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Autore: EriStefan95    19/06/2012    1 recensioni
Una storia vera nata per caso tra sabbia e mare nella calda estate del 2010. Un'incontro inaspettato che mi ha cambiato la vita.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quindici minuti. Solo quindici minuti di tragitto. In macchina con i miei sarebbero stati lunghi ed eterni minuti, e invece erano volati. Si, erano volati via con il vento insieme a quel meraviglioso profumo.
<< Fermati qui >> gli dissi una volta arrivati alla fine di Via Cappuccini. Frenò adagio accanto al cancello principale, mi fece scendere e poi si spostò leggermente sul lato sinistro per lasciare il passaggio libero alle macchine che uscivano ed entravano.
<< Due minuti soltanto, farò in fretta >> dissi velocemente per non perdere tempo; afferrai le chiavi che erano nella borsa e corsi verso il portone. [...]
Pantalone nero, top rosa, zeppe rosa. Abbinamento perfetto. Corsi in bagno afferrando frettolosamente le robe; presi la piastra che era nel ripiano insieme a schiume e lacche e attaccai la spina alla presa nella speranza che si riscaldasse mentre mi lavavo e vestivo. Fatto. Adesso arrivavo meglio anche allo specchio. Cominciai a passare la piastra sulle mie lunghe ciocche castane, ormai gialle a causa del sole, cercando di fare il più veloce possibile. Intanto pensavo a Stefano che era fuori ad aspettarmi e che sicuramente aveva perso la pazienza. Il pensiero di lui mi riportò al suo sguardo, al suo sorriso, ai suoi capelli, al suo profumo. Mi accorsi che il calore della piastra stava per bruciare la ciocca che stringeva sempre nello stesso punto. Liberai velocemente i ciuffi bollenti e gli svolazzai in aria per far uscire il fumo. Non c'era niente da fare, quando pensavo a lui qualcosa andava sempre storto. Come se il mio cuore improvvisamente si dimenticasse di battere e il mio cervello di esistere. E ogni volta sembrava di immergermi in un bel sogno per poi essere svegliata da qualcosa che prendeva fuoco improvvisamente, i miei capelli in questo caso. Staccai la spina e riposi la piastra al suo posto; giusto un filo di trucco per coprire i pochi brufoli sulla fronte e le spellature sparse ed ero pronta. Mi precipitai all'ingresso, presi la prima giacca che trovai sull'appendiabiti,poi pensai alla felpa e la lasciai al suo posto. Uscii velocemente. Si era fatto buio.[...]
<< Scusami, ho fatto più velove che potevo >> cercai di scusarmi per averlo fatto attendere cosi a lungo. Lui non fiatò. Rimase a guardarmi per pochi minuti senza dire una parola. Me ne rallegrai. Un' altro punto a mio favore. Poi balbettò qualcosa.
<< Tranquilla >> disse << stai davvero bene >> aggiunse infine, abbozzando un sorriso imbarazzato. Come se le parole fossero uscite sole e lui non fosse stato abbastanza capace di frenarle.
<< Grazie >> sorrisi anche io. Avevo preso la giusta confidenza, mi sembrava di conoscerlo da una vita eppure erano passate solo un paio di ore. Adesso però riuscivo ad essere me stessa, e le zeppe mi stavano aiutando ad aquisire sicurezza.
<< Torniamo ? >> mi chiese retoricamente in quanto la risposta era ovvia. Annuii.
Altri quindici minuti volati, se non di meno. Il profumo della felpa che indossavo nuovamente continuava a perseguitarmi anche dopo averla tolta. Arrivammo in tempo per l'inizio della festa. Mauro e Arianna erano già sotto la rotonda ad aspettarci. Arianna indossava una semplice maglietta nera e una gonna rossa e calzava delle zeppe nere bellissime, alte più delle mie. Mauro era più elegante del solito, il gilet rendeva diverso il suo abbigliamento tradizionale.
<< Eccoci >> dissi una volta vicino ai miei amici. Arianna mi studiò attentamente dalla testa ai piedi.
<< Hai già fatto colpo ? >> mi sussurrò all'orecchio alzandosi sulle punte. Scoppiai a ridere.
<< Mmmh, forse >> le sussurrai. Stefano e Mauro erano al bar a prendere qualcosa da bere. Mauro aveva in mano una birra, Stefano una lattina di cocacola.
<< Non beve >> dissi ad Arianna indicandole con lo sguardo i ragazzi difronte a noi.
<< Buono, no? >>
<< Assolutamente! Questo ragazzo comincia a piacermi sul serio. >> ammisi compiaciuta mentre continuavo a fissarlo intento a  prosciugare le ultime gocce di coca. Mauro mi fece cenno con la mano di raggiungerli. Faticai a camminare con le zeppe che mi facevano venire costantemente crampi ai piedi.
<< Dimmi >> dissi a Mauro una volta raggiunti.
<< Fammi rimanere un pò solo con Arianna >> disse. Indugiai a rispondere.
<< Vai pure, è lì >> gliela indicai con il dito mentre era impegnata a parlare con Giuseppe, un ragazzo del nostro "gruppo estivo". Mauro mi sorrise, lasciò la bottiglia della birra sul piano bar e le andò incontro lasciandomi sola con Stefano.
<< Bene >> sorrisi << Che si fa ? >> chiesi.
<< Facciamo una passeggiata ? >> mi chiese indicandomi con il dito la spiaggia buia e deserta. Guardai per un'attimo Mauro e Arianna che si abbracciavano.
<< Che idea fantastica! >> risposi. Lui sorrise e gettò nel cestino la lattina vuota. [...]
<< Pensi che Mauro e la ragazza si piacciano? >> mi chiese con aria curiosa mentre camminavamo sulla sabbia fredda e asciutta.
<< Oh si, l'ho sempre pensato >> risposi con franchezza. Dopo tutto era abbastanza evidente. Lui mi sorrise.
<< Lui non ti ha mai parlato di lei? >> gli domandai poi per avere conferma di ciò che pensavo.
<< Costantemente >> si limitò a rispondere lui. Conferma ottenuta. Sorrisi.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi lui lo ruppe.
<< Penso che stasera passeranno tutto il tempo insieme >> disse.
<< Lo penso anche io >>
Annuì, poi sorrise.
<< Allora torniamo ? >> chiesi quando arrivammo alla fine dell'ultimo lido prima degli scogli.
<< Vuoi già tornare ? >> mi chiese. Non risposi, mi limitai a sorridere, poi biascicai giusto qualche parola per non sembrare scortese.
<< Gli scogli non si possono oltrepassare >> dissi sarcastica. Lui mi sorrise compiaciuto.
<< Possiamo fermarci un poco >> aggiunse poi. La mia testa fantasticò. Ero sicura di piacergli, e anche convinta che lui piacesse a me.
<< Perfetto >> risposi. Lo seguitai mentre si dirigeva verso le scalinate di Lido Azzurro, poi si sedette ed io accanto a lui. Avevo le zeppe in mano e le lasciai cadere sulla sabbia liberando la mia mano dalla presa. Rimasi in silenzio a guardare il mare calmo e nero in attesa che lui rompesse il silenzio anche questa volta. Improvvisamente un colpo di vento fece muovere i suoi capelli, e anche i miei svolazzarono in aria cadendomi davanti agli occhi. Cavolo, avevo passato la piastra inutilmente.
<< Che buon profumo >> disse avvicinandosi per annusare le mie ciocche gialle. La sua vicinanza mi mise in imbarazzo. Il suo naso sfiorò il mio collo e improvvisamente mille brividi mi assalirono.
<< Foglie di avocado >> balbettai ancora stordita dal contatto. Lui sorrise. Poi ci alzammo e ritornammo alla festa.

