Avvistato:
Chuck che si aggira nel suo Armani tra le vie di Manhattan, che stia facendo
acquisti per la nuova fiamma misteriosa che certe mie fidate amiche hanno
assicurato di aver intravisto intrufolarsi in vari camerini tre Bulgari e
Valentino?
Fatemi
sapere voi!
XoXo
Gossip Girl
Sosopira con un misto di stanchezza e sufficienza
infilando il cellulare in tasca. Finisce la sigaretta e torna ad esaminare con
sufficienza quella o questa vetrina. Risale nell’attico e passa la mano sul
viso. Stanco, chi dice che a far miliardi non ci si affatica?
Si sdraia sul divano perfettamente pulito e
chiude gli occhi con un a fitta lancinante alla testa.
Il cellulare vibbra pochi secondi. Sospira e
allunga la mano per guardare chi diavolo lo disturba a quell’ora. Lei, si muove
con un leggero sorriso sulle labbra. Accende le luci e versa un po’ di
vino toscano. Porta un sorso alla bocca
e l’aspetta.
Quando arriva brindano, poi si lasciano scivolare
sul pavimento, poi sul divano pulito e
forse un’altro paio di volte dopo. Prima fanno una breve cena a base di fragole
e panna.
Lui sospira e si ricopre con la vestaglia di
seta, prima di uscire sul terrazzo grande e perfetto. Tutta l’isola è lì ai suoi piedi e lui
sorride soffisfatto.
Giocherella con il ricciolo bruno e si sorride compiaciuta
allo specchio. Con sforzo sovraumano cerca di non sciuparsi il trucco. Chiude
gli occhi per reprimere le lacrime. Si passa il rossetto sulle labbra, scuote
il capo e cerca di ravvivare la chioma indisciplinata e con ampissime doppiepunte.
Dannato Jacob, chauffeur francese e super occupato da qualche contessa o
duchessa del Nord d’Europa.
Riprende il mano telefonino e scorre per
rileggere l’ultimo sms.
Nuove
news sull’ex-erede Buss. Fonti sicure l’hanno avvistato meno di cinque minuti fa
con una bellissima e rossissima ragazza, un bel pesce all’almo per l’inccallito
dongiovanni, ahiahi Blair ma infondo sai meglio di tutti quanto Chuck sia poco
propenso alla fedeltà..
Odioso, dannato e stra maledetto Cuck. Sbuffa e
una calda lacrima calda le scivola sulla guancia. Quanto vorrà giocare con lei?
Sempre perennemente così. Ma ora basta. Stinge i denti ingoia a fatica tutta
quella disperazione. Esce dal bagno, scende giù dalle scale, appena riesce ad
intravedere Dorota e le bisbiglia un saluto. Persino quelle poche sillabe sono
a stento sopportabili per evitare la più disastrosa crisi di pianto dopo
all’ultimo deplorevole profumo di Chanel.
Si ritrova seduta su una panchina di Central
Park. Le foglie stanto lentamente scricchiolando al passo lento e dolce
dell’autunno. Guarda il paesaggio e ripensa a lui, ma non dovrebbe. Insomma,
santo cielo, quanto può essere autolesionista una donna per un ragazzo dannato?
Chiude gli occhi, sospira e immagina l’isola
deserta in cui Crusoe era precipitato. Quanto poteva costare una nave scadente
che la potesse far approdare alla fine del mondo, o a Las Vegas, che poi molto
diverso non era.
Si trova, due ore dopo o chissà quando, a
sorseggiare l’ennesimo martini che poi si è trasformato in qualche altro
alcolico, superalcolico. Forse vino? Ancheggia, tentenna fino alla porta. La
raggiunge un tizio, deve pagare il conto.
-No! Qui è lei che si sbaglia. No, io pago
sempre. Ora è Chuck, Chuck Bass, che deve pagare chiedete a lui!-
Il cameriere annaspa un po’, anche perchè un
texano, aspirante modello/attore, che approda nell’upper east side e scopre che
qui tutti vogliono solo camerieri con il suo curriculum. Certo non può vantare
di sapere chi sia o meno questo Chuck. Però in aiuto gli viene incontro il
trillare del telefono della ragazza sul tavolo del bancone. Allungando l’occhio
legge lo stesso nome. La ragazza si punta sui gomiti e guarda la chiamata con
il dito curato e snello.
-Oh sì! Eccolo, eccolo è lui.. Ah.-
Il ragazzo fa per rispondere ma lei lo frena con
fermezza.
-No! Non lo voglio sentire.. Oh ma se tu, anonimo garzone, vuoi.. Ehi hai vinto
alla lotteria! Chiamata gratis per te..-
Detto questo sprofonda con la testa sul bancone.
Il barista si volta quardando torvo il cameriere e la donna bizzarra che
vaneggia accanto a lui.
Il texano allora esasperato risponde con
riluttanza.
-Qui Tommy.-
-No, no.. Dovresti dire qualcos’altro..-
-Eh? No, senti io non vi capisco. Qui la
Signorina straparla e si rifiuta di pagare il conto. Dice che dev’essere lei a
pensarci.-
Nel telefono per qualche attimo si sente un
silenzio prolungato puoi un sospiro.
-Dove?-
Chuck entra con la solita aria con cui domina,
controlla e affascina la stanza. Individuato il corpo addormentato che ciondola
il capo e afferra con fermezza un mezzo bicchiere di Jack e Menta o qualcosa
che gli assomiglia.
Con un sorriso divertito posa alcune banconote
sul bancone. E trascina dolcemente via il corpo malconcio di Blair.
Sulla limousine lei si accoccola in parte
addormentata al suo fianco. Nell’ebrezza si muove vagamente, si accorge di una
mano soffice che le accarezza la guancia. Oh al diavolo sarà la mano di qualche
angelo. Finalmente ha bevuto tanto da essere passata a qualcosa di meglio. Si
risveglia di colpo.
-Lo devo uccidere!-
Lo ha urlato, in un cubicolo con un buon profumo.
Sgranando gli occhi e colpita alla testa da un dolore tremendo riesce,
frastornata, a mantenersi seduta. È accasciata
su una limousine. Poi lo vede, al suo fianco, gli sorride. La rabbia l’invade,
quanto lo detesta, o lo ama o chissà
cosa ma vuole solo picchiarlo e se qualcuno l’aiuta dal cielo magari lo castra
pure.
Gli si avventa addosso e lo inizia a picchiare
con forza. Chuck, preso alla sprovvista, cerca di frenarla. Le prenderle i
polsi ed evitare che gli capitassero lanci vicino a zone troppo pericolosamente
delicate.
-Blair, che ti prende?-
-Tu sei sempre uguale!- Pugno allo stomaco.
-Sono i vantaggi ad avere un viso tanto bello..-
-Oh ma fammi il piacere, perchè? Perchè devi
sempre fare così?- Pugno al polpaccio.
-Cosa?-
Pugno allo stomaco, ora lui lascia la presa e si
copre il petto, così lei, per quanto ancora ubriaca, riesce a sferrare il pugno
decisivo. Goal! E se le sue preghiere saranno asaudite tanto meglio.
Piegato in più di due parti Chuck non fiata,
rantola più che altro. Lei incrocia le braccia e sente la testa molle che sta
per cadere.
-Sai, ho finito con te. Ora farò la carità,
adotterò un bambino. O ma cosa me ne frega dei disagiati. Sposerò di Caprio-