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Autore: iwillshineforyou    16/06/2012    0 recensioni
In sospeso
Grace, una giovane madre lasciata sola sia dalla famiglia sia da quell'uomo che amava con tutta se stessa. Maggie, la figlia ammalata di leucemia, che ogni giorno lotta contro questa malattia con il suo Winnie The Pooh. Nick, famoso cantante/attore, a New York per lavoro. Incontrerà lì due persone che gli cambieranno la vita in meglio, ricominciando a vivere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Bonsoir!
Eccomi qui con un altro capitolo.
Ma fa tanto schifo questa storia? Perchè non recensisce nessuno, se non una sola persona O: Io per migliorare ho bisogno delle vostre critiche, anche <3
Grazie comuqnue!
Alessia.



24 dicembre: finalmente Natale era arrivato. Era il Natale perfetto, quello che tutti volevano: dal pomeriggio della vigilia nevicava, avrebbe continuato anche il 25 e addirittura il 26 – così dicevano i metereologi.  Nevicava molto, il cielo era tutto bianco nonostante fosse tardi, sulle strade vi era già qualche centimetro di neve che aveva causato problemi nel traffico della Grande Mela. La gente usciva dalla casa solo se necessario, per comprare le ultime cose per il pranzo natalizio o, per chi era in ritardo, gli ultimi regali. Fortunatamente Grace aveva comprato il regalo per la figlia all’inizio di dicembre; odiava fare le commissioni all’ultimo secondo, il ritardo le metteva troppa ansia.
«Margaret, muoviti!» La incalzò la donna mentre si sistemava la sciarpa che aveva al collo.
Controllò che tutto fosse chiuso mentre la bambina si metteva i scarponcini. Maggie era finalmente tornata a casa, come le avevano promesso i medici. Stava meglio, sarebbe potuta tornare a casa e andare in ospedale solo per i controlli, ma Grace essendo poco in casa, preferiva che rimanesse là – le era costato molto lasciarla là da sola –, sicura che, nel caso fosse successo qualcosa, la avrebbero aiutata subito. 
Quella sera era l’ultimo spettacolo di Nick prima di Natale, poi avrebbe ripreso a metà gennaio fino alla fine di marzo, così il ragazzo le aveva regalato i biglietti, lo aveva promesso a Maggie e lui era solito mantenere le promesse.
La relazione fra Nick e Grace funzionava, nessuno sospettava niente eccetto la figlia: continuava a fare domande sul perché Nick le aveva chiesto quali fossero i fiori preferiti di sua madre, ma lei negava tutto, dicendo che Grace aveva fatto semplicemente un regalo. Inoltre spesso, quando erano entrambi nella stanza della figlia, il ragazzo si avvicinava a Grace, le accarezzava piano una mano cercando di non essere notati dalla bambina ma la ragazza si fregava arrossendo. Maggie sospettava che fra loro ci fosse qualcosa e ne era felice. A lei piaceva tanto Nick, la trattava benissimo e stava bene con lui.
Per il mondo del gossip, Nick Jonas era single, aveva mollato Delta per dei motivi che conosceva solo lui; non voleva che in giro sapessero della sua relazione con Grace, anche perché poi avrebbero iniziato a puntare gli occhi sulla ragazza e, forse, anche sulla figlia. Non voleva che la situazione di Grace diventasse pubblica, che il mondo sapesse tutto di loro, della malattia della bambina. Neanche la sua famiglia lo sapeva, eccetto Joe e Kevin; voleva dirlo a sua madre e a suo padre di persona, non via telefono e non di certo via giornale.
Dopo lo spettacolo, Nick sarebbe partito per andare a Los Angeles dalla famiglia con cui avrebbe passato il Natale e il 30 sarebbe tornato a New York con la famiglia; qui avrebbero passato, invece, il Capodanno.
 
