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Autore: Zomi    16/06/2012    6 recensioni
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
A Pokermastre90, Phoenix_passion, Carin, Robinchan07, Mitica Rosa_pessima 94 che hanno aspettato con pazienza ilo mio ritorno…

Zomi
 


 FRANKY RACCONTA: WATER 7


 
Franky si schiacciò la punta del naso metallico, che cigolò simpaticamente, mentre il suo bel ciuffo azzurro si alzava a cresta metallara nell’aria del locale.
Estraendo agilmente il suo fidato pettine, da un taschino della sua camicia Hawaiana a palme gialle fluorescenti, si pettinò la chioma turchina, arricciandola nel suo personale ciuffo super.
-Bene…- ghignò, alzandosi gli occhiali da sole dallo sguardo e assottigliandolo umoristicamente -… sono pronto… aprite bene le orecchie, fratelli, perché quanto che sto per raccontare è davvero SUPER!!!!-
Di scatto si alzò in piedi dalla sua sedia, mettendosi in posa, con un braccio teso in aria e l’altro piegato al petto, mentre molleggiava sulle gambe leggermente piegate.
-Aspetta, aspetta…- intervenne però Usop, spingendo con una mano sul petto ferroso dell’amico, invitandolo a risedersi -… non è che non mi fidi, però non mi fido…-
Tossicchiò appena, incurvano il viso e il lungo naso verso la faccia stupita del cyborg, che lo osservava curioso di sentire le sue perplessità.
-Ehm… Boss…- sussurrò imbarazzato, arrossendo e incurvandosi ancor di più verso il compagno -… non è niente di… ehm… ecco… pervertito, ciò che vuoi raccontare, vero?-
Franky si alzò in piedi offeso, incrociando le braccia al petto e fissando imbronciato il cecchino.
-Ma per chi mi hai preso?- sbottò, sedendosi sulla sua sedia e dando le spalle al ricciolo –Per Sanji, forse? Non sono mica così pervertito, io!!! Mai oserei spiare i nostri due fratelli in un loro momento intimo…-
-Oh scusa, Boss!!!!- lo abbracciò per le spalle piagnucolando Usop, invocando perdono –So che sei super e che mai faresti un’ oscenità del genere, ma conoscendoti appunto, non si può mai sapere…-
-Tranquillo fratello!!!- gli indirizzò il pollice alzato il carpentiere, sorridendogli e facendogli l’occhiolino da dietro la lente scura dei suoi occhiali -… so bene che me lo hai chiesto solo per proteggere l’innocenza del fratello Chopper e di Cappello di Paglia….-
-Oh Boss…-
-Oh fratello Usop…-
I due si abbracciarono con forza, come se fossero stati divisi da tempo e che si rivedessero solo ora, dopo anni di divisione.
-Uhm… Robin, che vuol dire “Pervertito”? E che centriamo io e Chopper col proteggere questa innocenza? Chi è? Una persona in pericolo?!?- si grattò il capo da sopra il cappello Rufy, confuso dall’abbracciarsi convulso dei suoi due Nakama.
La mora si limitò a sorridergli, accarezzandogli il capo posato sui pugni sovrapposti sulla tavola.
-Che due imbecilli!!!- soffiò Sanji, rigirandosi sulle labbra il filtro arancione della sua sigaretta -… e poi sarei io il pervertito… idioti…-
-Yohohohoho!!!! Suvvia ragazzi!!!! Franky, forze, siamo curiosi!!!! Racconta, racconta, racconta!!!-
-Si, Boss…- iniziò a pregarlo anche Chopper, sbattendo le sue lunghe ciglia da cucciolo e facendo brillare gli occhi –Racconta… ehm, sempre se si può… o al massimo mi chiudo le orecchie…-
Si portò le zampine sopra il cappello, abbassandosi le orecchiette pelose al copricapo in modo da chiuderle, mentre arrossiva e ridacchiava con la sua esile vocetta stridula per l’imbarazzo.
-Nah… dai fratello…- gli mollò una pacca sulla schiena il cyborg, facendolo inclinare verso il ripiano stracolmo di piatti sporchi del pranzo del capitano -… il Boss non oserebbe mai intaccare la tua innocenza…-
Il carpentiere si schiarì la voce, tossicchiando baritonale, mentre arricciava le labbra emozionato.
-Dunque… era una notte buia e tempestosa…-
-Franky!!!- Sanji lo picchiò sul capo.
