Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: NoiseQueen    19/06/2012    0 recensioni
La curiosità mischiata con l'incontro di una nuova persona a cui la nostra Allison si legherà da un sentimento che nemmeno lei riesce a capire.
Non è ingenua, ma non ha nemmeno paura.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The House


Con un cigolio il grande portone si apre e la luce da fuori illumina la stanza.
Entro guardandomi attorno come se cercassi qualcuno, so perfettamente che non c’è nessuno.
Le due grandi finestre laterali alla porta lasciano entrare pochissima luce date le tende bianche, decido di spostare; un tavolo si trova al centro attornato da quattro sedie dello stesso legno, un lampadario semplice è sopra ad esso.
Accarezzo le sedie mentre ci passo a fianco, il legno è molto liscio, mi ricorda quello dell’armadio che avevano i miei genitori nella loro camera; entro nella seconda stanza, alla mia destra dal portone d’entrata, una piccola cucina impolverata la riempie.
Una stufa in un angolo con sopra un pentolino e davanti un lungo bancone, sempre di legno, con un lavabo non troppo grande e una pila di piatti al fianco.
Apro tutti i cassetti uno per uno per curiosare, posate, fazzoletti di cotone, strofinacci e nel cassetto più grande e profondo la legna già tagliata per il fuoco.
Mi affaccio dalla finestra della cucina spostando la lunga tenda bianca, da qui si vedono solo tanti alberi, cespugli troppo cresciuti, chissà da quanto non vengono tagliati.
Ripassando per il salotto vado in un’altra stanza, il bagno.
E’ così piccolo che con solo due passi riesco a vederlo tutto.
Un lavandino con un piccolo specchio attaccato da un chiodo ed una catenella, il water davanti, tre bacinelle impilate una sopra l’altra a fianco di quest’ultimo e una finestrella piccolissima che si affaccia anch’essa sul giardino incolto.
Torno in salotto ed entro nell’ultima stanza, il sole sta scomparendo dietro le nuvole ed a mala pena riesco a vedere.
E’ la camera da letto del proprietario: un grande letto ben fatto si trova al centro della stanza con le lenzuola bianche contornate dal pizzo, immagino una donna molto curata che ogni giorno dopo essersi svegliata ed aver preparato la colazione al marito prepara quel letto nel miglior modo che può.
Un lungo armadio percorre tutta la parete e due comodini si trovano separati dal letto.
Prendo un libro dal comodino più vicino, si tratta della Bibbia.
Sicuramente dev’essere stata una donna molto religiosa.
Qui si trova l’unica finestra della casa senza una tenda, forse per il fatto che qui non batte mai il Sole, da qui si vede il giardino: l’erba è molto alta, ma il mio sguardo passa velocemente dalla casetta di legno in fondo al tempo. Non manca molto a piovere.
Guardo velocemente ancora una volta la casa ed esco.
Appena metto un piede fuori inizia a piovere a dirotto.
 
Entro in macchina dopo essere stata bagnata da poche gocce e ripercorro il vialetto al contrario fino alla strada principale, la solita strada per tornare a casa.
 
Appena parcheggio nel cortile mi accorgo che ha smesso di piovere.
Entro in casa, lancio la borsa sul divano e corro in cucina a cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
Patatine, toast, la cena di ieri sera, ma niente di tutto questo attira davvero la mia attenzione, accendo il bollitore per farmi un thè e ordino una pizza.
Il tempo fino al suo arrivo mi è sembrato infinito, la mia tazza è già vuota e, dopo aver appoggiato il cartone sul tavolo ed aver congedato il solito ragazzo-consegne che ormai conosco, ne riempio un’altra tazza di acqua calda e con una bustina di Yorkshire Tea: il mio preferito.
Appena mi siedo sperando di rilassarmi, il telefono inizia a squillare.
Sbuffo e batto un pugno sul tavolo di legno del mio salone, vedo il thè quasi uscire dalla sua tazza, mi alzo e corro alla cornetta urlando: ‘Arrivo, arrivo!’ come se mi potesse sentire.
‘Pronto?’ Dico con la voce più serena possibile.
‘Allison, sono Gerard, ti sto disturbando?’ Mi chiede, vorrei chiudergli in faccia, la mia giornata di lavoro è finita, ma fingo.
‘Nono, dimmi tutto’ Rispondo appoggiandomi con il braccio al muro.
‘La carta rossa l’abbiamo finita? Non ne trovo più. Mi servono per i fiori del signor Micheel.’ Afferma.
Mi chiedo se ci lavoro solo io lì dentro, dove vive lui?
‘Hai guardato nello sgabuzzino? Nella seconda mensola?’ Mi gratto la fronte, sento i suoi passi dalla cornetta, il rumore della porta che si apre e poi: ‘Ah, eccola!’ esclama.
‘Tutto qui?’ Gli chiedo sperando di chiudere presto la chiamata.
‘Si, solo questo. Ci vediamo domani!’
Riattacco la cornetta al telefono, torno sulla mia sedia e prendo il primo pezzo nella mia pizza margherita.
Santa tranquillità.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: NoiseQueen