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Autore: Zomi    16/06/2012    4 recensioni
La spalla era viola.
Un viola intenso e pulsante.
Essa sembrava scalpitare dolorante e le piccole vene, che sotto l’epidermide scorrevano, bruciavano roventi sotto quei centimetri bluastri. Nami distolse lo sguardo nocciola dal riflesso della sua spalla destra che lo specchio del bagno le offriva, mordendosi il labbro inferiore per un’improvvisa fitta di dolore. Chiuse gli occhi un attimo, giusto il tempo per reprimere un grido di bruciore, riaprendoli a fissare quella scapola violacea. Un conato di vomito le salì alla bocca della gola, ma sforzandosi lo ricacciò giù nello stomaco...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Le spade cozzarono tra loro rumorosamente, alzando scintille e bave di ferro nell’aria afosa e calda del ponte navale. Con un balzo calcolato, i due contendenti si distanziarono ancora, liberando l’intreccio delle loro armi.
Law ghignò soddisfatto, roteando la sua katana nell’aria, ruotando abilmente il polso della sua mano destra, mentre con il palmo dell’altra misurava l’affilatura della lama.
Zoro assottigliò lo sguardo combattivo, stringendo maggiormente l’impugnatura della sua spada bianca, facendo scricchiolare le nocche attorno all’elsa d’avorio. Fissò lo sguardo sulle mani dell’avversario, misurandone la muscolatura.
Doveva stare attento a non danneggiarle troppo, o avrebbe comportato alcuni seri problemi per l’operazione di Nami. Portò la lama della sua katana a livello degli occhi, ponendola al limite del suo sguardo.
-Tecnica a una spada…- chiamò, balzando in avanti contro il chirurgo, che gli corse incontro dal lato opposto del ponte erboso.
-… scalata singola della torre…- saltò in aria, lasciando Law di stucco, sorpreso da quel suo scatto improvviso, rimanendo con le braccia immobili ad osservarlo librarsi in aria. Credeva che lo avrebbe attaccato frontalmente, indirizzando ancora la sua spada contro il suo petto, e si era preparato ad alzare l’arma bianca a fronteggiarlo e parare il colpo. Ma quel balzo repentino e alto del samurai, aveva rovinato i suoi piani.
Non appena Zoro fermò la spada nell’aria, dopo averla alzata nel suo saltare, un’ondata di vento nata dal suo movimento inondò il ponte, piegando tutti i fili d’erba del prato in un semi cerchio, nel cui centro Law tentava di resistere alla forza d’urto dello spostamento d’aria flettendosi sulle gambe, lottando contro quella forza che voleva schiacciarlo al suolo.
-Accidenti!!!- ringhiò tra i denti, coprendosi il viso con la katana, oscurandosi però così la sua visuale, e perdendo di vista l’avversario per una manciata di secondi.
Zoro ghignò quando vide la posa inoffensiva del moro, ribalzando a terra veloce, portando tutto il suo peso in avanti e sguainando la spada contro di lui, sfruttando la forza del vento che aumentò la sua discesa catapultandolo sul ponte come una palla di cannone.
-… ridiscesa singola della torre…- puntò la punta della sua spada contro Law, che si accorse del rapido avvicinamento del verde solo quando il vento cessò di soffiare.
-Maledizione!!! Scramble!!!- roteò la mano libera dall’impugnatura della spada, sgranando gli occhi e puntandola contro il verde.
Dal nulla, la spada di Zoro si sostituì a un mestolo, che di schiantò contro la fronte del chirurgo.
-BASTARDO!!!- ringhiò il pirata verde, saltando all’indietro e lanciando da parte l’arnese culinario.
-Avevi detto che non avresti usato le tue abilità, e che io avrei usato solo una mia katana!!! Maledetto bastardo!!!- latrò, portando la mano sull’impugnatura di un’altra sua spada.
-Tenevo le dita incrociate dietro la schiena…- gli tirò la lingua Law, mostrandogli le dita incrociate della mano sinistra, mentre un rossiccio bozzolo pulsava nel centro della sua fronte, coperto da alcuni ciuffi di capelli neri.
