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Autore: yllel    20/06/2012    2 recensioni
"Figurati se il matrimonio di Sherlock Holmes poteva anche solo essere minimamente normale" questo e' quello che passa per la mente di John in un giorno di settembre... Dopo le altre storie, il cammino di Sherlock e Molly verso l'altare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il motivo per cui torno sempre indietro'
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Con un po’ di ritardo, grazie anche a EbeSposaDiErcole e Sabry93 per le loro recensioni!
Buona lettura!
 

IL MATRIMONIO DI SHERLOCK HOLMES E MOLLY HOOPER

AGOSTO

 
Sherlock entro’ nell’appartamento a Baker Street e registro’ la presenza di John, seduto al tavolo a leggere il giornale.
Inutile, al momento.
Sul tavolo tuttavia c’erano due tazze di the, una delle quali era la preferita di Molly.
Perfetto, mi serve un braccio per il mio nuovo esperimento.
“Molly e’ in camera” gli comunico’ John senza alzare lo sguardo.
Sherlock annui’  e si fiondo’ verso la porta della stanza.
“Sta piangendo” le parole di John lo bloccarono a un passo dalla maniglia. Fece velocemente dietrofront e ando’ a sedersi vicino a lui, apparentemente molto impegnato a leggere la pagina dello sport.
“John, perche’ la mia fidanzata sta piangendo?”
L’altro ripiego’ lentamente il giornale e lo fisso’.
“Sei tu il grande esperto, nonche’ il suo futuro marito. Prova a dedurre
Sherlock si irrigidi’. Non doveva per forza essere colpa sua, giusto?
“Non vedo Molly da due giorni e sono sempre stato molto costante nei miei aggiornamenti via sms, in uno degli ultimi addirittura ho fornito prova di grande capacita’ di eloquenza,  dando vita ad uno scambio di effusioni via telefono che”
John alzo’ la mano con una smorfia.
“Non ho bisogno dei particolari, grazie”
Sherlock tamburello’ impaziente le dita della mano destra sul tavolo, finche’ un altro pensiero non lo colpi’.
“Si tratta di nuovo dei preparativi per il matrimonio?”
Il dottor Watson scosse lentamente la testa al suo tono insofferente.
“Quali? Quelli a cui tu non stai minimamente partecipando?”
“Una cerimonia semplice, John! Questo abbiamo concordato! Di quanti preparativi ha bisogno una cerimonia con meno di venti  invitati e un rinfresco alla fine?!?”
John alzo’ il sopracciglio.
“Beh, per lo meno adesso conosci il programma”
Sherlock sbuffo’. E poi guardo’ John con sospetto.
“Tu sai di che si tratta. Non posso pensare che tu non abbia provato a consolare Molly, o ad aiutarla”
John si alzo’ per andare a preparare dell’altro the.
“Questa volta e’ seria, Sherlock. Molly piange perche’ non ha ancora un vestito”.
Lo sguardo di Sherlock Holmes si fece assolutamente perplesso.
“Molly ha decine di vestiti”
“Sherlock! Il vestito da sposa!”
Oh.
“Ha lavorato molto nell’ultimo periodo e non e’ riuscita ad andare a sceglierlo... in effetti pensava di utilizzare quello di sua madre, che tuttavia ha bisogno di modifiche. L’unica sarta che  non era oberata di lavoro,  si e’ rotta un braccio e siccome siamo ad agosto, molte sono via... inoltre il matrimonio e’ fra un mese e quindi il tempo stringe. Ecco perche’ la tua fidanzata piange, Sherlock”
“E pur essendo in possesso di tutte queste informazioni,  tu non sei riuscito a proporle una soluzione al problema?”
Osservo’ John farsi rosso in faccia per l’imbarazzo.
“Ci hai provato,  ma Molly ti ha urlato contro. A te” non pote’ evitare di sorridere compiaciuto, ma una strana sensazione si impossesso’ di lui.
Per ora si limito’ di scacciarla dalla sua mente e cerco’ di concentrarsi sulla situazione, che a quanto pareva sembrava seria. Estremamente seria.
Per quanto potesse essere serio un problema riguardante un vestito.
Un tempo, l’unica  possibilita’ da prendere in considerazione sarebbe stata quella di dileguarsi  per tornare verso sera, lasciando a qualcun altro la soluzione del problema, o aspettando  semplicemente che la crisi passasse.
