Dopo qualche
chiacchiera e qualche cuscinata a Nick e Jeff, Kurt e Blaine si
sistemarono la
divisa per andare a lezione. Ci pensò Kurt a rivestire
Blaine, cercando di tenerlo
a bada con qualche bacio. Kurt si sistemò i capelli con
quantità industriali di
lacca e lo stesso fece Blaine con il suo immancabile gel. Si
scambiarono un
bacio, prima di dirigersi ognuno alle proprie lezioni. Il rituale
mattutino.
Anche se, Blaine sentiva come se un grosso masso gli si fosse sollevato
dal
cuore. Avrebbe voluto annunciare la grande notizia a Trent, ma non fu
capace di
trovarlo. Forse, anche perché aveva fatto una corsa per
arrivare alla lezione
di geografia. Il professore arrivava sempre in anticipo ed era meglio
se anche
lui fosse arrivato più presto. Da come ricordava, Trent
aveva lezione con lui e,
infatti, lo trovò al solito posto vicino a Thad.
Salutò i due e andò al suo
posto. Wes, sempre seduto accanto a lui, lo salutò e
sembrava particolarmente stanco.
- Stanco?
– chiese Blaine, alquanto
curioso. Wes si voltò verso di lui e gli sfoderò
uno dei suoi volti stanchi,
che facevano deprimere Blaine. Quella era una risposta più
che chiara. Si, era stanco.
- Come
mai? – Wes poggiò la testa sul
banco, chiudendo gli occhi.
- È
meglio che non te lo dico, altrimenti mi
scoppi a ridere in faccia. – Blaine
s’incuriosì ancora di più e poi una
risata gli ci voleva proprio.
- Dai,
giuro che non rido. – Wes alzò la
testa e rivolse lo sguardo al professore.
- Stanotte,
non ho dormito. David ha perso il
suo martelletto e ha pianto per tutta la notte. –
Blaine, come previsto,
gli scoppiò a ridere in faccia. Wes non si sorprese
più di tanto. Blaine faceva
sempre così: prima giurava di non ridere e poi gli rideva in
faccia.
- Dai,
non puoi negare che sia divertente. –
l’asiatico gli rivolse uno sguardo rassegnato e anche un
po’ offeso.
- Non
per me. Non ho dormito neanche per un’ora!
– gli urlò in faccia Wes, sempre in modo
che il professore non ascoltasse.
Blaine trattenne un’altra risata, rivolgendo finalmente lo
sguardo al
professore.
- Beh,
allora ti conviene comprargliene un
altro, altrimenti non dormirai per il resto della tua vita. –
replicò Blaine,
cercando di non ridere, ma risultava molto difficile.
Wes
preferì
ignorarlo e così per il resto della lezione si concentrarono
sulle parole del
professore.
****
Finalmente,
terminarono le lezioni e Blaine si affrettò ad andare da
Kurt. Però, venne
bloccato da Trent. Blaine capì subito il corso dei suoi
pensieri e ci pensò un
sorriso a fare da risposta. Trent capì che era davvero fiero
di Blaine. Dirlo a
Kurt era il primo passo di qualcosa d’importante. E lo
abbracciò, alla
sprovvista per Blaine.
- Sono
fiero di te. – gli sussurrò Trent.
Blaine sorrise, anche se Trent non poteva vederlo, e lo
abbracciò più forte che
poteva.
- Ora,
corri. Vai da lui e ricordati della
mia minaccia. – disse Trent, ridendo. Blaine si
ricordò della minaccia e
non voleva certo essere fatto a pezzi ed essere gettato in mare. Gli
sorrise,
dandogli una pacca sulla spalla e andò da Kurt.
****
Non si erano
visti per il tutto il giorno e Blaine gli mancava da morire. I giorni
senza di
lui erano inutili. Preferì non pensarci e si
concentrò sui libri, ma non fu
facile. Anche perché, appena la porta della camera si
aprì, lui non poté fare a
me di gettarsi fra le braccia del moro, che gemette un po’.
- Oh,
scusa. – Kurt si ricordò dei tagli
e un’aria tesa calò nella stanza. Kurt
abbassò lo sguardo triste, ma ci pensò
Blaine a rallegrarlo.
- Tesoro,
guardami. Sto bene. – Kurt sentì
una lacrima scendergli, che Blaine vide quando gli alzò il
mento. Il castano si
asciugò le lacrime e tentò di calmarsi, ma non fu
facile.
- Ora,
stai bene. Perché sei qui. Ma cosa
succederà sabato? Come posso tornare a casa con il pensiero
che chissà chi ti
farà del male? Non posso sopportarlo. –
Kurt scoppiò in lacrime,
abbracciando il moro che fece scendere, anche lui, delle lacrime.
- Me
la caverò. – sussurrò
Blaine, ma
Kurt non ne voleva sapere. Non avrebbe mai lasciato Blaine da solo, in
una
situazione del genere.
- No,
non mi basta. Tu nel week-end resti a
casa con me. – a Blaine s’illuminarono
gli occhi a quelle parole. Un
week-end con Kurt era la cosa che più avrebbe voluto, ma non
poteva. Se lo
avesse saputo, lo avrebbe fatto ancora più del male.
- Kurt,
non posso.
- Niente
storia. Tu vieni con me. – Kurt quando
si metteva una cosa in testa, non se la levava facilmente e Blaine lo
sapeva.
Ma non poteva correre il rischio di far del male anche a Kurt.
