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Autore: LaLaura    19/06/2012    8 recensioni
Anche se nella mia prima storia non sto avendo molto successo ho deciso di proporre un'altra storia, magari sarò più fortunata.
C'è aria di cambiamenti, di trasgressioni e problemi.
N.B. Non è una L&O
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era metà marzo, erano passati sette mesi, e ancora di Mario Pugliese non si aveva traccia. Lucia e Orlando si erano lasciati, Lucia l’aveva combinata veramente grossa, senza dire nulla ad Orlando aveva abortito, Orlando aveva scoperto la sua gravidanza e il suo aborto da un referto che Lucia aveva lasciato sul tavolo del salone, Orlando diede un’altra possibilità a Lucia, ma lei lo voleva allontanare per proteggerlo, così si fece trovare davanti il portone di casa che baciava il questore. Nessuno aveva più voglia di lavorare, Orlando era uno spettro li dentro, ripeteva sempre a Ghirelli che forse era meglio se diventava un professore, Lucia poi era sempre più arrabbiata e acida, aveva perso la sua eleganza, veniva sempre più spesso in tuta o con una maglietta che molte volte prima apparteneva ad Orlando, era sempre più raro che Lucia veniva in camicia o in divisa,  Ghirelli non sapeva cosa fare tutti i suoi amici erano persi, erano dietro quel pazzo senza alcun risultato, Bart si era sposato,  ma era tutto molto difficile, Emiliano era con Giada e poi c’era Bianca si era fidanzata con un poliziotto, ma non andava proprio bene.
 
 
“ Lucia ci siete tutti? Fra poco arriva!”
“Si generale, ma chi arriva?”
“Sistemati quella camicia! Lucia per favore!”
Bussarono alla porta Abrami aprì e una donna in divisa entrò nell’ufficio.
Era alta un metro e ottanta, aveva i capelli legati sotto il capello, se lo levò appena chiuse la porta, aveva i capelli rossi, ramati non carota, e grandi occhi azzurri.
“Generale che piacere vederla!” – disse la donna
“ Colonnello!”
“ Ancora no, tenente colonnello!”  - così dicendo si girò e tutti fecero un saluto militare
“Riposo, riposo!”
Lucia si fece avanti e porse la mano alla donna: “ Piacere Capitano Brancato Lucia!”
La donna afferrò la presa e rispose: “ Tenente Colonnello Bice Mangione”
Bice si fece avanti e porse la mano a tutti, tra lei e Orlando ci fu uno scambio di sguardi particolare “B..” –
 “ Piacere tenente colonnello Mangione”- gli disse sorridendogli e facendogli l’occhiolino- “Tenente Serra Orlando” – disse sorridendo
 
Prese la parola Lucia: “ Come mai è qua?”  disse rivolta ad Abrami “ Le risponderà direttamente Bice, io vado!”
“Arrivederci generale!” – disse Bice
“Allora, colonnello!”
“ Capitano, io sono venuta qua per prendere il suo posto!”
Tutti si guardarono straniti, non riuscivano a trovare una risposta
“Come scusi?!” – rispose con acidità Lucia
“ Non avete altra scelta! Veda di sgombrare il suo ufficio perché entro questo pomeriggio voglio fare la prima riunione!”
“ Le dico semplicemente di si perché è un mio superiore, ma pretendo chiarimenti!”
 
Tutti uscirono dalla stanza, si erano presentati dentro la saletta interrogatori a quel punto Bice e Orlando si abbracciarono
“ Ma che ci fai qua?”
“Beh, fra poco lo scoprirai!”
“Ora sei pure tenente colonnello, va bene una carriera impeccabile, ma fra un po’ non ti posso neanche guardare in faccia!”
“Esagerato! Ti trovo un po’ così!”
“Io invece ti trovo splendida e tedesca più che mai!”
“Hitler si è impossessato di me!” – disse facendo il saluto nazista
“Vieni qua!”- disse Orlando a Bice stringendola in un abbraccio
In quel momento entrò Ghirelli “ O dio, scusate vado subito!”
“Capitano non si preoccupi! Sto andando io! A dopo!”
“ A dopo colonnello!”
 
