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Autore: Drake_o    18/06/2012    5 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
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La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
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La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note del capitolo:
Trad Titolo: Il Dono Del Principe
citando il titolo del capitolo della Row the Prince's tale 
 
Spero vi piaccia il mio fanta-casting! e le fanart :)
i colori dei capelli e degli occhi di Dakota Fanning sono queli che immagino quando penso a Draco! e James Campbell Bower è sempre stato il giovane Lucius per me! soprattutto in questa foto! il mix di questi due dovrebbe dare il Draco che ho sempre immaginato ^^
ma anche la libera interpretazione di tutti. perché credo che Harry e Draco siano semplicemente diversi per ognuna di noi eppure, sempre loro!
per Sev non ho trovato un attore che mi soddisfacesse pienamente ma questo non è poi così male, credo. 
 
Allora buona lettura. Grazie per la vostra curiosità che significa tanto per me!
D. 
 
 
 
 
Capitolo Diciotto
 
The Prince's Gift
 
isy, chapter 14
 
 
Il dolore mi ha trovato quando ero piccolo
il dolore ha aspettato, il dolore ha vinto
il dolore che mi ha fatto prendere pillole
è nel mio miele è nel mio latte
è da solo la metà del mio cuore
sulle acque,
coprimi di cianfrusaglie, compassione
perché non voglio dimenticarmi di te
non voglio dimenticarmi di te.
 
Sorrow found me when I was young,
Sorrow waited, sorrow won.
Sorrow that put me on the pills,
It's in my honey it's in my milk.
It's only about half a heart alone
On the water,
Cover me in rag and bones, sympathy.
Cause I don't wanna get over you.
I don't wanna get over you.

(The National: sorrow)
 
 
 
Alle otto di sera in punto del 24 dicembre, Draco sedeva nell'ufficio di Piton mentre l'insegnante apriva un armadio con le ante a vetri.
Poggiò sulla scrivania un bacile di pietra, pieno di uno strano liquido il cui riverbero argenteo gli illuminò il viso.
 "Questo è un pensatoio, permette di vedere i propri ricordi o quelli degli altri in modo molto realistico." disse "Come ti avevo promesso, Draco. Consideralo il mio regalo di Natale." Aggiunse muovendo la bacchetta. Una boccetta di vetro fluttuò dalla mensola fino al bacile, si stappò e riversò il suo contenuto nel liquido che si increspò leggermente formando cerchi concentrici.

Draco lo guardò incuriosito.

"Immergi la mano nel Pensatoio" disse Piton facendo lo stesso.
Draco fece come gli era stato detto e subito smise di sentire il peso del suo corpo.

Fluttuava in aria tra le nuvole e pian piano, atterrò sull'erba davanti a un lago. Sullo sfondo riconobbe il castello di Hogwarts.
Due ragazzine di undici anni stendevano una coperta sull'erba e vi poggiavano sopra dei libri.
Una era rossa di capelli e aveva occhi color smeraldo, l'altra era bionda con sottili occhi grigi.
Draco la riconobbe subito. Era sua madre, non poteva sbagliarsi, gli somigliava come fossero due gocce d'acqua, anche lo sguardo, gelido, era esattamente come il suo. E notò che al collo portava una cravatta verdeargento. L'altra ragazza, una cravatta rossa.

"Vieni Sev!" gridò la rossa Grifondoro. Un bambino della stessa età coi capelli neri, occhi scuri e la divisa di Serpeverde, si avvicinò e si sedette con loro sula coperta. Le bambine si scambiavano occhiate complici e sorridevano mentre il bambino era intento a studiare un grosso libro. Draco lo guardò e capì che quello era Piton.
"Hanno sbagliato a metterci insieme nel gruppo di lavoro di Pozioni!" diceva la rossa.
"Li distruggeremo tutti!" sorrideva la bionda.

Il giovane Severus le guardava soddisfatto.
 
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L'immagine cominciò a sbiadire e subito Draco si trovò in un loggiato di Hogwarts, dove sua madre, la ragazza rossa e Piton di circa tredici anni camminavano insieme. Quattro ragazzi Grifondoro si avvicinarono a loro. Il più alto, che era anche il più attraente, urtò con violenza la spalla di Piton.

"Oh, scusa!" disse poi con un ghigno.
 "Attento! Potrebbe tirarti un malocchio!" disse con scherno, un ragazzo dai capelli castani e occhiali tondi, che stava al suo fianco. Lui e la ragazza rossa, si scambiarono un lungo sguardo.

