Capitolo
2 ~ Di nuovo insieme…o quasi!
~
-Non ho capito perché
dobbiamo usare un veicolo così grande…- dichiarò Sylvia un po’ confusa,
guardando l’enorme mezzo volante in cui era appena salita, nel quale, ne era
certa, ci sarebbe stata comodamente almeno metà della Capsule
Corporation.
-Bulma mi ha detto che
avremmo dovuto trasportare un sacco di gente…- disse il signor Brief
calmo,accendendo i motori.- La popolazione del pianeta su cui si trovavano.-
specificò.
-E come mai?- chiese
Sylvia curiosa, accomodandosi su un sedile vicino a quello del signor Brief e
allacciando le cinture.
-Credo perché non
sappiano dove andare…e li ospiteremo a casa nostra per un po’- rispose lui,
armeggiando con i comandi mentre il veicolo decollava.
-Chiaro- disse Sylvia
guardando,dall’enorme vetro frontale, il paesaggio della città che
progressivamente rimpiccioliva sotto di sé.
Dopo l’esauriente
spiegazione del signor Brief su dove fosse Bulma, Sylvia poteva dichiarare di
essere un po’ meno confusa. In fondo aveva capito tutto…o quasi: il pianeta
Namecc, una pericolosa missione…Ma il motivo per il quale Bulma fosse partita le
era ancora ignoto.
-Si,ma perché è andata anche lei su questo Namecc?Voglio
dire…So che è sempre stata una scavezzacollo, amante dell’avventura eccetera
eccetera…_pensa a quando avevamo sedici anni, cosa ha fatto per quelle Sfere del
Drago!!_ Ma partire per un altro pianeta è un’altra storia!È molto più
pericoloso e sono sicura che lo sa anche lei!- Sylvia non riusciva proprio a
pensare a un motivo sufficientemente valido che potesse giustificare un’azione
tanto…avventata?irresponsabile?improvvisa?incosciente?sconsiderata?
“E chi più ne ha più ne
metta!” pensò Sylvia ironica.
-E Goku? È con loro?-
chiese Sylvia,ricordando la sua adolescenza,quando anche il suo migliore amico
aveva la tendenza a cacciarsi nei guai più strani per poi uscirne illeso…o
quasi.
-So che era partito per
raggiungerli perché ho costruito io stesso la navicella con cui ha raggiunto il
pianeta Namecc…Ma per telefono Bulma mi ha detto che non è con
loro…-
-Come non è con loro?E
dov’è?- chiese Sylvia esasperata. Era tornata solo da qualche ora e nessuno dei
suoi migliori amici era alla Capsule Corporation…E ora la domanda che le
frullava in testa era: CHE DIAVOLO STA
SUCCEDENDO?e soprattutto…DOVE DIAVOLO
SONO FINITI TUTTI QUANTI???!!!
-Per telefono non ha
potuto parlare molto…- spiegò il signor Brief. –Ma non ti preoccupare,cara-
aggiunse notando l’ espressione abbattuta di Sylvia - Sono sicuro che Bulma
saprà darti spiegazioni più esaurienti delle mie –
-Lo spero…- rispose
Sylvia.
Inoltre voleva sapere
che fine avesse fatto Goku…Anche lui la era mancato tantissimo…la sua
spontaneità,la sua allegria, la sua semplicità,la leggerezza _a volte anche
troppa_ con cui prendeva le cose, il suo essere serio all’occorrenza…tanti lati
del suo carattere che l’avevano fatta avvicinare a lui e condividere un’amicizia
che durava da tantissimo tempo.
Dieci minuti dopo il
computer di bordo segnalò che le coordinate impostate dal signor Brief al
momento della partenza erano state raggiunte, e lo scienziato avvisò Sylvia che
era ora di atterrare.
La ragazza si rizzò a
sedere. Finalmente dopo sei anni avrebbe rivisto almeno Bulma,non stava più
nella pelle…Guardò di nuovo il paesaggio esterno e si stupì nel vedere che sotto
di loro c’era solo il verde. Alberi dappertutto.
-È…è un bosco?-
chiese
-Certo….si trovano tutti
in una radura da quelle parti, laggiù- rispose l’uomo indicando davanti a
sé.
-Wow…Beh,non ero più
abituata a tutto questo verde…A New York l’unica cosa verde che potevo vedere
erano le tende di casa mia…- disse Sylvia un po’
rammaricata.
Il signor Brief rise e
disse –Di verde ne avrai quanto vuoi!Non hai dimenticato il giardino di casa
nostra,vero?-
-No, certo che no!-
disse Sylvia pensando al suddetto “giardino”. Che parolina per descrivere il
parco di casa Brief, che comprendeva una piscina,un campo da golf, un
fiumiciattolo con tanto di stagno e completo di ranocchie…Più che altro era una
riserva.
