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Autore: Abirthofbrokendreams    20/06/2012    2 recensioni
Evelyn, una giornalista Echelon a Los Angeles. Jared e Shannon, finalmente a casa, si godono le vacanze. Cosa succederà quando le vite dei tre si incroceranno?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci all'undicesimo. Scusate se vi ho fatto aspettare un po' di più, ma non riuscivo proprio a scrivere qualcosa di decente. Questo è un capitolo molto dialogato, ed è anche scritto un po' alla buona, almeno così mi sembra. Spero vi piaccia lo stesso. Il titolo è una frase della canzone Careless Whisper di George Michael (<3) mentre all'interno del capitolo trovate una canzone di Michael Jackson, Speechless, che mi sembrava perfetta per descrivere quello che prova Shannon. Però non so ancora se lasciarla lì o toglierla, fatemi sapere. Ora vi lascio alla lettura. A presto :*  




  There's no comfort in the truth, pain is all you find.

Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti. 

Bob Marley.
 

***

 
I giorni dopo il risveglio di Shannon passarono nella serenità assoluta. Lui, che ancora non poteva muoversi con grande agilità, riceveva visite da Jared, Tomo e Vicki ogni giorno. Evelyn si era trasferita a casa sua a tempo indeterminato, finché lui non fosse stato completamente autonomo.
Pranzavano e cenavano tutti insieme, mangiando le pietanze cucinate da Jared ed Evelyn che facevano a gara scherzosamente, mentre Tomo li giudicava e assegnava loro i voti. Tra i due si era instaurata una splendida amicizia, non c’era stato neanche bisogno di mettere in chiaro le cose perché Jared aveva capito e senza esitare si era fatto da parte.
Shannon si sentiva bene - nonostante la debolezza e qualche ferita dovuta alla caduta – e sorrideva divertito osservando i battibecchi tra suo fratello e la sua fidanzata. Quanto suonava strano quel nome.. aveva mai chiamato qualcuno così? No, si rispose. Ma aveva imparato a farlo dopo la sua riposta al ti amo che lei aveva pronunciato in ospedale. Ti amo anch’io, le aveva detto, senza neanche pensarci. Non l’aveva mai detto prima di allora, non si era mai innamorato prima di incontrare Evelyn. Sembrava tutto così irreale, così incredibile.. si sentiva l’uomo più felice sulla faccia della terra, quando era con lei. Amava ogni singolo dettaglio in quella ragazza; amava i suoi occhi verdi e le sue ciglia lunghe; amava quelle labbra piene e ultimamente sempre sorridenti. Amava il modo in cui si scostava i capelli dietro le spalle e quando li attorcigliava intorno alle dita; amava quando mentre parlava si tormentava le mani o le muoveva freneticamente; amava quando improvvisamente gli buttava le braccia al collo e lo baciava dimostrandogli tutto l’amore che provava. Amava persino quando faceva finta di offendersi  se lui non voleva fare qualcosa che lei gli aveva chiesto. Con lei le sue emozioni erano triplicate, tanto che non riusciva a dare un nome a quello che sentiva. Sapeva però che era la sensazione più bella che avesse mai provato.
 
Your love is magical, that's how I feel
But I have not the words here to explain
Gone is the grace for expressions of passion
But there are worlds and worlds of ways to explain
To tell you how I feel
 
But I am speechless, speechless
That's how you make me feel
Though I'm with you I am far away and nothing is for real
When I'm with you I am lost for words, I don't know what to say
My head's spinning like a carousel, so silently I pray
 
Your love is magical, that's how I feel
But in your presence I am lost for words
Words like, "I love you."
 
