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Autore: clare83    21/06/2012    3 recensioni
Questa è la mia prima storia, spero possa piacervi...
Sara è una giovane vedova mamma di due bambini. Per l'estate torna nel suo paesino per svagarsi e stare con i suoi genitori, inaspettatamente incontra di nuovo Walter...cosa succederà?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie come sempre a tutti

ma in particolare alla mia beta che è stata velocissima!

 

Mentre si avviava verso casa, Sara continuava a sentire nella sua testa le ultime parole di Walter “io non ti devo nessuna spiegazione e non capisco perché sei venuta fino qui”, in teoria aveva ragione lui ma allora perché a lei quelle parole bruciavano come il fuoco? Cominciava a pensare di aver frainteso le sue attenzioni, lui non era realmente interessato a lei, la considerava solo perché in paese non c’era nessun altro con cui parlare?
Decise che era meglio distrarsi, per fortuna i ragazzi erano in gita, almeno non avrebbe dovuto fingere una falsa tranquillità. Quando arrivò a casa, si fece un bel bagno caldo, con il bagnoschiuma alla lavanda dalle proprietà rilassanti, sperando che l’acqua portasse via un po’ dei suoi pensieri. Quando uscì dalla vasca decise che avrebbe pranzato davanti alla televisione, magari guardando un film romantico e strappalacrime, non aveva neppure voglia di sentire Clara, non avrebbe saputo che cosa dirle. Si era già preparata un bel panino ipercalorico, di quelli che facevano ingrassare solo a guardarli, quando qualcuno bussò alla sua porta: era Walter.
Sara gli aprì senza dire una parola:
- Vengo in pace! Per dimostrare le mie ottime intenzioni ho portato un po’ di gelato, mi fai entrare?
Walter evidentemente cercava di strapparle un sorriso, Sara però non aveva voglia di ridere.
– Non so se ha senso farti entrare. Non ho molto da dirti, anzi, a dire la verità non ho nulla di dirti.
- Forse è un bene che tu non abbia nulla da dirmi così potrò provare a parlare io. Ti va?
Sara a questo punto si spostò leggermente dalla porta sempre senza dire una parola e Walter si tolse le scarpe ed entrò senza neppure indossare le ciabatte, poi si andò a sedere sul divano dove si era accomodata la padrona di casa. Sara aveva indossato una vecchia tuta grigia e aveva ancora i capelli umidi raccolti in una coda morbida, guardava il suo ospite con espressione seria, senza dire una parola e cercando di non far trasparire il suo stato d’animo.
Walter si prese alcuni momenti per osservarla, anche arrabbiata gli sembrava bellissima, doveva assolutamente spiegarle la situazione, già il solo fatto che l’avesse lasciato entrare era un punto a suo vantaggio:
- Grazie per avermi permesso di entrare, questa mattina era troppo assonnato e confuso per riuscire a spiegarmi con calma.- fece una pausa, sperando in una qualche reazione di Sara, che invece continuò a fissarlo arrabbiata –Ascolta, tu prima hai descritto in poche parole ciò che ci sta succedendo, per me è tutto inaspettato ma meraviglioso: io non avevo programmato tutto questo, sono venuto fino qui perché come sciatore sono finito e non so cosa farò d’ora in poi. Volevo un posto tranquillo, dove nessuno mi avrebbe messo fretta. Poi ci siamo incontrati noi due, non so se so dare un nome a quello che ci sta capitando, ma ti assicuro che non farei nulla che potesse ferire te o i tuoi figli. Per questo ti dirò quello che è successo ieri sera: dopo il bellissimo pomeriggio che abbiamo passato insieme, come ti ho detto, non mi sono fermato a cena per non metterti troppa pressione, non per altro, non avevo nessun programma. Sono andato a casa, ho cenato e verso le dieci è arrivata Marta, come forse saprai siamo stati un po’ insieme prima del mio ultimo incidente, ma dopo la mia caduta era sparita; ieri sera è venuta per sapere se potevano tornare a farci vedere insieme per qualche giornale, non perché tenesse a me o cose simili, non si è neppure disturbata a chiedermi come stavo, voleva solo guadagnare qualche soldo. Io le ho detto di no, che non avevo nessuna intenzione, non sono più interessato a certe cose, voglio cambiare vita, lei non si è data per vinta e mi ha organizzato una festa in casa improvvisata, voleva convincermi che mi stavo perdendo la parte migliore del mio successo. Le feste a casa mia non mi piacevano già prima figurati ora, comunque… Quando la festa è cominciata io mi sono chiuso in camera, ho messo i tappi per le orecchie, e li ho lasciati al loro caos, quando questa mattina mi sono svegliato ho trovato te e il casino che hai visto anche tu. Dubito che ci saranno altre feste del genere a casa mia, ma sono contento così, credimi. Ti prego possiamo lasciarci questa cosa alle spalle? Ieri è stato davvero un bel pomeriggio per me, speravo fosse lo stesso per voi…
