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Autore: margherIce46    20/06/2012    3 recensioni
Dal terzo capitolo:
“[...]Senza sapere esattamente cosa dire, si limitò a osservare con dispiacere il livello del pregiato Cabernet-Sauvignon calare molto più velocemente di quanto avrebbe voluto, poi il suo calice ancora vuoto e infine l’espressione stravolta di El.
“Ho bisogno del tuo aiuto!” esclamò infine la donna, dopo avere vuotato anche il secondo bicchiere di vino.
L’uomo si sporse verso di lei e si preparò ad ascoltare [...]”
Terza classificata al contest "You and I: di coppie, intrighi, vendette e tradimenti", indetto da LunaGinnyJackson su efp.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 5
 
Il tre è un numero pari
 
In piedi accanto al letto, Peter baciò Neal tenendogli il viso fermo con le mani come se la sua bocca fosse una coppa dalla quale bere grandi sorsate di nettare lieve per dissetarsi.
Un bacio lungo, appassionato e dolcissimo.
D’improvviso i due uomini sentirono un rumore, entrambi nello stesso istante, e s’interruppero, allontanandosi bruscamente l’uno dall’altro.
Sulla soglia stava Elizabeth che li fissava senza una parola.
Neal, che era già completamente nudo, raccattò la camicia appallottolata che aveva gettato sul pavimento pochi minuti prima e tentò invano di coprirsi almeno un po’, mentre Peter fece un passo verso la moglie, le braccia tese in avanti quasi a proteggersi dalla sua possibile reazione.
“Elizabeth…non…” biascicò, senza avere il coraggio di guardarla in faccia.
Ma lei si avvicinò ai due; il suo tono li sorprese perché non era furibondo come si sarebbero aspettati, bensì carezzevole, suadente, morbido come il velluto.
“Non è come pensi?” disse, posando una mano sul petto nudo del marito. Sorrise e inclinò appena la testa di lato.
“Stavi per dire questo, amore mio?” continuò, volgendo lo sguardo verso Neal e squadrandolo con intenzione dalla testa ai piedi.
“Ehm…io…noi…” bofonchiò Peter, sempre più in imbarazzo. Neal, dal canto suo, non staccava gli occhi dai due, tentando di capire cosa avesse in mente Elizabeth.
“Beh, devo dire che invece è proprio come penso…non è forse così?” disse.
“Non sei arrabbiata?” trovò finalmente il coraggio di chiedere Neal, più lucido, dato che l’altro sembrava completamente paralizzato per la vergogna.
“Arrabbiata…” fece lei, accarezzando appena il volto pallido e stravolto del marito “Arrabbiata perché non mi avete invitata alla vostra festa…non vi sembra forse una cattiveria escludermi dal vostro divertimento?”.
“Ricordi, Peter, cosa ci siamo promessi il giorno del nostro matrimonio? Stare sempre insieme, dividere tutto…” continuò. Guardò ancora Neal, che aveva già compreso e se la rideva sotto i baffi nel vedere il suo amico in una situazione tanto folle e assurda.
“Ma proprio tutto…”.
***
 