-Maledetto, io ti…-
-OH!!! MA LA VOLETE PIANTARE, BABBEI!!!- aprì di scatto la porta della cucina, che dava sul ponte, Sanji, brandendo la katana bianca di Zoro –Sto tentando di preparare la cena, io!!! E se continuate a farmi sparire i miei mestoli, stasera digiuno per tutti!!!! Escluse le mie Dee adorate, naturalmente!!!!-
-Zitto idiota!!!- sbottò lo spadaccino, arrampicandosi sul balcone del castello di poppa per recuperare dalle mani del biondo la sua arma –Va a spadellare, e smettila di rompere!!!-
Con un tonfo, saltò agile sul prato, impugnando velocemente la katana nell’aria, ringhiando innervosito dal ghigno soddisfatto del chirurgo. Si portò in posizione di difesa, brandendo l’arma davanti a se e piegandola leggermente verso la sua sinistra.
-Niente trucchi…- soffiò -… solo io e te, una spada ciascuno… niente Haki o abilità da Frutti del Diavolo…-
-Come vuoi…- alzò le spalle il moro, passandosi la sua spada dietro il capo a mo di appoggio, sorridendo ironico -… tanto potrei sconfiggerti anche a occhi chiusi…-
-Lo vedremo…- ghignò Zoro, balzandogli contro e facendo scontrare la sua lama affilata contro quella robusta della katana di Law.
-Babbei…- si accese una sigaretta Sanji, rientrando in cucina, mentre si ripuliva le mani sul grembiulino rosa che indossava.
Robin sorrise, facendo largo al biondo sulla soglia della porta, mentre questi borbottava tornando ai suoi adorati fornelli. Almeno quelli, se litigavano, non gli rubavano i mestoli, e non facevano ballare la nave con i loro salti indemoniati.
Silenziosa, l’archeologa incrociò le braccia al petto, avvicinandosi al balcone del castello, puntando il suo denso sguardo azzurro sullo scontro che si teneva sul ponte della Sunny.
Law e Zoro si battevano a spada tratta, non risparmiando all’avversario alcun colpo, calcolando ogni più piccolo dettaglio e distrazione dell’altro, sfruttandolo al meglio pur di mettere al tappeto il contendente.
Attorno a loro, oltre il bordo del ponte, sul sommergibile dei pirati Heart, la ciurma del chirurgo echeggiava, sgolandosi, nello spronare il suo capitano, agitando le braccia in aria e scuotendo la loro imbarcazione, che schiumava contro il mare, creando piccole onde bianche e blu.
-Avanti, avanti…- gridava loro Usop, con l’aiuto di Franky -… fate la vostra scommessa: lo Shichibukai contro The Beast Devil!!!! Si accetta ogni tipo di somma…-
Il carpentiere allungava le sue braccia robotiche verso quelle tese e con soldi sonanti dei pirati dalle tute bianche, agguantando veloce i Berry che gli ammiccavano.
-Fate il vostro gioco… forza, forza!!!!- sganasciava, contando le varie banconote.
-Unico avvertimento: nessun rimborso!!!- sussurrò il cecchino, allontanandosi dalla sponda a cui era ancorato il sommergibile, mentre il boss rubava le ultime banconote ai sbigottiti pirati raggirati.
Robin si coprì gli occhi con una mano, scuotendo il capo sconsolata. Tutto ciò era ridicolo, assurdo e inutile.
Indirizzò una fugace occhiata all’interno del castello, perdendo lo sguardo contro la penombra della porta socchiusa. Nami, addormentata sul divano della sala comune e sorvegliata da Chopper e Brook, non sapeva niente di tutto quel trambusto, ne cosa lo avesse provocato ne tanto meno che esso era incorso. Forse, era meglio così. Sorda a quei colpi forti e iracondi, poteva riposare meglio, e inconscia di essere contesa tra due uomini, avrebbe evitato di arrabbiarsi inutilmente, o almeno così sperava Robin.
Un tremendo scontro di lame inclinò la Sunny, che si piegò per una manciata di secondi sul suo lato destro, per poi dondolare allegra e tornare stabile sul mare piatto.
L’archeologa indirizzò il suo sguardo sui due spadaccini, trovandoli faccia a faccia, distanziati solo da quei pochi millimetri di aria carica di rabbia che veniva tagliata dalle lame delle loro katane, incrociate nel loro scontrarsi.
-Lei è mia…- ringhiò funesto Zoro, per nulla impaurito che tutti comprendessero le sue parole.
-Non è scritto da nessuna parte…- sbuffò Law, saltando all’indietro liberando la sua arma, per poi balzare nuovamente contro il verde. Lo spadaccino fu mancato di poco dalla punta affilata della grande spada del chirurgo, che si conficcò a terra tranciando alcuni fili d’erba. Agile e ghignate, il samurai affondò la sua spada contro il fianco scoperto del medico, cercando di ferirlo, ma egli roteò su se stesso sfruttando come appoggio la sua arma conficcata, evitando così l’attacco.