-Scherzavo…- ridacchiò quello, strizzando gli occhi sghignazzando. Fece schioccare la lingua e riprese a parlare.
-La festa a Water 7, per la guarigione di Iceberg e il ritorno sull’isola di Rufy e i suoi, era terminata da un paio d’ore, e ora nella grande piscina della Galley Company non restava che solamente il silenzio più abissale delle notte e i resti del banchetto che, il qui presente capitano, si era spazzolato durante la festa…-
 
… tutti erano tornati, barcollanti ubriachi o strisciando pigramente sulle loro gambe, ai rispettivi alloggi, desiderosi di dormire almeno un paio d’ore prima di tornare a lavorare.
Mi aggiravo traballando tra le palme attorno alle mura di cinta esterna della piscina, traballando per il troppo alcol che avevo bevuto, ma deciso più che mai a non voler stramazzare al suolo per la sbronza e per il sonno, che ormai mi si era ancorato ai piedi, appesantendomi i passi, che strascicavo lungo il perimetro della vasca da nuoto. Avevo perso i miei adorati occhiali da sole, e non potevo andarmene a dormire senza prima ritrovarli.
Di sicuro, gli avevo posati da qualche parte, mentre ballavo, evitando così di perderli nella mischia o di non romperli durante una delle mie mitiche pose.
Mi accovacciai dietro due enormi vasi di palme giganti, alzando qualche foglia seghettata degli arbusti, tentando di scovare quegli occhiali furbetti che si stavano nascondendo. Scivolai, o meglio, inciampai sui miei stessi passi, ritrovandomi spiaccicato a terra.
Sorrisi come un ebete, inebriato dall’alcol e dai suoi fumi, mentre si stendevo del tutto contro le fredde mattonelle lisce del bordo piscina, accovacciandomi come un gatto su un cuscino, e lasciando che Morfeo mi tentasse con la sua ninna nanna.
Lasciai divagare i miei occhi lungo il perimetro della vasca da nuoto, ammirando il super riflesso della luce lunare che s’immergeva nell’acqua chiara e immobile, giocando con le piccole onde che si muovevano sul pelo della superficie, ballando pigramente al ricordo della musica che aveva allietato la serata.
C’era un gran caso tutto attorno a me.
Piatti, bottiglie vuote, sedie con le gambe all’aria, tavolini uniti a formare uno sgangherato palco su cui ci eravamo tanto divertiti a ballare e cantare…
Sorrisi, perdendomi nel rivivere le grida di euforia di tutti nel festeggiare la nostra vittoria contro la CP9 e nell’aver salvato Robin da Marineford.
Accidenti, quella si che era stata una festa SUPER!!!!
Improvvisamente, un capo ramato emerse dall’acqua, apparendo dal nulla.
Strabuzzai gli occhi, credendo di avere davanti allo sguardo una sirena e di assistere a una sua spettacolare apparizione.
Mi accovacciai ancor di più dietro ai vasi, per mia fortuna abbastanza grandi da occultare la mia gigantesca figura, curioso di scoprire che ci faceva una sirena ramata nella piscina dell’azienda di Iceberg.
Che fosse un sogno?
Che mi fossi addormentato lungo la piscina per via dell’alcol?
Mah… l’unica era rimanere ad osservare quella leggendaria creatura nuotarmi davanti agli occhi, e bearmi della sua visione.
La sirena nuotò tranquillamente appena sotto la superficie dell’acqua, schizzando leggere gocce brillanti nell’aria, mentre si dirigeva con eleganti bracciate nella parte meno illuminata della piscina.
-Ehi buzzurro…- la sentii ridacchiare, mentre si fermava a poca distanza dal bordo piastrellato della vasca -… non vieni a farmi compagnia?-
Socchiusi gli occhi, tentando di mettere meglio a fuco ciò che stavo vedendo, mentre spiaccicavo il viso contro la pavimentazione fredda del bordo piscina, che pian piano mi stava risvegliando dalla sbronza, scuotendo tutti i miei sensi.
Una figura, che fino a quel momento era stata addossata in piedi al muro di cinta, ben nascosta nella penombra, si avvicinò a dove la sirena galleggiava, con passo strascicato e pigro.