Con un taxi Maggie e Grace arrivarono nell’edificio dove si sarebbe tenuto lo spettacolo di Nick. C’erano tantissime persone, adulti ma anche altrettante ragazze, alcune con maglie di Nick e dei suoi fratelli. Sorrise intenerita nel vederle eccitate: non vedevano l’ora dell’inizio, continuavano a ripetere “non ci credo che lo vedrò finalmente!”.
Finalmente riuscirono a entrare e andarono a sedersi ai loro posti: erano in una bella posizione, potevano vedere tutto il palco senza problemi.
«Ti piace?» Chiese Grace alla figlia mentre la aiutava a togliersi il cappotto, lasciandola col suo vestitino.
Lei annuì estasiata rispondendo poi con un sorrisone che mostrava alcuni dei suoi denti da latte. «Sì! Nick è stato davvero carino»
«Già» Mormorò semplicemente, guardandosi attorno.
Non aveva mai visto uno spettacolo così importante, come non era mai stata a teatro. Le sarebbe piaciuto andarci, suo padre amava il teatro ma non avevano mai avuto l’occasione.
«Domani cosa facciamo, mamma?»
«Domani ci sveglieremo, apriremo i regali se Babbo Natale te li ha portati, poi andremo dalla signora Chapman che voleva tanto vederti. E’ contenta che tu sia tornata, sai? Dopo torneremo a casa e ci guarderemo un bel cartone animato, come sempre» Spiegò Grace accarezzandole la guancia e la bambina annuì.
La signora Chapman era un’anziana signora che abitava nello stesso pianerottolo di Grace; si era affezionata molto alla bambina, infatti, quando era appena nata spesso aiutava la ragazza e teneva Maggie quando Grace aveva delle commissioni da sbrigare. Era stata l’unica persona che per lei c’era sempre stata e le era grata. Era stato difficile crescere Maggie, ancor di più quando scoprì della malattia, ma grazie a lei c’era riuscita.
 
Lo spettacolo era finito da una decina di minuti, la gente continuava ad applaudire in piedi gli attori che uno a uno erano presentati al pubblico. Quando fu il turno di Nick, le ragazze che Grace aveva visto in precedenza urlarono battendo più forte le mani.
In seguito gli attori lasciarono il palco e tutti iniziarono ad avviarsi verso l’uscita; Grace e Maggie, invece, andarono verso l’entrata per il backstage – come le aveva detto di fare Nick. Dissero il loro nome al bodyguard che le lasciò entrare ma Nick era ancora chiuso nel camerino a sistemarsi. Si sedettero su delle seggiole che c’erano lì e aspettarono.
«Hey!» Le salutò il ragazzo mentre si avvicinava a loro, lasciando un bacio sulla guancia di entrambe.
«Sei stato bravissimo» Disse Grace guardandolo e lui le sorrise ringraziandola.
Nick prese la bambina in braccio, si sedette sulla sedia e la fece mettere sulle sue gambe. Mentre stavano parlando dello spettacolo, si avvicinò a loro un collega di Nick, che si presentò e, dopo aver chiesto il permesso a Grace, portò la bambina a fare un giro mostrandole ogni cosa. Il riccio colse l’occasione: portò dentro il camerino la ragazza e, appena la porta si chiuse, le prese il viso fra le mani baciandola dolcemente.
«Come stai?» Le chiese Nick mentre si sedevano sul divanetto e Grace si mise fra le sue braccia.
«Bene, tu?» Chiese lei e intanto passava una mano sul petto del ragazzo, tenendo la testa appoggiata sulla sua spalla.
«Bene» Rispose anche lui, giocando con le punte dei capelli di Grace.
Rimasero in silenzio godendosi quei pochi minuti che rimanevano, scambiandosi qualche bacio veloce temendo che qualcuno potesse entrare nella stanza e vederli.
«Quando torni?» Mormorò la ragazza, tenendo la sua fronte appoggiata alla sua.
«Il 30, ora di pranzo» Le disse «Ti chiamo, mi farò sentire» Aggiunse rassicurandola e lei annuì.
Sentirono bussare, così si staccarono di scatto e si sedettero bene sul divano; Maggie e il collega di Nick entrarono e quest’ultimo, dopo aver salutato e augurato buon Natale, se ne andò.
«Andiamo» Disse Grace alzandosi. «Nick sarà stanco» Mormorò ma Margaret scosse la testa.
«Voglio stare qui» Borbottò rimanendo sul divano vicino a Nick, che ridacchiò.
«Margaret Laurent» Disse con tono serio guardando gli occhi della figlia «Se disobbedisci non ti arriveranno i regali»
E lei si alzò subito, raggiungendo la madre che la afferrò per mano. Grace sorrise soddisfatta mentre Nick rise divertito. Si alzò anche lui, abbracciò la bambina sussurrandole all’orecchio un “fai la brava” e poi abbracciò Grace lasciandole un bacio sul collo.
«Ci vediamo il 30, allora!» Le salutò e loro uscirono dal camerino, dirigendosi verso l’uscita dove c’era un taxi che le aspettava.
«A te piace Nick» Disse Maggie mentre erano sedute nella macchina.
Grace la guardò arrossendo di botto, cercando di mascherare in qualche modo quel rossore, e la figlia rise divertita.
«N-non… è vero» Balbettò scuotendo la testa ma Maggie rideva ancora e Grace non poté non sorridere.
Era da tantissimo tempo che non vedeva sua figlia così felice e tutto questo le riempiva il cuore.
 
