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Autore: Nirhal    18/06/2012    6 recensioni
I lampioni illuminavano le strade deserte che fino a qualche mese prima erano invase dal rumore delle voci e delle risate; nessuna luce illuminava più le abitazioni a spezzare il buio ci pensava solo il leggero respiro di chi dormiva. Anche in casa Brief tutto era tranquillo eppure presto qualcosa avrebbe spezzato quella calma e mandato in ferie la sanità mentale del nostro sayan, perchè alle due passate di una domenica mattina era inaccetabile pensare ad una sola altra parola che non fosse follia.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti gente!Mi presento, sono Nirhal e questa è la mia prima fanfiction.
Sono così emozionata che mi tremano le mani o.O ma la smetto sennò divento insopportabile u.u. Allora spero che vi piaccia questa storia e che vi faccia sorridere un po' , vi chiedo già all'inizio di perdonarmi perchè non ho la minima idea di come si scriva con l'html perciò spero che mi aiuterete con le critiche e i suggerimenti ^^. Detto ciò vi lascio alla storia che spero riuscirete a leggere (uhm uhm chissà!).
Vi saluto! Nirhal.



Era una notte tranquilla nella città dell'Ovest,una fredda notte di febbraio dove la temperatura decisamente troppa fredda rendeva improbabili le classiche uscite del sabato sera per buona parte della popolazione giovanile e non, lasciando quest'ardua impresa a quei pochi impavidi che avevano il desiderio di provare emozioni forti come il non sentirsi più le dita dei piedi. I lampioni illuminavano le strade deserte che fino a qualche mese prima erano invase dal rumore delle voci e delle risate; nessuna luce illuminava più le abitazioni a spezzare il buio ci pensava solo il leggero respiro di chi dormiva.

Anche in casa Brief tutto era tranquillo eppure presto qualcosa avrebbe spezzato quella calma e mandato in ferie la sanità mentale del nostro sayan, perchè alle due passate di una domenica mattina era inaccetabile pensare ad una sola altra parola che non fosse follia.

I due coniugi Brief dormivano tranquilli nel grande letto matrimoniale fino a quando un oscuro pensiero passò nella mente della donna svegliandola del tutto e nel momento in cui aprì quei grandi occhi azzurri che si trovava,fu l'inizio della fine.

Saltò a sedere sul letto guardando turbata l'uomo che le stava accanto e dopo che ebbe preso una grossa boccata d'aria decise di renderlo partecipe dei propri dubbi svegliandolo.

<< Vegeta... >> lo chiamò piano avvicinandosi lentamente all'orecchio del marito: << Vegeta,svegliati! >>.

Il sayan quando si sentì chiamare in causa dalla moglie non potè fare a meno di maledirla e dopo aver bofonchiato un qualcosa di molto simile a un "torna a dormire" , si girò dandole le spalle cercando di ignorarla. Grosso errore! Dopo mille peripezie molto e poco pericolose niente poteva più spaventarla, nemmeno suo marito che un tempo era stato un sadico e violento amante della guerra.

Perciò armata di coraggio e di poca prudenza iniziò a scuotere violentemente la sua consorte che intuite le intenzioni poco civili della donna sbuffò sonoramente e si sedette sul letto sconfitto, incrociando le braccia al petto.

<< Ma insomma donna cosa cavolo ti prende?!cosa c'è di così importante da svegliarmi nel cuore della notte?giuro che se mi hai svegliato perchè hai fatto di nuovo un brutto sogno ti uccido con le mie mani razza di gallina inferocita! >> sentenziò il principe dei sayan con rabbia e stanchezza.

Bulma sentendo le parole del marito sorrise al ricordo di qualche sera precedente quando, dopo essersi svegliata a causa di un incubo, si era rifugiata tra le braccia del marito piagnucolando in cerca di conforto.

Si avvicinò alla sua dolce metà struscicandosi sensualmente contro di lui: << No tesoro, non è per questo. E' solo che mi sono ricordata che domani...>> si spostò verso il comodino prendendo la sveglia ma capendo di essersi sbagliata la riposò immediatamente, allarmata .<<...No!no no no no no!No Vegeta è oggi!è oggi capisci?non può essere... non è giusto, non è ...uhmm! >> Vegeta spazientito decise di mettere a tacere quella donna bisbetica che una notte si e una no si impegnava per tenerlo sveglio e così, dopo averla zittita con un bacio, cercò di riprendere in mano la situazione che fin troppo spesso quando c'era di mezzo la scienziata gli scappava dalle mani.

