Avveriimenti: Lemon/ Lime (ma non ci capisco, io, dkfjkf),
Yaoi.
Personaggi:
Toris Laurinaitis, Gilbert Beilscmidt.
Raiting:
Rosso. ( o arancione
scuro.)
6. Ciò che desideri.
Gilbert era lento e svogliato in molte cose.
Toris vi poteva elencare:
lavorare, mangiare ( proprio come i bambini), dare un
qualsiasi aiuto in
casa.
Ma quando si trattava di spogliarlo era sempre incredibilmente veloce.
Le sue dita fredde buttavano via i bottoni dalle asole in pochi
secondi, gli
scoprivano le spalle, gli calavano i pantaloni. Si fermavano un attimo
sull’elastico dei boxer, ci giocavano e poi, dopo che Gilbert
si era lasciato
scappare un sorriso da predatore, facevano
cadere anche quelli sul pavimento freddo o ovunque
capitasse.
« Riesci ancora a essere in imbarazzo. »
« Z… Zitto, per una volta! »
« Io? Io questa volta non ho fatto nulla, sei tu
che hai detto di assecondarti, stasera. »
« Stai solo rendendo le cose più complicate!
»
« Mh, come vuoi. Io aspetto di vedere cos’hai in
mente, non scappo. »
Pronunciò quella frase con una malizia quasi palpabile,
prima di abbandonarsi
sulle lenzuola, stiracchiandosi e mettendo volutamente in bella vista
il petto
candido.
Se c’era una cosa che gli faceva fare l’amore con
Toris ancor più volentieri,
quella era prenderlo un po’ in giro prima dell’atto.
Adorava vedere il suo volto accigliarsi, sentire la voce arrabbiata che
cercava
di sgridarlo, nonostante l’imbarazzo divorasse parecchie
sillabe e,
soprattutto, gli piaceva sapere come tutto quello poteva sparire con un
bacio.
Il lituano non aveva ancora capito quanto
Gilbert lo considerasse carino quando s’innervosiva.
Toris riportò lo sguardo all’albino, osservando
quella figura nuda come la sua.
Era vero, aveva qualcosa in mente. Niente di eclatante o…
sofisticato, diciamo,
assolutamente no, era solo una cosa che Gilbert aveva fatto a lui, ma
che Toris
non aveva mai ricambiato.
Perché? Beh, perché era imbarazzante. Ma oltre a
ciò era anche un gesto d’amore
come molti ed era stato questo a spingere il lituano verso quella
decisione.
« L.. Lasciami fare. »
Sussurrò, prima di posare le mani sulle ginocchia
dell’altro, divaricandole
quando bastava per starvi in mezzo, e le labbra sul suo collo.
Baci.
Baci lenti, umidi, una serie che scivolava sempre più
attraverso il basso; le
labbra calde di Toris prima stavano sul
petto, poi sugli addominali, sulla pancia e sul basso ventre.
E fu lì che si fermò, trovando la forza di alzare
lo sguardo su Gilbert: lo
stava fissando, intensamente, quasi pareva
che non respirasse. Indubbiamente
sorpreso, ma allo stesso tempo… in attesa.
Ed era sempre meglio non farlo aspettare troppo.
La lingua rossa di Toris scivolò fuori dalle labbra, gli
occhi si socchiusero
e, prima che ne potesse rendere conto, essa scivolò sul
sesso dell’altro, su e
giù. Poi, incapace di torturarlo con l’attesa come
faceva il fidanzato, le
labbra si schiusero e l’accolsero completamente, da cima a
fondo.
«
Ah! »
Un gemito uscì senza trattenimenti dalle labbra di Gilbert,
tanto stupito
quanto felice di quella sorpresa che Toris aveva deciso di fargli senza
che lui
ce lo spingesse o cos’altro. Il prussiano avvertì
con chiarezza il respiro
appesantirsi a
causa del calore della
bocca dell’altro tutt’attorno al suo sesso e
lasciò che si trasformasse in versi
sporchi e numerosi quando Toris
iniziò a
muoversi in alto e in basso, ritmicamente.
