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Autore: JackPortiero    21/06/2012    2 recensioni
Fic REVISIONATA in data 24/10/2023. Ma voi lo sapevate che Naruto e Hinata si erano quasi praticamente fidanzati il secondo anno di Accademia? Ah no!?... Ebbene sì, ve lo assicura JackPortiero!... :PpPpP ... solo che non l'abbiamo mai visto, perchè il manga inizia dopo! ^_^ P.S.: si può leggere benissimo questa Fic totalmente slegata dalle altre parti della serie Amore in Codice, è un "What if" Naruto e Hinata "Secret Lovers", il contenuto sostanziale è il profondissimo rapporto tra i due, il loro quasi-fidanzamento, questa parte della Saga si può leggere indipendentemente dalle mie Teorie di Hinata dal Futuro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Iruka Umino, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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OBLIO DEI SENTIMENTI



Devo dimenticarti, e chiudere a chiave i miei veri sentimenti in un angolo remoto del mio cuore. Perché sicuramente, lontano da me, dimostrerai quanto vali.
E quando sarò Hokage, perché io diventerò Hokage, solo allora potrò ricordarmi di te, dei felici momenti passati insieme, e di quanto ti amo.
E ti dirò che tutto quello che ho fatto, faccio, e farò, è solo per te.


Avrò la forza di guardarti in faccia? Mi perdonerai? Mi amerai ancora?

Non lo so, probabilmente no. Sto male, è chiederti troppo. Ma so una cosa: che sono un debole. Che stando al mio fianco, ora come ora, rischi solo la vita.
E che d’ora in poi, per arrivare all’obiettivo, devo assolutamente far finta che nel mio cuore non esisti, che sei solo una delle tante persone che mi passano a fianco.


Non devo più pensare a te come la persona che amo, neanche per un momento, ma solo alla fine. Altrimenti non riuscirò più ad andare avanti. Se no sarà quella, la fine.

E quel giorno, il giorno che sarò Hokage per te, il giorno che potrò ricordami di te… mi getterò ai tuoi piedi disperato. Mi umilierò, ti darò soddisfazione, per questo giorno.
E anche se mi rifiuterai, anche se ormai avrai un altro al tuo fianco… se tu sei felice, io sarò comunque felice.


Perché diventerai forte e forse troverai qualcuno che ti merita e ti avrebbe protetto fin dall’inizio. E perché tutti, in ogni caso, sapranno che persino l’Hokage ha chiesto
in sposa Hinata Hyuga. E tutti ti rispetteranno, e ti riconosceranno ancor di più come la degna erede del tuo clan. E si limiteranno a burlarsi solo di me… come al solito.


Non posso morire prima di esser diventato Hokage, perché un Hokage accettato da tutti tranne dalla donna che ama, è proprio una bella barzelletta.

Amarmi… tornare ad amarmi, è chiederti troppo. Sperò solo che almeno, un giorno, mi crederai e mi capirai.  Capirai... l'incredibile ERRORE che sto per fare.




*****




"Come s-sarebbe, che per te non sono una ragazza?..." - chiese pian piano una fanciulla di quasi 12 anni, a colui che la stava rifiutando di netto la mattina del primo giorno di scuola.

Il terzo, nonché ultimo anno di Accademia ninja era appena cominciato, e i due aspiranti shinobi si erano varie volte intravisti per le vie di Konoha, durante le vacanze. Tuttavia... non avevano mai avuto modo di avvicinarsi e chiarirsi a seguito di quella rissa, perché Ko il protettore di lei si era reso conto di qualcosa, e assicurava sempre tra loro una certa distanza.
Per cui, a conti fatti, i due ragazzini non si erano alla fine mai dichiarati fidanzati, anche se lei, a ragione, si reputava indubbiamente la sua anima gemella, visto che praticamente si erano confessati, e dato che c'era mancato davvero poco, quel giorno, al campo d'allenamento, per quel bacio, quando furono interrotti brutalmente da quei tre guastafeste.

Hinata Hyuga... non si aspettava proprio quello che di così assurdo e doloroso stava uscendo dalla bocca di Naruto Uzumaki. Proprio qui poi, per beffarda ironia della sorte, al campo d'allenamento.
Sembrava tutto un terribile incubo. Abbandonata da lui nel luogo in cui si eran finalmente trovati, disillusa quindi sul loro Legame, ferita a morte ove pensava di aver curato le ferite del suo cuore.