<< Che cosa non è giusto?smettila di lagnarti e dimmi cosa ti tormenta!fa presto, la mia pazienza ha un limite! >>

<< Vegeta... >>singhiozzò la donna con le lacrime agli occhi stringendosi di più al suo uomo.<< Oggi è San Valentino!capisci?è da molto tempo che non fai un gesto carino nei miei confronti, perciò potresti farmi qualcosa di romantico oggi? >> terminò con un grande sorriro alzando il volto verso quello del marito.

Il sayan si passò una mano sul viso cercando di contenersi dal compiere azioni di cui dopo si sarebbe sicuramente pentito e sfregando i denti per la rabbia si affrettò a rispondere all'amata moglie: << E tu, bisbetica gallina che non se altro, tu hai svegliato ME, per chiedermi una cosa futile come questa?! >>Vegeta la fissava infuriato. Dannazione, lei sapeva come la pensava sulle sciocche tradizioni terrestri!E chiedergli poi una cosa tanto stupida!

Se non avesse saputo che Bulma era una scienzieta degna di titolo l'avrebbe sicuramente presa per un'idiota.

Ma a fare da spettatore a questa insana scenetta c'era soltanto la luna che con la sua fioca luce illuminava il viso dei due amanti alternando ora quello incazzato di vegeta, ora quello triste di Bulma che ferita dalle parole crudeli del marito si era ritirata verso la fine del letto.

Sospirò trattenendo un singhiozzo arrabbiata e delusa mentre riprendeva il suo posto sotto le coperte, cercando di mantenere la distanza dal marito << Una cosa futile dici?si vede che per te non conto proprio niente! pensa delle volte mi chiedo ancora perchè tu mi abbia sposata!e va bene allora, facciamo come vuoi tu, stracciamo i sentimenti della povera Bulma tanto lei correrà sempre come un'idiota ad ogni tua chiamata!e sia allora, anche quest'anno non riceverò neppure una stupidissima rosa...buonanotte Vegeta! >>concluse girandosi dalla parte opposta e tirandosi le coperte fino al mento.

Il sayan la fissò basito poi, dopo averla mandata al diavolo e in tanti altri posti poco carini, tornò a sdraiarsi sperando di riuscire a prendere sonno.

Ma il tempo scorreva veloce e i pensieri di Vegeta tornavano alle parole amare di Bulma, spingendolo a chiedersi più volte quale fosse la cosa giusta da fare, così dopo un lasso di tempo indefinibile rinunciò del tutto a dormire e giratosi dalla sua parte iniziò a guardarla.

Come poteva affermare che lui non era innamorato di lei?Per lui quel pensiero non era nemmeno ipotizzabile, Bulma e suo figlio erano diventati un qualcosa di fondamentale importanza per la sua esistenza tanto che non riusciva più a immaginare la sua vita senza la presenza di quella sciocca donna accanto a lui. Era diventata di vitale importanza, come l'aria, necessaria persino ad un sayan.

"Maledetta!" si ritrovò a pensare "Mi sono rammollito a causa tua, in questo momento anche Kakarot mi darebbe dell'idiota" eppure quel pensiero non gli fece alimentare la rabbia ma un altro sentimento che lo riscaldò completamete.

Le passò con gentilezza una mano fra i capelli corti e spettinati poi chinandosi leggermente si avvicinò per baciarla sulla fronte, un bacio che però non arrivò mai a destinazione. Dopotutto anche lui aveva dei limiti.

Si alzò completamente sveglio e facendo attenzione a non svegliarla uscì dalla stanza.


Il mattino successivo Bulma si svegliò con un leggero malditesta e con ancora le lacrime agli occhi per il litigio con Vegeta di qualche ora prima.

Lei alla fine si era resa conto di aver esagerato ma le parole di quel brutto scimmione non le aveva proprio digerite; si alzò a sedere stropicciandosi gli occhi non volendo neppure pensare al possibile umore del marito, lui che si dava sempre tante arie si comportava alla fine come un bambino. Persino il suo Trunks che oramai era un ometto aveva un comportamento meno infantile del padre!