Per la verita’, un tempo non ci si sarebbe proprio potuto ritrovare, in una situazione del genere. Sarebbe stato semplicemente impossibile.
Ma adesso era suo dovere occuparsene, giusto?
“Tu non hai idea di come questa cosa puo’ trasformare anche la piu’ tranquilla delle donne. Ha anche accennato alla possibilita’ di rinviare il matrimonio” lascio’ cadere John con noncuranza, sapendo che questo avrebbe fatto definitivamente smuovere Sherlock.
Che infatti con un sospiro si alzo’ da tavola e si diresse di nuovo verso la camera.
Apri’ piano la porta e osservo’ la sua fidanzata, stesa sul letto con la schiena rivolta alla porta, la testa abbandonata sul cuscino. Entro’ piano e si sedette accanto a lei, esitando un po’ prima di posarle una mano sul braccio.
“Molly?”
Per tutta risposta lei tiro’ su con il naso e lascio’ andare un singhiozzo.
“Molly, parliamo un attimo e risolviamo il tuo problema.”
Lei continuo’ a girargli la schiena e singhiozzo’ di nuovo.
“Sono sicuro che possiamo trovare una sarta che modifichi il vestito, se per te e’ cosi importante avere quello di tua madre”
Lei si rizzo’ a sedere e per la prima volta lo guardo’, gli occhi gonfi e rossi.
“So che per te e’ tutto sciocco ma si, ci tenevo a metterlo. E ora e’ troppo tardi, anche se trovassi un’altra sarta dovrei ricominciare tutto da capo, le misure e tutto il resto... mia madre era piu’ alta di me e inoltre” le scappo’ un altro singhiozzo.
“Aveva un fisico piu’ minuto del tuo” termino’ la frase Sherlock, ansioso di aiutarla. Vedendo che Molly non replicava, continuo’ “sai, la soluzione piu’ logica sarebbe quella di tagliarlo e farne uno spezzato, le misure sarebbero piu’ facili da modificare” si senti’ veramente orgoglioso di come stava gestendo il discorso.
Finche’ non si accorse dell’espressione furente di Molly.
“Stai suggerendo di  tagliare in due il vestito da sposa di mia madre?  E aspetta un momento... un fisico piu’ minuto del mio?? Cosi oltre che bassa sono anche grassa?” 
Lui si impose di restare calmo, ma si rese conto che la situazione sembrava essere  improvvisamente e totalmente fuori dalla sua portata. Un omicidio? Un crimine violento? Un serial killer? Quelli li aveva affrontati e risolti.
Questo era assolutamente impossibile.
Purtroppo,  il poco tempo che gli ci era voluto per elaborare questo pensiero,  l’aveva distratto quei due secondi che avrebbe dovuto invece utilizzare per  ribattere a Molly che no, assolutamente non era grassa .
Il risultato fu che lei gli lancio’ addosso un cuscino e comincio’ ad urlargli contro.
“Lo sai? Forse non dovresti pensare di sposarmi, se mi trovi grassa!  Anzi, sai che ti dico? Perche’ non annulliamo tutto?”
Prima che Sherlock potesse anche solo dirle quanto ridicola fosse l’idea, qualcuno busso’ alla porta.
“E’ permesso? Ah ragazzi miei, scusate l’intrusione, ma John mi ha detto dell’emergenza vestito” la signora Hudson fece capolino nella stanza e scosse la testa nel vedere il viso alterato di Molly.
“Cara, non ti preoccupare, risolveremo tutto! Io sono abbastanza brava nel campo della sartoria, quando ero piu’ giovane ho lavorato in un laboratorio di confezioni e avresti dovuto vedere il figlio del padrone, faceva certe proposte da far arrossire anche la mia amica Jane Miller, che devo dire aveva gia’ allora fama di essere una con molta eperienza, non so se mi spiego... ancora non capisco come sia finita con quel medico tanto carino. Ma d’altronde, se a lui non importavano certi suoi comportamenti,  chi sono io per giudicare? Non che lui non avesse un sacco di infermiere che gli giravano intorno, a pensarci bene doveva fargli comodo una moglie cosi poco presente. Ah, che mascalzone!” la signora Hudson fini’ il suo discorso con un tono indignato, salvo poi riconcentrarsi su Molly e Sherlock.