Sara si sentì molto sciocca, forse aveva dato alcune cose per scontate, in fin dei conti Carla era sempre informata su tutto ma non era mai al corrente i particolari di ciò che accadeva, d’altra parte non conosceva a fondo neppure Walter anche se ultimamente lui si era sempre comportato bene. In ogni caso sapeva di non dover pensare solo a lei:
- So che non mi devi nessuna spiegazione, ma devo anche pensare ai miei bambini, non li posso ferire o illudere. Da quando ci siamo rivisti a volte mi sembra di essere tornata una ragazzina, non so cosa sta succedendo, ma non mi sono concessi errori. Però sono stata affrettata, quando si tratta di proteggere i miei figli perdo la lucidità.
- Non voglio ferirvi e se l’ho fatto ti chiedo scusa.
E così dicendo le prese la mano, Sara gli sorrise:
- Beh, direi che ti sei guadagnato almeno un pranzo spartano, ti va un panino oltre al gelato che hai gentilmente portato, cosa ne dici?
Il pranzo trascorse in maniera tranquilla, la tensione si era sciolta, mangiarono praticamente in silenzio, ma non c’era tensione, erano rilassati, si guardavano e si sorridevano, era chiaro che entrambe volevano continuare a vedersi, volevano darsi una possibilità reciproca. Finito il pranzo Walter aiutò Sara a togliere la tavola improvvisata sul tavolino del divano, più di una volta le loro mani si sfiorarono. Mentre riordinavano si accorsero che aveva iniziato a piovere, allora Walter disse che preferiva rientrare prima che la strada si facesse troppo scivolosa, nella fretta era uscito senza stampelle. Sara gli propose di prendere il caffè e si offrì di accompagnarlo a casa con la macchina, lui accettò con piacere. Le due case erano piuttosto vicine, ma Walter aveva ancora dei problemi con la sua gamba soprattutto con il terreno bagnato, Sara lo accompagnò fin sotto la villa e una volta arrivati spense la macchina. Questa volta fu lei la prima a parlare:
- Ti devo comunque delle scuse per il mio comportamento, sono stata eccessiva questa mattina e grazie per essere venuto a darmi ulteriori spiegazioni, in fin dei conti non ti devi giustificare.
- Ti ho voluto spiegare perché mi faceva piacere, non perché dovevo.
Mentre le parlava sorrideva e questo le dava un grande senso di calore. Walter si avvicinò lentamente a Sara e le diede un bacio, ma questa volta sulla bocca e lei lo ricambiò. La loro prima reazione fu una risata, quindi una serie di baci, teneri ma appassionati. Poi si salutarono e concordarono che Walter sarebbe andato a giocare con Matteo la sera successiva e che in quell’occasione avrebbe cenato con loro.
Sara era senza parole, aveva di nuovo baciato un uomo si sentiva strana, tornò a casa e decise di chiamare Clara, non appena l’amica ebbe risposto al telefono le disse: - Ci siamo baciati.
La prima reazione di Clara fu praticamente un grido di gioia:
- Allora com’è stato?
- Scusa?
- Sara ma il bacio ti ha annebbiato il cervello?!Hai appena baciato Walter, non penserai di cavartela con un semplice “ci siamo baciati”, vero?
- Sei sempre la solita, comunque per dovere di cronaca ti posso dire che è stato lui a baciare me, che c’è stato più di un bacio e che mi sento elettrizzata ma anche terrorizzata!
- Rilassati amica mia e goditi il momento, ok? E come coronamento della tua felicità ti posso dire che da circa dieci giorni io e tuo fratello ci sentiamo tramite mail.
- Bene, bene i bambini ne saranno entusiasti!
- Frena tesoro, non dire nulla a nessuno per il momento, anche perché per il momento non c’è niente da dire, ma ti terrò aggiornata sulle novità.
- Come vuoi cara, ma noi facciamo il tifo per voi.
Le due amiche si salutarono e Sara si sentiva felice come non le capitava da tempo.







