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Autore: Francesca Loove    16/06/2012    2 recensioni
Prima fanfiction sugli One Direction (Arriveranno, non preoccupatevi :3) Spero vi piaccia quanto a me è piaciuto scriverla! Un bacio e buona lettura! Leggere per scoprire :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo ormai preso la cognizione del tempo.... chissà da quante ore o forse secoli(?) ero lì dentro, i miei probabilmente erano usciti, e mi avevano lasciata tra le grinfie della mia migliore amica, che mi usava come una bambola; non so nemmeno quanti vestiti avevo provato, in quelle ore il mio viso aveva visto più trucchi che nel corso di tutta la mia vita!
La casa era avvolta in un silenzio lugubre che quasi spaventava, ma fu rotto da un urlo, si un urlo di quella scema che mi stava davanti,
-FATTO!- sobbalzai sulla sedia per poi alarmi e dirigermi verso lo specchio, ero stata seduta talmente tante ore che non mi ricordavo più come si camminava(?) e avevo le gambe completamente indolenzite! Arrivai allo specchio appeso sopra la mia scrivania, era abbastanza grande, nel quale non potei fare a meno di specchiarmi e sentirmi bella, almeno per una volta. I miei capelli  castani, a caschetto non troppo corti, lisci che cadevano delicati sulle spalle, e il ciuffo arricciato in un piccolo boccolo; nei miei occhi, giaceva un filo finissimo di eyeliner nero coperto leggermente da un ombretto color carne, le mie guance non avevano bisogno di molto fard erano già abbastanza rosse di loro, e sulle labbra come un bacio c’era un rossetto color pesca, non troppo scuro né troppo chiaro. Mi sentivo bellissima! – Grazie - dissi con voce spezzata ricacciando dentro le lacrime di commozione – Ma figurati, sei già bellissima di tuo ma così sei una dea! E non provare minimamente a piangere o rovinerai il mio lavoro di ore!....- sorrisi e poi continuò – Mmm.... allora allora allora, adesso passiamo ai vestiti, di quelli che hai provato quello che ti sta meglio è quello rosso, si decisamente quello rosso, sembri una fottutissima principessa- nella mia faccia si aprì un sorriso gigantesco, dopo quelle parole mi avvicinai a lei stritolandola più del dovuto per poi prendere a ridere come due guaste. Dopo essersi liberata dalla mia presa andò a cercare, quello che si sarebbe rivelato il mio vestito “principesco”(?) me lo prose, insieme anche a delle scarpe con i tacchi nere. Non ero un’ amante dei tacchi ma quella sera mi disse che non avrei potuto indossare delle semplici converse..... UFFA.....Comunque infilai il mio vestitino e i tacchi, e tornai in camera dove Laura mi aspettava, appena mi vide la sua mascella toccò quasi terra, io risi, non ero poi così tanto bella, o almeno per me!
-Lo ammetto, sono un FOTTUTISSIMO GENIO- disse sogghignando annuì dandole ragione, aveva fatto davvero un bel lavoro... – Ma come mai tutta questa eleganza? Io non devo andare da nessuna parte stasera.... Ah e grazie per gli auguri...- dissi facendo la finta offesa, aspettandomi un mega abbraccio che non arrivò, ma venne sostituito da delle risatine di quella scema – Ah già... adesso devo andare però... non fare nulla che comprometta tutto il mio duro lavoro, oppure ti sfascio, scendi di sotto, e da brava pampina che sei vai a guardare la tv e aspetta- concluse schioccandomi un bacio nella guancia e correndo al piano di sotto e sbattendo la porta alle sue spalle, seguì il suo ordine, scesi al piano di sotto e mi buttai sul divano.
Erano appena passate le sette e io iniziavo ad avere più tosto fame, il mio look era ancora perfetto come Laura mi aveva lasciata, mi avviai in cucina, aprì il frigo (naturalmente vuoto) presi una carota e iniziai a sgranocchiarla, nell’esatto momento che i miei denti davano un nuovo morso a quella povera creatura(?) il campanello risuonò nell’intera casa vuota, corsi a spegnere la televisione in salotto, e il di nuovo il suono del campanello rimbombò nell’aria
– CAZZO NON è SEMPLICE CORRERE CON I TACCHI!-  urlai acida, arrivai alla porta con ancora la carota tra i denti e con molta nonchalance aprì ritrovandomi davanti un elegantissimo Liam che alla mia prima vista scoppiò a ridere – Salve signorina, lei è davvero bella.... si.. insomma, quella carota le dona..- disse cercando di trattenere le risate per poi porgermi un braccio – Si lo so me lo dicono in molti-  ironizzai, presi la piccola borsetta a portafoglio che mi aveva lasciato ore prima Laura, poggia la carota nel tavolino vicino all’entrata e chiusi la porta alle spalle afferrando il braccio di Liam. Mi accompagnò dalla parte del passeggero della sua macchina grigia metallizzata, per poi aprire lo sportello e farmi accomodare all’interno. Partimmo, per una meta e uno scopo a me sconosciuto,
