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Autore: CathLan    16/06/2012    11 recensioni
Liam e Niall si sono già incontrati, ma non in una vita passata, no, proprio in questa, eppure sembrano non ricordare.
Dal 14° cap.-Niall era bello, perfino coperto di farina senza inibizioni sul tavolo della mia cucina. Ogni cosa di lui mi gridava di non perderlo, di afferrare la vita e viverla al suo fianco, anche se per poco.
L'amore non è per forza una quercia centenaria sopravvissuta a perturbazioni e terremoti, l'amore è anche semplice, come una bolla di sapone che bagnata dai raggi solari prende colori splendenti. L'amore può durare anni, come può semplicemente durare mesi o anche giorni, l'importante non è quanto, ma come. Puoi amare fino allo stremo anche solo per secondi, innamorandoti del sorriso di una commessa al supermercato o degli occhi di un signore seduto da solo su una panchina. L'importante non è quanto.-
{Accenni di Larry Stylinson}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16.Replay



Hai rotto lo stereo e ora non fa altro
che ripetere le stesse cose.
Gli stessi errori.


                                                                               
 

 

Ciao a tutte!
Un mese? Cazzo sì, vi ho fatto attendere un mese, scusate. Prometto di non farvi più sclerare così tanto, davvero.
Ho una notizia lollosa: ho scelto il finale della storia MUAHAHAHAHA
So che questo capitolo fa un po' schifo, ma è decisivo e serve per fare prendere la piega giusta alla storia ><
Scusate eventuali errori.
Un grazie a chi mi recensisce, a chi ha inserito la ff tra preferiti, seguiti e ricordati!
Un bacione^^




                                                                                  


 




Mi sedetti sulla sedia perché non ce la facevo più a gironzolare per casa come un'anima in pena.
«Tu quando l'hai capito?» spostai il telefono da un orecchio all'altro, il destro era tutto sudato. Diedi una rapida occhiata all'orologio della cucina, era ormai mezz'ora che stavo al telefono con Zayn.
«Due anni fa, più o meno.»
«Come hai fatto?»
«Semplice, li ho trovati a letto insieme» ridacchiò, forse ricordando il momento.
«E perché non me l'hai mai detto?»
«Non mi sembrava il caso, erano affari loro.»
«Non è giusto, voi sapete tutto di me.»
«Perché non sai tenerti niente per te, hai la bocca fin troppo grande.»
«Vaffanculo.»
Sospirò. «Cosa hai intenzione di fare allora?»
«Non lo so, tu che dici?»
«Vai a parlare con entrambi, non possono continuare così. Non hanno le palle, ma l'amore sì e non va bene.»
«Oggi pomeriggio passo da entrambi, tanto non ho nulla da fare.»
«Tu e l'irlandese non ci date dentro come pensavo quindi» non potei fare a meno che cogliere una punta di accidia nella sua voce.
«Oh, ma stai zitto» una mosca mi si posò sul braccio e la scansai con un movimento veloce. Quel giorno faceva assurdamente caldo, perfino le mosche non ce la facevano più. «E tu con quella ragazza?»
Rimase in silenzio. Udii solo il suono del suo respiro tranquillo. Mi mancava sentirlo davvero, guardarlo negli occhi profondi e sfiorare la sua pelle ambrata. «Non è il mio tipo, è finita male.»
«Sei sempre il solito, le tue relazioni non durano mai più di una settimana.»
«Cosa ci posso fare se non ho ancora trovato la persona giusta?»
Un sorriso spontaneo mi si disegnò sulle labbra. «La verità è che ti piace piacere e quindi non ti fai scrupoli e le provi tutte.»
«Sì, è vero.»
«A volte mi chiedo se ti sei mai innamorato.»
Sbuffò spazientito. «Sì, una volta.»
«Quando?»
«Non so esattamente quando, ma credo di essermi innamorato, sì.»
«La conosco?»
Altro silenzio, questa volta più pesante. «Fatti gli affari tuoi.»
«Oddio! La conosco, non è così? Dai dimmi chi è!»
«No, smettila o ti metto giù.»
«Va bene, va bene, rimarrà un segreto l'identità di questa ragazza.»
«Ecco, bravo.»
«Dimmi solo com'è finita, per favore.»
«Non è nemmeno mai iniziata ad essere sinceri, non ricambia ed è impegnata.»
«Deve essere proprio scema allora.»
Rise, una risata amara. «Sì, lo è. E' proprio una rimbambita.»
Feci per ribattere che modi erano quelli, quando Niall apparve sulla porta della cucina tutto sorridente e allegro.
«Zayn scusa ma devo andare, vado a trovare quei due cretini. Ci sentiamo più tardi, va bene?»
«Più tardi no, devo studiare. Ti chiamo domani, magari. Salutami la tua stellina e i due babbei.»
«Sì, certo. Allora a domani cretino!»
Schiacciai il pulsante rosso e mi voltai verso il biondo. «Andiamo?» chiese, stringendo le chiavi dell'auto tra le dita.
«Vuoi guidare tu?»
Annuì entusiasta. «Sì!»