Ma lui... non la stava piantando in asso al campo d'allenamento per prendersi infine gioco di lei. Lì era davvero l'unico luogo dove poteva parlarle liberamente.
E lui, per non essere nemmeno in grado di proteggerla e starle vicino, e per essere anzi lui il suo maggior pericolo ed ostacolo, la doveva lasciare andare...


"P-perché... p-perché non ti piaccio?... N-non sono più abbastanza, p-per te?..." - ebbe il coraggio di dire alquanto banalmente la corvina, dopo un bel po' di silenzio. Ma Naruto non rispondeva nulla. D'altronde aveva parlato solo lui fino a quel momento, elencandole con calma, ma abilmente e con fermezza, una sequela di piccole e gigantesche menzogne, non tutte propriamente piacevoli.

 
 
(( Naruto... non stare in silenzio così, t-ti prego. Se iniziassi a t-trattarmi con indifferenza anche tu, non potrei sopportarlo... ))


L'innamorata avrebbe guardato immobile il suolo in eterno, in attesa di una spiegazione convincente. Anzi, di una qualsivoglia risposta.
Ma tale delucidazione, nella mente dell'Uzumaki, non doveva ammettere più repliche, doveva allontanarla definitivamente da lui. Gli sfuggì quindi, terribilmente, di bocca:

"Tu... come ragazza... ecco... non fai per me... Come dire... sei troppo tristeinsicura, e anche un po' strana."


Hinata... si sentì crollare il mondo addosso. Fidandosi ciecamente del giudizio di chi aveva di fronte, assegnò la peggior sfumatura possibile agli aggettivi utilizzati dall'Uzumaki.

 

"Sono triste, una noiosa, una depressa che sa solo piangere..."

"...un'insicura, un'introversa, una remissiva che sa solo arrendersi..."

"...io sono una stramba, una stralunata, un'anormale che vive nel suo mondo di sogni."

"Io... non piacerò mai a nessuno... Ho tentato in tutti i modi di nasconderlo, ma... Anche Naruto alla fine si è accorto di come sono...
Non sono più nulla per lui, forse non lo sono mai stata, e mi da il ben servito con queste TRE PAROLE."


La Hyuga era in lacrime ormai da un minuto. Gemeva e teneva fissa le mani al volto, disperata. Non aveva nemmeno la forza di scappar via, ma avrebbe voluto scomparire.
 

(( Cazzo!! Ti ho fatto piangere... Merda!! Non doveva succedere questo!... Io non voglio mai, vederti piangere. Per questo io...
    Dannazione!!... non puoi... Se stai con me... Ti tratteranno da reietta come me, se stai con me... ))
 


"Na...Naruto-kun... ma s-se cambio... p-possiamo tornare insieme?" - aggiunse a un certo punto inaspettatamente la ragazzina, chiamandolo per la prima volta rispettosamente col suffisso.
Il biondo sembrò titubante, indeciso sul da farsi. Dapprima ammutolì del tutto, ci mise un bel po' a rispondere. Poi però, nel farlo, trovò il coraggio per essere cattivo.

"Hinata... ecco vedi... io non credo che... siamo mai stati insieme."

“..…” (dead silence)

"Io ti voglio un gran bene, ma come una sorella. Dico davvero. Per questo ti stavo per baciare in fronte, quel giorno. Mi hai frainteso, e anch’io ho frainteso te. Devi esserti illusa... tutto il tempo.
Scusami... non abbiamo più avuto modo di parlare... Forse è tutta colpa mia, ma ora è ovvio che... non proviamo le stesse cose... Io l'ho intuito fin dall'inizio, che ti piacevo, che volevi aiutarmi, ed anch'io volevo fare qualcosa per te. Volevo contraccambiare queste tue attenzioni. Eppure... alla fine non ho fatto nulla, anzi è come se ti avessi usato come una consolazione per non rimanere solo. Ma tu, non sei una consolazione, tu sei importante... tu sei... mia sorella. Per questo è meglio se non ci vediamo per un po', finché non avrai capito che per te sono un fratello... Io non voglio più, che tu soffra inutilmente..."

Hinata lo ascoltò in silenzio parola per parola, rifugiandosi in quel fin dall'inizio, e dando molto peso a quel alla fine non ho fatto nulla. C'era qualcosa che non quadrava, in tutto questo; il loro Legame non era qualcosa che poteva perdersi, l'Uzumaki di bene gliene voleva davvero. Poteva sentirlo chiaramente. Però era anche l'unica verità estrapolabile tra i veli della maledetta menzogna.