 
Era passata una settimana da quella sera in ospedale. Shannon, Jared ed Evelyn erano rimasti in casa dopo che Tomo e Vicki si erano congedati dopo pranzo. Stavano chiacchierando allegramente, Jared prendeva in giro il fratello sulla lunga barba che si era fatto crescere, chiamandolo barbone.
“Da quando è tornato dall’ospedale ha deciso di lasciare la barba così lunga e non c’è verso di fargli cambiare idea!” Disse Evelyn.
“Sarà stata la botta in testa.” Aggiunse Jared, ridendo.
Shannon sorrise, ma un velo di tristezza gli attraversò il viso. La verità era che non parlava mai dell’incidente, né dei giorni passati in ospedale, non ce n’era stata l’occasione. I due si accorsero dell’espressione sul suo volto e smisero di ridere.
“Qualcosa non va, Shan?” Chiese Jared.
“No è che.. mi sono reso conto che non abbiamo mai parlato dell’incidente.”
“Credevo non ti facesse piacere parlarne.” Spiegò Evelyn.
“Non l’ho mai detto.”
“Se vuoi ne parliamo, allora.”
“Io..  ricordo solo che andavo veloce e quando ho visto la curva non sono riuscito a sterzare bene, così sono scivolato su un fianco assieme alla moto, poi solo buio.” Si grattò la nuca.
“È andata così. Ti ha trovato un signore che arrivava dalla corsia opposta. Stava quasi per investirti, ma ha fermato la macchina in tempo e ha chiamato l’ambulanza. È rimasto con te ed è andato via appena è arrivato Tomo.”
“E.. dell’ospedale.. non ricordo granché. Solo che c’è qualcosa..” Iniziò a dire, incerto.
“Cosa?” Lo spronò Jared.
“Non capisco se è un sogno.. o è successo davvero, ma.. ricordo di voi due, prima Evelyn e poi tu, che mi parlate di qualcosa, mi raccontate delle cose..” Si sforzò di ricordare, di mettere insieme le voci ovattate che gli sembrava di sentire nella sua testa, mentre Evelyn e Jared si guardavano senza capire.
“Mi raccontate di un incontro.. un incontro tra voi due.. e poi non sono sicuro, ma ricordo di un bacio.. è tutto confuso, credo sia stato un sogno.” Disse, poco convinto. Questa volta i due si guardarono con sguardo interrogatorio. Entrambi non sapevano che l’altro aveva parlato delle stesse cose a Shannon. Adesso però erano sicuri che lui avesse sentito le loro parole. Non sapevano però se dirgli che erano vere o erano un sogno, come lui credeva. Confessare avrebbe significato ammettere una cosa che ormai non aveva più importanza, ma che avrebbe compromesso la serenità di tutti.  Jared però, fintamente concentrato sui suoi bracciali che rigirava tra le dita, parlò per entrambi.
“Shan.. c’è una cosa che devi sapere.” Iniziò.
“Cosa?”
“Vedi, quello che credi di aver sognato.. è successo davvero. Io ed Evelyn ti abbiamo raccontato tutto quello che volevi sapere qualche tempo fa, quello che ti abbiamo tenuto nascosto. E anche il resto..”
“Il resto?” Shannon lo guardò aggrottando la fronte.
“Sì, quello che è successo il giorno in cui hai avuto l’incidente.”
“Il.. bacio?” esitò. “C’è stato davvero?” Chiese, con l’intonazione di chi non vuole sentire una risposta affermativa.
Jared annuì lentamente, seguito da Evelyn. Lo sguardo dispiaciuto nei loro occhi dimostrava tutto il pentimento che provavano, ma a Shannon non importava. Sentì crescere dentro di se una rabbia incontrollata.
“Quindi mi state dicendo che dopo avermi mentito e aver agito alle mie spalle, vi siete baciati?” Domanda retorica, non era il caso di rispondere. Shannon si alzò di scatto dal divano, iniziando a camminare avanti e indietro davanti a loro, che non riuscivano neanche a guardarlo in faccia. Sembravano due bambini colti a fare cattiverie dalla madre arrabbiata.
“Io.. io non ci posso credere! Come avete potuto farmi una cosa del genere?” Shannon alzò la voce, gridando contro i due.
“Shan.. non è stato niente di import…” cominciò a dire Jared.
“No. Non parlare, ti prego.” Lo interruppe. “TU. Tu sei mio fratello! MIO FRATELLO! E hai il coraggio di stare qui, davanti a me, dopo avermi tradito in questo modo? Con tutte le donne che puoi avere, Jared. Ti basta schioccare le dita e te ne arrivano a migliaia. Cos’hai che non va? Ti da fastidio vedermi felice? Ti disturba che io possa trovare una persona da amare e che mi ami? Cosa cazzo hai nella testa? Fare una cosa del genere a tuo fratello. Sei una merda.” Disse tutto d’un fiato, sputandogli in faccia tutta la rabbia.
