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Autore: Doherty21    17/06/2012    1 recensioni
Ancora non mi capacito di come sia potuta finire così. Il destino ci aveva legati, io ci credo nel destino. Perché mi fa questo ora? Perché inseguo il mio sogno più grande per la seconda volta, ma non lo raggiungo mai?..
"Siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore" Subsonica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzo dal divano e vado in cucina per un bicchere d'acqua. Sono le tre, direi che ho fatto proprio tardi coi film horror stasera. 
Spengo l'enorme televisore del soggiorno, chiudo a chiave la porta d'ingresso. E' tutto vuoto.
Salgo solitariamente le scale, dirigendomi in bagno. Una doccia veloce e poi il pigiama. 
Varco la soglia della porta di chiaro legno massello, si sente la pelle dei miei piedi ancora un po' umidi appiccicarsi al pavimento, il suono rimbomba. 
Notte.
Arrivo in camera da letto, dove solamente pochi spiragli di luce provenienti dalle persiane illuminano un angolo della grande stanza. A tantoni faccio il giro del letto matrimoniale per sistemarmi al mio posto.
Mi giro tra le coperte.
Eccoti.
Hai le labbra a forma di cuore, semi aperte. I tuoi occhioni chiusi sono stesi in tutta la loro serenità, posso scorgere il tuo respiro lento e silenzioso attraverso il lenzuolo chiaro. I capelli sfatti a ciocche sul viso, una mano sotto il cuscino e l'altra sul tuo petto nudo.
Lo stesso petto che accarezzo, disegnando il tuo tatuaggio.
Provehito in altum.
A cena eri distrutto, quasi dormivi con la faccia nel piatto. Ti ho severamente ordinato di filare a letto alle dieci di sera, proprio come facevi tu con me anni indietro, quando passavo praticamente tutta la giornata a lavoro e la sera ero ridotta ad uno straccio.
Tutto questo per arrivare a te, inconsciamente.
Chissà come ti ridurrai quando avremo lui con noi. Oppure lei. Troppo presto per scoprirlo.
Così presto che non te l'ho ancora detto.
Io ed Emma siamo ancora mezze traumatizzate per la bellissima sorpresa che abbiamo avuto l'altro pomeriggio facendo il test.
Che poi così tanto sorpresa non è. 
La settimana scorsa nel mio ufficio era troppo palese quello che volevamo, d'un tratto, senza averne mai più parlato da quando siamo ritornati assieme.
Abbiamo deciso il momento meno adatto, certo. Con la malattia le cose saranno complicate.
Ma magari non avremmo più il tempo dopo. Non si sa. 
E' certo solo che io una parte fisica di me te la voglio lasciare quando sarò via da te per sempre, Jared.
Non ho idea della tua reazione quando lo scoprirai, provo ogni attimo ad immaginarmela.
Ma sarai talmente bello, confuso, felice ed impaurito allo stesso tempo che il tuo volto nei miei pensieri non riesce a renderti giustizia.
Ho anche pensato a mille modi diversi di dirtelo, ti vorrei fare una sorpresa, una serata speciale, una cena, una passeggiata, non lo so, qualcosa.
Ma accadrà nel momento meno adatto possibile.
E' sempre così, infondo sono io così. Mi vengono i flash e allora devo parlare, inchiostro nero su carta bianca all'improvviso.
Jared, sarai padre. Sono incinta.
Jared, tesoro, siediti. Fra nove mesi avrai un figlio.
Jared, lo vorresti un pargoletto tutto tuo?
Jared, avrai una personcina in più da coccolare.
Jared, saremo in tre!
Jared, c'è qualcuno qui dentro.
Jared, sei pronto ad amare un'altra creaturina, oltre me?
Jared, Jared.
Jared.
Amore.