...

<< Dove eravate ? >> urlò Arianna quando li raggiungemmo. Il volume della musica era troppo alto e tutti per comunicare urlavano. La rotonda nel frattempo si era riempita: c'era gente del Lido, cabinanti e non. Ballammo per piu di mezz'ora senza sosta, poi cominciai a sentire caldo e mi allontanai per un poco. Mi sedetti sul muretto che circondava la sala dei videogiochi e in pochi secondi Stefano mi raggiunse. Non disse nulla, appoggiò solo la sua testa sulle mie gambe. L'istinto mi portò ad accarezzargli i capelli. Per la prima volta potei toccare con le mie mani quella folta chioma liscia: erano moridi e sottili. Passai la mano più volte tra le ciocche massaggiandogli la cute. Sembrava piacergli. La mia mano si fermava più: massaggiava, massaggiava e massaggiava ancora. Erano i capelli più belli che avessi mai visto e toccato. Arrivarono anche Mauro e Arianna che non sembravano stupirsi di vederci così..vicini. Stefano si era spostato e io scesi dal muretto. Mi sorrise. Ricambiai. Poi si allontanò improvvisamente e sparì nel buio. Quando tornò aveva in mano la felpa. Me la porse e questa volta la presi senza fare storie. Sorrise. Sorrideva sempre, qualsiasi cosa sorrideva, dopo ogni parola sorrideva. E aveva un sorriso spettacolare.


 

  
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