Robin sospirò pesantemente, avvicinandosi ai suoi compagni lì sul terrazzo ad osservare lo scontro.
-Se verrà sconfitto o si farà ferire…- mormorò soavemente fermandosi al fianco di Rufy -… Nami andrà su tutte le furie e picchierà tutti, colpevoli e innocenti…-
Rufy, esaltato dallo scontro, smise di sporgersi dal balcone verso il suo vice, quietandosi un attimo e volgendo lo sguardo verso la sua compagna. Vide il suo sguardo seguire rapido e apprensivo ogni movimento del samurai verde, trattenendo il respiro a ogni sferzata d’aria tagliata dai colpi di entrambi i guerrieri. I suoi occhi turchini e studiosi, tradivano il suo stato d’animo pensieroso e cupo.
-Tranquilla Robin…- le passò un braccio attorno ai fianchi, avvicinandosela a lui -… Zoro non si farà battere…-
-Nami sta già soffrendo troppo…- soffiò leggera la mora, stringendosi le braccia al petto -… Zoro dovrebbe starle accanto, e non farla star peggio combattendo inutilmente contro Law… se tornerà da lei ammaccato, la farà preoccupare a morte…-
Cappello di Paglia sorrise all’agitazione della mora, intenerito dal suo affettuoso preoccuparsi per la loro sorellina e per quel suo uomo tanto testardo quanto orgoglioso.
-Anche volendo, non potrei fermarlo più… lo vedi…- glielo indicò con il braccio teso, mentre il verde spingeva contro la lama scintillante del suo avversario, strusciando furiosamente la sua katana per fermare l’affondo del moro -… sta lottando con tutto se stesso… non l’ho mai visto combattere così furiosamente e con tanta passione…-
Robin volse il viso verso quello estasiato e solare del suo capitano, osservandolo sorpresa di tutta quella felicità nel vedere un suo Nakama battersi per un motivo tanto futile come quello.
-È solo un idiota…- sussurrò socchiudendo gli occhi tristemente -… un idiota che non si rende conto di lottare per una cosa che già gli appartiene: Nami è sua, da sempre… lei non potrebbe amare nessun altro se non lui… non c’è Law al mondo che tenga, il cuore della mia sorellina batte solo per lui… perché non se ne rende conto? Tutto questo è stupido e inutile…-
Rufy rise sguaiatamente, stingendosela maggiormente a se.
-Si, è vero…- ridacchiò, mostrando la sua bella dentatura bianca alla giovane -… Zoro è un idiota!!! Solo questa mattina ha accettato il fatto di essere innamorato di Nami, dopo chissà quanto tempo che si rifiutava anche solo di pensare a una cosa del genere… e ora, a non più di 10 ore di distanza, si batte come un demonio per lei… si, è un idiota che, nonostante sappia di amare e essere amato, ha voluto comunque battersi con Law solo per dimostrare quanto il loro amore sia forte e potente…-
Prese un profondo respiro, tornado a fissare sorridente il compagno spingere la lama della sua spada contro quella del chirurgo.
-Perché esiste… esiste un loro amore… esiste un loro… Zoro non si divide più dentro di se tra lui, e il combattere il per il suo sogno, e lei, per difenderla…- strinse forte il fianco di Robin, sussurrandole piano affinché sentisse solo lei e non anche Franky e Usop, che saltavano come indemoniati, per il compagno -… combatte per loro… per loro due… per loro e il loro amore… no, Zoro non sta combattendo per far capire a Law che non deve toccare Nami, perchè sa che lei lo ama e che non scapperebbe via con nessun altro… lui sta lottando per far capire a Law quanto il loro legame sia grande e forte, e per nessun altro motivo… combatte solo per loro due…-
Robin sorrise, abbassando il capo fino a posarlo sulla spalla forte e muscolosa di Rufy. Chiuse piano gli occhi e abbracciò di rimando la vita del suo capitano, lasciandosi stringere dalle mani grandi e protettive del moro.
-Loro…- sussurrò piano, contro il collo del ragazzo di gomma -… loro… ha un bel suono come parola… anche se credo che “noi”, suoni meglio…- prese un profondo respiro, alzando lo sguardo sul moro -…ma, esiste anche un noi…?-
Rufy abbassò il volto verso i capelli corvini dell’archeologa, posandoci dolcemente un bacio, riportando poi lo sguardo sul ponte dove lo scontro tuonava.