"Ma Naruto... c-che sciocchezze stai dicendo? Tua sorella?" - articolò la corvina, abbozzando una specie di triste e amaro sorriso, che aveva appena intuito ogni cosa.
"S-sei... un bugiardo. N-non credi a una parola, di quello che stai dicendo. E' una bugia." - affermò la ragazzina, guardandolo per un attimo dritto negli occhi, cosa che invece il biondo non aveva mai fatto.

"Invece... è la verità. Ti prego accettala... o non potremo essere amici." - replicò con assoluta decisione lui, volgendo finalmente la vista su di lei.

Lo sguardo di Naruto era impassibile, ma nelle sue parole la corvina intravedeva decisamente uno spiraglio di incertezza. Era troppo irreale il modo in cui la stava lasciando, si mostrava comunque amorevole e sinceramente preoccupato per lei. Fin troppo. Anche un bambino avrebbe capito che era tutta una farsa.


"Non ci credo... non voglio crederci... non può essere vero! Forse stai facendo... quello che ho dovuto fare io con mia sorella Hanabi..."
 

"Naruto-kun... ma cosa... è successo? Chi è stato?" - domandò la corvina, dopo essersi avvicinata piano piano a lui.
"Tu lo fai... p-per proteggermi. Ci vogliono separare un'altra volta, vero?" - indovinò quindi, abbracciandolo forte forte, come la prima volta. La disperazione della ragazza in questo caso vinse senza dubbio la sua timidezza, e nell'affermare la verità dei fatti Hinata poté sentire chiaramente come un brivido da parte di Naruto, che confermava i reali intenti del biondo. E sebbene l'Uzumaki non ricambiasse l'abbraccio di Hinata, non riuscì da principio a respingere con immediatezza l'unica persona che osava toccarlo a quel modo.

"Io non lo so, perché voglion sempre dividerci... Ma ti p-prego... non lasciarmi, p-per proteggermi." - sussurrò quindi dolcemente la corvina, appoggiando lateralmente la testa alla sua spalla, e aggiungendo:
"A me... non importa n-nulla, di cosa d-dicono di te. Non mi importa nulla, di c-cosa dicono di me. A me interessa s-solo... stare con te... essere apprezzata s-solo da te."

(( Essere appezzata... solo da me? Apprezzarci a vicenda!?... Ma come può accadere ciò, se restiamo deboli e verremo uccisi proprio per questo? ))


"Naruto, io non ce la f-faccio proprio, da sola..." - ammise la corvina, sfiorando la mano dell'Uzumaki con la sua.
"Ti prego... n-non dire più nulla, e andiamocene via. Fuggiamo insieme..." - lo tentò infine Hinata, implorandolo disperatamente. Naruto fu sul punto di sciogliersi.

(( Fuggire!? E dove?? Ci prenderebbero subito... Non sono nemmeno abbastanza veloce da poterti portare lontano da tutto questo... E poi, io... ))

 

"DACCI UN TAGLIO, HINATA!..." - esclamò bruscamente lui, dopo averla afferrata per le spalle ed essersi distaccato completamente da quella morsa.
 
(( ...io non voglio fuggire per averti nell'ombra, non voglio che fuggiamo!... Io voglio poterti amare alla luce del sole. ))
 

"Hinata, ma perché ti umili così!?..." - alzò quindi la voce Naruto, gesticolando il suo disappunto - "Davvero vorresti arrenderti, scappare, ed essere la mia ombra?... E' proprio questo, che non mi piace di te! Smettila... di fuggire la realtà!... E finiscila, di illuderti sui miei sentimenti. Ma perché cavolo non vuoi capire!? Io non ti ho mai visto come una ragazza da corteggiare. Neanche un momento."

La Hyuga... si incupì terribilmente. Naruto non s'era smosso di un millimetro. Forse era solo lei che gli stava rendendo la cosa più difficile.
Dunque... il Legame che credeva di aver trovato, stava tutto unicamente nella sua testa? Provò a balbettare, a rinfacciare qualcosa...

"M-ma tu, però... t-tu avevi detto... c-che volevi diventare Hokage... p-per me. Perché t-tutti accettassero noi. Ricordi? I-io pensavo v-volessi dire che mi vuoi sposa..."

"Non... ricordo." - la interruppe impietosamente l'Uzumaki.

“..…” (dead silence again)

"Cosa c'entra diventare Hokage, col sposarsi?... Davvero, non mi pare proprio. Se l’ho detto, perdon..." - ma il biondo non poté finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone.