Piton li scrutava con sospetto.

"Hey troglodita, impara a camminare!!" gridò la bionda al ragazzo alto.
"Non ti alterare biondina!" le rispose il ragazzo con un largo sorriso, allontanandosi.
"Black! Te li strappo tutti quei ventiquattro denti del cavolo!" gli gridò dietro la ragazza.

Draco la guardò divertito a bocca aperta... sua madre gli somigliava proprio tanto! Era così strano riconoscersi in qualcuno a tal punto.
"Non ti preoccupare Sev, lo sistemo io quel mentecatto!" disse la bionda mentre i quattro ridevano in lontananza.
Il ricordo si dissolse e un altro prese il suo posto.
Piton a circa quattordici anni stava distillando una pozione nell'aula dei sotterranei, con sguardo concentrato e movimenti attenti.

La porta si aprì. Un ragazzo biondo molto affascinante con i capelli lunghi fin quasi alle spalle e dei penetranti occhi celesti, entrò camminando in modo elegante, con delle boccette di ceramica in mano.  
"Allora" disse poggiando le boccette sul tavolo accanto a Piton " Scaglia di tritone, artiglio di drago, fegato di lucertola surgelato..." continuò mettendo in fila le boccette e sollevandone davanti al viso "Secondo te, Sev, hanno surgelato solo il fegato o tutta la lucertola?" chiese stappando la boccetta e annusandoci dentro con la faccia schifata.
"Non dire stupidaggini Lucius, ovviamente solo il fegato." disse Piton con superbia mentre l'altro infilava due dita nel collo della boccetta.
"Sbagliato!" disse Lucius sventolando una lucertola rattrappita davanti al naso di Piton.

Lui indietreggiò, la coda della lucertola si spezzò e l'animale cadde nella pozione, facendola ribollire. 
"Lucius!!" urlò Piton irritato.
"Ops..." Lucius lo guardò.

Piton strinse insieme le labbra in un'espressione che Draco conosceva bene.
 "Andiamo Sev! Rilassati! Siamo già in punizione... Non può andare peggio di così" disse Lucius alzando le spalle e sedendosi su un banco.
"A volte sei davvero un cretino!" disse Piton preparando daccapo il suo calderone.
"Eddai Sev... Sev... Dai, non fare quella faccia... mi sembri mia nonna! Sev!"
Mentre armeggiava sul tavolo di lavoro, Piton sorrise dandogli le spalle.


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Draco guardava la scena con gli occhi sgranati. Quello non poteva essere suo padre. Non poteva.
Il ricordo si appannò e un altro si mise a fuoco.

Lucius, Severus, la ragazza rossa e la madre di Draco, sempre intorno ai quattordici anni, sedevano ad un tavolo a I Tre Manici Di Scopa, parlando e bevendo Burrobirra.
Lucius non toglieva gli occhi dalla bionda che ogni tanto ricambiava con un'occhiata gelida ma molto sensuale incurvando leggermente un lato delle labbra e lui sorrideva un po' impacciato. Piton e la ragazza rossa invece, si scambiavano sguardi significativi.
Lucius e Severus sembravano molto uniti. Si tiravano a vicenda subdoli pugni sulle gambe, se uno dei due diceva qualcosa di imbarazzante davanti alle ragazze.
Tutti e quattro sembravano così felici e spensierati. Draco pensò che non era mai stato così con i suoi amici. E ancora, che quello non poteva essere Lucius.
 
Il ricordo cambiò ancora.

Lucius pestava i piedi davanti alla porta della sala comune "Sev! Non mi ricordo la password ti prego apri non ce la faccio più!" diceva stringendo una mano al cavallo dei pantaloni.
Piton si avvicinava guardandolo con sufficienza "Lo sai? C'era il bagno ai Tre Manici Di Scopa" disse sarcastico.
"Lo so! Non ci dovevo andare prima! Apri questa porta!"
"Strano, io avrei detto di sì" rispose Piton.

"Perché guardi me invece della tua ragazza? Apri per favore! Sto morendo!"
"Come sei infantile!" disse Piton e poi pronunciò la parola magica.
Lucius si precipitò in bagno e Piton lo seguì lentamente.