-Si… da sempre… e se vuoi da oggi ancor di più…-
Robin annuì sorridendo, infossando il viso sull’incavo tra capo e collo di Rufy, nascondendo il suo arrossire, mentre il moro sorrideva entusiasta.
-Vai Zoro!!!!- alzò un pugno al cielo, gridando con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre il verde tornava all’attacco verso il chirurgo.
Lo sferragliare acido delle lame che si scontrarono fermò l’aria, uccidendo ogni respiro del vento. Zoro digrignò i denti, infossando lo sguardo contro di quello di Law, che storse le labbra in un strozzato ghigno.
Le lame scivolarono tra di loro, producendo una cascata di scintille mentre il filo tagliente di esse stridevano tra loro. Le piccole lamelle lucenti caddero al suolo, bruciando rapidamente, come vite sfuggenti di anime violente, spegnendosi fredde contro le scarpe nere dei due guerrieri.
Law indietreggiò di un passo, prendendo spazio tra lui e Zoro, inclinando la schiena all’indietro, portando il braccio piegato dietro di se per caricarlo maggiormente di potenza, prima di scagliare veloce la katana verso quella posta in orizzontale del verde. Lo spadaccino incassò la forza del colpo, scaricandola a terra piegando le gambe, usando poi il contraccolpo per rialzarsi e spingere il suo corpo verso quello di Law, costringendolo ad incurvarsi sotto il suo peso.
-Co-complimeti…- soffiò il moro, sorridendo per la forza del verde -… non ti… non ti facevo così intelligente da sfruttare la mia forza per sopraffarmi…-
Zoro si limitò a ghignare.
-… ma nonostante ciò, lei sarà mia…- Law puntò la mano liberà al suolo, piegando la schiena verso l’erba e, con una capriola, sgattaiolare via dalla mole del verde e liberasi della sua pesante figura. Il samurai digrignò i denti, rigirandosi la spada nei palmi delle mani.
-Suvvia Roronoa…- portò la sua katana a livello degli occhi Law, tagliandosi in verticale il viso -… un guerriero come te non può permettersi certe distrazioni come lei… non sei un samurai devoto al Bushido? Il tuo unico dovere è la salvaguardia del tuo imperatore… nient’altro deve disturbare la tua concentrazione… portandotela via, on ti farò altro che un favore…-
Zoro assottigliò lo sguardo del suo occhio, flettendosi sulle ginocchia prima di correre e scontrarsi nuovamente con la lama spessa e lucente del chirurgo.
-Lei non è una distrazione…- soffiò la sua voce baritonale e calda contro la lama, appannandola -… lei è la mia più grande forza… e si, è vero: io sono un samurai devoto al Bushido… il mio dovere è proteggere il mio imperatore, anche se Rufy sa benissimo difendersi da solo… ciò non toglie, comunque, che lui non sia l’unico mio imperatore…-
Le lame scivolarono tra loro, mentre gli occhi neri e profondi dei due spadaccini non si mossero nemmeno. Agili ed esperiti, iniziarono a colpirsi a vicenda con veloci affondi e parate, non riuscendo, nessuno dei due, a colpire l’avversario. Ancora, le lame si scontrarono, rimanendo intrappolate tra loro da uno strano magnetismo.
-Perché? Perché lei?- domandò ansimando Law.
-Perché se Rufy detiene la mia vita e a lui devo tutto, Nami possiede il mio cuore, la mia anima, il mio spirito, e a lei devo tutto ciò che resta di me…-
Law sgranò gli occhi, ascoltando quelle solide parole, pronunciate con serietà e vera certezza.
-L’ami così tanto, da annientarti totalmente per lei? Ma agendo così, cosa resta di te?-
Zoro rise sguaiatamente, lanciando la sua arma contro quella dell’avversario, facendola stridere entusiasta di un suono metallico e melodioso.
-È per questo che lei non sarà mai tua, ma solamente mia…- lo derise, fermandosi a pochi metri di distanza da lui, per poi scontrarsi nuovamente e isolarsi nel cozzare delle lame, sordi alle grida di incitamento dei compagni -… perché non esiste un io, o un lei… esiste solo un noi… non vi è un punto in cui io finisco e lei inizia… siamo un tutt’uno… io sono totalmente suo, e lei è totalmente mia… noi non ci annientiamo per l’altro, ma ci doniamo l’un l’altro per completarci a vicenda…-
I visi si sfiorarono quasi, mentre le lame gridavano combattendo.