- Kurt,
per favore. Non posso venire con te.
E se facessero del male anche a te?
- Chi?
Chi, Blaine? Dimmelo! – Blaine scoppiò
in lacrime, seguito da Kurt. Si sedettero sul letto, uno nelle braccia
dell’altro.
- Ho
paura, Kurt. – Blaine sentì le
lacrime bruciargli. Kurt abbracciò più forte che
poté il moro, che sembrava
essere ridiventato un bambino.
****
Il resto
della settimana passò in fretta e Kurt e Blaine non fecero
più parola su quell’argomento.
Kurt aveva ancora intenzione di portare con sé Blaine e
così fece. Blaine non
era ancora convinto che fosse una buona idea. Il moro si fece
trascinare in
casa dal ragazzo. Entrarono in casa e Burt saltò tra le
braccia di Kurt, mentre
Blaine si allontanò spaventato. Burt provò a
salutarlo, ma lui aveva paura e
non sapeva perché. Sapeva che il padre di Kurt era una brava
persona, ma allora
perché aveva paura? Si nascose dietro Kurt, diventando
piccolo piccolo. Il più
grande capì subito la situazione e dopo aver fatto un cenno
al padre, portò
Blaine in camera sua.
- Kurt,
davvero scusami. Io non so cosa mia
sia preso… - Kurt lo abbracciò,
accarezzandogli la schiena. Blaine si
rilassò a quel tocco e si lasciò trasportare sul
letto.
- Sei
sicuro di voler scendere? – Blaine rimase
un po’ scosso a quella domanda. Non sapeva cosa dire. Non era
sicuro di voler
stare con persone adulte, ma la famiglia di Kurt era una famiglia
gentile.
Perché ne aveva paura?
- No.
– non sapeva nemmeno come gli era
uscita quella sillaba, ma Kurt lo capì e gli diede un bacio
sulla fronte per
farlo calmare.
****
Kurt rimase
in camera tutto il tempo con Blaine, mandando un messaggio a Finn. Gli
disse di
avvisare i loro genitori che non sarebbe sceso. Dopo un po’,
Blaine si
addormentò e Kurt ebbe la possibilità di scendere
in salotto dai suoi genitori.
- Kurt,
cos’è successo? – Burt lo
“assalì”
appena lo vide. Kurt gli indicò di sedersi sul divano, dove
c’erano Carole e
Finn.
- Ecco…
È difficile da spiegare. Beh, durante
la settimana sono successe molte cose. – Kurt non
sapeva davvero come
parlarne con suo padre e con Carole. Era difficile anche
perché non sapeva
nemmeno lui cosa fosse successo. Burt gli fece cenno di continuare,
temendo il
peggio.
- Blaine
una sera mi ha detto che doveva
parlarmi e ha iniziato a spogliarsi- -
- Non
dirmi che l’avete fatto! –
urlò Burt,
facendo ridere Kurt.
- No,
papà. Anche se, avrei preferito quello.
– Burt gli lanciò
un’occhiataccia che fece raggelare il ragazzo – Lui si è spogliato e ha mi ha fatto
vedere
delle cose terribili. Blaine… Blaine ha cicatrici e tagli su
tutto il corpo. –
ecco. Ci era riuscito. Carole si portò una mano alla bocca
dallo stupore,
mentre Finn fece cadere il telecomando che aveva in mano. Burt chiuse
gli occhi,
come per uscire da un incubo.
- Come
se li è fatti? – chiese Carole,
cercando di capirci il più possibile.
- Non
lo so. Non ce la fa a dirmelo, che
scoppia in lacrime. Ma so che non si è li è fatti
da solo e ce li ha da prima
che ci conoscessimo. – Kurt terminò la
frase e sentì dei lamenti provenire
dalla sua camera.
Andò
in
camera sua e trovò Blaine che si agitava nel sonno.
- Blaine!
Blaine, svegliati! – Kurt lo
strattonò per un po’ e Blaine si
svegliò sudato.
- Cos’è
successo? – chiese Blaine, come
se Kurt si trovasse nella sua mente.
- Niente,
tesoro. Era solo un incubo. –
gli sussurrò Kurt, abbracciandolo dolcemente.
Sarebbe
stata dura, ma Kurt avrebbe fatto qualsiasi cosa per Blaine. E voleva a
tutti i
costi sapere chi gli aveva fatto quei tagli. Chi si era permesso di far
soffrire la sua unica ragione di vita.
Spazio
dell’autrice
Mi scuso tantissimo per il ritardo e vi prego non ammazzatemi. Purtroppo, sono stata rapita da una ff bellissima e poi sono dovuta andare dal dentista. E ora per colpa sua, ho un mal di denti che mi sta ammazzando. Senza contare, il caldo che mi sta facendo sciogliere e non voglio pensare al mio povero paparino a Firenze che sta lavorando sotto il sole da tre giorni. Mi manchi papi.
Ok, sono un po’ fuori di testa, ma spero di rivedervi al prossimo aggiornamento, credo venerdì e stavolta cercherò di essere puntuale.
Ringrazio ancora tutti quelli che leggono in silenzio (si io ti vedo lo stesso e ti ringrazio), chi preferisce, segue e recensisce. Le recensioni saranno anche poche, ma a me fanno molto piacere. Anche se, mi piacerebbe sentire altre opinioni e qualche sclero non fa mai male. xD Si, ok. Me ne vado.
Baci
Kekka Fox :)