Mentre si lavava le mani, Lucius gli si affiancò al lavandino.
"Secondo te cosa pensa di me la tua amica?" gli chiese.
"Chi Isy? Mah... penserà che sei un cretino!"
Lucius lo guardò torvo.
"Sto scherzando" disse Piton serio.
"Come no.."
"Lucius, cosa vuoi che pensi? Che sei carino e simpatico e mi sembrava che il suo sguardo dicesse tutto. Non ha mai guardato me, così!"
"Credo di essere innamorato" disse Lucius appoggiandosi al lavandino con lo sguardo a terra.

Piton era silenzioso.
Lucius lo guardò accorgendosi che stava trattenendo a malapena una risata.
"Dico sul serio!" disse tirandogli un pugno sulla spalla.

Piton ridendo, strinse le spalle per incassare il colpo.
"Tanto lo so che anche tu sei innamorato!" disse Lucius alzando le sopracciglia.
"No, io no" rispose Piton tornando subito serio.
"No, io no! Ma ti senti?" disse Lucius uscendo dal bagno mentre Piton si guardava serio nella specchio.


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Un altro ricordo si materializzò davanti agli occhi di Draco che guardava le scene sempre più stupito.
Piton di quindici anni, guardava da una finestra bassa due ragazze che camminavano nel loggiato. Una era più alta, snella con riccioli neri , l'altra un po' più bassa, anche lei con i capelli neri.


La ragazza con i capelli rossi e la madre di Draco camminavano nella direzione opposta e incrociarono le due ragazze.
"Sento puzza di Mezzosangue!" disse la ragazza più alta.
"Se annusi bene c'è anche puzza di figlia di una sgualdrina e mezzosangue!" disse l'altra.
La bionda si bloccò in mezzo al loggiato, si voltò di scatto e camminò verso le due ragazze. agguantò il collo della camicia di quella più bassa "Ripeti se hai il coraggio, miserabile puttana!"
La ragazza rossa la guardava preoccupata.

La mora sembrava un po' spaventata ma non meno arrogante "Pensi che non ne abbia? Figlia di una prostituta lurida mezzosangue! Tua madre è una schifosa prostituta babbana! E tu sei tale quale!!" sputò la ragazza "Chi ti credi di essere solo perché stai con Malfoy? Quello stupido può averne mille di ragazze purosangue! E prima o poi ti lascerà per una di loro!"
Draco la riconobbe. Quella era Narcissa, e quella accanto a giudicare dallo sguardo spiritato era sua sorella Bellatrix.
La madre di Draco alzò un lato delle labbra nel suo mezzo sorriso così simile a quello del figlio "Dovevo capirlo. Sei solo gelosa." disse spingendola indietro. "Miserabile cagna! Il tuo sangue puro non vale un bel niente!" sputò sprezzante e se ne andò camminando fiera accanto all'altra ragazza.

Il ricordo sfumò piano e un altro prese il suo posto.

La ragazza bionda, sui quindici anni, Sedeva sul muretto davanti alla finestra, nella sala comune dei Serpeverde. Stava nella stessa posizione in cui Draco sedeva sempre, guardando fuori come ipnotizzata, la foresta innevata sotto il cielo nero.
Il cuore di Draco prese a battere velocissimo.
Severus si avvicinò a grandi passi e si sedette sul tappeto davanti al camino, visibilmente sconvolto.
La bionda si voltò, "Sev, che ti succede?"
Ma lui non rispondeva e sedeva lì con le mani tra i capelli e la testa bassa.
La ragazza si inginocchiò dietro di lui e cominciò a passare le mani sulla sua schiena.
Draco si ricordò della sensazione delle sue mani, di come il suo tocco rilassava i muscoli e riempiva l'anima di calore.
Il viso di Piton sembrava rilassarsi ma i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Lei se ne accorse e lo abbracciò da dietro. "Cos'é successo? Parlami, Sev"
"Ho sbagliato tutto! Adesso mi odia!" disse lui quasi tremando.
"Perché dici così?"
"Ho rovinato tutto Isy... Lei non vuole più vedermi. L'ho chiamata...Mezzosangue"
La ragazza lo strinse a sé.
"Perché Sev?"
"Non lo so... ero... furioso." Piton chiuse gli occhi.
"Non ti odierà mai, forse non può capirti completamente e quindi non può amarti come meriti. Ma sono sicura che a modo suo, ti ama. E ti amerà sempre"
"Grazie Isy..." sospirò Severus.
 
Il ricordo cambiò ancora.
 