-È questo che tu non avrai mai da lei… la tua è solo un’infatuazione, un’accettabile cotta che ogni uomo, che l’abbia anche solo vista di sfuggita, ha per lei… l’hai detto tu, no? È logico… ma il sentimento che ci lega, è molto di più… è amore puro, di quello che non ha regole ne divieti… tu non l’avrai mai, non perché io ti sconfiggerò, ma perché lei non potrà mai essere di nessun altro se non mia… e lo stesso è per me…-
Law sgranò gli occhi davanti a quelle parole.
Possibile? Possibile che tutto ciò fosse vero?
Esisteva davvero una forza così potente e grande, ancor di più dell’Haki, che riusciva ad unire due persone così diverse in una morsa d’acciaio del genere?
Così energica da unirle in un unico essere e renderlo forte e fragile di un’emozione tanto speciale?
Il chirurgo saltò all’indietro, liberando la lama della sua katana e portandosela al fianco. Era impaurito, non dalla forza del samurai, ma dalla sua sicurezza e fiducia nel sentimento che la navigatrice provava per lui.
Ghignando a sguardo basso, rifoderò la sua arma, facendola scivolare dolcemente nella fodera nera a fiori bianchi. Come addormentata, la katana si rilassò nel tessuto rigido.
-Essia allora…- ridacchiò, infossando le mani nelle tasche dei pantaloni -… che sia tua…-
Zoro ghignò vittorioso, rifoderando la sua spada, riponendola al sicuro sul suo fianco.
-In fin dei conti è meglio così…- sorrise Law, piegando le braccia dietro la testa, avanzando verso la rampa di scale che conduceva alla cucina e alla sala comune -… se ti avessi battuto, di certo ti avrei anche ferito gravemente, e Nami non me lo avrebbe mai perdonato…-
-CHE COSA?!?- urlò Zoro, stringendo i pugni lungo i fianchi –Qui l’unico che rischiava di farsi del male eri tu, scarabocchio!!!!-
-Umpf… ma non farmi ridere…- alzò le spalle il moro.
-Ah si!?! Allora vieni qui che non ho ancora fino con te… sottospecie di invertebrato con i tatuaggi… scarabocchio con le gambe…-
-Ho da fare… la dolce Nami starà morendo di freddo su quel duro divano… qualcuno dovrebbe riscaldarla, e visto che tu invece vuoi solo menar le mani…-
-CHE?!? NON T’AZZARDARE SAI!!!!- lo rincorse veloce su per gli scalini, infischiandosene degli sguardi schioccati dei presenti, che non ci avevano capito un accidenti di quello che fosse successo.
-Ma… ma allora chi ha vinto?!?- chiese Usop.
-Mi par di aver capito che Law ha risparmiato l’alga da far la fine del sushi…- si puntò una zampa sul meno Bepo.
-Semmai il contrario…- puntualizzò Franky –E comunque, in questi casi, vince il banco!!!!- e così dicendo di volatilizzò sotto coperta con in braccio tutti i Berry accumulati delle scommesse, con Usop che raccoglieva le banconote volanti dalle cibernetiche braccia del Boss.
-Ho il sospetto di essere stato imbrogliato…- mugugnò Penguin, fissando il suo portafogli malinconicamente vuoto, mentre Robin sorrideva angelicamente, ancora stretta nell’abbraccio di Rufy.
-Non ti azzardare!!! Non la devi nemmeno toccare, la mia mocciosa!!!- ancorava sul terrazzo del castello Law, Zoro, appiattendogli il viso contro la parete di legno del balcone.
Il moro scivolò via dalla presa del verde, ergendosi nella sua figura e mostrando una pulsante vena rabbiosa sulla sua fronte. Zoro inclinò il capo verso quello del pirata, scontrandosi con il moro e soffiando adirato.
-Imbecille!!! Come osi?!?- sbottò Law, offeso dal nomignolo che ormai il samurai gli aveva affibbiato per via dei suoi numerosi tatuaggi –Scarabocchio, io?!! Io ti faccio finire nel corpo di un’acciuga, se solo osi di nuovo chiamarm…-
La lite fu interrotta bruscamente da un agghiacciante urlo di dolore. Zoro distolse lo sguardo dal viso contratto di rabbia di Law, spostandolo veloce sulla porta socchiusa che conduceva all’interno del castello.
-Nami…- sussurrò appena, prima di catapultarsi all’interno della sala comune, inseguito da Rufy e compagni e da Law, i cui occhi rivelavano solamente un unico pensiero: il quarto giorno di cammino del veleno si stava concludendo. Ne restava solo uno…
  

 

   
 
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