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Autore: semplicementeme     05/01/2007    3 recensioni
ono passati già sette anni da quando ti ho mandata via e credimi Kaori, non c’è stato giorno in cui io non ti abbia cercato negli occhi delle donne che ho incrociato nel corso del mio lavoro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Come è strano incontrarti di sera in mezzo alla gente

Salutarci come due vecchi amici Ehi ciao come stai

Quando un giorno di notte m'hai detto "non ti lascerò mai"

Quando un giorno di notte t'ho detto "non ti lascerò mai";

 

   E tu qui che ci fai? Immaginavo di incontrarti ovunque ma non qui. In mezzo a questa gente. Sei ancora più bella di come ti ricordavo. I tuoi capelli sono ancora luminosi come allora, sono solo un pò più lunghi, adesso ti ricadono sulle spalle. Però sono felice di constare che sono ribelli come allora. Adesso i nostri sguardi si sono incrociati. Tu, inaspettatamente, mi sorridi ed io mi sento in imbarazzo. Ricordo il modo in cui decisi di porre fine alla nostra storia. Non ti diedi modo di opporti, ti preparai le valige e ti mandai via. Ti avvicini con passo sicuro, lenta e sinuosa da quanto sei diventata così sensuale, mia piccola Kaori? Mi saluti come faresti con un vecchio amico, ma io so che ti stai trattenendo. I tuoi occhi parlano per te mio piccolo Sugar Boy. Anche tu ricordi quello che ci siamo promessi quella notte?

 

E adesso siamo occhi negli occhi e non serve a niente parlare

Ho la mappa di tutti i tuoi nei la potrei disegnare

Nei tuoi occhi ritrovo i miei giorni di qualche anno fa

Le domeniche senza far niente e voglia di sincerità,

 

   Tra noi solo pochi passi. Adesso sei qui davani a me e ti guardo fasciata nel tuo corto vestito nero. Il tuo fisico è perfetto come io lo ricordavo. Chiudo gli occhi e per un attimo ricordo il tuo corpo sotto di me. Ricordo ogni suo minimo particolare. La cicatrice, seppur invisibile a chiunque tranne che a me,  al di sotto del tuo labbro inferiore. Il tuo neo in corrispondenza del tuo seno sinistro e quello in prossimità del tuo monte di Venere. Li ricordo tutti Kaori. Tutti, nessuno escluso. Ti guardo negli occhi e rivedo i miei anni più belli. Quelli dove tu facevi parte della mia vita. Prima come socia, poi, anche se per un breve periodo, compagna. Ricordo le domeniche trascorse a casa, perché pioveva, davanti la TV, noi due seduti sul divano. Oppure quelle trascorse in qualche parco all’aria aperta dove tornavamo bambini e giocavamo a rincorrerci.

 

Parliamo un po’ raccontami quello che fai

Sei la stessa che un giorno m’ha detto “non ti lascerò mai”

Quando un giorno di notte m’hai detto “non ti lascerò mai”

Quando un giorno di notte t’ho detto “non ti lascerò mai” ;

 

   Adesso ci ritroviamo qua e parliamo come due vecchi amici, ma entrambi sappiamo che non è così. Adesso sei diventata una giornalista e sei qui per conto del tuo quotidiano. Sono felice di sapere che sei fuori dal nostro ambiente, o forse no? Mi rispondi che non dovrebbe importarmi dato che ormai le nostre strade si sono separate, ma continui dicendo che comunque la mia domanda merita una risposta. No, non sei del tutto fuori. Le tue inchieste ti portano ancora a sporcarti le mani con la criminalità organizzata, la droga, la prostituzione. No, non hai lasciato il nostro mondo. NOSTRO come suona strano. Non credevo che esistesse ancora qualcosa che ci tenesse legati. Mi guarda negli occhi e sussurri piano “Non ti lascerò mai”, come quel giorno, come quella notte. Ed allora capisco. Il tuo lavoro è l’unico legame possibile tra me e te. Ecco perché hai rinunciato al tuo sogno di diventare una psicologa infantile. 

 

Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò

E dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi

Chissà se si chiamava amore.