**


 

«Harry non avevo capito niente, siete stati bravi a nascondere tutto.»
I suoi occhi si chiusero un istante, come stanchi, per poi riaprirsi rapidamente e splendere come smeraldi. «E' che sei tu ad essere tonto.»
Niall al mio fianco rise di gusto. «Perché tu genio dei geni lo hai capito da subito?»
Il biondo annuì un paio di volte, facendo spallucce. «Non ti è mai sembrato strano il loro modo di guardarsi?»
«No, si guardavano in quel modo da che ho memoria. Non mi sembrava per niente strano, anzi.»
Calò un silenzio molto imbarazzante, nel quale tutti facemmo finta di concentrarci su qualcos'altro, come l'albero mezzo piegato o la nuvola a forma di macchina al centro del cielo.
Senza rendercene conto io e Niall avevamo sottolineato quanto fosse sempre stato vero e profondo l'amore di Harry e Louis. Insomma, perché solo un amore vero può sbocciare in un istante, a prima vista e rimanere tale dopo così tanti anni, no?
Ancora una volta l'idea che non fosse per niente giusto che finisse -no, che non avesse nemmeno un inizio- una storia simile mi fece montare la rabbia.
Strinsi le labbra e mi voltai verso Harry che inginocchiato sull'erba del suo grande giardino stava raccogliendo un fiorellino color giallo acceso. «Perché non ci riprovi? Non puoi arrenderti così, cazzo.»
Entrambi si voltarono verso di me con gli occhi sgranati, sorpresi dalla mia audacia. «Un discorso simile me lo sarei aspettato da Zayn, non da te» scherzò il più piccolo, porgendo il fiore a Niall che tutto contento lo prese e lo annusò come una fanciulla innamorata.
«Non deviare il discorso, farai qualcosa sì o no?»
Il sorriso che ancora non aveva abbandonato le sue labbra rosse sfumò, lasciando una smorfia triste e contrariata. «Certo che no.»
«Perché?»
«Penso sia già abbastanza difficile vedermi ogni giorno sapendo di avermi spezzato il cuore, perché ricordarglielo? Non voglio farlo soffrire col mio dolore, si merita altro. Se lei lo rende felice mi va bene così.»
E nella sua voce, nel suo stringersi le dita in un pugno, nel guardare gli steli d'erba come se non ci fosse null'altro compresi che era inutile insistere, perché lui la sua scelta l'aveva fatta, così come Louis aveva fatto la sua. Sarebbero rimasti amici, due amici innamorati l'uno dell'altro, ma con troppo poco coraggio per affrontare la cosa e decidere di condividere quel grande sentimento. Due codardi, un po' come tutti gli innamorati.
«Stai sbagliando» l'irlandese attaccò e, a causa del tono freddo, l'accento che solitamente suonava tenero fece sembrare la frase ancora più sprezzante di quanto realmente voleva esserlo.
Harry si voltò a guardarlo ed i suoi occhi chiari lo sfiorarono come uno schiaffo gentile. «E pensi che non lo sappia?»
«Mi fate solo arrabbiare» continuò il biondo, inacidito. «Dovreste combattere per il vostro amore, non arrendervi. Siete due deficienti.»
«Sono tutte cose risapute, ma non cambia niente. La realtà dei fatti è questa, è troppo tardi e non siamo pronti.»
«Harry vorrei poterti dire che ti capisco, ma mentirei. Non ti capisco e non ci riuscirò mai, perché a parer mio la vita è troppo breve per potersi permettere simili errori.»

