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Autore: Misuzu    18/06/2012    0 recensioni
Fra tutte le isole, le cinque grandi terre sono quelle praticamente impossibili da trovare. Sono abitate da mercenari e vivono in un apparente stato di pace. Ben presto, però, una minaccia incombe su di loro.
L'unico modo di salvarsi è di affidarsi ai pirati... ma sarà davvero la soluzione migliore?
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Barba bianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Misaki si ritrovò improvvisamente sull’isola.
A dir la verità si trovò sulla spiaggia dell’isola e poté vedere, in lontananza, una nave immensa; sull’albero maestro vi era una bandiera che simboleggiava un teschio con la bocca aperta e con una fascia rossa che attraversava l’occhio sinistro; sullo sfondo nero, due spade incrociate.
La ragazza, inizialmente, rimase sorpresa di quello che vide: non avrebbe mai, nemmeno sperato, di riuscire a vedere la nave di una delle due persone che stava cercando.  Al contempo vide che questa era quasi vuota, a parte qualche uomo che faceva la guardia; presuppose, quindi, che la ciurma e il suo capitano dovevano essere obbligatoriamente sbarcati.
Misaki sbuffò, conscia di quello che doveva fare e, imboccata una strada, si avviò. Nel tragitto, migliaia di pensieri iniziarono ad affollarle la testa: come avrebbe potuto parlare al capitano Shanks di quello che avevano intenzione di fare? Cosa avrebbe fatto se non fosse riuscita a incontrarlo e la nave fosse salpata senza tornare in quell’isola?
Volendo, avrebbe potuto seguirli, ma si sa che le navi erano fatte per stare in mare anche mesi e lei non sarebbe mai riuscita a portare i viveri necessari per tutto quel tempo.
Cavolo! Avrei dovuto rifiutare questa missione a qualsiasi costo! E com’e che dovrei riuscire a convincere dei pirati tanto potenti? Sono una schiappa con le parole, parlo sempre a vanvera e non faccio altro che mettermi nei guai appena apro bocca... e poi, chissà che tipi duri saranno quei due! Scommetto che mi ammazzeranno appena dico qualcosa. Ho capito! Posso considerarmi morta. Ah! Mi sarebbe piaciuto vivere un altro po’!”  si biasimò la povera malcapitata.
Ma quando arrivò nel piccolo villaggio, tutto sembrò passarle dalla mente. La gioia e la spensieratezza che quel luogo trasmetteva non avevano pari; nella sua terra ogni luogo sembrava impregnato di sangue e anche la pace che era stata raggiunta non aveva la stessa serenità che vedeva dinanzi a sé, in quanto continuamente velata dalla paura che fosse solo un illusione e che la guerra sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro.
Sorrise prima di accorgersi di avere una gran sete e di aver portato appena una borraccia d’acqua. Decise quindi di andare a prendere da bere un bel succo di mela in una locanda abbastanza grande e apparentemente vuota. Il fresco di quel luogo la fece riprendere dal caldo torrido che vi era al di fuori, ma le fece anche ricordare la sua missione.
Allora, il primo passo da fare e trovare quei pirati, ma... dove li trovo?” si chiese prima che la risposta le arrivasse sotto il naso. Infatti, non ebbe nemmeno finito di pensare che la quasi intera ciurma, compreso Shanks, entrò nella stessa locanda. Mentre tutta la ciurma si sistemò ai tavoli, il comandante andò al bancone e chiese che venisse servita birra a volontà
Va bene, questo non è il momento più opportuno per parlargli... cavolo! Potrebbe essere l’unica occasione e io la sto sprecando come se nulla fosse! Dai, devo far aprire la bocca e fargli dire cose sensate!” si disse la ragazza di Konoha. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di attaccare bottone con qualcuno che non conosceva.
All’improvviso, un uomo alto, abbastanza muscoloso, con dei capelli lunghi fino alle spalle e neri, ed occhi del medesimo colore entrò nella locanda, seguito dalla sua banda (composta da circa una ventina di uomini), e pretendendo della birra. L’oste, avendola appena finita, si scusò con l’uomo e, oltre ogni sua aspettativa, Shanks gli offrì la bottiglia che aveva in mano; il malvivente, però, la ruppe, sporcando il pavimento. Furente per quella che gli sembrava essere un insulto da parte del pirata, prese in mano la sua spada e stava per colpire l’oste quando si fermò all’improvviso, o meglio, fu fermato. Misaki aveva afferrato, senza muoversi da dove era seduta, la spada
Non dovresti alterarti tanto solo perché non ha più della birra” gli disse in un modo talmente tanto gelido che avrebbe spaventato chiunque; l’uomo, però, non si fece intimorire
Bene ragazzina... se hai tanta voglia di morire inizio prima da te” disse dirigendo un colpo verso la ragazza. Ma quando pensava di averla colpita, non la vide più dov’era seduta.
