Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: elisa85    21/06/2012    8 recensioni
Tutto ha inizio la sera del ballo...sembrerebbe una storia uguale all'originale, ma una rivelazione inaspettata innesca delle reazioni differenti.
Chissà se la nostra Oscar non capisca prima i suoi veri sentimenti?
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto, anche se è un pò che "gironzolo" in questo sito...chiedo clemenza!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
29. Domani 
(I° parte)
 
 
 
 
Il grigiore delle nuvole alternato nelle sue sfumature cela malamente un debole sole, che riesce a 
divincolarsi e liberare dei fasci luminosi raggiungendo la terra umida.
Un suggestivo gioco di luci accoglie il risveglio a palazzo Jarjeyes, immerso in una sorta di quiete apparente, un silenzio irreale. 
Si è preparato come ogni mattina compiendo quei gesti abitudinari ormai divenuti naturali, ma oggi inspiegabilmente domati da un'estrema lentezza. Non è il bavero troppo stretto, ma un'inevitabile agitazione a stringergli la gola.
Neanche quella mattina il rituale sarebbe stato diverso dalle altre. 
E' tutto in ordine nella sala, il tavolo da pranzo apparecchiato con minuzia in ogni particolare...tipico di sua nonna.
Il Generale non si fa attendere oltre, con un lieve sorriso ad increspargli le labbra.
" Buongiorno Signor Generale" il suo tono è leggero, ma deciso, si muove con fermezza, avvicinandosi al vassoio quando, l'uomo accomodatosi, lo blocca " Questa mattina attenderò Madame, Andrè ". 
E lei non tarda molto, arriva avvolta in un abito bluastro che accentua il suo pallore e la sua figura fin troppo esile.
I capelli raccolti in un'acconciatura composta e le mani affusolate giunte all'altezza del ventre.
Le allontana la sedia dal tavolo affinchè possa accomodarsi affianco al marito e lei lo ringranzia, gentile come sempre, anche oggi. Li osserva sorseggiare ognuno il proprio tè fumante, assorti in pensieri inarrivabili, senza toccar cibo e lasciando intatta ogni cosa; è così evidente per Andrè, vedere come Oscar rappresenti alla perfezione i suoi genitori: la fierezza dello sguardo di suo padre e l'eleganza indiscutibile di sua madre.
Solo il rumore del pendolo rompe il silenzio che aleggia nella stanza. Si congeda da loro, rivolgendogli un ultimo sguardo prima di uscire, notando la mano del Generale cercare e stringere quella della propria consorte adagiata mollemente sul bordo del tavolo. Forse è la prima volta che gli capita di vedere un gesto d'affetto tra loro, testimonianza di un'unione e di condivisione che raramente è riuscita ad emergere.
 
 
 
