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Autore: Rox    03/01/2007    1 recensioni
Subito una mano scattò all’insù e finalmente il professore di storia della magia si rese conto che per la prima volta in molti anni, aveva ottenuto la completa attenzione dei suoi alunni: “mi dica signorina Granger” “ha parlato di una profezia, professore…potrebbe…” “cavalieri dei tempi remoti,venuti da un futuro passato, in possesso di magici gioielli governando i quattro elementi, sconfiggete la bestia incatenata nel punto più alto del profondo trovando l’unico cavaliere che in esso mai potranno dividersi” “ma non ha senso,professore…” “signorina Granger, sono solo fandonie. Questa è considerata dai più grandi storiografi semplicemente una favola per bambini… Sono solo leggende. Non fateci caso”
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIANNOVESIMO

CAPITOLO DICIANNOVESIMO

La notte si presentava fredda ma splendente.

Un vento gelido soffiava contro le pareti di spessa pietra che componevano l'immensa scuola di magia e stregoneria.

Ogni persona di suddetta scuola si era rintanato in un angolo del proprio dormitorio per svolgere i compiti assegnati o semplicemente a scambiare quattro chiacchiere con il proprio amico.

A dispetto degli ordini di coprifuoco di entrambi i dormitori, solamente due persone si trovavano fuori da essi

Ed entrambe non avrebbero voluto essere in nessun altro luogo.

Nella quieta sonnolenza dopo l'amore, Julius accarezzava dolcemente i capelli di Chimera sparsi sul suo petto nella stanza delle necessità.

Essi risplendevano di riflessi ramati per colpa del fuoco che ardeva poco più in là e bruciava lento le ultime braci rimaste.

Il respirare lento e ritmico della donna, avrebbe potuto dare adito al pensiero che si fosse addormentata, ma l'occhio vigile che spuntava al di sotto di un ciuffo ribelle, contraddiceva questa impressione.

Julius sorrise mentre passava per l'ennesima volta la mano tra i capelli di lei e le depose un dolcissimo bacio sulla sommità del capo.

"Ti sono cresciuti molto da quando siamo arrivati qui"

Alzando lentamente la testa dal dolce rifugio delle braccia del ragazzo, Chimera lo guardò che dolcezza:

"Un po'... sto pensando di lasciarli crescere, però!"

Una sonora risata scaturì dall'ampio torace del ragazzo, facendo sussultare assieme a lui anche lei.

"L'ultima volta che l'hai detto, tre giorni dopo li hai tagliati"

Sogghignando Chimera annuì:

"Beh in effetti hai ragione... boh, vedremo come mi gireranno tra tre giorni!"

Il suo sorriso però si spense lentamente sul suo viso e sospirando posò una mano sotto il proprio mento per poter guardare meglio in viso il ragazzo.

"Julius... secondo te ce la faremo?"

Gli occhi del ragazzo, profondi come il mare, si rabbuiarono un momento, ma poi si distesero in un'espressione rilassata:

"Assolutamente, Chimera. Ce la faremo"

"Me lo prometti?"

"Sulla mia vita"

Ma appena la donna nascose i proprio occhi ai suoi, Il cupo mare divenne tempestoso.

 

Il vento infuriava forte sulla torre di Astronomia e Katharina si sentiva galvanizzata da questo improvviso cambiamento di tempo.

Assorbiva con le braccia completamente aperte ogni singola particella carica di elettricità che il vento portava con sè.

Adorava sentirsi portata via da quella forza spaventose, come adorava sentire i propri capelli liberi di aggrovigliarsi per seguire il turbinante muoversi di queste aeree onde.

Poteva immaginarsi di spiegare al vento le proprie braccia e volare.

Volare via da tutto e rigenerarsi completamente.

Aprì le proprie braccia per scontrarsi con la ferma, ma delicata barriera che il vento stesso creava.

Le sue mani si tesero nel contemplare quella forza e una risata le scaturì dalla bocca, pura e cristallina che subito si disperse nel vento stesso.

Un paio di forti e grandi mani racchiusero le sue, completamente gelate, nelle proprie piene di calore terreno.

"Oh Neb! Senti la sua potenza! senti la sua forza!"

Il ragazzo salì con lei su cornicione della torre e racchiuse tra le proprie braccia il corpo gelido e piccolo dell'amica.

Una nuova risata scaturì dalle dolci labbra della ragazza mentre un'aurea verde la pervadeva completamente risucchiando ogni singola particella di energia dal suo corpo.

Il ragazzo sentì il corpo dell'amica diventare un tutt'uno con il vento stesso e si rese conto del grande pericolo che stava correndo: lentamente stava lasciando che il suo spirito si fondesse con il vento e se questo fosse accaduto la ragazza sarebbe morta.

Era il maggior pericolo dell'essere un cavaliere degli elementi: se si perdeva il controllo si rischiava che l'elemento possedesse completamente il cavaliere portandolo lentamente alla morte.

Era ciò che  stava capitando a Katharina.

Lentamente strinse sempre più forte il piccolo corpo dell'amica contro il suo finchè una luce gialla si mischiò lentamente a quella verde che proveniva dal corpo della donna.

L'aura del cavaliere della terra si stava mischiando all'aura del cavaliere dell'aria tentando di trattenerlo sulla terra dalla quale anch'esso proveniva.

Lui era l'ancora dei restanti cavalieri che da lui nascevano e provenivano.

Lentamente un lampo giallo circondo completamente tutto il castello di Hogwarts portandolo nella luce assoluta.

 

Chimera adorava sentire le dolci carezze che Julius le faceva prima di addormentarsi.

Sentì la sua mano farsi sempre più lenta e pesante, segno che stava cedendo alle dolci braccia di Morfeo anche lui.

Sbadigliò e chiuse gli occhi.

Ma d'un tratto entrambi si svegliarono di scatto.

La paura si rifletté in entrambi i loro occhi.

E velocemente si alzarono dal letto e si rivestirono dell'angoscia più totale.

E corsero più veloci del vento.

 

Katharina aprì gli occhi e li sbarrò dallo stupore. Non riusciva a crederci.

Lo era anche lei ora... e anche Neb!

Erano diventati anche loro cavalieri degli elementi.

La dolce gonna verde, corta e attillata, l'armatura d'argento purissimo le dolci ali sulla sua schiena e un complicato diadema in fronte.

Ai piedi i calzari alati di Hermes e in mano l'arco di Diana, cacciatrice del cielo stellato, completavano la sua armatura.

"O mio Dio, Neb!"

Ma il ragazzo non riuscì a rispondere troppo sconvolto per poterlo fare.

La sua armatura d'oro, il lungo mantello giallo, gli schinieri dorati, i pantaloni bianchi e la maschera che portava in faccia, erano il chiaro sintomo che anche lui era riuscito a scatenare il potere della terra.

L'orecchino con l'Occhio di Gatto, simbolo del potere della terra, era incastonato nell'impugnatura del martello di Vulcano, sua arma e sua protezione.

Con occhi sbarrati guardò l'amica che al centro della fronte, su un complicato diadema che le cingeva il capo, portava lo smeraldo simbolo dell'aria.

"Kat... anche tu..."

 

Julius e Chimera erano assolutamente esterrefatti.

Erano bellissimi.

Entrambi.

Uno l'opposto dell'altro.

Un lento sorriso si dischiuse sui loro volti mentre una furtiva lacrima scendeva sulla guancia della donna:

"Ce l'abbiamo fatta!"

   

 

  
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