Walter era rientrato in casa con un sorriso stampato in faccia: si erano baciati! Due ore prima avevano avuto una specie di discussione, o meglio lei gli aveva fatto una vera e propria sfuriata, ed ora si erano baciati!

Quando era andato ad aprire la porta di casa, ancora addormentato, scalzo, con addosso i boxer e una maglietta sgualcita non poteva certo immaginarsi di trovarsi di fronte una vera furia, appena aveva aperto la porta aveva visto Sara di spalle che si stava allontanando dalla porta di casa, si era domandato come mai fosse venuta a cercarlo: visto che il pomeriggio precedente era andato bene, voleva invitarlo a pranzo?
Sara aveva il volto leggermente rosso e un tono di voce decisamente acuto, lo aveva investito di parole e se lui non fosse stato l’oggetto della sua rabbia avrebbe trovato la cosa comica. Si ricordava che la sua amica di infanzia aveva un carattere niente male, soprattutto se qualcuno la faceva arrabbiare, ma era da parecchio che non assisteva ad uno dei suoi sfoghi.
Era evidente che Sara aveva saputo della festa ( la fonte era sicuramente Carla a cui non sfuggiva mai nulla!) e che la cosa l’aveva fatta arrabbiare, ma poi perché? La donna stava uscendo di casa senza permettergli di ribattere, quando finalmente Walter si era ridestato e l’aveva fermata, ancora confuso e un po’ scocciato per la sveglia brusca, aveva cercato di arraffare una spiegazione, non aveva avuto molto successo perché Sara era andata via senza ribattere. Era rimasto alcuni minuti inebetito davanti alla porta che Sara aveva chiuso sbattendo, poi come un automa era andato in cucina a prepararsi il caffè, mentre sorseggiava la scura bevanda ripensò a quello che Sara gli aveva detto o meglio urlato. Dopo alcuni momenti un sorriso gli comparve sulla faccia: era gelosa! Quella era una scenata di gelosia in piena regola, quindi anche lei provava qualcosa per lui!
L’entusiasmo si spense velocemente quando si rese conto che lei aveva frainteso l’intera situazione: credeva che lui avesse pianificato una festa a casa sua con quella che pensava fosse la sua fidanzatina , ma cosa ancora più grave lui non era riuscito a spiegarle nulla aveva fatto la figura dell’idiota! Peggio l’aveva praticamente maltrattata!
Completamente sveglio, e a questo punto nervoso, andò a farsi una doccia, si rasò con cura e poi si cambiò: doveva assolutamente andare a parlare con lei e spiegarle l’equivoco che si era creato. Matteo e Marco, il pomeriggio precedente gli avevano detto che sarebbero andati in gita quindi erano fuori casa, questo era sicuramente un fattore positivo. Mentre si avviava verso la casa di Sara era stato assalito dai dubbi: e se lei non fosse stata in casa? E se non gli avesse voluto parlare? Che stupido era stato, eppure Stefano lo aveva avvertito!
Sperando che fosse a casa, decise di passare a comprare una confezione di gelato, cioccolato e nocciola i gusti preferiti di Sara per quello che ricordava, doveva fare un tentativo.
E poi? Miracolosamente ed inaspettatamente non solo l’aveva lasciato entrare, gli aveva permesso di parlare ed erano riusciti a chiarirsi ma soprattutto si erano baciati! Si sentiva bene, euforico, come non gli capitava da anni, neppure dopo la sua prima medaglia d’oro si era sentito così! Erano solo pochi minuti che si erano salutati e già non vedeva l’ora di vedere Sara ed i bambini…era proprio cotto!

 