- Liam... ok io mi fido di te, ma dove stiamo andando?- chiesi curiosa di una sua risposta, alcuni minuti di silenzio – Zitta e goditi il viaggio..- disse con aria misteriosa per poi accendere la radio e cercare di evitare i miei occhi pieni di domande.
Il viaggio durò circa un mezz’ora, eravamo usciti da Londra, e adesso ci trovavamo in una delle piccole città lì vicino, osservai attorno a me, non c’era nessuno, solo schiere di case apparentemente addormentate dal freddo di quella sera di fine Gennaio... attorno a noi regnava davvero un gran silenzio, -Ehi Liam... senti non voglio essere rapita o uccisa proprio oggi, sia è il mio compleanno..- dissi seria fissando Liam che scoppiò in una risata per poi esordire dicendo – Annie, sei la fidanzata del mio amante, non potrei mai ucciderti oppure rubarti, non noti nulla di strano.....- distolsi lo sguardo dal viso di Liam e con gli occhi feci un giro veloce di tutto l’isolato, scrutando un particolare, che a prima vista non mi aveva colpita ma che adesso sembrava la cosa più importante; al di là della strada dove Liam aveva archeggiato adesso vedevo una casa da cui proveniva della musica ovattata, e tutta a terra -da dove era stata parcheggiata la macchina di Liam fino all’ingresso della casa- delle rose che creavano un sentiero; tutto d’un tratto vidi la porta della villetta aprirsi, e insieme all’altissimo volume della musica accompagnare una figura vestita con un elegantissimo smoking e dei capelli biondi, quanto amavo quella figura, appena lo vidi presi a correre nella sua direzione non curante del fatto che avessi dei tacchi che mi distruggevano i piedi, arrivai davanti a lui e mi ci buttai addosso, rischiando di far cadere me e lui, provocando la sua dolce risata e attaccandomi letteralmente alle sue labbra dolci... erano passati pochi giorni, ma mi era mancato in una maniera indefinibile! – Sei meravigliosa amore mio- disse stamapandomi un altro bacio sull’angolo delle labbra per poi invitarmi ad entrare all’intero della villetta. La musica era altissima e gli invitati, i nostri amici, appena mi videro urlarono all’ unisono il consueto –SOOOOOORPPPPREEEESAAAAAAAA- io sorrisi non sapendo che altro fare e ringraziai tutti che subito dopo ripresero a fare quello che già facevano precedentemente ovvero ballare all’intero di una piccola pista “allestita” per l’occasione.
Intanto che ringraziavo Niall era rimasto al mio fianco tenendomi la mano come un tenero orsetto(?) e dopo aver salutato anche l’ultimo invitato, tirai Niall verso me e gettandogli le braccia attorno al collo – Grazie amore, questa festa è la migliore che qualcuno abbia mai organizzato per me!- sorrise per poi avvicinarmi al mio orecchio e sussurrare – E le sorprese non sono ancora finite....- un brivido mi scese lungo la schiena, per poi ritrovare il suo volto pericolosamente vicino al mio, e annullare le distanze con un semplice bacio che poi divenne più profondo. Sentivo i nostri corpi completarsi e le sue mani scivolare sulla mia schiena che veniva percorsa da un nuovo brivido. Si staccò lasciandomi un piccolo bacio sull’incavo del collo poi prese la mia mano e mi condusse in quella che doveva essere la sala, il cuore della festa, una sala con al centro la pista da ballo la postazione del dj e un lungo tavolo adibito a piano bar. Mi lasciò in mezzo alla pista da ballo e scansando con gentilezza le persone che si strofinavano uno sopra l’altro. Arrivò alla postazione del dj e fermando la musica, inforcando il microfono iniziò a parlare......


Angolo autrice <3
 

Okeyyyyyy si lo so lo so non dite nulla,
sono terribilemente in ritardo D: ho avuto tanto troppo da studiare -.- 
sorry iugyjnckamcioejo 
SO spero che questo capitolo vi piaccia ho già pronto il continuo <3 *ride come un ebete* vi pèiacerà taaanto 
Ciao <3 (vi saluta anche unu cane gazzu yusgduysgydgushuiah LauraHoranLOL)

Baci Francesca <3 

   
 
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