“Orlando levati quel sorriso del cavolo!”
“ Si Ghiro!”
“ Ma la conosci?”
“Si la conosco da quanto ha 18 anni!”
“Accademia insieme?”
“Si!”
In quel momento entrò Bartolomeo “Ragazzi la nuova ci vuole!” disse schiacciando  l’occhio ai due
“Andiamo va!”- disse Ghirelli
 
 
“Ragazzi, ben trovati, il capitano è stato gentilissimo a sgombrarmi l’ufficio.” – era alzata con le braccia conserte
“ Si ok, ora veniamo al dunque! Mi può dire come mai è qua?”
“ Si certo, come le ho già detto prenderò il suo posto!”
“ Perché io non vado bene?”
“Ci mancherebbe! Il problema che  se non accettavo il prossimo mese la vostra indagine andava alla polizia di stato e questo non mi andava, quindi se non mi volete per niente io vado, ma l’indagine passera alla polizia e l’arma perderà la sua credibilità e il R.I.S. di Roma la sua nomina!”
“Non è colpa nostra se non riusciamo a fare nulla!” – disse Lucia alzandosi
“Capitano, non si agiti riprenda posto e stia calma!”
“Certo!”- disse riprendendo posto
“ Voglio che riesaminate tutte le prove! Domani si comincia a lavorare sul serio! Qualcuno mi deve informare su tutto quello che ha combinato e che avete combinato e tutti gli altri ad analizzare!”
“Rimarrà Serra!” – disse Lucia
“Per me va bene!”
Stavano uscendo tutti chi per andare in laboratorio e Orlando per andare a prendere i documenti
“Colonnello!”
“Si?” – disse girandosi verso Lucia
“La prego di non umiliarmi! Sono pur sempre il capitano e dirigo io questo posto!”
“ No, il comando l’ho preso a tutti gli effetti io!”
“Come?”
“Si, me l’ha chiesto Abrami e se accettavo di collaborare con voi io prendevo il reparto!”
“ Capisco,  non finirà così!”
“Certo, ora a lavorare!”
 Così dicendo Lucia uscì sbattendo la porta.
“Cose da pazzi” -  si disse fra se e se Bice
“Cos’è successo?”
“Orlando, ma nulla dai siediti che cominciamo!”
“Ok! Ma cos’è successo?”
“Nulla, piccoli screzi con i superiori!”
“Ah bene, cominciamo..”
 
 
“Orlà, ma che ore sono?”
“Sono le 21:30” – disse sorpreso
“Ma è sei ore che siamo chiusi qua!”
“Si, ma abbiamo detto tutto!”
“Si.. ma c’è qualcosa che non va… è da quanto è scappato che non si è fatto sentire!”
“Starà escogitando qualcosa.. forse?”
“Possibile..dimmi, ma tu cosa hai fatto dopo esserti laureata?”
“Credo si siano chiesti tutti la stessa cosa, ora alla riunione vi parlo così capite anche perché mi hanno mandato qua!” – così dicendo uscì dall’ufficio andò in sala ispezioni dov’erano tutti
 
 
“Ragazzi per ora basta, però venite in ufficio che vi devo parlare è giusto che vi spieghi perché sono stata mandata qua!”
“Perché?” – disse Lucia apparendo dietro a Bice
“Se lei non vuole partecipare alla riunione può anche evitare di partecipare, è solo una sua scelta!”
“Sono una persona educata!”
“Immaginavo, comunque non ho mai detto che lei è maleducata.”
 