Il primo a muoversi fu Neal, che fece scivolare la mano delicatamente sotto la gonna di Elizabeth e per poco non rimase senza fiato nel toccare la sua pelle nuda, laddove si aspettava invece di trovare la biancheria. Poi lei iniziò a svestirsi con lentezza, facendo cadere gli abiti sul pavimento; le sue cosce bianche e sottili splendevano nell’oscurità, mentre il pube era una macchia oscura e ancora nascosta.
Peter provò su se stesso il morso crudele della gelosia: ogni carezza che faceva a sua moglie, lei la rendeva identica a Neal. Le baciava la bocca piena e subito lei si girava verso il giovane e gli prendeva, voluttuosamente, le labbra tra le sue.
Era strano, per Neal, quel bacio: strano sentire in bocca il sapore di Elizabeth mischiato a quello di Peter…era come baciare entrambi nello stesso momento, baciare il presente di Peter e insieme il suo passato, ciò che era stato con lei prima che le loro vite si incrociassero.
Quando la mano di Peter scese più in basso accarezzando il seno di Elizabeth, questa attirò a sé Neal egli toccò il torace e i fianchi, lasciandolo bruciante sotto le sue dita calde e decise.
Quando Elizabeth slacciò i pantaloni del marito e la cintura metallica tintinnò cadendo sul pavimento, l’uomo chiuse gli occhi e si lasciò andare per sentire meglio i movimenti di quelle mani familiari.
Quando Neal la strinse e la baciò, lei sentì indurirsi i capezzoli e gemette per la prima volta sonoramente.
Quando Peter le accarezzò il sedere, la sua mano incontrò quella di Neal.
Caddero tutti e tre sul letto, contemporaneamente.
Tre corpi in accordo che si muovevano lentamente, strusciandosi l’uno contro l’altro: i seni di Elizabeth contro il torace di Peter, il sesso di Neal premuto le natiche di lei, distesa in mezzo a loro.
Elizabeth che baciava la bocca familiare del marito e poi, girandosi appena, poteva scoprire come fosse piacevole esplorare la bocca sensuale di uno sconosciuto; Elizabeth che percorreva con le mani le linee note del corpo di Peter avvertendo però su di sé il profumo di Neal, che tanto l’aveva turbata tempo prima quando l’aveva sentito addosso al marito.    
Bocche e dita e lingue e sensi.
E mani, mani dappertutto: mani grandi e virili, mani bianche dalle lunghe dita affusolate, mani graziose con unghie laccate di rosa.
Mani intrecciate e curiose, mani delicate e dita indagatrici.
Elizabeth e Neal si scambiarono uno sguardo d’intesa e insieme attaccarono Peter, decisi e farlo impazzire: il federale fu coperto, abbracciato, leccato, baciato, morso fino a lasciarlo senza fiato.
Si sollevò sul letto, ma quattro mani decise lo spinsero di nuovo giù.
Lo saccheggiarono con le mani, le labbra, i denti, la lingua; il corpo accarezzato ovunque, esplorato, graffiato, palpato, bagnato di saliva, segnato da senti aguzzi che lo tormentavano e lo deliziavano.
Ormai implorava di essere soddisfatto, ma gli altri due non avevano nessuna intenzione di porre fine al suo meraviglioso tormento tanto presto: continuarono a torturarlo, interrompendosi ogni tanto per scambiarsi un bacio, lingua contro lingua. Lingue intrecciate sul corpo fremente di Peter.
Ricaddero su di lui e il suo orgasmo arrivò violento, quasi doloroso, così intenso da squassarlo.
Sopra il suo corpo abbandonato, Elizabeth attirò di nuovo Neal a sé, si stese sotto di lui e sollevò le ginocchia, chiudendole sui suoi fianchi snelli.
La penetrò con forza, trovandola arrendevole e bagnata; sentiva i suoi seni schiacciarsi sotto di lui, il ventre dalla pelle d’avorio che si sollevava ritmicamente seguendo i suoi movimenti sempre più rapidi. Poi le sue dita dappertutto e i seni contro le sue labbra.
Peter giaceva accanto a loro, guardandoli ansimante.
Il truffatore scivolava dentro di lei, muovendosi avanti e indietro, il corpo percorso da brividi di piacere. Mentre lui era completamente dimentico di tutto ciò che gli accadeva intorno, invece Elizabeth teneva gli occhi aperti, sforzandosi di non chiudere le palpebre nemmeno quando il piacere diventava troppo intenso; fissava il marito e non smise di guardarlo negli occhi per tutto il tempo.
Ora le sue grida divenivano sempre più selvagge.
Ah, ah, ah, ah, ah.
Peter non l’aveva mai vista comportarsi in quel modo: guardarla contorcersi tra le lenzuola umide, sentirla urlare sotto i colpi di un altro uomo, era sconvolgente ed eccitante al tempo stesso.
Quando venne, Elizabeth gridò come se Neal l’avesse uccisa.
 
***
 
Molto tempo dopo,Elizabeth Burke giaceva ancora sulla schiena, perfettamente sveglia nonostante fosse ormai notte fonda. Non riusciva a prendere sonno e fissava i due uomini sdraiati accanto a lei, invece profondamente addormentati.
Guardava il profilo familiare di Peter, ascoltava il respiro regolare di Neal, raggomitolato su un fianco.
Le braccia incrociate dietro la testa, la mente non più annebbiata dalla febbre dell’eccitazione ma il corpo ancora languido per il recente piacere, fissava il soffitto.
Poteva essere questa la felicità?
La felicità d’ora in poi sarebbe stata un letto grande, l’odore di tre corpi sudati, il rumore dei loro baci confusi?
Quella tra loro sarebbe stata una rara armonia o soltanto un disordine volgare? Un ordine perfetto, oppure la più torbida varietà del caos?
Poteva una donna come lei - una come le altre - vivere così senza vergogna, senza porsi domande, senza bisogno di risposte?
Così: con un uomo, che amava da sempre, da una parte e uno sconosciuto dall’altra… due bocche, due corpi, due sessi per una sola bocca, un solo corpo e un solo sesso, che era il suo.
 
 

  
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