 

   Sono passati già sette anni da quando ti ho mandata via e credimi Kaori, non c’è stato giorno in cui io non ti abbia cercato negli occhi delle donne che ho incrociato nel corso del mio lavoro. Ma sappi che nessuna era come te. Solare. Forte. Determinta. Dolce. Allegra. Pura. Nessuna potrà mai vincere il paragone con te. Le osservavo e mi ricordavo di te. Mi ricordavo di noi. Di ciò che potevamo essere e che invece non è stato perchè io ho avuto paura. Adesso lo so, me lo sono chiesto tante volte, ma adesso sono certo che il nostro è, o forse sarebbe meglio dire era, amore. Lo leggo nei tuoi occhi, nelle tue parole, nel tuo modo di fissarmi. Mi desideri Kaori ma non si tratta di sesso, no. Tu desideri il mio amore, l’amore che scioccamente ti ho negato per sempre, una fredda notte di sette anni fa. La festa è finita, tutti vanno via. Siamo rimasti solo noi due. Una tua richiesta inaspettata: vuoi rivedere il nostro vecchio appartamento.

 

Nei tuoi occhi mi ritrovo nell'attimo prima in cui sto per baciarti L'universo si ferma un'istante perché vuole ammirarti

Tutto il resto mi passa dalle mani

Come la sabbia del mare resta solo un diamante che brilla

E che continua a brillare ogni volta che mi torni in mente continua a brillare

In un angolo della mia mente ti continuo ad amare.

 

   Ci ritroviamo nel vecchio appartamento che dividevamo quando eravamo City Hunter. Tu sembri una bambina sorpresa. Già, sei sorpresa dell’ordine che regna in questo appartamento. È tutto così uguale eppure è tutto così diverso. Uguale perché sembra che tui non sia mai andata via. È diverso perché tu non vivi più qui. Sali le scale e ti dirigi verso quella che era la tua vecchia camera. La targa con scritto il tuo nome è ancora lì. Apri piano la porta e di nuovo la sorpresa è sul tuo viso. Anche qui è tutto come allora. Non sembra facile per te capire così mi avvicino al tuo orecchio e sussurro quattro semplici parole “Non ti lascerò mai...” I tuoi occhi si riempiono di lacrime, ma tu caparbiamente impedisci loro di scendere. Ti guardo e ti desidero. Kaori è da sette anni che non tocco una donna. È da sette anni che ogni notte sogno di fare l’amore con te.    

 

Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò

E dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi

Chissà se si chiamava amore.

 

   Sei qui tra le mie braccia. Nuda, sotto le coperte con me. Non ho resistito, ti ho voluta e alla fine abbiamo fatto l’amore. Già, perché in fondo tu non hai posto molta resistenza. Ache tu lo volevi. Anche tu in questi sette anni non hai avuto nessuno. L’ho capito da come mi baciavi, da come mi amavi. Come allora. Inesperta. Indecisa. Timorosa. Stai dormendo, o forse fingi di farlo. Non mi importa saperlo adesso penso a ciò che è accaduto tra noi. Perché non sono riuscito a trattenermi? Perché i miei sentimenti hanno preso il sopravvento sulla razionalità? Ti sento muovere, sei sveglia. Ti guardo e mi perdo in quelle pozze color caffè. Sei rimasta quella che eri, solo molto più donna. Ti amo Kaori ma non posso farti rimanere con me. Mi alzo senza guardarti ed inizio a rivestirmi. Tu sei rimasta in silenzio ed immobile, chiaro segno che non apprezzi il mio comportamento. Prima di uscire ti dico: “Mi spiace, non doveva accadere” esco dalla stanza e ti lascio lì, sola con il tuo dolore.

   Adesso sono qui, sulla nostra terrazza. La città piano piano si risveglia. Ed eccoti arrivata. Sei silenziosa e stranamente calma. Continuo a non parlare ed allora lo fai tu: “Non ti lascerò mai” ti guardo e capisco che non ammetti replichi. Non posso che rassegnarmi, felice del fatto che non sarò più solo...

   
 
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