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Autore: Baude    19/06/2012    5 recensioni
Nick Duvall e Jeff Sterling sono oramai due uomini adulti e felici. Hanno una bella casa,un buon lavoro e una figlia adolescente. Il loro problema,come al solito,si chiama Sebastian Smythe. Dovranno organizzare un matrimonio e tenere il più lontano possibile da Smythe la loro innamoratissima figlia. Malintesi,litigi e stoviglie che volano. Quando ci si rende conto che,sì ,il Liceo è finito,ma infondo non si è maturati così tanto da allora e che vivere insieme spesso riserva molte sorprese...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, in super-ritardo ma ci sono.
 
Lavoro del cavolo che mi tieni lontana dai miei bambini, mpf!
 
Grazie a chi ha recensito e letto lo scorso capitolo. State dedicando del tempo alla mia storia e alle mie folli idee. Non posso che ringraziarvi.
 
Penultimo capitolo, composto da “momenti”.
 
Già, penultimo. L’effetto è strano. Ma ci siamo.
 
Spero dunque possa piacervi e divertirvi, come è piaciuto  e ha divertito me nello scriverlo.
 
Non mi rimane che augurarvi Buona lettura,
 
Denise.
 
 




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Il campanello di casa Sterling-Duvall trillò per tutte le pareti dell’abitazione.
 
Un –Vado io.- e due rumori differenti con differente provenienza.
 
Ellie che scendeva di fretta le scale e Jeff che usciva svelto dalla cucina.
 
Nick finse di leggere il quotidiano aperto sulla pagina economica. Conosceva perfettamente le intenzioni di entrambi :la porta.
 
La piccola, infatti, aveva un appuntamento con Dominic. Il quale Nixon, in quell’esatto momento, si trovava dall’altra parte dell’uscio. Dieci centimetri di porta blindata lo separavano dalla furia di papà Sterling.
 
 
-Papà, è per me.-protestò la ragazza saltando gli ultimi due  scalini.
 
-Appunto.- rispose il biondo oltrepassando il divano sul quale era seduto il marito.
 
Nick scostò il giornale per vedere il sedere dell’alto allontanarsi. Benedette le massacranti prove di ballo degli Warblers ai tempi della Dalton.
 
-Cosa vorresti fare con quello?!- domandò Ellie.
 
Duvall costrinse se stesso, con molta fatica, a concentrare la propria attenzione su altro che non fossero i glutei sodi del marito biondo.
 
Jeff ,avvolto in un grembiule da cucina,sul quale era disegnato la sagoma di una prosperosa donna in costume, brandiva un coltello per tagliare l’arrosto.
 
Nick strabuzzò gli occhi. -Amore, gli ospiti non si accolgono così-
 
-A meno che non siano dei maiali schifosi, attentatori di virtù…_-
 
Jeff non aveva ancora accettato la loro relazione.
 
-Papà, ti prego.-
 
-La mia bambina .Lui. Ma è la volta buona che lo prendo e_-
 
-Pap_-
 
-Ellie, tuo padre non ti ascolta.- si intromise Duvall,sfilando dalle mani dell’altro, che continuava imperterrito nel proprio monologo, il coltello da cucina.- Vai, tesoro e divertiti.-
 
-Ma papà Jeff?- chiese titubante lei spaventata da una possibile predica al proprio ritorno.
 
-Penso io a tuo padre.- rispose Nick avvolgendo le braccia intorno alla vita dell’altro, in modo che non potesse ulteriormente avvicinarsi alla porta di di casa.
 
-Perché lui lavora con Smythe. Smythe l’ha deviato. E’ tutto un piano. Vogliono la mia bambina._-
 
Ellie gli sorrise socchiuse la porta scivolando fuori.
 
Duvall fece subito scivolare le mani sotto il grembiule del marito, facendo concludere a Jeff il proprio discorso con un-Oh,cazzo,Nick.-
 
Gli attacchi su due fronti erano sempre una garanzia di vittoria.
 
 
 

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-No,Maman.-
 
-Passamelo.-
 
Sebastian sbuffò, passando le dita tra i capelli scuri del proprio compagno impegnato a mordicchiargli svogliatamente la clavicola.- E’ impegnato.-
 
-Sebastian, devo parlare con il signor Harwood.-
 
-Il punto è che non può davvero.- sorrise tra se, accarezzando la nuca di Thad.
 
Quest’ultimo sollevò al testa e ,dopo aver baciato la punta del naso di Sebastian ,lo guardò interrogativo.
 
Smythe,fingendo di ascoltare le argomentazioni futili sul perché fosse fondamentale per sua madre conversare con il proprio compagno che si trovava nudo e disponibile per lui in quel momento, mimò con le labbra un –Vuole te ,per il matrimonio.-
 
Harwood saltò su a sedere e, dopo aver rubato il telefono a Sebastian, disse con un pessimo accento francese.- Madame Smythe, l’ascolto.-
 
-Harwood, ma_- tentò di protestare l’altro.
 