-Quanto manca ancora?-
chiese Sylvia irrequieta.
-Ecco,ecco,ora
scendiamo…- rispose pazientemente il signor Brief.- Ah,i ragazzi di oggi, così
insofferenti…- borbottò distrattamente. Ma Sylvia era troppo occupata a tendere
il collo per guardare meglio il posto in cui stavano atterrando per dargli
retta.
Il mastodontico veicolo
toccò terra e la ragazza si liberò dalla cintura,balzando in piedi e quasi
correndo verso l’uscita.
-Ma non si apre questo
portellone?- sbuffò quando si trovò davanti l’uscita
sbarrata.
-Un momento,un momento!-
il signor Brief si affaccendò intorno ai comandi e il portellone si aprì.
Finalmente.
*
*
-Ah,è arrivato mio
padre!!Papàààààà!!!!Siamo qui!!!- gridò Bulma agitando freneticamente le braccia
quando vide atterrare l’enorme veicolo, che quando toccò terra alzò un autentico
polverone.
Bulma vide
indistintamente il portellone aprirsi e una figura femminile alta e slanciata
stare ferma in attesa di poter vedere meglio.
Bulma si coprì il viso
con un braccio e strizzò gli occhi nel tentativo di riuscire a vedere chi
fosse…Suo padre aveva portato una donna?E chi era?La ragazza pensò subito a sua
madre: forse era voluta venire anche lei.
”Mah…Non mi sembra lei
però…”
E finalmente,quando il
polverone si diradò, Bulma poté vedere quella donna
misteriosa.
Alta. Più alta di sua
madre. E più magra. Con i capelli più lunghi e molto, molto più
scuri.
E due inconfondibili
occhi verdi.
Fu allora che la
riconobbe.
-Non ci credo…- sussurrò
stupita e raggiante al tempo stesso.
*
*
“Eccola, è lei! Beh,è
l’unica donna, ma la riconoscerei tra mille! Ma tu guarda come ha tagliato quei
capelli! E com’è dimagrita!!Adesso sta davvero bene…Però è sempre la stessa
bambina troppo cresciuta!!”
Sylvia scese dal veicolo
e corse incontro a Bulma, alla sua migliore amica, che finalmente avrebbe potuto
riabbracciare….E l’azzurra fece lo stesso, gridando il nome di quella ragazza
che non vedeva da tanto, troppo tempo…
-
Sylvia!!-
- Bulma!!-
Quando si trovarono una
di fronte all’altra si abbracciarono strette, quasi a non volersi separare più,
e conservare quell’amicizia profonda solo in quel gesto. E non importava che
tutti le stessero guardando attoniti, in quel momento c’erano solo loro
due.
-Sylvia!!!Quanto mi sei
mancata!- disse Bulma al settimo cielo, al di sopra della spalla
dell’amica.
-Anche tu, mi sei
mancata tantissimo!!!- le rispose Sylvia felicissima.
Si sciolsero
dall’abbraccio e si sorrisero entusiaste.
-Come stai?- chiese
Bulma ancora incredula di aver ritrovato la sua migliore amica quando meno se lo
aspettasse.
-Oh,io sto benissimo-
rispose Sylvia incrociando le braccia –Tu piuttosto?In giro per i pianeti! Esigo
delle spiegazioni, sai?-
-Oh, quelle a tempo
debito!!- disse Bulma allegra, come se volesse rimandare quel momento al più
tardi possibile –Adesso dovrai essere tu a raccontarmi tutto quello che hai combinato in
America per filo e per segno! A proposito…Come mai sei tornata proprio adesso?-
chiese dominando l’entusiasmo.
-Guarda che posso
ripartire anche subito!- disse Sylvia fingendosi offesa -Sto scherzando e non
scusarti, ho capito quello che intendevi dire!!- aggiunse quando vide che
l’amica aveva aperto la bocca per risponderle. –Comunque…mi mancavate troppo e
ho deciso di tornare!-
“Non è solo questo,
Sylvia…lo sai bene…”
sussurrò una vocina
maligna dentro di lei, che Sylvia si affrettò a scacciare ma che comunque le
lasciò una fastidiosa sensazione.
- Ti trovo davvero
bene!!- disse Sylvia osservando la sua migliore amica dalla testa ai piedi e
cercando di ignorare quell’ impressione.
-Anche tu!!Sembra che ti
sia ibernata! Cos’hai combinato mentre eri a New York?-chiese Bulma con la sua
solita spensierata curiosità.
