Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Sherry07x    18/06/2012    3 recensioni
Quando l’ennesima macchina passò a tutta velocità accanto a me mi resi conto di quanto fossi insulsa ed insignificante, di non avere nessuno a prendersi cura di me, tantomeno a fingere di farlo.
[Joseph Morgan] [Altri personaggi]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Infilai un vestito abbastanza semplice, di cotone blu con una fantasia astratta di bianco, sotto un paio di ballerine dello stesso colore. Anche se sarei rimasta a casa mia, era il mio compleanno e avevo un ospite a casa, ergo dovevo indossare un vestito quantomeno carino e rendermi presentabile. Avevo già preparato la macchina fotografica, due torte, di due gusti diversi, ed un vassoio dei miei biscotti preferiti, oltre ad una cena a dir poco abbondante. Con un ferretto tirai dietro i ciuffi che pendevano davanti che, come al solito, s’azzardavano a ribellarsi alla mia sistemazione, mentre il resto dei capelli scendeva mossi dietro la schiena.
Quando guardai la tavola che avevo apparecchiato mi sentii in imbarazzo ad immaginarci noi due seduti . Ero a cena con un attore quasi-sconosciuto, ed eravamo soli. Ripensai alle due volte precedenti che l’avevo incontrato e mi resi conto che avrebbe parlato sicuramente per ore, che avrebbe fatto domande sulla mia vita senza arrendersi fino a quando non aveva ricevuto risposta .Pensai che con uno come lui non ci si poteva sentire in imbarazzo, perché in tanti aspetti era davvero tanto simile a me.
Il mio ospite arrivò con sette minuti di ritardo e quella cosa mi fece sorridere, visto che quello era il mio numero fortunato.
Aprii la porta e lo trovai sorridente con un mazzo di fiori bianchi e fucsia, spruzzato di brillantini rosa, che mi fissava.
‘Buonasera signor Morgan, posso esserle d’aiuto?’ dissi, imitando la ragazza che quella mattina gli si era appiccicata addosso, controllando da lontano ogni singolo movimento.
‘Dai, perché ce l’hai tanto con lei? Non mi ha nemmeno fotografato il sedere!’ replicò entrando, mentre io chiusi la porta di casa mia.
‘Non mi piacciono le persone che non mi considerano.’ Sbuffai mentre una risatina soddisfatta uscì dalle sue labbra.
‘mi dispiace di averle rubato la scena, primadonna.’ Gli feci una linguaccia, che ricambiò poi mi guardò porgendomi il mazzo incartato di verde.
‘Questi sono per te, buon compleanno!’ mi scoccò un bacio sulla guancia destra che, immediatamente dopo il suo contatto, divenne paonazza. Lo ringraziai, sperando non se ne fosse accorto, facendolo accomodare al tavolo mentre presi un vaso per i fiori.
Avevo preparato qualche stuzzichino con dei grissini alle olive che avevo fatto io e del prosciutto insieme ad altri affettati e salatini vari.
‘Oddio spiegami com’è che non sono ancora stato in Italia?’ disse, mordendo l’ultima tagliatella ai funghi porcini.
‘Sei stato troppo in Ungheria, avresti dovuto donare tempo anche ai tuoi fan italiani, caro.’
‘Hai ragione, ma fidati che recupererò. Anzi no, mi autoinviterò continuamente a casa tua.’
‘No problem. Tanto le mie giornate saranno così divertenti che perfino pulire tutta quella roba che uso per preparare sarà divertente.’ Dissi, indicando il lavandino pieno di pentole e padelle sporche.
‘Per quanto starai qui?’ disse serio, improvvisamente.
‘Il contratto è sei mesi, però se mi trovo bene potrei prolungarlo, se anche per loro va bene.’
‘Cosa pensi di fare?’
‘Non ne ho la minima idea. Sono qui da un solo giorno, devo decidere con calma. Vorrebbe dire restare qui tutta la vita, lontano da tutti. Anche se forse questo non è proprio un lato negativo, ad esser sinceri’ dissi, mentre una risata amara accompagnò la mia stessa frase. In fondo era quello il motivo per cui ero li, perché volevo allontanarmi anche fisicamente da quelle persone che lo erano già tanto da me.