 
Ciò che avviene nelle ore successive è un continuo annaspare alla ricerca di aria, la sensazione di soffocare lentamente sentendo l'odore del dolore invadergli i polmoni. 
Per espressa volontà di sua Maestà la Regina, la celebrazione viene organizzata nella chiesa di Saint Louis a Versailles, con parata di commiato a seguito.
Infiniti ed obbligati convenevoli riti di cordolio a cui il Generale e Madame non possono sottrarsi, toccando così ferite non ancora guarite e che forse mai si rimargineranno.
L'agitazione provata al risveglio si è trasformata senza controllo in angoscia, rendendosi conto che una terribile bugia è mutata nella peggiore delle concretezze. Per sempre. 
Una lacrima fredda percorre la guancia fino alle labbra socchiuse che ne intrappolano il sapore amaro.
Tutta la nobiltà che conta è presente quest'oggi.
Nessuno vuole perdersi l'addio ad Oscar Francois de Jarjayes.
Porgendo il braccio alla sua cara nonna, la sua attenzione viene attirata da una voce conosciuta, che l'ha distolto dai suoi pensieri, riconoscendo la figura del Generale Bouillè avvicinarsi al padre di Oscar mormorando qualcosa di adeguato alla situazione; anche la famiglia dei Girodelle è presente, non solo per l'amicizia con i de Jarjayes, ma anche perchè il Generale ha voluto che qualcuno di vicino a sua figlia parlasse in sua memoria. 
Il Generale stesso ha confidato ad Andrè che lui sarebbe stato certamente il più adatto, ma non sarebbe stato comprensibile od accettabile. E così Victor, che per anni è stato il vice di Oscar, avrebbe in qualche modo potuto rendere omaggio al suo comandante al cospetto della stessa Maria Antonietta, la quale ha voluto fortemente presenziare, entrando in chiesa seguita dalla principessa di Lamballe; un aspetto severo ed insolito per la Regina, visibilmente provata, composta nel suo abito scuro e semplice, con un leggero velo a nasconderle gli occhi arrossati; si è soffermata diverso tempo davanti a quell'involucro di legno pregiato, fasciato dalla bandiera con l'effige del casato.
Andrè difficilmente potrà cancellare dalla memoria il volto impietrito ed addolorato di Maria Antonietta, quello sguardo immobile ed incredulo allo stesso tempo, quel suo vacillare con la mano tenuta a mezz'aria, vinta alla fine dal bisogno di posare una carezza delicata sul suo nome inciso, per poi richiudersi con rabbia. 
Si allontana con lentezza, dopo aver adagiato con accortezza una rosa bianca sul legno. 
Un gesto il suo, che ha commosso i gentitori di Oscar e che ha meravigliato i presenti; per Andrè è stata una conferma, sebbene inattesa, del bene che ha sempre nutrito la Regina nei confronti di Oscar; un gesto che ha lasciato il segno, più della stessa onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Luigi conferitale sempre dalla stessa Maria Antonietta...il più alto riconoscimento per un nobile militare come Oscar.
I soldati della Guardia Reale si sono uniti ai soldati del secondo reggimento della guardia metropolitana per la parata in onore del loro comandante ed in mezzo a quella distesa di uniformi Andrè ha ritrovato il volto amico di Alain.
Ma sono le parole di una persona in particolare, avvicinatosi a lui silenziosamente, che lo lasciano interdetto; la sua voce gli è giunta da dietro le spalle, costringendolo a voltarsi e stupirsi senza rimedio.
 " Conte di Fersen, voi..."
Si, lui...rimasto in disparte nel buio della chiesa, lontano dal resto della nobile folla di curiosi; l'osserva Andrè, mentre il conte con pochi passi si avvicina cancellando la distanza tra loro.
 " Andrè,...sembrerà scontato, ma mi dispiace, dal profondo del cuore. Ho perso un'amica e il pensiero della sua assenza mi ferisce profondamente; non posso però immaginare il dolore nel perdere la metà della propria anima,...sii forte. 
Ecco, volevo dirti solo questo Andrè "
 " Vi ringrazio Conte di Fersen, sappiate che apprezzo molto e so che le vostre parole sono sincere "
Non sono necessarie altre parole tra loro, uno sguardo, un muto saluto e poi Andrè si volta raggiungendo sua nonna.
 
 
 
 
 
***************
 
 
 
 
 
Ormai ha deciso; non indugerà oltre. Niente giri di parole, correrà il rischio di sembrare cinico ed inopportuno.
Sua nonna è alquanto preoccupata per questa sua decisione; teme per il futuro di suo nipote, teme l'incomprensione del Generale.
" Andrè, ne sei proprio sicuro? Potresti pensarci ancora qualche giorno prima di parlare con lui..."
" No, nonna. Ormai ho deciso, te l'ho già detto; non ha molto senso per me rimanere qui, lo sai...sarebbe chiedermi troppo. 
Rinizierò da capo, mi troverò un lavoro e quando mi sarò sistemato, vorrei che mi raggiungessi "
" Caro, ma senza di me chi manderebbe avanti questo palazzo?"
" Beh, potresti sempre istruire a dovere Annette. E' sveglia ed è in gamba, sarebbe perfetta. Così tu potrai congedarti serenamente. Basta che tu lo voglia, no? Ma forse comandare tutti a bacchetta non ti dispiace affatto!"
" Andrè! Smettila, se non vuoi prenderle alla tua età! Comunque ci penserò seriamente,... promesso.
E adesso muoviti, ti conviene approfittare di questo momento. Il generale è nel suo studio, poco fa gli ho servito il tè "
 
 
 