-Però adesso devo
presentarti un sacco di gente,vieni!- la tirò per un braccio portandola in mezzo
al gruppo di Namecciani, dove si trovava anche un bambino piccolo dai capelli
neri, intento a parlare con un Namecciano che sembrava avere la sua stessa età e
un altro molto più grande a cui ogni tanto il bimbo
sorrideva.
Sylvia li osservò
curiosa. Credeva di riconoscere qualcuno in quel bambino, ma non sapeva
chi…
-Gohan!- chiamò Bulma e
il bambino che aveva attratto l’attenzione di Sylvia si voltò verso di
loro.
-Che cosa c’è,Bulma?-
chiese avvicinandosi.
- Ti posso presentare
questa mia amica? Sai, è anche amica del tuo papà…-
-Davvero?- chiesero
Sylvia e Gohan nello stesso momento, fissando Bulma.
Quest’ultima rivolse
un’occhiataccia a Sylvia –È il figlio di Goku –disse
soltanto.
-
Cosaaaaaaaaa?????????!!!!!- fece Sylvia sconvolta ad alta voce, tanto che i due
Namecciani che erano con Gohan si voltarono. Goku?Un
figlio?
- E com’è possibile?-
chiese ingenuamente la ragazza.
-Non devo certo
spiegartelo io…- fece Bulma.
-Lo so!!Non sono
tonta!Dicevo…- abbassò la voce rivolgendosi all’amica - Goku ha davvero sposato
Chichi?-
-Si…- sussurrò
Bulma.
Sylvia ricordava come
durante l’ultimo torneo Tencaichi quella ragazza sbucata da chissà dove avesse
annunciato che Goku l’ avrebbe dovuta sposare per rispettare un patto fatto
quando entrambi erano poco più che bambini. Sylvia era però partita prima che il
torneo finisse e non aveva più saputo nulla.
Non sapeva perché, ma il
pensiero di Goku sposato le dava un fastidio incredibile: dopotutto era il suo
migliore amico e il fatto che si fosse sposato senza dirle
nulla…
“Perché tu cosa hai
fatto?”
la vocina di poco prima era tornata a farsi sentire e Sylvia la scacciò di
nuovo. Ma cosa pretendeva?Di tornare dopo sei anni e trovare davvero tutto come
prima? Era un’illusa! Si, una parte del suo cuore sperava davvero che non fosse
cambiato niente lì, a casa, ma la ragione le diceva che era una cosa più che
ovvia...
Le due si guardarono,
tornando poi a rivolgere la loro attenzione a Gohan.
-Piacere- il piccolo
tese la mano verso Sylvia, che, intenerita, si inginocchiò per essere alla sua
altezza. Era così simile a suo padre…
-Il piacere è tutto mio,
Gohan!- gli sorrise Sylvia prendendo la manina che lui gli
porgeva.
-Ti ricordi di Piccolo
immagino…- disse Bulma indicando il Namecciano adulto, che non aspettandosi di
essere nominato, si voltò con un vago cipiglio.
- L’avversario di Goku
all’ultimo torneo,giusto?- gli sorrise Sylvia alzandosi.
-Esatto- rispose
semplicemente Piccolo. Neanche lui si ricordava molto bene di Sylvia, non aveva
certo fatto caso a chi fosse andato a sostenere il suo peggior
nemico…
- E quello scimmione
laggiù è Vegeta- completò Bulma indicando un punto poco
lontano.
Sylvia seguì il dito
dell’amica e vide appoggiato a un albero un uomo dai capelli neri e
l’espressione corrucciata.
-Capisco…E loro saranno
tutti ospitati in casa tua?- chiese Sylvia stupita guardandosi
intorno.
-Si,tanto è
grande!-
-Comprendo…ehm…- Si
vergognava a chiederlo, sembrava un’approfittatrice…-Volevo chiederti se per
caso potessi ospitarmi per un po’ alla Capsule,giusto il tempo di trovare una
casa in affit…-
-Non pensarci neanche!
Starai da noi per il resto dei tuoi giorni e non azzardarti ad affittare una
casa altrimenti ti caccio fuori sul serio!- la interruppe Bulma
categorica.
-Davvero posso
restare?Grazie Bulmina sei grande!- sorrise Sylvia.
-A che servono gli
amici?- disse Bulma.
-Sarebbe bello se ci
fosse anche Goku…- disse Sylvia –Ho chiesto ai tuoi genitori ma non l’hanno
saputo dire…Tu puoi rispondermi…dov’è?-
Bulma si fece
stranamente agitata. Sapeva quanto Sylvia tenesse a Goku e sentire quello che le
stava per dire sarebbe stato a dir poco…scioccante.
-Ehm…È morto…- disse
piano
-CHE
COSAAAAAAAAAAA????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò Sylvia.
-Credo che sia arrivato
il momento delle spiegazioni…- sospirò Bulma.
*
*