-Mocciosa…- ghignò la figura, esponendosi alla luce della mezza luna che illuminava leggermente il luogo, inginocchiandosi vicino al capo rosso che sporgeva oltre il filo dell’acqua -… se non esci, ti spunteranno le branchie…-
-Prrrr…- gli fece la linguaccia la sirena, ridacchiando e spruzzandogli addosso un po’ d’acqua.
La figura, con indosso i soli bermuda neri, si asciugò mugugnando infastidito alcune gocce di acqua dal viso, incenerendo divertito la sirena, che scappava da lui ridacchiando e portandosi al centro della piscina.
-Inutile scappare, mocciosa…- le urlò lui, buttandosi in acqua e rincorrendola nuotando -… ora me la paghi…-
Con un paio di bracciate poderose e veloci, la raggiunse in un batter d’occhio sulla sponda opposta a quella dove fino a pochi attimi prima stavano ridacchiando, emergendo bagnati proprio sul bordo della vasca davanti ai vasi di palme dietro cui mi nascondevo. Mi appiattì contro il vaso di terracotta, schiacciando il mio ciuffo celeste alle tempie per nasconderlo, mentre permettevo solamente ai miei occhi di sbirciare quella starna scena.
Non volevo farmi scoprire, anche perchè iniziavo a credere che non fosse tutto opera della mia immaginazione, e che forse non stavo nemmeno dormendo.
-Presa!!!!- ringhiò la figura, rivelandosi a me finalmente come Zoro, lo spadaccino di Rufy, mentre afferrava per i fianchi la sirena e la spingeva fuori dalla piscina con una spinta della mano sul suo sedere.
Quella, ridacchiante, si mise supina sulle mattonelle fredde del bordo, lasciando che il fratello la ricoprisse con la sua enorme mole.
Sobbalzai, riconoscendo la sirena, e capendo che in verità era Nami. Accidenti, con quel suo esile e striminzito bikini mozzava il fiato. I suoi capelli rossi e corti, sparsi sulle mattonelle fredde, s’incurvavano in leggere onde di fuoco bagnate dall’acqua della piscina, la stessa meravigliosa e leggera acqua che gocciolava dalla sua diafana pelle illuminata come un diamante dalla luna, la stessa acqua che bagnava il suo costume, facendolo aderire maggiormente alle sue curve, rendendola davvero simile ad una sirena.
Arrossì, preso dall’imbarazzo nel vedere quei due così vicini, ma soprattutto nel vedersi baciare in un modo così passionale.
Di fatti, il fratello, non aveva perso tempo, e non appena si era ritrovato eretto sopra la sorella, si era tuffato a baciarle il colo e il viso, mordicchiandole il profilo del volto, accarezzandole i fianchi e i capelli.
-Ehi!!! Demone Ashura!!! Metti via un po’ di mani!!!- ridacchiò la sorella, abbracciandolo per le spalle e rispondendo ai suoi baci con altrettanti di ardenti e carichi di sentimento sul collo e sulle tempie di Zoro.
Il verde le ghignò contro il collo, sdraiandosi al suo fianco. La baciò ancora, sulle labbra, passandole un braccio attorno alla vita, mentre con l’altro si teneva la testa alzata, perdendo lo sguardo nell’osservarla.
Notai subito gli occhi del fratello brillare di felicità nel potersi posare sulle grazie bagnate della sorella, mentre questa lo accarezzava sul volto e sul peto, asciugandolo dalle piccole gocce che colavano dai suoi muscoli.
Nami sorrideva soddisfatta mentre lo accarezzava, perdendosi a guardarlo in ogni sua sfaccettatura. Posò dolcemente il suo capo contro il petto del ragazzo, strusciando i capelli bagnati contro il collo taurino, mentre baciava a stampo il mento e le labbra incurvate in un ghigno di lui. Mi nascosi meglio dietro le palme, ben sapendo che se mi avessero beccato, il fratello mi avrebbe certamente affettato, mentre la sorella… bhè, so quel che aveva fatto a Califa, e di certo non volevo provarlo anch’io sulla mia pelle!!!
D’altro canto, però, era bello vederli così uniti e innamorati, stretti l’un l’altro mentre si coccolavano teneramente, dimenticandosi per un attimo dei loro problemi e della loro pazza e pericolosa vita da pirati. Sembravano una normale coppia di ragazzi che si godevano una tranquilla notte di carezze a bordo piscina. Niente di più.
