3. We're not alone
L'uomo
aveva assistito a tutta la scena. Due degli uomini della BSAA erano
rimasti vivi e c'era anche un'altra superstite. Era buffo che uno dei
due agenti fosse proprio Jill Valentine, non avrebbe mai potuto
desiderare di meglio, anzi, se avesse saputo che si trovava sopra
quell'elicottero – forse – avrebbe avuto un occhio
di
riguardo.
Chi era però quell'altro agente con lei? Non sembrava
essere Chris Redfield. Probabilmente Redfield non era nemmeno con
loro. Stentava a credere che se quel patetico uomo fosse esploso
insieme al velivolo Jill se ne sarebbe fregata a quel modo.
Dopo
aver visto i tre allontanarsi dalla zona dello schianto uscì
dalla
sala comandi, dirigendosi all'ascensore. Schiacciò un tasto
e le
porte gli si aprirono davanti pochi istanti dopo. Entrò e
allungò
l'indice ricoperto dal guanto di pelle fino al tasto del terzo piano
interrato.
Il laboratorio era suddiviso in cinque piani: al primo
piano interrato v'erano i vari laboratori dove lavoravano i suoi
scienziati, nonché sottoposti; al secondo piano interrato
c'era la
mensa ed i dormitori per gli scienziati; al terzo piano interrato
c'era il suo laboratorio e quelli di un paio di scienziati di stretta
fiducia – per quanto lui
potesse fidarsi di qualcuno oltre che di sé stesso
– e la sala
comandi; al quarto piano interrato c'era l'armeria e la loro squadra
speciale, un po' come la vecchia Umbrella; al quinto ed ultimo piano
interrato v'erano tre sale: una con le celle per i poveri animaletti
trasformati in belve feroci, una contenente le teche per 'esseri
speciali' quali potevano essere simili ai Tyrant e nell'ultima sala
si trovavano vari soggetti infetti, tenuti dentro delle teche e sotto
osservazione per la sperimentazione del nuovo virus.
Ci era voluto
molto per mettere su quel gioiellino di laboratorio, che poi non era
frutto suo ma di Xavier, uno dei suoi migliori scienziati, colui a
cui, tra l'altro, doveva la vita. Ma non era di certo il tipo da
ringraziamenti, lui.
Si era limitato ad insediarsi lì, vista la
possibilità.
Gli
sembrava di essere tornato agli anni della Umbrella, quando si
destreggiava nei doppi giochi con la S.T.A.R.S.
Uscì
dall'ascensore e sentì i suoi passi riecheggiare per il
lungo
corridoio asettico. Arrivò di fronte uno dei laboratori ed
entrò.
Si ritrovò di fronte un uomo ed una donna. Quest'ultima si
voltò
verso di lui, aveva un camice bianco, sotto una camicia dello stesso
colore e una gonna lunga fino al ginocchio, nera. I capelli erano
lunghi, biondi e chiusi, gli occhi azzurri. Aveva un bel corpo, magro
e con un seno prosperoso. Era Chloe Salanders, una delle più
brave
ricercatrici del centro.
Non appena lo vide entrare un sorrisino
malizioso le illuminò il volto. “Buonasera
Albert.” Mormorò con
voce suadente.
Wesker le rivolse un'occhiata superficiale, poi
volse lo sguardo verso l'uomo di spalle: Xavier. Lui sì che
era un
tipo strano... Stava sempre sulle sue, taciturno. Un gran lavoratore,
un genio. Era alto e dal fisico asciutto, aveva i capelli rasati ai
lati e sopra biondi, mossi. Di tanto in tanto non lo sapeva il
perché, ma gli faceva venire in mente... Ma no. Non avevano
nulla da
spartire quei due.
“Sono arrivati.” Disse Albert, rimanendo
sulla porta a guardare lo scienziato.
“Prego?” Questi si voltò
verso il biondo, osservandolo.
“La BSAA è arrivata.
L'elicottero è saltato in aria e due degli agenti si sono
salvati.
Jill Valentine è tra di loro.”
Xavier non sembrò del tutto
interessato, aveva continuato a 'giocare' con le provette, ascoltando
Albert.
“E quindi? Ne hai proprio bisogno?”
“Assolutamente.
Avrò modo di riprendermi il virus e di arrivare a Chris
Redfield.”
“Non sarà mica il caso di mettere da parte i
rancori di una volta e guardare al futuro?” Chiese a quel
punto
Chloe, con tono saccente.
Wesker volse il capo verso di lei:
questa non poté vedere l'occhiata gelida che l'uomo le
riservò ma
poté decisamente sentirla sulla sua pelle.
“Credo che queste
non siano cose che la riguardano, Miss Salanders. Lei si occupi di
svolgere al meglio il suo lavoro.” Proferì con
tono distaccato.
Non era sempre solito a darle del 'lei', ma lo faceva spesso quando
voleva tenere un certo distacco e una certa autorità.