 
“Finalmente siete arrivati, ci volevano cinque minuti prima di arrivare?”
“Scusi, colonnello” – disse con sfottò Lucia
“Si accomodi!”
“Non so se avete mai sentito parlare dell’operazione antimafia “Il nastro rosso” portata a termine dai R.O.S.”
“Si tutti la conoscono c’era a capo una donna! Che donna che sarà!” – disse Emiliano con entusiasmo
“Quella donna sono io!”
“Come?” – chiese con scetticismo Lucia
“Non mi trova capace di combattere i boss più pericolosi degli ultimi cinque anni?” – disse guardando con superiorità Lucia
Lucia non rispose.
“ Sono stata mandata qua per arrestare questo latitante, non dico che sarà facile, ma nulla è impossibile!”
“Ce l’avremmo fatta anche da soli!” – disse Lucia
“Scenda dal piedistallo per favore! Vi dovete ritenere tutti fortunati che io sia qui, che io ho accettato e che ho convinto il comando generale a tenere tutti voi su questo caso, perché mi avevano chiesto di portare su la mia squadra e di dislocare tutti voi sul territorio italiano.”
“Ma cosa sta dicendo?” – Lucia aveva alzato la voce, si era anche alzata
“Si segga immediatamente!” – la voce di Bice tuonò nella stanza
“Si proprio così, non vi ritenevano più all’altezza per questa indagine, dopo avervi studiati ho deciso e ho creduto che voi eravate perfetti, ma avevate bisogno di una svegliata. Mi dovrei ricredere?” – continuò Bice con voce calma dopo che Lucia aveva ripreso posto, Lucia si sentiva ferita.
 
“Non se ne pentirà di lavorare con noi.” – disse Bianca
“Ne sono più che certa, comunque per me va bene che venite in borghese, ma voglio che portiate sempre la divisa non si ma! Ora potete andare domani alle sette vi voglio qua!”
“Ora detta pure leggi” – disse Lucia a bassa voce
“L’ho sentita, se ne vada per favore!”
 
Uscirono tutti dall’ufficio tranne Ghirelli che sistemava alcune carte, Bice e Orlando.
 
“Dove dormi?”
“Orlà e finiscila!”
“Come finiscila dove dormi?”
“A casa, mi sono presa un’appartamentino.”
“Ne è sicuro colonnello? Forse sarò indiscreto, ma se vuole noi abbiamo una stanza libera nella mia villetta.”
“Ghirelli, prima cosa se non le dispiace potremmo darci del tu e mi potresti chiamare Bice, poi ti ringrazio per l’invito, ma ho già tutto pronto!”
“Perfetto, il tu va molto meglio! La casa è aperta! Se vuoi!”
“Grazie, voi state andando?”
“Si” – risposero tutti in coro
“La Brancato?” – chiese allora Bice
“Se n’è andata pure lei!”
“Allora se non c’è più nessuno possiamo andare”
 
 
Ghirelli era appena arrivato a casa insieme ad Orlando
“Com’è quella Bice?”
Orlando stava per rispondere quando arrivò un messaggio a Ghiro era Lucia
“Ghiro, che fa potresti venire a casa mia?”
In quel periodo Ghiro e Lucia erano molto vicini, Lucia era sempre e più giù, più acida.
“Cinese e una bella bottiglia di birra?”
La risposta di Lucia fu immediata
“Basta che ti sbrighi”
 
“Chi era?”
“Nessuno, devo andare!”
“Lucia vero?”- chiese con freddezza
“Si…” – così dicendo se ne andò
 
 
“Lucia sono io, Ghiro”
Una Lucia in lacrime aprì la porta, si buttò a capofitto su Ghirelli che facendo cadere le buste a terra l’abbracciò
“Ehi, stai calma!”
“Mi stanno togliendo tutto..”- disse tra i singhiozzi
“Mettiamoci nel divano e mangiamo.”
“Non ho fame”
Lucia e Ghiro erano sul divano stretti l’uno all’altro, quando dopo due ore di piangere Lucia si addormentò tra le braccia del suo migliore amico.
 
Bice era sola a casa, si era presa un trancio di pizza per strada e si era messa a dormire.
Orlando finalmente riusciva  a dormire dopo tanto tempo.

Spazio autrice:
Spero che la storia vi piaccia, fatemi sapere fin da subito che ne pensate,  nuovi arrivi in campo e vecchi titolari in panchina, spero di postare un nuovo capitolo alla settimana o anche due e se non ce la ficcio mi scuso fin da ora, ma sono sempre molto impegnata! 
Sempre vosta L.

  
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