Arrivarono a casa e corsero di sopra, per evitare di prendere troppo freddo nonostante fossero molto coperte entrambe. Era tardi e quando entrarono in casa, Maggie corse verso l’albero che c’era in salotto.
«Non ci sono i regali!» Disse delusa, guardando la madre.
«Ma no, amore. Arriva quando tu dormi» Le disse portandola verso la stanza.
La aiutò a mettersi il pigiama, poi si sdraiò nel lettino con la figlia fino a quando non si addormentò. Lentamente tornò in salotto, senza svegliarla e tirò fuori i regali che aveva nascosto mettendoli sotto l’albero di Natale. Prese il suo cellulare, appoggiato sul tavolino del salotto, che vibrava e sorpresa rispose.
«Nick?»
«Scusa, stai già dormendo?» Chiese lui pensando di averla svegliata.
«No, perché chiami?»
«Senti, hanno cancellato il volo per maltempo e non ce ne saranno fino all’alba. Posso venire da te?»
«Nick…» Mormorò lei ma il riccio la bloccò, riprendendo a parlare.
«Me ne vado prima che si sveglia, non preoccuparti» La rassicurò.
Così accetto e dopo una mezzoretta Nick e Grace erano stesi sul letto matrimoniale. Erano in silenzio da diversi minuti ma Nick lo interruppe prendendo parola.
«Dovresti dirle di noi due» Mormorò mentre con una mano le accarezzava dolcemente i capelli.
«Non lo so» Gli rispose stringendosi al corpo del ragazzo.
«Grace, non puoi nasconderglielo. Io capisco che tu non vuoi che lei si affezioni a me perché poi potremmo mollarci, però se dovesse, invece, continuare? Dobbiamo nasconderci per sempre?» Mormorò facendo alzare il viso della ragazza dal suo petto e la guardò.
Lei annuì come per dirgli che aveva capito e sospirò, ritornando alla posizione di prima. 
«Pensaci, okay?» Mormorò dando poi un bacio sulle labbra della ragazza, accarezzandole dolcemente il viso.
«Va bene» Gli disse, stringendo le braccia attorno al suo collo, e sorrise con tenerezza. «E’ meglio che dormiamo, se no domattina tu non ti svegli più» Aggiunse.
Grace diede un ultimo bacio al ragazzo, che non voleva staccarsi dalle sue labbra; alla fine lei si staccò appoggiando il viso sul suo cuore che batteva velocemente. Sorrise chiudendo gli occhi e si addormentò.
 