Certo, il
laboratorio era di Xavier ed i lavori che si svolgevano dentro erano
dovuti a lui... Ma ormai con Albert erano 'soci'. Per quanto lo
scienziato potesse essere bravo, riconosceva che avevano bisogno di
qualcuno che li guidasse, e chi meglio di Albert Wesker poteva farlo?
Alla fine, Xavier, non aveva nemmeno trent'anni. Wesker aveva il
doppio della sua esperienza.
“Era.. Per dire. Non intendevo
mica..”
“Basta.” Xavier interruppe Chloe. “Non
siamo qui
per parlare. Continua a fare ciò per cui ti avevo
chiamata.”
Un
lieve ghigno percorse le labbra di Albert. Quella donna sapeva essere
una vera seccatura. Anche lei gli ricordava qualcuno e – per
quanto
ne ricordava – la donna in questione non aveva fatto di certo
una
bella fine.
Anchorage, 21 Febbraio
2012
6.00
Jill
e Russell si erano dati il cambio con Megan verso le tre del mattino
ed ora stavano riposando tranquillamente in una delle stanze da
letto.
La ragazza si trovava distesa sul letto matrimoniale,
sdraiata su di un lato con le mani congiunte sotto il capo: aveva
tentato di dormire sia in salotto sul divano che in camera ma mai era
andata oltre la dormiveglia. Non riusciva ad accettare tutto
ciò: si
chiedeva com'era possibile che con la morte di Wesker c'era comunque
ancora qualche folle intento a portare avanti gli esperimenti di quel
pazzo. Alla BSAA credevano che anche l'ultimo focolare era stato
spento.. Ed invece. Pensava anche ai suoi quattro compagni morti,
certo, non con tutti aveva un rapporto stretto ma erano pur sempre i
suoi compagni.
Russell era seduto invece sulla poltrona all'angolo
della stanza, aveva sonnecchiato ma anche lui ben poco. Si era
lasciato scivolare tra i comodi cuscini in una posa davvero molto
poco aggraziata ed era ancora lì che smanettava con il
palmare. Si
era studiato per bene tutta la mappa della città e qualcosa
anche
oltre i confini. V'erano due basi militari: una appena fuori
città,
a nord-est, mentre l'altra ai confini a sud-ovest. Gli estremi
opposti... Che stronzi. Sbuffò.
“Tutt'ok?” Chiese Jill,
guardando fuori dalla finestra: il cielo era percorso da soffici
nuvoloni bianchi che facevano contrasto con il cielo, ancora buio,
del mattino.
“Sei sveglia? Pensavo dormissi.” Disse Russell,
alzando il capo e appoggiando il palmare sulla coscia.
“Ma qui
il sole non sorge mai?” Domandò Jill.
“Beh, siamo in Alaska,
bella mia...” Rispose lui riprendendo il palmare ed alzandosi
per
poi stiracchiarsi. “Hai dormito bene?”
La ragazza si mise
seduta, “Una meraviglia.” Commentò
sarcastica.
“Ho studiato
un po' la mappa della città, mentre tu
sonnecchiavi.”
“E..?”
“E
niente.. Ci sono due basi militari, una a nord-est appena fuori i
confini della citta, una a sud-ovest, dentro i confini di Anchorage.
Una opposta all'altra.”
“Questa si che è fortuna.. E quindi?
Che si fa? Si tenta con una e mal che vada andiamo all'altra? Come
facciamo?” Chiese la bionda guardandolo.
“Tenendo conto che
sono una dalla parte opposta all'altra è un bel problema.
Spero
vivamente che qualcuno sia riuscito a barricarsi lì dentro e
che ci
sia qualche superstite in entrambe le basi. Dobbiamo solo scegliere
quale raggiungere.. E dobbiamo trovare un veicolo, non possiamo di
certo arrivarci a piedi: ci vorrebbe troppo tempo e sarebbe troppo
pericoloso.”
“Hai provato a contattare la BSAA?”
“Siamo
tagliati fuori da ogni comunicazione, ahimé,
Jill.” Disse l'uomo
prima di avvicinarsi e sedersi sul bordo del letto. Prima che la
ragazza potesse dire qualcosa, si sentì un lieve fruscio
dall'auricolare appoggiato sul comodino accanto al letto. Entrambi
portarono lo sguardo su di esso prima che la ragazza lo
afferrò per
portarselo all'orecchio.
“C'è nessuno? Mi sentite?” Chiese
guardando nel frattempo Russell con occhi pieni di speranza.
“Mi..
En... Te?” La linea era disturbata, v'erano delle
interferenze ma
Jill poté giurare di aver sentito una voce dall'altra parte.
“Non
la ricevo bene..! Dannazione..” Bofonchiò poi.
Il fruscio andò
ad affievolirsi mentre la comunicazione si faceva più
stabile. “Mi
sente?”
Finalmente la sentì, sì: una voce maschile
dall'altra
parte, calma e pacata.
“Sì, la sento, forte e chiaro.”