La tua spada ha una fattura abbastanza buona, ma è fin troppo dura e dubito che nelle tue mani possa resistere integra” disse Misaki stanno in piedi sulla spada, sotto lo sguardo allibito di tutti i presenti e dello stesso bandito. Poi piegò le gambe abbastanza da poter essere alla stessa altezza dell’uomo e, guardandolo negli occhi, gli disse “Se devi fare solamente danno, tanto vale che esca dalla locanda” e, dopo aver detto questo, lo catapultò letteralmente fuori colpendogli semplicemente la fronte con l’indice.
Voi che siete con lui, riuscite ad andarvene con le vostre gambe o avete bisogno di una mano?” chiese poi ai compagni dell’uomo che, appena ripresisi dallo shock di aver visto il loro fortissimo capitano essere scaraventato fuori con un solo dito, se la filarono a gambe levate.
Quanto le devo?” chiese Misaki all’oste, che, per ringraziarla, non le fece pagare nulla; subito dopo la ragazza lasciò la locanda e, poco dopo essere arrivata fuori, si accorse di quanto era stata stupida. L’unica occasione che aveva per parlare con quell’uomo (anche se non era delle migliori) se l’era fatta sfuggire per via del suo senso di giustizia.
Nel frattempo, alla locanda, Shanks capì che quella ragazza non era come tutte le altre e disse ai suoi compagni che aveva dimenticato di prendere i soldi per pagare il conto. Ma tutti sapevano che non era mai stato un asso nell’inventare scuse, dato che la cifra l’aveva presa un suo sottoposto.
Misaki era arrivata alla piccola foresta che precedeva la spiaggia, quando lo stesso bandito di prima, con un cerotto sulla fronte, le si antepose davanti
Adesso me la pagherai!” disse con tutti i suoi uomini armati alle spalle
Scusa ma... tu chi sei?” chiese Misaki non riconoscendolo
Mi hai appena colpito e domandi chi io sia?! Giuro che ti ammazzo se ti prendo!” rispose il bandito mentre alcuni dei suoi uomini cercavano di tenerlo fermo, onde evitare una nuova sconfitta
Ah... sei quel bandito! Se vuoi sfidarmi, per me va bene, ma se vuoi tornare integro a casa dovresti evitarlo” gli suggerì in maniera molto calma la ragazza. Il bandito, ovviamente, non le diede ascolto e ordinò a tutti i suoi uomini di attaccarla. Shanks, che era appena arrivato, vide solo una montagna di uomini che vestivano in un modo simile e uno che si differenziava, riconoscendo gli uomini di qualche minuto prima.
Poi vide la ragazza, con la sacca in mano, ignorare quella massa informe e andare verso la spiaggia
Hey aspetta!” le disse Shanks correndole incontro. Quando Misaki si girò fu sorpresa di vederlo “Hai una ciurma? Oppure una meta?” le chiese vedendola scuotere la testa “Bene... allora vuoi unirti alla mia ciurma?” chiese con un ampio sorriso, in un modo così innocente da sembrare un bambino. La ragazza, involontariamente colpita dalla sua personalità, opposta a quella che aspettava, accettò, sperando di avere un’occasione per parlargli. Occasione che non avrebbe mai voluto arrivasse.



Angolo dell'autrice: Salve a tutti. Ho deciso di pubblicare il secondo capitolo di questa fan fiction che ho iniziato a scrivere ieri! Ringrazio infinitamente chiunque abbia letto il capitolo e chiunque abbia inserito la storia fra le seguite/preferite/ricordate! E' un immenso piacere, per me, vedere che qualcuno la legge!
Dato che domani è probabile che il mio cervello sia in palla (escono i quadri con i voti *-* spero bene! T_T) (<-- lo so che non importa a nessuno, ma volevo scriverlo) ho deciso di fare oggi questo capitolo, che risulta essere il primo (non ha titolo per via della mancanza di fantasia dell'autrice. nb).
Spero che sia uscito abbastanza bene, ma sopratutto che si stia delineando il personaggio fondamentale. Vorrei che non fosse la classica ragazza che pensa a non sporcarsi il vestito, ma una specie di maschio mancato.
Devo dire che la parte che ritengo sia uscita meglio sia il finale,  "
Sperando di avere un’occasione per parlargli. Occasione che non avrebbe mai voluto arrivasse"; ha un significato particolare in quanto Misaki pensa, prima dell'incontro, che dei pirati tanto potenti siano solo una massa di uomini senza scrupoli pronti a tutto pur di avere il potere. Ma quando vede com'è realmente Shanks, si ricrede e non vorrebbe mai che un uomo tanto gentile possa combattere per un qualcosa che nemmeno gli appartiene.
Ma di questi sentimenti ne riparliamo nei prossimi capitoli.
Per ora vi ringrazio e spero che questa storia possa essere di gradimento a chi la legge.
Le recensioni, di qualsiasi parere, sono ben accette!

  
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