<< Sarà furioso >>ammise a se stessa torturandosi la veste di lino leggera, fece un sospiro cercando di calmarsi...alla fine un modo per fare pace l'avrebbe sicuramente trovato.

E così con rinnovato coraggio spostò le coperte e proprio mentre cercava di alzarsi le cadde l'occhio su qualcosa alla sua sinistra. Qualcosa di rosso molto rosso. Forse troppo.

"Oh santo cielo...!"Si voltò completamente dall'altro lato mentre sospiri meravigliati le sfuggivano dalla bocca; gli occhi le brillavano dall'eccitazzione.

<< Oh santissimo cielo! >>mormorò mettendosi le mani davanti alla bocca per la troppa emozione. E come darle torto?

Davanti a lei si mostrava uno spettacolo unico nel suo genere: un centinaio o forse un migliaglio, e sicuramente di più, di rose rosse se ne stavano sparpagliate qua e la nella stanza colorandola completamente; il letto ora come il pavimento era ricoperto da un morbido strato di petali rossi e alle tende bianche, erano attaccate così tante rose che la luce del sole di quel giorno, stranamente sereno, faceva fatica ad entrare e regalava alla stanza un'ombreggiatura come quella del tramonto quando si perdeva le montagne. C'era una follia di rosso in quella stanza, una stanza che fino a qualche ora prima era fredda e bianca adesso si era trasformata nella tela di un pittore pazzo e amante del rosso.

Sorrise incapace di fare altro beandosi di quel profumo fresco e delicato, all'impiedi nel centro della stanza con gli occhi chiusi per impedire anche ad una sola lacrima di uscire Bulma era la donna più felice dell'intero universo. Iniziò a ridere felice perchè in quel momento non c'era nulla che le sembrò più giusto fare.

Dall'altro lato della porta chiusa, un uomo sorrideva impercettibilmente. Con i piedi per terra e la testa per aria si sentì orgoglioso del suo operato e le risate che sentiva gli davano la prova di quanto quel gesto fosse stato ben accettato.

Si allontanò a passo svelto con le gote leggermente imporporate, cercando quello scanzafatiche del figlio. Dovevano allontanarsi e al più presto. Appena Bulma avesse scoperto la provenienza di quelle rose lo avrebbe ucciso, lo e non li perchè lei non avrebbe torto neppure un capello alla sua adorata peste.

Trunks lo aspettava fuori e lo fissava con un sguardo molto maturo per un bambino di nove anni, uno sguardo che molti anni prima aveva avuto anche lui anche se, si ritrovò ad ammettere, molto più freddo e cattivo.

Trunks non appena vide il padre gli andò incontro e gli chiese sorridendo: << Le sono piaciute le rose?>>

Vegeta annuì con fare distratto ma poi notò lo zainetto che il figlio portava dietro la schiena: << Perchè ti sei preso quell'affare? >> domandò indicandolo e anche sta volta suo figlio lo stupì.

<< Qui dentro ho messo tutte le mie cose >> Gli spiegò. << Ho portato qualche cambio e qualcosa da mangiare così se dovessimo stare via per più di un giorno almeno non moriremo di fame >> Vegeta lo guardò e anche questa volta ne fu orgoglioso. Nel pianeta Vegeta sarebbe stato di sicuro un grande re e un buon comandante. Intelligente, forte e prudente.

Vegeta posò la mano sulla testa di Trunks, uno dei pochi gesti di affetto che si poteva permettere, poi con sguardo complice si sollevarono da terra volando verso una meta ignota.

<< Papà >> chiese dopo qualche secondo il piccolo Trunks << Ma perchè devo venire anche io? >> Vegeta non rispose e lasciò la risposta di quella domanda nel mutismo del vento. Bulma aveva avuto le sue rose e ne era contenta soltanto che ignorava il fatto che quelle provenissero dalla sua serra, e lui non voleva di certo esserci nel momento in cui lei l'avrebbe scoperto. E riguardo a Trunks, il bambino ne sapeva poco e nulla, di mattina il padre si era presentato in camera sua (cosa alquanto strana) e gli aveva ordinato di aiutarlo a mettere le rose nella loro camera.

Perchè allora l'aveva portato con lui?Bhè perchè infondo era sua padre e anche lui, in certi casi, era molto molto prudente.

Dietro di loro un grido si fece largo per tutta la Capsule Corporation e Vegeta fu quasi sicuro di sentire il suo nome.

  
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