E' entrato nello studio, dopo aver atteso il suo permesso.
Nonostante sapesse di trovarlo li, non ha potuto evitare di sussultare lievemente quando ha sentito il tono greve della sua voce. Viene travolto dall'odore dolciastro del tabacco, dal fumo denso che esce dalla sua pipa, che si sparge nella stanza.
E' quasi in penombra, le tende oscurano quello spazio, rendendolo se possibile ancora più soffocante.
E' seduto sulla sua poltrona, ha gli occhi chiusi e sembra essere molto stanco; non si muove minimamente malgrado la sua presenza.
" Generale mi dispiace disturbarvi nel vostro studio, ma avrei necessità di parlare con voi "
" ...Vorrei che ti sedessi qui Andrè, di fronte a me "
" Certo...come volete signore " E' maledettamente agitato; che abbia già intuito le sue intenzioni?
" Bene. Ora che siamo entrambi seduti, direi che possiamo parlare " E a quel punto l'azzurro glaciale dei suoi occhi si rivela ad Andrè, in tutta la sua determinazione. 
" Anch'io ho qualcosa da dirti, ma...vorrei che iniziassi tu, dato che sei venuto appositamente. Io attenderò "
Niente incertezze. Ricorda: è solo un uomo, come te. 
Si schiarisce appena la voce e alza lo sguardo, fissandolo con sicurezza.
" Come preferite signore, la mia richiesta è molto semplice.
Vorrei chiedervi il congedo definitivo dalla famiglia Jarjayes, signor Generale. Temo che possiate immaginarne il motivo, ma vorrei darvi le mie spiegazioni se lo riterrete opportuno "
Assottiglia gli occhi senza mai distoglierli da lui, mentre con estrema lentezza inspira quel fumo corposo per l'ennesima volta, per poi espirare profondamente mentre sembra soppesare attentamente le sue parole.
" Capisco. Vai avanti "
" Ecco signore, credo che sia meglio per me allontanarmi da questo luogo, sarebbe una sofferenza continua rimanere, ogni cosa mi qui dentro mi ricorda vostra figlia. Non voglio fuggire, non voglio dimenticarla e l'ultima cosa che vorrei. Chiedo soltanto di farlo a modo mio. Potrei sembrarvi ingrato, irriconoscente, ma credetemi non è così.
Rimarrò in continuo debito con voi, signore. Mi ripeto, mi avete dato una casa, un'istruzione eccellente, un lavoro ed Oscar è stata la fortuna più inaspettata che potesse capitarmi nella vita; questo grazie a voi.
Però sento il bisogno di cavarmela da solo, di crearmi il mio destino, di trovare me stesso e cosa voglio essere. Ed ora che lei non c'è più, devo fare chiarezza e ricostruire. Vorrei che voi mi concedeste il permesso "
" ...E tua nonna, Andrè...cosa ne pensa lei?"
" La nonna vuole rimanere qui a palazzo finchè la salute glielo permetterà; ma l'età avanza e vorrei assicurarle un posto sicuro dove invecchiare. Per cui appena mi sarò sistemato se lei vorrà, potrà raggiungermi. Ma non vi preoccupate, passerà del tempo prima che ciò si avveri e poi Annette potrebbe prendere il posto da governamente: ha molta esperienza e lavora a palazzo da molti anni "
" Si, certo. La cara Nanny, prima o poi, dovrà ritirarsi. Indubbiamente. Ma ho sempre immaginato che sarebbe rimasta comunque qui a palazzo, insieme a te; ma le cose purtroppo cambiano "
" ...Vi prego, non pensate che non apprezzi l'importanza delle vostre parole"
" ...Si certo,...sai...ho una proposta che difficilmente potrai rifiutare. Potrebbe essere vantaggiosa per entrambi " 
Gli dice, tentando di riaccendere la pipa " Vedi Andrè, sarò diretto e sincero con te: vorrei ufficializzare la tua posizione verso la nostra famiglia, sei una persona importante per noi. Ho riflettuto molto e ho preso la mia decisione.
Vorrei che tu seguissi i miei affari, che ti occupassi della registrazione delle finanze della famiglia; inoltre avrei bisogno di un consigliere, di una persona fidata che tenga controllati i miei possedimenti; tu sei giovane ed io purtroppo inizio ad invecchiare, non riuscirei a seguire tutto questo. Non ti chiederò di alloggiare a palazzo, ti farò avere un'abitazione nelle vicinanze, così che Nanny possa stare con te quando lo vorrà. Non dovrai preoccuparti più di nulla,...inoltre intendo inserirti nel mio testamento, sappilo "
" Signor Generale,...io non saprei proprio "
" Forse sei frastornato ora, lo so. Riflettici qualche giorno, non c'è fretta. Sei ancora troppo scosso, come tutti noi del resto.
Anzi...perchè non parti per qualche tempo. Puoi andare dove vuoi, la tenuta in Normandia è a tua disposizione; oppure se preferisci l'Italia, a Roma e Firenze o magari Londra "

