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Autore: Meredith    03/01/2007    1 recensioni
Chelsea è appena arrivata nella nuova scuola, e già un ragazzo le si fa avanti. E' uno sbruffone, uno di cui Chelsea non si potrà mai innamorare. Ma chissà che le loro strade non si incorcino...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo
Il giorno che Chelsea Walker arrivò alla Byron High School, non ci fu una sola persona che non la notò. E come potevano? Con quei capelli scurissimi, che toccavano appena le spalle, quegli occhi verdi acqua e quell’aria sbarazzina aveva attirato l’attenzione di tutti.
Era nuova, di fuori Londra, dicevano le voci che giravano nella scuola, e altre dicevano che era la figlia di James Walker, il famoso scrittore che in passato aveva fatto scandalo con i suoi libri che denunciavano il mondo orientale e lo descrivevano in tutti i suoi lati negativi.
Fatto sta che, in pochi giorni, Chelsea era diventata la persona più chiacchierata della Byron. Ogni volta che passava in un corridoio, tutti si giravano oppure dicevano qualcosa, per lo più pettegolezzi falsi, sul suo conto.
Chelsea ormai non ci faceva più caso. Certo, le dava un po’ più fastidio, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine. In effetti in ogni città in cui si trasferiva per seguire il padre scrittore tutti sapevano tutto di lei e la indicavano in continuazione. I libri di James Walker erano conosciuti dappertutto.
“ Chelsea Walker?”.
La domanda l’aveva posta una di quelle ragazze talmente normali che non ci si stupisce di trovare in qualunque scuola.
“ Sì?” chiese Chelsea
“ Izzie Graham. Sono il tuo tutor”
“ Il mio cosa?” chiese Chelsea, con aria interrogativa
“ Il tuo tutor. Devo farti vedere la scuola, farti conoscere gli insegnati e altre cose del genere”
“ So cavarmela benissimo da sola, grazie”
“ Senti, sono ordini superiori. Dalla preside, precisamente. In più per mostrarti la scuola sono esonerata dalle lezioni per tutto il tempo di cui ho bisogno, quindi non fare la lagna e spicciati”
“ Dove andiamo?”
“ Agli armadietti”.
Chelsea seguì la ragazza, che intanto si stava velocemente dirigendo lungo il corridoio, scansando le persone come non esistessero.
“ Aspetta, ehi, aspetta”
“ Muoviti” le urlò Izzie, superando il volume delle altre persone.
La campanella della prima ora suonò e tutti gli studenti si dispersero, ognuno nelle proprie classi, ognuno coi propri libri. In breve nel corridoio rimasero solo Izzie e Chelsea. Izzie si fermò davanti ad un armadietto.
“ Numero 537. La combinazione è 14690. Ricordatela”.
“ Sai tutte le combinazioni a memoria? Ho ti sei imparata solo la mia?” chiese Chelsea.
“ Ellie ha voluto che io lo sapessi, perché, se tu te lo dimenticassi, potresti chiederlo direttamente a me senza dover aspettare Rose”
“ Chi è Rose?”
“ Rose? Praticamente è il simbolo della scuola. E’ qui da tanto di quel tempo che ormai anche lei si è dimenticata gli anni esatti. Teoricamente è la segretaria, ma fa anche da bidella, da barista, da centralinista e tante altre cose. Se qualcuno ha un problema, va da Rose. Apparte te, ovviamente”
“ Perché io no?”
“ Rose è molto simpatica, ma parla sempre ed è molto lenta nelle cose, quindi, se hai dimenticato la combinazione o perso un libro, ci metti delle ore , per ritrovarlo. E Ellie non vuole assolutamente che tu perda il tuo tempo”
“ Non capisco. Chi è Ellie? E perché s preoccupa tanto per me?”
“ Ellie è la preside. Sta per Eleonore Margaret Typer. Odia essere chiamata Ellie, e si preoccupa per te perché probabilmente pensa che se non ti troverai bene tuo padre scriverà un libro contro questa scuola”.
Chelsea finì di mettere i suoi libri nell’armadietto e lo richiuse.
“ E adesso?”
“ Ti presento i prof. Ellie vuole che tutti ti conoscano. Anche se non credo che qualcuno qui non ti conosca”.
Nella prima classe che entrarono c’era una professoressa sui cinquantacinque anni, dall’aspetto estremamente severo, con dei piccoli occhialetti che le cadevano sulla punta del naso.
“ Buongiorno professoressa Keaten”
“ Ah, sei tu Graham. Cos’è questa, una nuova trovata per saltare le mie ore?”