"IO TI ODIO, Naruto-kun! P-perché... perché fai così?! E io che volevo dirlo e difenderlo davanti a tutti.- chiese e puntualizzò la piccola Hinata, che però si era subitissimamente pentita dello schiaffo e di quelle tre parole, ritrovandosi di nuovo in lacrime. E anche Naruto, a vederla ancora amaramente piangere, aveva perso stavolta ogni dote recitativa, e si stava intristendo notevolmente, fino a voltarsi per non far cadere in mille pezzi la finzione, e rendere così insensati gli sforzi fatti e la sofferenza arrecata a Hinata. Per cui, alla fine, riprese forzatamente.

"Dirlo!? SEI PAZZA! e... debole. Sei innamorata cotta di me e hai perso ogni controllo! Riesci a parlare solo con me, non provi mai a difendere te stessa! Mi chiedi aiuto-aiuto, e fai affidamento su di me come fossi una mia sottoposta... Io davvero non ti riconosco più!! Scommetto che troverai subito qualcun altro, con cui piangere... Ma ti sei dimenticata che chi fa il nostro mestiere deve tenere a bada i sentimenti e riuscire da solo? La mia fidanzata non può comportarsi in questo modo!!" - concluse Naruto, spezzando il cuore ad entrambi.


"Allora è vero! Non gli piaccio per nulla!... Sono sono un'illusa... Una sorellina piagnucolona, un fallimento anche come ragazza..."
 

"Dimmi... E' questo... c-che pensi di me? Che sono carta straccia... Che s-sono senza speranze, v-vero?”
"Io... non lo penso affatto, questo... non l'ho mai pensato." - precisò subito l’Uzumaki, ma senza trasporto.

"Sai cosa... forse io, per te..." - provò a dire Hinata - "...forse per te ero solo una spalla su cui piangere...un fazzoletto di carta che non serve più... Ma t-tu invece, per me... tu... non eri carta straccia su cui piangere. Non mi eri semplicemente di consolazione. T-tu... tu per me e-eri... l'Esempio da seguire." - gli confessò infine in pianto dirotto, sorprendendolo.

Dopo qualche secondo Naruto rispose a questa rivelazione di traverso: "Ah... dici che sono il tuo esempio? Allora... dimostralo sul serio, e fai come me. Non sei stanca di piangere? Di sembrare la protagonista di una tragedia? Cambia, un po'... conta sulle tue forze e fatti accettare da sola, e forse... un giorno ti vedrò come una ragazza magnifica, e non come la sorellina strana da difendere. Ti do una possibilità, per tornare insieme. Quando vuoi. Ma è l'ultima. Devi convincermi. Cambia e non mi cercare più finché non sei normale.”

"Ma p-perché... tu sei... n-normale?... t-tu sei cambiato, s-sei accettato?... t-tu... sì che sei forte eh??" - chiese tristemente la Hyuga, sempre più ferita, con una specie di ironia pungente che non aveva mai azzardato in vita sua.

"No. Appunto. Il mio sogno è essere Hokage ed essere accettato da tutti. E stando con te ho perso fin troppo tempo e son rimasto al punto di prima. Non essermi... più... d'intralcio."

"D'intralcio!? Dunque io per te sarei un intralcio??" - pretese conferma Hinata. L'Uzumaki non rispose nulla.
"...accettato da tutti... Da tutti sì, tranne che da me! Tu avevi detto... che non sarei più rimasta sola!... IO TI ODIO, Naruto-kun!... la tua parola non vale nulla! E c-chi la v-vuole, la tua possibilità!? Pensi forse... che ti verrò dietro per tutta la vita? Ma chi ti credi di essere?!? I-io... io cambio. Sarò forte. Ma per me. Chi ti cerca più!?"

"Lo spero... per te. Dico davvero, Hinata..." - rispose con voce leggermente affossata Naruto - "Comunque non è male come inizio, sai?" - si complimentò, toccandosi la guancia rossa schiaffeggiata - "E se questo ti rende forte, odiami. Fatti dei buoni amici e... abbi cura ti te. Ci si vede in classe. Cerchiamo di far finta di niente e di essere almeno buoni compagni e colleghi. Ciao, ci vediamo."


E il biondo si allontanò verso la classe, sentendo di non poter concludere meglio di così la sua messinscena. O forse, semplicemente, non sarebbe proprio riuscito a durare un minuto di più.




*****










"Hinata, sai una cosa?
Tu... all'inizio mi davi l'impressione di una persona strana, sempre timida e insicura..."




(...ma Naruto... queste sono le parole con cui mi hai lasciata...)
 

"Però alla fine ho scoperto... che sono queste le persone che mi piacciono. Quelle come te!"



(...no... sono le parole con cui hai ammesso che ti piacevo...)
  
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