La madre di Draco sedeva di nuovo sul muretto davanti alla finestra. Questa volta guardava un assolato paesaggio primaverile.
Severus leggeva un libro sul divano.
La ragazza si voltò "Venite a Hogsmeade oggi pomeriggio?"
"Lucius ci viene. Io rimango qui" fu la piatta risposta.
Lei si alzò dal muretto e si piazzò davanti a lui con i pugni sui fianchi.
"Adesso basta fare il depresso! Porta il tuo sedere fuori da qui!" disse. Gli strappò il libro dalle mani e lo gettò dietro il divano.
"Isy! Per favore!"  si lamentò lui sbuffando.

Lei si chinò poggiando le mani sulle ginocchia di lui e avvicinò il viso al suo.
"Guardami! Se continui così diventerai un noiosissimo professore di pozioni! E gli alunni ti tireranno pezzi di carta imbevuti di saliva e ti faranno le boccacce, quando volterai loro le spalle! E' questo che vuoi? Eh? Dillo!" Cominciò a picchiarlo con un cuscino. Severus si difendeva coprendosi con le braccia. "Isy! piantala!"
 "Dillo dai! Voglio diventare un barboso professore di pozioni! " faceva lei, imitando la sua voce.
"Lo è già!" disse Lucius appena sceso dalle scale del dormitorio, beccandosi subito un cuscino in piena faccia "Hey! Che ca.." un secondo cuscino lo colpì mentre gli altri due ridevano.

Il ricordo cambiò.


La Sala Grande era addobbata per una festa. Piton Guardava le scale, dalle quali stava scendendo la ragazza dai capelli rossi, in un meraviglioso vestito da sera. Era bellissima e i suoi occhi verdi colpirono Draco particolarmente.

Il ragazzo grifondoro con gli occhiali tondi e i capelli castani, le prese la mano e i due entrarono nella sala grande. La ragazza e Piton si scambiarono una veloce occhiata.
L'espressine di Piton era così triste che Draco si sentì dispiaciuto.
"Sev, ballo io con te, togliti quella faccia però" disse Lucius mettendogli una mano sulla spalla.

Piton sorrise. "No grazie, preferisco ballare con quel tavolino che è sicuramente più esperto di te!"
"Non sai che ti perdi, sciocco!" disse Lucius alzando un sopracciglio.
"Guarda chi c'è" Piton salutò qualcuno in cima alle scale.

Lucius guardò con stupore e riverenza la ragazza bionda che scendeva le scale.
Anche Draco guardò sua madre, con la stessa espressione. Il vestito celeste polvere avvolgeva un sottile e armonioso corpo da diciassettenne, e i ciuffi di capelli biondi e mossi sfioravano morbidi il suo viso luminoso.
Lucius andò verso di lei, la abbracciò, la sollevò tenendola per la vita e la baciò in un modo che fece rabbrividire Draco.

Eppure... gli abbracci... e i baci...pensò.

Lucius e la ragazza entrarono nella Sala grande e lei prese a braccetto Piton che era sulla porta trascinandolo dentro con sé.  Draco notò da un lato, il grifondoro alto coi capelli neri che aveva urtato Piton nei ricordi precedenti, fissare sua madre in modo sospetto.
Un altro ricordo prese campo.

Lucius e Severus a 24 anni sedevano sulla riva di un lago.  Draco lo conosceva, era il lago nel terreno del Maniero.
Il viso di Lucius era un po' più teso e Draco cominciava a distinguere meglio i tratti familiari.
"Lucius" disse Severus " Non essere incauto, il limite è molto sottile"
Il ragazzo si voltò verso di lui "Il Signore Oscuro è potente! Hai visto quello che può fare! Cambierà il modo!"
"Non so se cambierà il mondo, ma ti ripeto. Non essere incauto. Questo non è un gioco"
Lucius espirò profondamente. "Lo so benissimo Severus. Non mi fare le prediche! Tu ci sei dentro quanto me!"
"Ma io non ho nessuno da proteggere!" ruggì Severus.
Il ricordò cambiò ancora.

Severus era nella foresta proibita a raccogliere piante per le sue pozioni. Ad un tratto un rumore lo fece voltare e vide un unicorno agonizzante sdraiato a terra. Si avvicinò all'animale estraendo la bacchetta cominciò a muovere le mani sul candido corpo recitando una formula che sembrava una canzone o una preghiera.
Dopo un po' l'unicorno saltò in piedi e galoppò via. Severus sorrise. Poi guardò a terra e vide del crine dentro una pozza color argento.