“Cosa stavamo dicendo, ragazzi? Ah si, il vestito. La mia amica Lucy  ci aiutera’ e facendolo qui a casa mia, potremmo tenere dietro ai tuoi disastrosi orari di lavoro, Molly, riuscendo a combinare qualcosa anche di sera, o la mattina presto, quando sei libera insomma. Naturalmente il mio suggerimento e’ che lo tagliamo, cara... so che ti dispiace, ma uno spezzato sara’ piu’ facile da gestire e non lo modificheremo troppo. Sara’ ancora il vestito di tua madre,  ma anche qualcosa di nuovo apposta per te!”
Sherlock apri’ la bocca per obiettare che quella era l’idea che aveva proposto meno di cinque minuti prima. Con risultati disastrosi, tra l’altro.
Con suo sommo stupore, osservo’ Molly cominciare a sorridere e gettare felice le braccia intorno al collo della sua padrona di casa.
“Oh signora Hudson, grazie mille! E’ un’idea perfetta!”
Un momento. Perche’ lui si era meritato un cuscino in faccia e una sfuriata e invece l’idea della signora Hudson era perfetta?
 “Bene, adesso devo andare. Ho la mia partita settimanale di poker. Ci vediamo” la signora Hudson usci’ dalla porta e si lascio’ andare ad un ultimo commento “John, per fortuna mi hai chiamato. Rischiava di essere un bel disastro, li dentro”
Sherlock  si irrigidi’. Cosi adesso era tutto merito di John?
La strana sensazione di poco prima fece di nuovo capolino. E questa volta non la caccio’ via, ma lascio’ che lo invadesse.
“Scusa, non dovevo gridare”
La voce di Molly lo fece girare e osservo’ la sua espressione dispiaciuta.
“Non intendevo davvero dire che dovremmo annullare tutto, la cerimonia, insomma... anche se magari adesso ti stai chiedendo se stai per sposare una donna isterica” gli fece un sorriso incerto.
“Non riesco davvero a capire il perche’” le disse con tono seccato.
Il sorriso di Molly si spense.
“Perche’ cosa?”
“A causa del mio lavoro, io conosco un sacco di gente, tra cui un discreto numero di sarte e specialisti nelle confezioni di abbigliamento. Avrei potuto trovare qualcuno che si occupasse del vestito. Avrei potuto con facilita’ indirizzarti dalla signora Hudson, conosco i suoi precedenti lavorativi, tutti quanti. Ma tu ne hai parlato con John.”
“Ecco io...”
“Ero fuori per un caso, ma ho continuato a mandarti messaggi con il telefono, non ero irraggiungibile... e non dirmi comunque che questa faccenda ti preoccupa da soli due giorni. La tua sarta si e’ rotta il braccio una settimana fa”
“Ma come...”
“John e’ il mio testimone! Tu sposerai me! E’ vero, lui ha deciso di rimanere a vivere qui per aiutarci, ed  e’ senz’altro piu’ comodo che dover aspettare che arrivi da chissa’ quale parte della citta’,  se si presenta un caso. Ma mia madre ha convocato Mycroft per essere sicura che io facessi sul serio con il matrimonio e tu... avevi un problema. Ti stava facendo stare male, ma non me ne hai parlato!  Com’e’ che siete tutti convinti che io non possa farcela?”
Molly lo fissava a bocca aperta, finche’ tutta la tensione accumulata in quei mesi esplose improvvisamente.
“Forse perche’ sembra che di questo matrimonio ti importi poco! Perche’ improvvisamente riguarda te, vero? Non riesci a sopportare che qualcuno non ti ritenga  bravo in qualcosa! Dimmi che non hai considerato nemmeno per un momento l’eventualita’ di andartene, quando hai saputo perche’ stavo male! Dopotutto e’ solo un vestito, no? O sono solo fiori, o e’ solo musica... o e’ solo un rinfresco!”  
“Sono comunque entrato in questa stanza e ho cercato di aiutarti” commento’ lui, il tono di voce improvvisamente basso.
Molly si ritrovo’ di nuovo sull’orlo delle lacrime. Sherlock sembrava veramente arrabbiato. E ferito. Ma lei non gli aveva parlato subito del suo problema per un motivo molto semplice.