-Mi sposto, così possiamo parlare meglio.- Thad si alzò, completamente nudo, e si diresse fuori dalla loro camera da letto.- Suo figlio parla davvero tanto, sa?-
 
-‘fanculo,Thad.-
 
-Ti amo anche io, Sebastian.- si udì dall’altra stanza.
 
 
 
 
 
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-Avanti,Smythe. Esci.-
 
-No.- si udì aldilà della tenda spessa del camerino.
 
Duvall sorrise e accarezzò il gatto persiano acciambellato accanto a lui.
 
Sebastian aveva la pessima abitudine di portarselo dietro ovunque, al guinzaglio. Tipica stramberia francese, sicuramente. Chissà quali altre diavolerie succedevano oltreoceano.
 
-Sebastian.-
 
-E’ orribile.- commentò Smythe.
 
-Piantala di fare il ragazzino.- Nick si alzò dirigendosi deciso verso il cubicolo.- Fammi vedere e_- scostò le tende.-Porco.Cazzo.- ammise poco finemente.
 
-E’ nauseante.- commentò Sebastian osservando disgustato le maniche del completo.
 
-Fa schifo.- lo corresse Nick ridendo e guadagnandosi un’occhiataccia dalla commessa che ogni tanto controllava che cosa quei due ,con un gatto al guinzaglio, combinassero.- Questa volta Thad ha superato se stesso.-
 
Duvall tirò i lembi azzurri della giacca.
 
Azzurri.
 
Sebastian Smythe al proprio matrimonio, probabilmente, si sarebbe vestito d’azzurro.
 
-E’ così evidente che l’abbia scelto lui, vero?- domandò Smythe, voltandosi e guadandosi allo specchio.
 
-Ti manca una piuma rossa in testa ed un cavallo bianco.-
 
-Dannata ragazzina con fantasie da film Disney.-
 
 
 
 
 

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Non metterò mai quel vestito. S.
 
L’hai provato ,almeno? Th.
 
Ovviamente e fa schifo. Lo dice anche Nick e persino Aamon lo pensa. S.
 
Aamon è un gatto ,non è in grado di discernere. Th
 
E invece si, dal momento che è chiaro anche a lui  quanto quel vestito sia orrido. S.
 
Amore, sei bellissimo. Talmente bello che qualsiasi cosa ti dona. Th.
 
Ah-Ah. Non ci provare, belculo. Non indosserò mai quel vestito  e ho intenzione di spalmarti contro la porta di casa. S.
 
Possibile che tu non possa mai farmi contento? Th.
 
Aspetta di arrivare a casa. S.
 
 
 
 

 
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-Tu non vai da nessuna parte.- ripetè per la terza volta Thad strappando di mano i pantaloni a Sebatian.
 
-E per quale ragione?- chiese sorridendo, conoscendo perfettamente la risposta.
 
-Perché,no.- sbottò come se fosse ovvio.
 
-I miei amici hanno organizzato una festa di Addio al Celibato per me.- ghignò appoggiando la schiena all’anta dell’armadio socchiusa.
 
-I tuoi amici sono francesi.- sbottò avvicinandosi alla porta Thad.
 
-E con questo?-domandò.
 
-Ci saranno spogliarellisti?- chiese serio Harwood.
 
-Un sacco di marchette .Credo che Jean ne abbia pagato uno apposta per_-
 
Ma Harwood, con un gesto repentino, e visto oramai milioni di volte, aprì la finestra e lanciò giù i pantaloni del compagno.
 
-Cazzo,Thad.- esclamò Sebastian spingendo di lato l’altro e osservando il proprio indumento sparire.- Hai idea di quanto costassero quei pantaloni?- domandò sconvolto.
 
-Dovrò impegnarmi, allora, per ripagarteli.- ammiccò Thad iniziando a slacciare il bottone di Jeans.
 
-Ok.- Sebastian si riavviò i capelli.- Faccio una chiamata e arrivo. Inizia a spogliarti.- e corse fuori dalla camera, alla ricerca di quel maledetto telefono.
 
-Fanculo l’addio al celibato?- gli urlò dietro Thad.
 
-Fanculo l’addio al celibato!- rispose Sebastian.
 
 
 
 

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                    “           Thad Harwood e Sebastian Smythe
                        Sono lieti di invitarvi al loro Matrimonio.
 
Il quale si terrà il…                                                                              “
 
-Non possiamo allegare una nostra foto nudi,mentre facciamo sesso?-
 
-No, Smythe, non possiamo.-
 
-Dio, Harwood. Sei noioso.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  

   
 
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