Con la bacchetta sollevò il fili di crine inzuppati di sangue di unicorno e li mise in una boccetta di vetro. Subito il sangue rimasto, venne assorbito dal terreno della foresta producendo il suono di una profonda esalazione.
I ricordo sfumava su Severus che adesso stava distillando qualcosa in un piccolo laboratorio mentre faceva una treccia del crine di Unicorno. Poi immerse la treccia in un liquido e il crine generò una potente luce bianca.
Il ricordo cambiò.

Severus chiudeva il braccialetto bianco introno al polso della ragazza bionda.
"Non toglierlo mai, ti proteggerà" disse dandole un bacio sulla fronte.
Il ricordo cambiò di nuovo.
Severus guardava dalla finestra dello studio di Lucius nel giardino del Maniero, la ragazza bionda con il piccolo Draco di meno di un anno, sedeva su una coperta adagiata sull'erba e giocava con lui.

Severus scendeva le scale e usciva in giardino.
"Sev! Vieni qui!" lo chiamò lei " Tieni, prendilo in braccio!" disse porgendogli il neonato.
"Ma...Non so come fare! Lo farò cadere! " disse preoccupato muovendo impacciatamente le braccia.
"Ma dai guardati, sei bravissimo!" diceva lei ridendo e ammirando l'amico con il bebè tra le braccia. Il piccolo Draco guardava Severus con gli occhi sbarrati.
"Perchè mi guarda così?...Isy? Non devo stargli molto simparico!"
La ragazza piegò la testa da un lato. "Ma no, guarda... sorride" disse.

Draco sorrise guardando la scena.

Poi la ragazza riprese il bambino e lo baciò stringendoselo al petto. "Non ti lascerò mai, Draco. Sarò sempre conte. Sempre." sussurrò.
Gli diceva piano mentre Severus la guardava con un sorriso un po' triste.
Draco sentì di nuovo il peso del suo corpo e quando si trovò seduto nell'ufficio di Piton si sentì stringere un nodo alla gola.
"Grazie....Signore" fu tutto quello che riuscì a dire.

Piton sospirò. "Non c'è di che" disse piano. "Spero non ti abbia messo troppa malinconia"
Draco scosse la testa ma la teneva bassa perché i suoi occhi erano già lucidi.
"Non c'è niente di male se sei triste. Per quanto io ami questi ricordi, ogni volta che li vedo provo molta malinconia. Era come una sorella per me... Isadora" disse l'insegnante.

Draco sospirò al nome di sua madre, che nessuno aveva più pronunciato per tanto tempo, e una lacrima cadde sul suo ginocchio e si sciolse sulla stoffa dei pantaloni. La coprì maldestramente con la sua mano ma subito dopo un'altra cade sulla mano.
"Mi scusi Signore" Draco si asciugò le lacrime "Non sono triste" ma più parlava più le lacrime scendevano "Ho apprezzato molto il suo regalo" rimase con la testa bassa e si coprì gli occhi con il braccio.

"Draco, puoi piangere se vuoi. Non mi offendo" disse Piton, e roteò la bacchetta per mettere del tè sul fuoco.
Draco annuì in silenzio, asciugandosi le lacrime con la manica nonostante Piton avesse fatto apparire dei fazzoletti sulla scrivania.
L'insegnate recuperò i ricordi e li rimise nella boccetta.

Draco sollevò la testa e lo guardò incuriosito. "Perché non tocca le bottiglie, Signore?"
Piton lo guardò, felice che il ragazzino fosse così attento anche in un momento del genere.

"Perché se lo facessi vedrei i miei ricordi. Ma li vedrei in modo un po' caotico e se fossero troppo brutti o dolorosi potrebbero provocarmi uno shock. Quando si conservano i propri ricordi e meglio farlo in contenitori d'argento. L'unico materiale che li isola"

"Capisco..." disse Draco pensando alla bottiglia che Hermione portava al collo. Il cotenuto era sicuramente un ricordo e lei la toccava, quindi non era il suo.

"Un po' di infuso?" chiese l'insegnate porgendogli una tazza.

"Grazie" disse Draco prendendo la tazza "Signore, questo bracciale lo ha fatto lei?" disse poi guardandosi il polso.
Piton annuì.

"E cosa... a cosa serve?" chiese di nuovo.
Piton poggiò la tazza sul tavolo. "L'unicorno è la creatura più pura che esista, il suo crine è una forte protezione contro le Arti Oscure. Infatti le bacchette fatte con il nucleo di crine di
Unicorno sono le più difficili da convertire alla magia oscura, e rimangono molto legate al loro primo possessore."