Niente pirati, niente CP9, niente taglie spropositate, niente Marina…
Solo loro due, i loro occhi che si incatenavano a vicenda e le loro labbra che si sfioravano in teneri baci d’amore. Non sembrava gli servisse altro per vivere, se non la presenza del compagno.
-Mmm… Mocciosa…- interruppe il loro baciarsi lussurioso il fratello, accarezzando il viso della rossa e facendola stendere sulle mattonelle -… cosa c’è che non va?-
Alzai un sopracciglio sorpreso. C’era qualcosa che non andava? Cosa?
Mi grattai il capo sorpreso.
Eppure mi sembrava che la sorella fosse molto felice di stare con lui a baciarsi sotto il chiaro di luna. Non avevo notato nessun suo malumore o tristezza, ne nei suoi movimenti ne tanto meno nel suo tono di voce.
-Niente…- alzò le spalle lei, accarezzandogli il mento.
-Non mentirmi…- sbuffò Zoro, alzando al cielo lo sguardo -… con me non ne hai bisogno… e poi lo sento che c’è qualcosa che ti distare… una piccola parte di te non è qui con me…-
Nami storse le labbra.
-Tu e il tuo stupido sesto senso…- soffiò, incrociando le braccia al petto -… stavo pensando che forse… forse dovremmo rimandare…-
Ripuntò gli occhi su quelli neri e fissi di lui, aspettando una risposta. Zoro era serio e la fissava silenzioso.
-Intendo dire, che forse dovremmo aspettare che le acque si calmino, prima di dire a tutti di noi…- si spiegò meglio la sorella.
-Ho capito…- le sfiorò i capelli -… lo pensavo anch’io in effetti… hai paura che, se lo dicessimo ora che stiamo assieme, qualche altro membro della ciurma se ne andrebbe come ha fatto Usop… vero?-
Nami si limitò ad annuire, abbracciandolo per la vita e nascondendo il viso contro il suo petto.
-… hai paura che fraintendano, che non capiscano che ci amiamo veramente, che non è sesso ma l’amore di una vita…- continuò Zoro, accarezzandole il capo -… che Sanji, sapendo di noi, se ne vada imitando Usop… e che anche tutto il resto della famiglia si disgreghi… lo so… te l’ho letto negli occhi…-
La sorella alzò il volto dal petto del verde, sorridendogli tristemente.
-Mi manca…- sussurrò appena, così soavemente che dovetti sporgermi dal vaso, dietro cui mi nascondevo,  per sentirla -… Usop, anche se non sembra, tiene unita la famiglia… senza di lui, con chi gioca Rufy? Con chi scherza Sanji? Chi farà ridere composta Robin, con le sue frottole? Chi racconterà quelle assurde storie a Chopper? Con chi fuggirò spaventata nella prossima avventura? Con chi farai a cambio di vedetta tu?... mi manca, mi manca tantissimo…-
Il fratello la baciò leggero sulle labbra, sorridendole.
-Tornerà… tranquilla, Usop tornerà con noi… dobbiamo solo aspettare… di certo si starà inventando mille fandonie da raccontarci per tornare con noi, ma gli mancatolo il coraggio di venire qui a parlarci… forse ci crede arrabbiati con lui… non so…- l’abbracciò forte per la vita, stringendosela al petto -… quello che so, è che tutto tornerà come prima, lo sento… Usop tornerà a giocare con Rufy, a scherzare con quel damerino di un cuoco, a raccontare balle a Chopper mentre Robin ridacchia di lui, a scappare spaventato con te dai nemici e a far cambio di vedetta con me… dobbiamo solo dargli tempo…-
La sorella lo ascoltò sorridente, per poi aggrapparsi al suo collo e baciarlo con forza. Riuscì a farlo sdraiare sulla schiena, portandosi sopra di lui mentre continuava a baciarlo con foga.
-Cosa farei senza di te…- biascicò, spostando i suoi baci sulla ampia fronte del fratello ghignate -… si, è vero… dobbiamo solo aspettare… l’importante, intanto, sarà stare uniti… stare insieme e non dividerci… aspetteremo ancora prima di dire agli altri di noi due… solo qualche giorno…-
Zoro annuì, stringendola per i fianchi, ghignandole sorridente.