Era assurdo quanto fossero vere le parole di Niall, eppure niente nel viso di Harry fece intendere che ci avrebbe riflettuto, che avrebbe lottato. Il suo sguardo mi ricordava talmente tanto quello di un uomo destinato a soccombere ad un destino tragico che non ci pensai su due volte ad alzarmi e andarmene spazientito.
Udii solo il rumore dei passi veloci di Niall avvicinarsi e il pianto disperato di Harry, poi tutto divenne il niente.

 

**


Mentre Niall cercava invano un modo per far ragionare Louis io non facevo altro che contare i battiti inferociti del mio cuore. Centoventi, centotrenta, centosessanta. In quanto? Poco, troppo poco.
Mi sarebbe scoppiato il cuore probabilmente, ma anche in quel modo niente sarebbe cambiato. I miei amici stavano perdendo l'amore della loro vita e io non potevo far altro che osservarli.
«Non mi va di parlare di questa cosa, ho fatto la mia scelta ed Harry l'ha sempre saputa, non ho altro da dire.»
«Louis, cazzo!» gridai, sbattendo i palmi sul tavolo della sua cucina. Stavo ricevendo le stesse risposte di Harry da Lou e questa cosa non mi andava per niente a genio. Erano soltanto due cretini patentati.
«Cosa vuoi che ti dica, si può sapere?» ringhiò, alzando di due ottave la voce per niente mascolina. «Non lascerò El! Non cambierò tutto ciò che sono sempre stato per lui!»
«Cambiare cosa? Tu sei gay!» m
i sorprese come la cosa mi avesse infastidito, seppur ormai non avrebbe dovuto più importarmi di nulla.
«Oh, per piacere Liam, cazzate.»
«Aveva ragione Zayn, non avete le palle.»
«Parla proprio lui che non ha mai avuto le palle, che ama silenziosamente e sopporta di vedere chi ama con un altro! Per piacere!»
Il cuore prese a pompare ancora più rapidamente. Louis sapeva di Zayn? Perché solo io non sapevo mai nulla? Perché ero sempre l'ultima ruota del carro?
«Io sto cercando di aiutarvi, cazzo! State sbagliando e basta, non capisci?!»
Le sue labbra sottili si distesero in una linea dritta, andando a coprire i denti piccoli e bianchi. «Ascolta bene, questa è la mia vita e decido io, fattene una ragione.»
«Andatevene tutti a fanculo a questo punto, non so che altro fare.»
E di nuovo, come in un replay me ne andai, mollando tutto, senza aver sistemato niente.
Alle volte non si può fare niente, solo assistere alla disfatta degli altri. Alle volte si è impotenti, è questa la verità. Non possiamo tutto. A volte ci resta solo che fare da sfondo, da copertina ai retroscena più tragici ed infelici.



 

**Anticipazioni**


«Non fare il muso, dai!» mi rimbeccò Niall, scoccandomi un altro bacio sulla guancia.
Sbuffai e lo strinsi appena più forte, sfregando la fronte contro la sua spalla. «Mi hanno tenuto all'oscuro di tutto, valgo meno di zero per loro.»
«Non dire assurdità, sono solo confusi.»




                                                                                                                                       
 


 


 


 


 


 

  
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