Non ci volle molto per le mani di Gilbert a lasciare le lenzuola, alla la quale si erano
artigliate fino ad
allora, e andare a intrecciarsi ai capelli di Toris, fino alle cute,
trattenendolo lì.
Il bacino scattò una volta, una seconda, quasi come
se… oh, niente “quasi”,
stava sicuramente spingendo contro
le
labbra gentili di Toris, tanto che quest’ultimo
mugolò e strinse le mani
attorno alle sue cosce, in un gesto totalmente istintivo.
Forse non avrebbe dovuto farlo, ma Gilbert era troppo eccitato;
eccitato da
quella pressione, eccitato dalla vista di Toris chino sulla parte
più sensibile
di lui, eccitato dal pensiero di quanto il lituano avesse sfidato la
sua
vergogna pur di donargli piacere.
Il castano fu conscio di ciò quando sentì le mani
di Gilbert quasi tirargli i
capelli, tutto il suo corpo tremare e un gemito tremendamente forte, un
urlo,
risuonargli nei timpani.
Il sapore del piacere
che aveva voluto far provare a Gilbert gli bruciò nella
gola, liquido e
bollente; col cuore che gli batteva nel petto, lo ingoiò.
Era fatta, finita.
Lentamente, Toris si sollevò dalle gambe del prussiano,
concedendosi finalmente
di guardarlo: era rosso forse tanto quanto lui e ancora respirava
pesantemente,
scosso dall’orgasmo avuto pochi attimi prima.
… Era bello. Tremendamente.
« Gil… »
Disse quel nome come se non avesse potuto pronunciare nulla di
più meraviglioso,
poi posò le mani attorno alla sua testa, si chinò
e…
… No!
Toris si ritrasse di colpo, coprendosi le labbra con la mano sinistra e
puntando lo sguardo altrove; inutile dire che quello scatto
catturò l’attenzione
di Gilbert.
Cosa c’era che non andava?
« Che succede? »
« No… Nulla. S-Solo… forse è
meglio che io non.. »
Il prussiano capì cosa passasse per la testa di Toris quando
vide l’indice dell’altro
strofinarsi contro il labbro superiore.
Il
lituano, nonostante avesse dimostrato di averne una
voglia tremenda, si stava premurando di baciarlo a causa di
ciò che aveva
appena finito di fare.
Pure in un momento simile metteva
Gilbert prima di ogni altra cosa.
« Vieni qui, razza di scemo. »
Non lasciando a Toris la minima possibilità di replicare, le
mani dell’albino
lo afferrarono e in men che si dica ribaltarono le posizioni,
opprimendolo tra
il materasso e… tra le sue labbra.
La lingua di Gilbert uscì dalla bocca, piegata in un ghigno,
e violò senza
indugio quella del fidanzato, andando a giocare con la gemella senza il
minimo
ritegno.
Passò su
ogni angolo della sua bocca e, quando il lituano
mugolò, uscì a leccargli le labbra.
Ma la notte era ancora al suo inizio e al prussiano un bacio non
bastava di
certo. Contento come un bambino, afferrò la gamba sinistra
di Toris e se la
portò sulla spalla, senza mai smettere di guardarlo.
Inutile descrivere le condizioni della faccia della faccia di questo,
prossimo,
per la sua gioia, ad un’altra arrabbiatura.
« G-Gilbert! Che diavolo fai!? »
« Quello che so che tu desideri, come ogni
notte. ♥ »
Scandì
perfettamente, prima di ammonirlo con un ennesimo bacio e dare il via
alle
danze.
Gilbert voleva
ringraziare Toris per ciò che aveva compiuto e
l’avrebbe fatto nel
più efficace dei modi.
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... A-HEM. -Potente
colpo di tosse-
A mia discolpa: E' LA
PRIMA CHE SCRIVO.
Sul serio, che imbarazzo
dkjfdff. E pensare che nelle role ho fatto di peggio, con 'sti due-
Quindi, tralasciando
-anzi no, consideratela- la mia imbranataggina da prima lemon, spero vi
sia piaciuta!
E spero anche di
ricevere uqalche commento, lol.
Baci!
Valkyrie.