***


Il lunedì mattina la sveglia era puntata molto presto, Sara doveva occuparsi della partenza dei bambini. Si alzò ed iniziò a fare una lista delle cose che doveva preparare: essenzialmente vestiti, scarpe e costumi. Stava cercando di pensare a quali valige utilizzare quando sentì dei piccoli passi nel corridoio e poi la voce assonnata di Marco chiamare in modo incerto :- Mamma..
Sara si alzò dal tavolo, dove stava scrivendo la lista, e andò incontro al suo bambino che, scalzo, era fermo sulla soglia della camera della madre, la donna lo prese in braccio sorprendendolo:
- Buongiorno tesoro mio, come mai sei già sveglio?
- Ti cercavo mami, sono preoccupato.
Il viso del bimbo di quasi sei anni era tremendamente serio e dai suoi occhi sembrava che le lacrime fossero sul punto di sgorgare; Sara si accomodò sul divano, sempre tenendo in braccio il suo cucciolo:
- Che cosa ti preoccupa?
- …tu…sarai sola nei prossimi giorni… e se avessi bisogno di qualcosa? Se stessi male?
- Amore mio, io starò benone e non mi succederà nulla mentre sarete via…ma se preferisci rimanere con me lo zio Stefano capirà , sono certa che non si arrabbierà.
- Ma voglio andare al mare, ma non voglio che tu sia sola…
- Marco non sarò sola, qui in paese c’è pieno di gente che mi farà compagnia e noi ci sentiremo tutte le volte che vorrai…
Il bambino la abbracciava e non sembrava intenzionato a staccarsi dal suo collo:
- Mi prometti che, che non morirai mentre noi saremo al mare?
Sara, con una lacrima che le solcava il viso, strinse ancora più forte Marco nel suo abbraccio:
- Amore mio, non ho nessuna intenzione di morire, nessuna, ma non voglio che tu parta se non ti senti tranquillo.
Ora il suo ometto la guardava negli occhi con espressione determinata:
- Va bene mami, ma non dire niente a Matteo altrimenti mi prenderà in giro per sempre…e poi io voglio andare dallo zio!
Madre e figlio rimasero sul divano a coccolarsi, il respiro di Marco si tranquillizzò fin tanto che il bimbo tornò nel mondo dei sogni; Sara lo sistemò sul divano, gli posò una coperta addosso per tenerlo al caldo e poi andò nella camera del figlio minore per iniziare a preparare le valigie.

Quando Matteo e Marco si svegliarono, preparò loro la colazione e mentre i due bambini facevano colazione si sistemò per andare da giornalaio, stava quasi per uscire quando Matteo le disse:

- Mi raccomando mamma ricorda a Walter la promessa che mi ha fatto, lo aspetto questa sera.
Sara rassicurò il figlio ed uscì di casa, dubitava che Walter si fosse dimenticato del loro impegno. Si videro, come ogni mattina, davanti al negozio di Carla e si sorrisero, un osservatore attento avrebbe notato che erano sorrisi uguali agli altri giorni eppure diversi, perché erano maggiormente consapevoli. Non scambiarono molte parole in più rispetto alle mattine precedenti, ma non appena furono fuori dal giornalaio Sara sorridendo gli disse:
- Matteo mi ha chiesto di ricordarti il vostro appuntamento per questa sera.
- Rassicura pure Matteo, non mi sono dimenticato, dimmi solo a che ora devo venire.
- Ti aspettiamo alle sette e mezzo, va bene?
- Ci sarò.
Per Sara la giornata fu piuttosto intensa, Matteo non solo non voleva fare i compiti ma non voleva neppure portarsi dietro il libro che la professoressa di italiano gli aveva dato per le vacanze. Marco, d’altro canto, superata la paura del mattino, era tornato al suo solito umore euforico e stava cercando di mettere nel suo zaino tutti i suoi giochi.
Dopo un pranzo veloce Sara li accompagnò ai giardini per salutare i loro amici, nel tardo pomeriggio riuscì a riportarli a casa senza troppi richiami, le bastò ricordare loro che avevano a cena un giocatore di scacchi.
Una volta a casa Matteo e Marco andarono a lavarsi senza protestare e Sara terminò di preparare la cena, per fortuna si era avvantaggiata la mattina mentre preparava il pranzo.

Sara si sentiva una sciocca adolescente, per tutta la mattina aveva pensato a cosa preparare per cena, voleva preparare qualcosa di buono ma di semplice. Alla fine aveva optato per: una chiquè al formaggio, lasagne, insalata di pollo, verdure saltate e tiramisù.

