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Autore: EriStefan95    20/06/2012    5 recensioni
L'amicizia tra maschi e femmine dura al massimo due giorni. Già al terzo giorno uno dei due si innamora.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi svegliai Dylan non c'era più, in compenso c'era un suo biglietto:
MI TROVI A SCUOLA.
Sul mio viso solo un'espressione assonnata. La stanza era gelida, guardai in direzione della finestra e mi resi conto che l'aveva lasciata aperta. Passai sopra i vestiti che ieri sera avevo buttato per terra e andai a chiuderla. Preparai la cartella e quando vidi il libro di storia ebbi un sussulto. Chiusi la cerniera prima di cadere vittima di un'infarto e andai in bagno a lavarmi la faccia. Mezz'ora dopo ero già sulla moto. [...]
Della mia classe c'erano solo Dylan e Margaret, un'altra ragazza che era in classe nostra da quest'anno perchè l'anno scorso era stata bocciata.
<< Ciao >> salutai entrambi.
<< Ciao >> mi risposero in coro.
Con lo sguardo feci cenno a Dylan di seguirmi. Obbedì.
<< Stavo pensando >> cominciai << e se stasera noi due andassimo al cinema? >> proposi infine.
Fece finta di pensarci su, ma sapevo che la risposta sarebbe stata si.
<< Ok >> disse alzando le spalle e abbozzando un sorriso come se non avesse nient'altro da fare. L'idea sembrava allettarlo, sarà per via della sua passione per la cinematografia.
<< Perfetto >> sorrisi << alle sei va bene ? >> chiesi, proponendo l'orario che mi faceva comodo.
<< Ai tuoi comodi miss >> mi prese in giro simulando un inchino cortese.
Scoppiai a ridere e gli diedi una pacca sulla spalla per farlo smettere.
<< A stasera allora >> dissi. Ma la mia voce fu in parte coperta dal suono della campanella.

. . .

Erano le cinque del pomeriggio. La giornata non andava per il verso giusto: in storia avevo preso un 6 elemosinato ( e mi era andata bene ) e tra meno di un'ora Dylan sarebbe passato a prendermi ed io ero ancora in mutande. Un classico. La puntualità non abitava dalle mie parti. Corsi in bagno con in mano degli abiti un po più eleganti. Almeno quando uscivo volevo rendermi diversa dalla solita Sofia sempre in tuta o con semplici jeans. Piastra, trucco, scarpe:pronta.
Il telefono cominciò a squillare. Mi affacciai alla finestra e vidi Dylan seduto sulla sella della moto che mi stava aspettando. Presi una borsa che si abbinava al verde della maglietta e mi precipitai giù per le scale senza neanche chiudere a chiave la porta di casa.
<< Ciao Dyl >> lo salutai schioccandogli due baci sulle guance. Lui ricambiò il saluto stando a quei baci.
Mi porse il casco che aveva già in mano e lo infilai velocemente. Salii a bordo della sua vespa rossa e partimmo diretti verso il cinema Medusa.
 
La sala era colma di gente, l'unico posto vuoto che era rimasto era proprio accanto a Dylan. Le luci si spensero e la porta della sala sbattè. Mi voltai per vedere cosa fosse e vidi una sagoma nera che veniva verso di noi. Non ci sarebbero stati più posti liberi. Appena si sedette potei vedere solo i lunghi capelli biondi che le coprivano il volto. Poi si girò improvvisamente e mille brividi gelati mi percorsero la schiena da cima a fondo: Arianna.
<< Oh ciao Sofia >> mi salutò con voce stridula. Mi limitai ad alzare la testa e poi riabbassarla abbozzando un sorriso fuori luogo. Poi si rivolse a Dylan per non essere scortese.
<< Ciao ..... >> sembrava sforzarsi di ricordare il suo nome. Ma che ricordare, lei non lo sapeva neanche il suo nome.
<< Dylan >> disse lui senza deviare lo sguardo dal maxischermo. Sembrava indispettito.
Minuti alquanto silenziosi. Poi la gallina ricominciò a chiocciare.
<< Sai dov'è il bagno per caso ? >> sempre a Dylan.
<< Esci e lo trovi >> cominciò ad essere imbarazzato. Ora i suoi occhi si erano appoggiati dallo schermo su di lei.
Cominciai a sentirmi il terzo incomodo.
<< Non c'e il tuo ragazzo ? >> aggiunse lui con una punta di sarcasmo. Quasi arrogante.
Lei sembrava confusa, aveva l'aria di una stupida.
<< Io non ho ragazzi >> ribbattè.
Dylan si voltò a guardarmi con aria minacciosa. Gli avevo detto la verità diamine. Mi sentii lo stesso come se non l'avessi fatto e mi strinsi nel mio sedile abbassandomi leggermente senza dire una parola.
Anche lei si girò a guardarmi, poi sembrò improvvisamente essere diventata intelligente e mi lanciò uno sguardo fulmineo. Fatto ciò si rivolse nuovamente a Dylan.
<< Parlavo facendo finta di essere Clax, Clarissa Basso >> disse << Era in suo ragazzo al telefono >> specificò.
Dylan aveva un'espressione allibita. Non riuscivo a leggere nei suoi occhi se davvero come mi aveva detto non gli importava niente o se quel rettifico lo aveva reso nuovamente vittima della bellezza di Arianna. Anche io rimasi attonita e cercai di sussurrargli nell'orecchio le mie scuse per il malinteso, ma non mi prestava la minima attenzione.
<< Accompagnami al bagno >> gli disse lei.
Dylan esitò. Volevo tanto sapere a cosa stesse pensando, cosa gli stesse passando per la testa. Poi si voltò verso di me.
<< Dammi due minuti >> mi disse.
Si alzò dalla sedia e seguì Arianna che era già arrivata alla porta.
Rimasi da sola. No, non ero affatto da sola, con me c'erano mille dubbi e tanta tristezza mescolata ad una forte rabbia. Eravamo venuti insieme e adesso lui mi aveva piantata in asso per quella ragazza. Non era certo un comportamento da ragazzo che se ne infischia. L'unica di cui sembrava non fregarsene niente ero io in quel momento. Rimasi ancora ad aspettarlo per un'altra manciata di minuti, poi la rabbia prese il sopravvento sulla ragione e lasciai la sala senza prendermi l'accortezza di inviargli un messaggio di avviso. Presi il primo autobus che portava dalle parti di casa mia e staccai il cellulare per prevenire qualsiasi chiamata irritante.

Entrai nella mia camera dalla finestra, usando la scala di Dylan. Poi la afferrai dai lati e la scaraventai per terra in preda alla rabbia. Tirai un sospiro per riprendermi e mi lasciai cadere sulletto esausta...

 

  
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