Riconobbe che la comunicazione non partiva dalla BSAA, ma era interna
alla città. Com'era possibile? Credeva che tutte le
comunicazioni
sia interne che esterne fossero interrotte. Russell la
guardò,
alzando le sopracciglia, curioso di sapere.
“Siete dei
superstiti?”
“N.. In un certo senso. C'è anche una superstite
con noi, siamo due agenti della BSAA mandati qui per una ricognizione
ed a recuperare i superstiti. Posso chiederle di identificarsi,
signore?”
“Certo: sono il capitano Marcus Walker.”
“..
Capitano? Si trova in una delle due basi militari?”
“No.. No,
purtroppo no. Mi trovavo in città e sono stato ferito,
così ho
dovuto cercare un rifugio.”
“Cosa? Ferito? Ferito da
cosa??”
“Non si preoccupi, non da uno di quei esseri.”
“Quindi
non è infetto?” Chiese conferma Jill.
“No.. Sono rimasto
ferito in un incidente quando la città aveva ancora qualche
anima
che vi si aggirava.. Sa, l'agitazione e tutto quanto.”
“Certo..
Ma quindi lei conosce bene la zona, dove si trova ora?”
“Mi
trovo in un palazzo diroccato non molto lontano dal centro della
città.”
“Ma ferito come? Si riesce a muovere?” Chiese la
ragazza alzandosi.
L'uomo rimase in silenzio per qualche istante.
“Non è grave, è gestibile.. Ho una
gamba fuori uso.”
“La
veniamo a prendere.”
Russell non capiva, chi era quello con cui
stava parlando? Andare a prendere chi?
“Oh no, non ce n'è
bisogno.”
“Ma è pericoloso!”
“Senta...” Si fermò un
attimo, temeva di non aver afferrato il nome di quella agente.
“Jill
Valentine.” Provvide lei.
“Valentine... E' una situazione
seria e grave. Lo so che è pericoloso, nessuno potrebbe
saperlo
meglio di me.”
“Che intende dire? Sa cos'è successo
qui?”
“Sì. Lo so. So di quello che succede in
città, l'ho
visto con i miei stessi occhi.. Ma c'è una speranza, so dove
si
nasconde l'antidoto. Purtroppo la mia organizzazione lavorava a
stretto contatto con chi ha creato tutto questo, nonostante molta
gente, come me, era contrario a ciò.”
“La sua organizzazione?
Di che sta parlando?”
“Non c'è tempo per le spiegazioni,
Valentine. Ora, l'unica cosa che bisogna fare è trovare
l'antidoto.
Ogni minuto che passa il virus si propaga.”
“Ma abbiamo
bisogno di supporto! Non riesce a contattare una delle due basi
militari?”
“Purtroppo siamo tagliati fuori da qualsiasi
contatto, ho provato ad allacciarmi ad altre reti ma sembra proprio
che siamo dimenticati da Dio.. Ovviamente non vogliono che l'epidemia
si diffonda nel resto dello stato e in casi più gravi.. Beh,
nel
resto del mondo. Quest'antidoto di sicuro terrà vivi noi e
farà
tornare al loro posto quelle bestie. Purtroppo per noi,
però,
l'organizzazione colpevole aveva due sedi e.. Credo dovrete
dividervi.”
“Dividerci? In tre? Ma è una follia! E
lei?”
“Io
non posso raggiungervi ed è inutile che venga con voi. Vi
rallenterei e basta. Mi limiterò a spostarmi di tanto in
tanto per
trovare un posto più sicuro e.. A darvi supporto da qui.
Coordinerò
l'operazione.”
Jill rimase in silenzio per un istante, volse lo
sguardo verso Russell che, ancora seduto sul letto, la osservava
insistentemente cercando di capire cosa stesse succedendo.
“Dove
sono queste due sedi?”
“Una a nord-est e l'altra a sud-ovest.
Si trovano sotto le due basi militari della città.”
“.. Uhh,
bene.” Bofonchiò. “Devo parlarne con i
miei compagni. Ha modo di
ricontattarmi più tardi?”
L'uomo rimase in silenzio nuovamente
per qualche istante, “Certo, certo... Ma sbrigatevi, ogni
minuto
che passa è prezioso.”
“Mh.. Passo e chiudo.” Concluse
Jill, togliendosi l'auricolare.
“E allora?” Chiese Russell.
“E
allora per lo meno non siamo soli... Vieni, dobbiamo parlarne anche
con Megan.” Disse lei prima di uscire dalla stanza.
“Aspetta..
Ma parlare di cosa?! Jill?!!”
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Jeee!!! Non sono soliii!
Beh, io mi sentirei sollevata! Beh.. Oddio, mica lo so..
Però shh! u_u
Bwahahahaha. Comuuunque! Sollevata, dicevo, sì!
Non è che ci sia da dire molto su questo capitolo.. Spero
apprezziate l'intermezzo e ci si vede al prossimo aggiornamento :)
Grazie a chiunque capiti - per caso e non - qui ed abbia voglia di
lasciare un pensiero! :3