“Shan, calmati.” Sussurrò Evelyn. Shannon si voltò bruscamente verso di lei, fulminandola con gli occhi.
“Calmarmi? Calmarmi? Dovrei prendere entrambi e sbattervi a calci fuori da questa casa ma non lo faccio perché dovete rendervi conto di che persone orribili siete. Tu, che hai il coraggio di dirmi che mi ami dopo aver baciato mio fratello due settimane prima! Mi hai mentito, mi hai tenuto nascosto tutto. Con che coraggio mi sei stata vicino, sapendo cosa avevi fatto?” Shannon la guardò con disprezzo.
“Shan, ma è stato un bacio innocuo!”
“Innocuo, eh? E perché l’avete fatto allora?”
“è stata colpa mia Shannon. Sono stato io a baciarla. Lei mi stava dicendo che non riusciva a capire cosa provava per me e per te, così l’ho baciata.” Shannon scoppiò in una fragorosa risata.
“E così baciarla avrebbe risolto tutti i suoi dubbi? Ma ti ascolti? Non ti rendi conto di quanto è ridicolo?”
“Lo so, è ridicolo. Ma non dare la colpa a lei.”
“Oh, ma che gentiluomo, davvero! Perché non hai dimostrato di esserlo anche un po’ di tempo fa, lasciando stare la MIA ragazza?”
“Shannon, credi che io sia contento di quello che ho fatto? Secondo te perché sono venuto a dirtelo? Mi sentivo e mi sento uno schifo, non avrei mai dovuto farlo. Ma quella sera, in ospedale, vi ho visti vicini e ho capito che voi siete perfetti insieme e io non sono mai stato innamorato di lei. Credevo di sì, ma ho capito che sei tu che la ami.”
“Non ne sarei poi così sicuro, in questo momento.”
“E invece sì. Altrimenti non saresti qui ad arrabbiarti. Tu la ami, Shannon, anche se ora sei deluso e non vuoi ammetterlo.”
“Perché non te ne sei reso conto prima, eh? Perché non l’hai lasciata stare, perché?”
“Perché credevo di amarla anch’io.”
“Solo perché l’hai incontrata prima non significa che è di tua proprietà, lo capisci? Perché devi sempre rovinare tutto? Per la prima volta in vita mia, io ero felice. Avevo trovato qualcuno in grado di farmi stare bene. Per la prima volta non cercavo solo sesso da una donna!” Evelyn li osservava ammutolita, nella stanza sembravano esserci solo loro; litigavano e parlavano di lei come se non ci fosse.
“Io non volevo farti del male. Come devo dirtelo?”
“Ma l’hai fatto. Mi hai ferito, come non hai mai fatto. E anche tu, Evelyn, non importa che sia stato lui a baciarti. L’hai lasciato fare, non l’hai fermato, non hai pensato a me, a noi.” Shannon ora aveva la voce disperata, sembrava sul punto di piangere.
“Lo so Shannon. E credimi, darei qualunque cosa pur di tornare indietro e non fare quello che ho fatto, ma ero confusa, non capivo più quello che provavo.”
“Se avevi dubbi perché non ne hai parlato anche a me? Perché non ne abbiamo parlato tutti e tre, insieme, senza sotterfugi, senza bugie? La verità è che in quel momento sapevate tutti e due che era sbagliato e avete continuato a mettermi all’oscuro di tutto. Pensavate che non l’avrei mai scoperto? Credete sia così stupido?”
“No, Shannon. Non volevamo tenerti all’oscuro, per questo siamo venuti a dirtelo.”
“Sì, quando non sapevate neanche se riuscivo a sentirvi o no!”
“Ci dispiace, davvero. Ma ora è passato, io amo te, Shannon. Ho sempre amato te.”
“E ci voleva il bacio di Jared per fartelo capire. Cavolo, fratello, ti ringrazio!” Disse sarcastico.
“Shan, ascolta. È stato un grandissimo sbaglio e non so più come chiederti scusa. Ma non sarei qui con te se non ti amassi.”
“Comincio a pensare che tu sia rimasta solo per pietà, Evelyn. Non avresti mai avuto il coraggio di lasciarmi dopo l’incidente, perciò stai solo aspettando che io mi riprenda del tutto, così potrai andartene.” Evelyn lo sguardò sbalordita.
“Sei impazzito? Credi davvero che io possa farti una cosa del genere? Non lo farei mai. Sono qui perché sono innamorata di te, non per pietà.”
“Mi dispiace, ma non riesco a crederti in questo momento.”
“E perché secondo te ti avrei detto che ti amo, in ospedale? Perché avrei dovuto dirtelo senza sentirlo davvero? È la prima volta che lo dico, lo sai questo? Non l’ho mai detto a nessuno.”
“Neanch’io l’avevo mai detto a nessuno. Ma non sapevo cosa avevi fatto, Evelyn.” Si voltò verso Jared. “Cosa avevate fatto.”  Si corresse.
“Lo vuoi capire che non è stato importante? Non ha significato niente. Quante volte hai baciato una ragazza senza che avesse importanza per te?” Evelyn ora aveva il viso rigato dalle lacrime. Rischiava di perderlo, e non aveva intenzione di lasciarlo andare.