“Non credevo di poterti disturbare per questa cosa...” si risolse a dire con un tono di voce debole.
Lui rimase qualche secondo a fissarla senza piu’ parlare, poi si volto’ e usci’ dalla stanza.

***

Molly aveva lasciato Baker Street quando si era resa conto che Sherlock non sarebbe rientrato tanto presto, nella consapevolezza che probabilmente neanche le avrebbe parlato, se l’avesse comunque fatto.
Avevano gia’ discusso in passato, anche con toni piu’ accesi, ma questa era la prima volta in cui l’aveva visto cosi agitato. Non riusciva a capire bene che cosa lo avesse indisposto  di piu’, se il fatto di affrontare una sua crisi isterica per una sciocchezza come quella del vestito, o che si fosse confidata con John, escludendolo dai suoi problemi.
Rannicchio’ le gambe sul divano e si soffio’ il naso per l’ennesima volta, riflettendo che in entrambi i casi la conclusione era una sola: Sherlock si era arrabbiato. Lei si era arrabbiata. E ora stava passando gran parte di quella giornata piangendo.
“Non e’ giusto” esclamo’ alla stanza vuota.
“La tua vicina ha un’amante”
Molly sobbalzo’ sul divano e chiuse un attimo gli occhi, cercando di rallentare i battiti del suo cuore sull’orlo di un infarto.
“Sherlock! Mi hai spaventata a morte!”
“Scusa, pensavo che un approccio meno diretto alla nostra discussione di prima, avrebbe contribuito ad alleggerire il clima”
Molly lo guardo’ per la prima volta.
“Davvero ha un amante?”
“Il fiorista in fondo alla strada, lo vede il lunedi’, il mercoledi’ e il venerdi’ mattina.”
“Un momento... pensano tutti che quel tizio sia gay!”
“Ti assicuro di no”
Sherlock le sorrise e un attimo dopo si stavano abbracciando.
“Scusa” gli sussurro’.
Lui la lascio’ a malincuore e torno’ a guardarla.
“Molly... io voglio davvero essere il tipo di marito a cui puoi parlare dei tuoi problemi. Anche quelli che ritieni piu’ stupidi. Voglio essere io ad aiutarti a risolverli, anche se sono inutili e sciocchi. Attento, comprensivo e partecipativo, ricordi? Era quello che volevo essere per te, fin da quando abbiamo chiarito che la nostra relazione poteva crescere. Che io potevo imparare. Pensavo che l’avessi capito, che non avessi piu’ dubbi, ecco perche’ non riuscivo a comprendere  perche’ non me ne avessi parlato. Ma poi mi hai detto che non credevi di potermi disturbare per questa cosa”
Lei scosse la testa.
“Non dubito di te,  so che per le cose importanti ci sarai”
“Anche questo era importante, giusto? Era importante per te... puo’ essere  importante anche per me. E non perche’ cosi la gente mi riterra’ bravo, non e’ questo il problema. Tu condividi cosi tanto del mio lavoro e del mio modo di vivere che io posso... no, voglio fare di piu’ perche’ sia  altrettanto con te.”
Molly gli sorrise.
“Grazie.”
“E Molly...”
“Si?”
“Non proporrai  mai piu’ una cosa tanto stupida e assurda come quella di annullare il matrimonio”.
Lo sguardo di Sherlock si fece serio.
 “Io voglio sposarti, Molly Hooper. Il 9 settembre tu marcerai verso quell’altare e diventerai mia moglie, vestito o non vestito. Sai bene che se fosse per me saremmo gia’ legalmente coniugati, ma capisco che tu voglia un  matrimonio tradizionale  e mi adatto. E ti chiedo scusa per essere stato cosi assente nei preparativi. Rifiuto tuttavia di pensare che ci sia qualcosa che possa impedirti di diventare mia moglie alla data stabilita. E i parametri della tua costituzione fisica mi vanno benissimo.”
Il sorriso di Molly si allargo’, prima di buttargli le braccia al collo.
“E per questa meravigliosa affermazione, ti perdono”
Lui le rimise le braccia intorno alla vita e le rivolse un’occhiata scettica.
“E per cosa dovresti perdonarmi?”
Molly  Hooper sospiro’. “Il matrimonio e’ il 16 settembre, non il 9” 
  
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