Prima dell’arrivo dell’ospite Sara voleva che i bambini sentissero la nonna paterna. Le telefonate con nonna Sandra seguivano una sorta di rito: Sara componeva il numero di cellulare a cui rispondeva Alfredo, il cameriere personale della signora, con un pomposo “Portatile della signora De Santis, chi parla?” Sara trovava tutto ciò ridicolo visto che il suo numero era memorizzato sul cellulare della suocera, ma ormai aveva rinunciato a capire determinati atteggiamenti perciò si limitava ad assecondarli. Dopo i saluti di rito i ragazzi potevano parlare con la nonna, che con loro si dimostrava assolutamente cordiale e non formale, quindi in ultimo suocera e nuora si salutavano. I contatti con la nonna paterna generalmente erano mensili e sempre telefonici dato che lei trascorreva pochissimo tempo a casa, e il tema trattato era sempre il medesimo: la salute e le avventure dei suoi adorati nipoti. Una sera però, appena passato l’anniversario per la morte di Simone, Sandra aveva stupito suo nuora quando le aveva detto “Ebbene mia cara, è trascorso un anno da quando il mio amato Simone ci ha lasciato ritengo sia arrivato il momento per te di trovare un nuovo compagno, suggerirei un amante facoltoso, sono meno impegnativi, ti raccomando solo di non incappare in qualcuno interessato esclusivamente al denaro”
Sara era rimasta interdetta: sua suocera le suggeriva di trovarsi un uomo?!Ad essere più precisi un amante?!Ma era impazzita?!Cercando di mantenere la calma aveva spiegato alla suocera che non si sentiva ancora pronta e in tutta risposta Sandra aveva ribattuto dicendo che non doveva dormirci troppo sopra e che avesse voluto lei l’avrebbe aiutata a trovare un amante. Da quel momento Sara temeva le telefonate mensili perché aveva paura che la suocera cercasse di propinarle qualche amante…per fortuna quella sera Sandra aveva una cena di beneficenza e finito di parlare con i suoi adorati nipoti salutò brevemente la nuora.

Walter arrivò puntualissimo portando una bottiglia di vino e anche una bibita gasata per accontentare grandi e piccini.

A tavola i ragazzi cercarono di farsi raccontare alcuni aneddoti dell’infanzia della madre e Walter si prestò volentieri. La cena fu molto gradita, Walter e i bambini fecero il bis del primo e del dolce. Mentre Sara preparava il caffè iniziò la prima partita a scacchi, Marco andò subito in braccio all’ospite promettendo di dargli consigli, mentre Matteo faceva già la sua prima mossa. Dopo circa un’ora Marco era crollato, così la madre lo prese in braccio e lo portò nel letto. La serata trascorse piacevolmente, vi furono diverse partite ma il verdetto finale fu parità. Verso le dieci e mezza Matteo disse di essere stanco, salutò Walter e andò in camera sua. Sara rimase stupita perché di solito faticava molto a mettere a dormire il figlio maggiore, si chiese se Matteo avesse voluto lasciarli soli, ma poi si disse che era una vera sciocchezza.
Walter si sedette sul divano accanto a Sara e le disse:
- Ci ha lasciato da soli, è stato molto carino.
- Non essere sciocco, e poi parla piano non voglio che sentano, noi siamo ancora in prova...
Lui le sorrise le diede un bacio sulla guancia sussurrandole:
- Questo non fa alcun rumore.
Passarono un po’ di tempo a chiacchierare sul divano coccolandosi. Walter ringraziò ancora Sara per il passaggio in macchina di domenica e le confidò che oramai erano mesi che non toccava una macchina, e più passava il tempo più aveva paura. Inoltre aveva sentito il suo manager e avevano concordato che di lì a poco avrebbe dato la comunicazione ufficiale del suo ritiro dal mondo dello sport, dovevano organizzare le comunicazioni del suo ritiro, questa cosa lo angosciava. Poi disse:
- Scusa non dovrei stressarti con le mie preoccupazioni.
Ma lei lo interruppe:
- Non dire così, io ti ascolto volentieri, davvero. Tutti hanno bisogno di sfogarsi, sono contenta che tu abbia deciso di parlare con me, e poi tu ascolti me, giusto?
- Ma certo, ora però è davvero tardi è meglio che vada. Domani i ragazzi partono e immagino che tu avrai il tuo bel da fare.
E così dicendo si avviò verso la porta. Sara lo accompagnò, si diedero un ultimo bacio sulla porta, quando Walter era praticamente fuori casa le chiese:
- Adesso me lo dai il tuo numero di cellulare oppure le mamme non hanno un cellulare?
- Certo che ho un numero di cellulare, una mamma deve essere sempre reperibile.
Quindi i due si scambiarono il numero di telefono e si salutarono.
Sara era contenta la cena era andata molto bene, ancora una volta l’atmosfera era stata rilassata, sembrava che Walter e i bambini si conoscessero da sempre e questo le faceva molto piacere.
Si stava sistemando nel letto quando vide il suo cellulare illuminarsi, per fortuna era in modalità silenziosa. Aprì e vide che era un messaggio di Walter:
Grazie per la bella serata, spero di riuscire a superare la tua prova in queste due settimane. Come promesso mi prenderò cura di te, buonanotte, un bacio
.

 

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