“Hai ragione, ne ho baciate tante. Ma non ho mai baciato la ragazza di mio fratello, né tantomeno ho baciato una ragazza che stava con un'altra persona.” Disse, guardando dritto negli occhi di Jared, quasi a rimproverarlo. Così, lui intervenne.
“Prenditela con me, Shan. Lei ti ama, non lo vedi? Dio, lo sappiamo entrambi quando vi amate a vicenda. Non puoi rovinare tutto per questo.”
“Ci hai già pensato tu, a rovinare le cose.” Disse secco.
“No, è stata colpa di entrambi. Jared, ti ringrazio perché stai cercando di difendermi, ma la verità è che abbiamo sbagliato tutti e due, abbiamo fatto l’errore più grande che potessimo mai fare. Abbiamo mentito a lui, abbiamo mentito anche a noi stessi, perché ci siamo lasciati andare senza neanche pensare che non era quello che volevamo veramente.”
“Si, ma Shannon deve sapere cosa mi hai detto la sera dell’incidente.” Disse, poi guardò suo fratello e continuò. “Mi ha detto che era stato uno sbaglio e che lei si era pentita, mi ha detto che tra noi non ci sarebbe dovuto essere più niente e io ero d’accordo.”
“Beh, facile pentirsi di una cosa subito dopo averla fatta. E poi è stato il senso di colpa a farvi pentire, perché io ero in coma.”
“Devo forse raccontarti quanto io sia stata vicino a te, tutti i giorni, tutte le notti, aspettando che ti svegliassi? Vuoi davvero sapere quanto ho pianto vedendoti sempre steso in quel letto, senza alcun segno? Tu non hai idea, Shannon, di quanto io abbia sofferto. Volevo solo vederti aprire gli occhi, sorridere e saltare giù dal letto per abbracciarmi e per rivedere tuo fratello, i tuoi amici.”
“Lo so, so che hai sofferto e sei stata male. Ma questo non cambia le cose.” Shannon si passò le dita sulle tempie.
“Basta così. Non ne voglio più sapere. Per favore, lasciatemi solo.” Disse, esasperato.
Jared lo guardò dispiaciuto, Evelyn supplicante. Non voleva arrendersi così, ma che altro poteva dire? Ormai lui non voleva sentire più niente. Era deciso, irremovibile.
“Shan, ti prego.. io..”
“Evelyn, credo che tu debba prendere le tue cose e tornare a casa tua.” Evelyn, ormai rassegnata, con gli occhi pieni di lacrime, si avviò a passo lento verso la camera da letto, dove si trovava la sua valigia. Mentre Shannon e Jared si guardavano a vicenda, lei ripose tutto ciò che aveva portato da casa sua all’interno della valigia, singhiozzando. Quando ormai nessuna traccia di lei rimase in quella stanza, afferrò una maglietta di Shannon, la avvicinò al naso, stampando nella sua mente quel profumo, e la mise accanto alle sue cose. Voleva tenere con sé almeno un ricordo di lui. Scese in salotto, e trovò i due fratelli nella stessa posizione in cui li aveva lasciati, poi si avviò verso la porta seguita da Jared. Prima di chiudersi la porta alle spalle, dedicò un ultimo, intenso sguardo a quell’uomo che l’aveva fatta cambiare così tanto, e che le aveva fatto capire cosa significava amare qualcuno.
“Shan, io avevo intenzione di partire e andare a Chicago dai miei.” Gli disse.
“Ottima occasione per pensare a quello che hai fatto.”
“Volevo che ci andassimo insieme. Volevo farteli conoscere.”
“Non è il caso.”
“è un addio?” Chiese quasi sussurrando.
“è un fatti un esame di coscienza, e quando tornerai vedremo.” Rispose Shannon con le braccia incrociate e lo sguardo duro. Lei annuì lentamente, e uscì di casa senza dire altro. Jared le camminava vicino, in silenzio.
“Vedrai che le cose si aggiusteranno.” Le disse arrivati vicino alle macchine.
“Non credo, Jared. Ed è tutta colpa mia.” Disse Evelyn, guardando per l’ultima volta quella casa. Aveva rovinato tutto, aveva perso la persona più importante della sua vita, e non c’era verso di aggiustare le cose. La sua vita sarebbe andata avanti, ma da quel momento in poi le sarebbe mancato lui, il suo affetto, i suoi abbracci, le sue labbra. Disse a se stessa che non avrebbe avuto nessun altro uomo dopo di lui. Perché essere sola ed essere con l’uomo sbagliato erano la stessa cosa, se non c’era Shannon. E lui aveva deciso di non esserci, di lasciarla andare, perciò niente aveva più senso.
Quando tornerò, lui mi avrà già dimenticata. Pensò. Ma non sapeva ancora quanto si sbagliava.
  
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