Abbassa lo sguardo colpevole più che mai. E' vero: è un'offerta validissima ed inattesa quella del Generale; come poter rifiutare, sarebbe da matti farlo. In un'altra  situazione, senza di lei, in un'altra vita, avrebbe accettato senza pensarci.
E poi addirittua il testamento...rigettare la proposta sarebbe una vera e propria mancanza di rispetto, uno schiaffo in faccia alla gratitudine. Ma sarebbe un'altra persona se accettasse; no, per lui è diverso.
"...Io credo di non poter accettare, signore "
" Senti Andrè non mi devi rispondere ora "
" Generale vi prego non proseguite; è già difficile per me dover rinunciare alla vostra generosità, dandovi questo dispiacere.
Io ho già scelto..."
" Andrè! Cosa dici? E dimmi...quale occupazione troveresti, sentiamo?
" Potrei provare ad insegnare, per esempio. C'è tanta gente che ne avrebbe bisogno. Oppure mi piacerebbe tentare in un'attività tutta mia, un'allevamento di cavalli...e se non fosse possibile farei semplicemente lo stalliere, o qualsiasi altro lavoro si presenti "
" Ti rendi conto delle sciochezze che stai dicendo...il maestro, a Parigi, moriresti di fame!
Ti conviene accettare Andrè, avresti un avvenire sicuro qui a palazzo Jarjayes "
" Non è necessario ch'io mi fermi a Parigi, mi sposterò seguendo le opportunità che mi si presenteranno, ho dei risparmi e mi basteranno per qualche tempo "
" Io proprio non ti capisco...e sentiamo, quando vorresti partire..."
" Appena fosse possibile signore, anche dopodomani "
" Dopodomani...se non ti conoscessi da una vita, direi che hai fretta, senza motivo per giunta; non ti nego che sono rimasto piuttosto dispiaciuto da questa tua voglia di lasciare la nostra famiglia, ma la vita è tua, perciò..."
" Grazie Signore, infinitamente " Si alza con calma dalla poltrona, proseguendo in un lieve inchino, prima di congedarsi.
" Andrè aspetta! " Gli si gela il sangue a quel richiamo ed il cuore, dapprima agitato, sembra essersi fermato.        
" Se rimani...cosa hai da perdere? "
" La libertà,... Signore "
Lo sente respirare profondamente, mentre alza appena gli occhi, come se le sue ultime parole lo avessero ferito.
" Già...L'ho tolta a mia figlia, non la toglierò anche a te. Vai pure ora, Andrè "
 
 
 

Ha appena chiuso fuori dalla porta della sua stanza il resto del mondo, lasciandosi avvolgere dall'oscurità della notte, abbandonando ad essa il proprio corpo, i propri occhi, i propri pensieri. 
Libero di muoversi senza il terrore di tradirsi, di commettere un passo falso. 
Solo nel buio della sua camera può permettersi di essere sè stesso. 
Il buio non ti chiede spiegazioni, non ti ferisce, non ti scredita, ne ti tradisce.
Il buio è fatto solo per ascoltare, per ascoltarsi. Cosa...Lo decidi tu.
E questa notte segna un nuovo inizio.
Perchè tutto ciò che è stato fino a ieri, oggi non esiste più e con il calar del sole è sorta la parola fine.
Fine sulla giornata più difficile e straziante della sua vita.
Fine con tutto ciò che l'ha trattenuto ancora lontano da lei; quel "tutto" che fino ad oggi è stato il loro mondo e che si è rivelato essere più complicato ed arduo dovervi rinunciare; più di quanto potesse mai pensare.
Imprevedibile è dir poco.
Si spinge via dalla porta facendo forza con le spalle per raggiungere la finestra che affaccia sul parco del palazzo.
Scosta appena la tenda afferrandola con le dita, sbirciando dalla fessura. 
Le immagini della giornata scorrono nella sua mente, ancora una volta, forse la centesima.
Di nuovo, da quando quella mattina ha aperto gli occhi cosciente di quel destino manovrato e forgiato, che si è compiuto definitivamente.
 
 
 
 
 
 
Sembrerebbe il ritorno dei morti viventi il mio...
Beh, non ho intenzione di ammorbarvi con spiegazioni sulla mia sparizione dal sito, vi annoierei!
Semplicemente a volte capita...a volte devi lasciar correre ed accantonare certe cose, piaceri, passioni e hobby personali. C'est la vie...
Ora spero soltanto che non sia troppo tardi per dare una conclusione a questa storia, si insomma...spero che non sia stata dimenticata del tutto! Perchè mai e poi mai l'avrei lasciata in sospeso.
 
 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elisa85