Mi alzai per prendere il secondo e infilai in un piattino un quadrato di parmigiana di melenzane e su un altro piatto poggiai il tortino di pasta sfoglia con pollo e senape.
‘Sappi che questa-dissi indicando il piatto più piccolo- è la cosa più buona che io abbia mai mangiato, se non ti piace questa cosa non ti parlerò più in tutta la mia vita, sappilo. Quindi attento a quello dici.’ Lo minacciai cercando di rimanere seria, mentre infilò subito la forchetta nel pomodoro.
Quando portai a tavola i dessert era esausto, l’avevo fatto mangiare un tantino troppo, probabilmente ma lui rendeva le cose troppo facili accettando senza esitare tutto, senza lasciare nemmeno una briciola di cibo. Gli chiesi di scattarmi una foto davanti alla torta che avevo decorato con crema di caffè e chicchi ricoperti di cioccolato che formavano la scritta ‘H-Birtday to me’. Faceva tanto forever alone, veramente tanto.
Dopo aver scattato la foto disse di volerne fare una con me e, dopo dieci minuti in cui cercammo un posto dove poggiare la macchinetta per far partire l’autoscatto, trovò la posizione perfetta dopo aver messo sotto un paio di libri e aver inclinato leggermente la mia macchinetta. Avvolse un braccio dietro la mia vita ed io feci lo stesso, poggiando la testa sul suo petto istintivamente. Sentii per qualche secondo il suo cuore pompare, lo percepii a stento, poi il flash partì e dovetti staccarmi.
‘Spero di esser riuscito a rendere il tuo compleanno un tantino meglio di quello che avresti passato se non fossi venuto’ disse mentre si avvicinò alla Canon per controllare come fosse venuta la foto.
‘Lo hai fatto.’
‘Quando guarderai questa foto ti ricorderai di questo giorno, nessun compleanno va dimenticato. E tu hai delle candeline da spegnere, non vuoi mica perdere un desiderio?’
disse tirando fuori dalla giacca due candeline gialle che segnavano il numero esatto dei miei anni.
Per quanto potesse sembrare strano, quel quasi-sconosciuto riusciva a farmi sorridere, con una battuta stupida o con una delle sue frasi ad effetto ricche di miele. Durante tutto il tempo che avevo passato con lui, la sua semplicità riusciva a farmi dimenticare quanto fosse famoso. Non riuscivo proprio a capirlo perché continuava ad esser gentile con me.ta stupida o con una delle s
‘Non ci credo, le hai portate davvero?’ risi poggiandole sulla mia torta.
‘Tanti auguri a te’ canticchiò mentre gli passai l’accendino per accender la fiamma.
Chiusi gli occhi e pensai a cosa potevo chiedere.
Non so nemmeno io perché lo pensai ma mi passò per la mente e avevo una regola: esprimere il primo desiderio che mi passasse per la testa, perché nel momento in cui mi era venuto in mente per primo era ciò che veramente volevo, le altre cose erano soltanto delle autoconvinzioni.
Vorrei ricominciare una vita a New York, innamorarmi, essere amata. E vorrei condividere la mia felicità con lei, la mia migliore amica.
Buttai fuori tutto il fiato che avevo e la fiamma rossa svanì, mentre una minuscola scia di fumo partì da quelle candeline. Come se i miei desideri si stessero alzando verso il cielo in quel momento, per cercare il momento giusto per esser realizzati.

_____________________________

Sono di super fretta.
Perdonatemi, la scorsa settimana non ho aggiornato ma capitemi tempo di scrivereo aggiornare non ne ho ultimamente. Mi manca poco e la maturità è finita per fortuna, poi vi promett che aggiornerò più spesso.
Un abbraccio e un rigraziamento a tutti.

Perdonatemi ancora..

A Lunedì! :)


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Sherry07x