata” continuò Seira. Mimi
alzò lo sguardo verso la
ragazza di fronte a lei e la guardò negl’occhi.
Per qualche strana ragione
sentiva che a lei poteva confidargli tutto, o forse il suo cuore non
riusciva
più a rimanere in silenzio.
“E
questo è tutto” disse Mimi finendo
di parlare.
Aveva raccontato di quando aveva erroneamente fatto amicizia con Lucia
e le
altre e di come scoprì la loro identità. Seira,
sentita quella storia, cambiò
completamente opinione della ragazza. “Quindi
quello che ti preoccupa è che prima o poi sia Sheshe che le
tue amiche ti
abbandonino, dico bene?” chiese la principessa esponendo la
sua teoria
riguardo il vero problema dell’altra ragazza.
“Già.
Mia sorella e le principesse si odiano a morte e non so mai da che
parte stare.
Se appoggio le mie amiche Sheshe potrebbe non rivolgermi più
la parola.
Viceversa se appoggiassi mia sorella verrei odiata da Lucia e le altre.
Non so
proprio cosa fare” disse Mimi esponendo per intero il suo
problema.
Seira ci pensò un po’ su, poi disse
“Secondo me non
dovresti preoccupartene più di tanto. Non penso che Sheshe
possa cominciare ad
odiarti da un momento all’altro. Per quanto riguarda le
ragazze puoi stare
tranquilla. Ci penserò io a mettere una buona parola per
te”. La ragazza
dai capelli azzurri guardò l’altra sbalordita. Non
riusciva a credere alle sue
orecchie. Che fosse questo il vero significato dell’amicizia?
Se ne rimase un
po’ in silenzio, poi disse “Grazie”. La
sirena fece un sorriso e le disse “Non
c’è di che”.
Alla fine di quella conversazione le due ragazze se ne tornarono ognuna
nella propria
stanza. Prima che vi entrassero, Mimi si voltò verso la
principessa e le disse “Buonanotte”. Seira di tutta
risposta gli disse
anche lei “Buonanotte”.