" La mia bacchetta.." disse Draco.
"Esattamente. Quella era la bacchetta che apparteneva a tua madre. Hai notato che se la usi con la mano sinistra la potenza degli incantesimi migliora?"

Draco annuì pensando al suo patronus.
"Quando ho temuto che tuo padre stesse prendendo una strada pericolosa, le ho regalato il bracciale di crine, imbevuto in sangue di Unicorno, perché la proteggesse.  Lei ha deciso di donarlo a te quando hai compiuto un anno.

Draco abbassò lo sguardo sul suo polso.
"Quel bracciale è il motivo per cui il tuo marchio nero è sul tuo braccio destro e non sul sinistro".
Il ragazzino lo guardò con un'espressione interrogativa.
"Quando il Signore Oscuro ha deciso che dovevi avere il marchio nero, il tuo braccio sinistro lo ha rifiutato. E lui lo ha fatto sul destro - Devi sapere che, come un anello di fidanzamento si mette sull'anulare sinistro, perché si dice che le vene che passano da quel dito vadano direttamente al cuore, così il marchio nero, bruciato sull'interno dell'avambraccio sinistro,  nutre il tuo cuore e si nutre dei desideri del tuo cuore.

Qualora il tuo desiderio sia per la magia oscura, il marchio lo accrescerà e ti renderà potente, ma se il tuo desiderio è contro la magia oscura, il marchio cercherà di convertirti lentamente attraverso il tuo cuore. Il decorso di questa conversione può essere devastante.
Il bracciale ha protetto il tuo cuore dal convertirsi completamente al male, tu eri un bambino e hai accolto ingenuamente il marchio nero e tutto quello che portava con sé, dunque non hai preso una vera posizione fin ad ora se non una leggera inclinazione al male che ti ha reso capace di fare quello che volevi. Non sarà così per sempre. Stai crescendo e le tue prese di posizione si stanno definendo. Non sarà facile trovare un bilanciamento costante tra il bene e il male, per farli convivere dentro di te.

Devi essere cauto e furbo. E non devi cedere né all'uno né all'altro."
Draco lo fissava serio.

Così, quella sensazione di ospitare una guerra civile dentro di sé, era vera. E Silente si riferiva a quello quando diceva di prendere una posizione.
"Morirò?" il ragazzino lo guardò quasi speranzoso.
"Prima o poi, come tutti"  disse l'insegnate sorseggiando il tè.
"Signore, chi era la ragazza con i capelli rossi?"

Il volto di Piton cambiò espressione. Draco vide improvvisamente quella tristezza che aveva visto sul suo volto da giovane.
"Mi scusi, ho detto qualcosa di sbagliato?"
"No," Piton scosse la testa "No, no, é solo che quella, è un'altra lunga storia. Te la dirò la prossima volta"

Draco annuì. Le domande gli si affollavano in testa e non sapeva più cosa chiedere.
"Signore? Mia madre, si sedeva spesso sul davanzale della sala comune?"
"Per quel che mi ricordo, sempre! Ci metteva dei cuscini e lo faceva diventare un divano. A volte ce la trovavo addormentata di mattina!" Piton sorrise al pensiero "Però prediligeva le notti invernali, rimaneva ore a guardare la foresta coperta di neve."

Draco si sentiva molto vicino a sua madre il quel momento. Per così tanto tempo l'aveva creduta perduta e adesso era come se fosse lì di nuovo.
C'erano così tante domande che avrebbe voluto fare ma non desiderava altro che rimanere con il ricordo di lei che lo teneva tra le braccia.

 
-*-

"Buon Natale, Draco" Disse Piton davanti alla porta dell'uffcio.
"Grazie, Buon Natale anche a lei, Signore"
Draco si avviò nella penombra dei corridoi, verso la sala comune. Si sedette sul davanzale della grande finestra con un cuscino, guardando la neve sulla foresta e si addormentò lì, con la voce di sua madre che diceva:
"Non ti lascerò mai, Draco, sarò sempre con te. Sempre."
 
 

 
h+d


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Note conclusive:
 
MUSIC: http://grooveshark.com/s/Sorrow/3gkhca?src=5 
 
Link adorabile fanart Sev e Lily
http://i216.photobucket.com/albums/cc218/Lawlietta/MATD/705605.jpg 
  
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