-Si... aspetteremo il ritorno di Usop… perché una cosa così importante, come noi due, la deve sapere tutta la famiglia, nessuno escluso… fino a quel momento continueremo a strare insieme di nascosto, purtroppo, ma va bene lo stesso… perché, l’importante è che ci sia tu… con me… tutto il resto verrà poi…-
Nami sorrise, tornando a baciarlo sulle labbra, mentre il fratello ghignava compiaciuto e io, sorridente per quelle calde parole d’affetto, mimavo con le dita le mie pose super, festeggiando per loro e la loro unione, senza però farmi beccare.
-Mocciosa… l’hai mai fatto in una piscina?- si alzò a sedere Zoro, di punto in bianco, prendendola per i fianchi e facendola sedere sulle sue gambe.
-No…- negò l’altra, fissandolo sorridendo maliziosa.
-Uhm… allora sarà un’esperienza nuova per entrambi…- e ghignando, la strinse a se buttandosi in acqua, e rimanendo in apnea per alcuni minuti sotto il livello della superficie, facendomi un po’ preoccupare a dir la verità, prima che Nami riemergesse ansimando.
-Idiota!!! Ma che volevi farmi annegare?!? Ringrazia il cielo che ti amo, altrimenti ti avrei già ucciso!!!-
-E tu ringrazia il cielo che ti ricambio, o saresti diventata una zitellona dai capelli da strega!!!- gli fece una linguaccia il fratello, scappando dagli spruzzi rabbiosi d’acqua di Nami, mentre questa lo rincorreva nuotando…
 
… del resto, poi, non ricordo altro. Dev’essermi addormentato per la sbornia… al mattino seguente, mi svegliai ancora dietro i due vasi di palme, ritrovando però i miei occhiali dentro il taschino della mia camicia… credetti di aver sognato tutto, ma quando vidi galleggiare sul filo dell’acqua, il pezzo superiore del bikini bianco della sorella, fui certo che quello che avevo visto era stato tutto reale… e che di certo quei due si erano dati alla pazza gioia, quella notte, giocando al biologo marino e alla bella sirena, in mezzo alle onde della piscina…-
Il carpentiere concluse il suo racconto sghignazzando, scrollando la testa per quel suo ultimo pensiero.
-Sigh… non credevo di esservi mancato così tanto…- singhiozzò Usop, nascondendo le lacrime con il braccio -… sigh… sob… prometto di non lasciarvi mai più, contenti?-
-Mica tanto…- sbuffò Sanji, mentre Chopper si scagliava contro il cecchino per abbracciarlo con forza, insieme a Rufy .
-Nakama per la vita!!!!- urlarono i tre, mentre il resto della ciurma scuoteva la testa sconsolato.
-Yohohohoho-ho… non sapevo aveste vissuto così tante avventure, prima di incontrarmi…- posò il mento su un palmo scavo Brook rivolgendosi a Robin, ripensando a tutti i ricordi che erano stati raccontati dai suoi compagni e a cui, purtroppo, non aveva potuto partecipare.
-Le più belle le dobbiamo ancora vivere…- sorrise la mora.
-Come anche le più avventurose…- gridò Rufy, alzando nell’aria le braccia e urtando un cameriere che stava spreparando la tavola dei pirati.
-Bhè, speriamo di non incontrate più posti spaventosi come Thriller Bark almeno…- tremò Usop, abbracciandosi impaurito al ricordo con Brook, che scoppiò a ridere per il terrore di quell’episodio.
-Già… anche perché nell’arcipelago Florian non c’era uno straccio di raggio di sole… a che mi servono gli occhiali da sole, se non ci sono raggi da cui difendersi?!?- soffiò il Boss.
-Puoi sempre non indossarli…- affermò logicamente Sanji, alzando al cielo gli occhi.
-Sei fuori, fratello?!? Non saperi più così SUPER!!!!- rispose ovviamente Franky.
-Io non vorrei mai affrontare un’altra avventura come Thriller Bark solo per non vedere più piangere di dolore Nami…- sussurrò Chopper, abbassando tristemente lo sguardo al pavimento.
-Nami?!? Quando mai la mia dolce sirena ha pianto di dolore, in quell’avventura?- si stupì il cuoco. Robin, Franky e Brook osservarono curiosi la renna dottore.
-Bhè... ecco…- si sentì al centro dell’attenzione il medico -… in quei giorni in cui Zoro ha sempre dormito per riprendersi…-
Rufy e Usop posarono il capo sulla tavola, fissando seri il compagno.
-Chopper…- lo chiamò il capitano -… ti va di raccontare?-


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