«Grace… Grace…» Mormorò svariate volte Nick all’orecchio della ragazza per svegliarla.
«Mhm» Farfugliò Grace passandosi le mani sugli occhi e sorrise quando, dopo averli aperti, si trovò il viso di Nick vicinissimo al suo.
«Devo andare» Le sussurrò alzandosi dal letto già vestito.
La ragazza lo seguì in salotto facendo piano, in modo da non svegliare la bambina. Arrivarono davanti alla porta, Nick la guardò e sorrise vedendo quel suo viso tenero e assonnato. La prese per i fianchi avvicinandola a se e la baciò, dischiudendo le labbra cercando così la sua lingua; si ritrovarono a baciarsi contro la porta di casa, mentre le sue mani si muovevano fra i ricci del ragazzo e le sue, invece, sul corpo di Grace. Era un bacio più appassionato rispetto agli altri, i loro corpi erano più stretti e non si allontanavano di un centimetro se non per prendere un po’ d’aria. Nick si allontanò quando il suo respiro diventò affannoso, così come quello della ragazza.
«Ti chiamo quando arrivo» Mormorò baciandola nuovamente ma questa volta solo a stampo.
Si sorrisero un’altra volta e, dopo che Grace aprì la porta, Nick se ne andò salutandola.
 
Grace preparò colazione, così quando Maggie si svegliò era tutto pronto. La bambina ci mise due secondi a fare colazione, era agitata e voleva vedere i regali che Babbo Natale le aveva portato; infatti, corse subito verso l’albero con ancora la bocca piena e si sedette. La ragazza si avvicinò a lei, sedendosi al suo fianco guardandola mentre scartava tutti i regali. La signora Chapman le aveva regalato un completino; Grace, invece, le aveva regalato un pupazzo grande a forma di orso bianco – lo aveva sempre voluto –, inoltre la bambina aveva trovato una scatoletta con due bracciali uguali, diversi solo per la scritta: in uno c’era “Maggie” e nell’altro “Grace”.
«Ti piace?» Le chiese la madre e lei annuì abbracciandola forte.
Andò a sedersi sulle gambe di Grace mentre si aiutavano a mettersi i braccialetti.
«Di chi è?» Chiese Maggie vedendo una scatolina sotto l’albero.
«Non lo so, prendilo» Le disse e una volta che lo prese, Grace sorrise nel leggere di chi fosse.
Sulla scatolina c’era questa scritta: “Per Maggie, Nick”. Era tenero il fatto che anche lui le avesse fatto un regalo, anche se non doveva. La bambina lo aprì entusiasta di avere un altro regalo; era una collanina d’argento con scritto il suo nome “Margaret” in corsivo.
«E’ bellissima» Mormorò Grace guardandola e la mise subito al collo della figlia. «Guai a te se osi perderla, eh» Aggiunse poi con tono minaccioso.
Grace si alzò buttando via tutte le cartacce, per poi raggiungere la figlia che era seduta sul divano. Doveva dirglielo di Nick, prima poi lo avrebbe capito anche perché il Capodanno lo avrebbe passato con la famiglia di Nick.
«Maggie, devo dirti una cosa» Mormorò Grace.
La figlia si girò verso di lei con un sorriso e disse con tono disgustato – sì, le aveva sempre dato fastidio vedere due persone che si scambiavano effusioni in pubblico – «Stamattina ti ho visto sbaciucchiare Nick».
A Grace, a momenti, non andò di traverso la saliva e, come sempre, diventò rossa sulle guance. Non si aspettava di certo questo, che sua figlia li avesse visti mentre si "sbaciucchiavano".
«Oh… ehm… wow» Disse Grace imbarazzata «Quindi, sai tutto e non c’è bisogno che io ti dica niente, giusto?»
La bambina annuì abbracciando la mamma. Grace si sentiva più leggere, ora che sua figlia sapeva di lei e Nick; sarebbero potuti stare insieme senza nascondersi, almeno non da lei.
«Siete tanto carini» Disse stringendo con forza le braccia attorno al collo della madre «E lui è tanto bravo con me»
Passarono un semplice Natale, solo loro due e tanti giochi. Era sempre stato così il loro Natale, non avevano nessun altro con cui condividerlo, ma questo era sicuramente migliore perché Maggie, finalmente, era a casa.

  
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