“ No, professoressa, la preside vuole che accompagni una nuova alunna a conoscere le prof. Le presento Chelsea Walker”
“ Walker? Spero tu non abbia preso da tuo padre. Sappi che qui non si può dire quello che si vuole. Ci sono regole, e bisogna rispettarle”
“ Bene, noi dobbiamo continuare. Arrivederci, professoressa”.
Una volta fuori dall’aula, Izzie scoppiò a ridere.
“ Sembravi una bambina di fronte al padre arrabbiato”
“ Fa paura, quella donna”
“ Oh, sì, tutti la temono. Imparerai a farci l’abitudine. Vieni, mancano ancora molte prof”.
Insieme, le due ragazze, andarono da varie prof, dall’aspetto più vario e stravagante, da una donna che vestiva con lunghi abiti color fucsia acceso ad un’altra che ogni giorno veniva a scuola rigorosamente vestita di nero.
Arrivò la ricreazione. Izzie e Chelsea stavano parlando, quando un ragazzo si avvicinò a loro.
“ Ehi, Izzie, com’è che non mi hai presentato?”
“ Perché gli presentavo solo le persone importanti, Josh” rispose tagliente lei “ Io sono importante: sono il più intelligente della scuola. Josh Harnett della quarta"
“ Il più spaccone della scuola” apostrofò Izzie.
Il ragazzo sarebbe stato anche interessante, se non avesse avuto quell’aria da primo della scena.
“ Adesso dovresti dirmi il tuo nome” disse Josh
“ Se sei così intelligente come dici di essere, credo che lo scoprirai da solo, il mio nome. Andiamo, Izzie”.
La frase aveva fatto effetto. Josh rimase di sasso mentre le due ragazzo se ne andavano ridendo.
“ Hai visto com’è rimasto?” chiese Izzie, quasi soffocando dalle risate, nel bagno delle femmine “ Sembrava che fosse andato a sbattere contro un palo”.
“ Gli sta bene. Io odio gli sbruffoni”.
Le due ragazze continuarono a ridere per tutta la ricreazione. Chelsea non si divertiva così da anni.
Alla fine della scuola Josh si ripresentò davanti a lei.
“ Senti, forse abbiamo iniziato nel modo sbagliato. Dai, ricominciamo”
“ In che modo te lo devo dire che con te non voglio averci niente a che fare?”
“ Sei una tipa dura, l’ho capito, ma anch’io non scherzo”
“ Buon per te. Mi lascia stare, adesso?”
“ Non me ne vado finchè non mi dici il tuo nome”
“ Davvero non lo sai?”
“ So di chi sei figlia, ma il tuo nome non lo conosco”
“ Allora rimarrò ignota. Devo andare a casa, adesso”.
Erano giunti davanti alla casa di lei, che era molto vicina alla scuola.
“ Così è qui che abiti”
“ Sì, ma se ti azzardi ad avvicinarti alla porta chiamo la polizia”
“ Ti ho detto che non me ne vado finchè non mi dici il tuo nome”
“ Aspetta e spera, allora” disse Chelsea, entrando in casa.
Ormai si era seduta, vicino al padre, e stava incominciando a mangiare quando il campanello suonò.
“ Vado io, non ti scomodare” disse il padre.
Chelsea continuò a mangiare, senza neanche immaginare a quello che stava per accadere.
Sentì aprire la porta, poi la voce di suo padre che chiedeva chi era. La voce che rispose suonava vagamente familiare, come se la si avesse sentita da poco, da una persona appena conosciuta.
“ O mio Dio” esclamò Chelsea, correndo alla porta.
“… e sono venuto qui a chiederlo a lei” continuò la voce familiare.
Chelsea apparve alla porta.
“ Ehi, Chelsea, che qui un ragazzo per te”
“ Ah, è così che ti chiami? Chelsea” disse trionfante Josh
“ Beh, io me ne vado” disse il padre di Chelsea
“ E’ stato un piacere conoscerla, signor Walker”
“ Tu sei completamente pazzo” esclamò Chelsea quando il padre se ne andò
” Ti sei presentato a casa mia, hai parlato con mio padre e la prima volta che ti ho visto è stato circa due ore fa”
“ Sono un tipo intraprendente”
“ Sei pazzo”
“ Bene, Chelsea, adesso che so il tuo nome posso anche andare. Ci vediamo domani a scuola”.
Chelsea chiuse la porta. Quel ragazzo era fuori di testa. Chissà che cos’altro sarebbe stato in grado di fare.
“ Simpatico il tuo amico” gridò suo padre, dalla cucina” E’ il primo dei ragazzi che frequenti che mi fai conoscere”
“ Non te l’ho fatto conoscere, veramente, si è presentato lui qui. E io non frequento quel ragazzo”
“ Però è simpatico”.
La ragazza sospirò. Sarebbe stata più difficile del previsto.

Il capitolo è finito…. Recensite, per favore. Grazie
  
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