Il bello addormentato al mio fianco che non sospetta minimamente di nulla.
I miei medici mi avevano detto che con questa fottutissima terapia sarei sicuramente diventata sterile.
E invece eccolo qui, il fiore che sboccia nel più arido deserto.
La piccola fiamma di speranza dentro un cuore che di speranza ne ha ormai poca.
Ed io? Sarò pronta ad amare un altro piccolo grande uomo, oppure una principessa? 
Per quel tempo che mi resta da vivere, sì.
La parte più difficile sarà lasciarti fra le braccia di un padre troppo scosso e infelice quando sarò costretta ad andare via.
Ma ora non è più tempo per questi brutti pensieri.
Ho bisogno di avere accanto calore, affetto, dolcezze e miele. Risate la mattina, frastuono in casa, nottate insonni, paranoie, parto, sangue, dolore, cicatrici.
Ho voglia di vederti intento a canticchiare qualche dolce ninna nanna delle tue, le stesse che canticchi a me qualche sera troppo triste.
Ho voglia di vederti mentre gli insegni a suonare il pianoforte, o qualche accordo di chitarra.
Ho voglia di vederti occupato fra pannolini da cambiare e biberon colmi di buon latte.
Ho voglia di vederti sonnecchiare con accanto la piccola creaturina, bella come il sole, coi tuoi occhi e i miei capelli.
Ho voglia di spiarti da un angolo quando sarai concentrato ad appendere festoni e gonfiare palloncini per il suo compleanno, assieme allo zio Shannon.
Ho una voglia matta di scoprirti incazzato quando sarai li, in piedi di fronte a tuo figlio per sgridarlo. E poi riempire la casa di risate, musica e amore.
Ho un motivo in più per uscire una volta per tutte da questa orrenda situazione. Voglio vivere e voglio farlo per godermi l'intera esistenza al tuo fianco, in una casa colma di dolcezza e bambini.
Rotolo sotto il tuo braccio sinistro ora che sei girato verso di me. Ti prendo la mano e la stringo, avvolgendomi tra le tue costole.
I miei capelli ti solleticano leggermente la punta del naso, facendoti svegliare.
Mi volto, sempre fra le tue possenti braccia a circondarmi.
"Ciao amore", un bacio in fronte per salutarmi.
"Hai fatto tardi anche stasera con i film eh? Domani abbiamo un sacco da fare" sussurri sbadigliando.
D'un tratto mi prendi per le spalle e mi attiri al tuo corpo perfetto, stringendomi in un dolce abbraccio.
"Lo sai che ti amo, piccola mia? Lo sai, non è vero?"
"Certo, Jared."
"E tu mi ami?"
"Sì, amore. Io ti amo."
Ti accoccoli con la testa sul cuscino, mentre continui a tenermi stretta sul tuo petto.
"Hai tante persone che ti amano, Jay"
"E con questo? Io voglio che mi ami tu."
"Ma pensaci.. Hai tua madre, un fratello fantastico, una grandissima famiglia e parecchi veri amici."
"E poi ci sei tu, che vieni prima di tutti, Zora."
Mi stacco leggermente, permettendomi di guardarti dritto negli occhi.
"E se ci fosse qualcun'altro da amare?"
"Non ti tradirei mai, lo sai."
"Questo significa che non amerai mai nessuno quanto ami me?"
"No, amore, mai."
"Nemmeno tuo figlio?"
Un sorrisino stupido s'impossessa delle mie labbra.
Ridi anche tu.
"Non mi fare queste stupide domande, Zora."
"Non è una domanda. E' che.."
Silenzio.
Continui a fissarmi, gli occhi più cristallini del solito. Quasi brillano.
Sì, è proprio come pensi Leto.
"E' che sono incinta, Jared."  
  



Ma ciao dolcezze! Siete delle stupende lettrici, vi amo e vi ringrazio tanto. Grazie per seguirmi, recensire, sostenermi e rallegrarmi un sacco!
Abbraccioni a tutte voi, B.



 
   
 
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