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Autore: Doherty21    22/06/2012    2 recensioni
Ancora non mi capacito di come sia potuta finire così. Il destino ci aveva legati, io ci credo nel destino. Perché mi fa questo ora? Perché inseguo il mio sogno più grande per la seconda volta, ma non lo raggiungo mai?..
"Siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore" Subsonica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torno dallo studio che sono già le sei e mezza del pomeriggio. Ti avevo promesso un giro assieme, un tè per le cinque, ma non ce l'ho fatta. Troppo lavoro, ma fortunatamente l'album è completato, stiamo solo ultimando alcuni progetti per la pubblicazione.
Così sono passato dalla pasticceria e insieme alle tue ciambelle preferite, quelle con la glassa bianca e il cocco, ho deciso di prenderti un mazzo di rose. Rosse, gambo lungo, niente spine. 
Varco la soglia di casa, il pavimento è illuminato dalla luce giallastra del tardo sole qualche prima prima del tramonto, la casa brilla, brillano le pareti chiare, i miei strumenti musicali, le cornici lucide dei quadri appesi lungo il corridoio. 
Non ci sei, non sei nemmeno in cucina.
Poggio la giacca sul divano. Ma dove credo di trovarti a quest'ora di un pomeriggio di fine maggio?
Esco dalla porta del retro e ti trovo in mezzo al cortile, gambe incrociate fra la soffice erba a taglio inglese, piedi nudi, un libro in mano.
Hai due enormi occhiali da sole in viso e un cappello nero, modello bombetta, da cui spunta una graziosa frangia scura e i tuoi lunghissimi capelli lisci ai lati. Vertiginosi pantaloncini di cotone chiaro, una vecchia canotta bucherellata, grigia. Accanto a te un bicchiere di tè freddo alla menta e le vans rosse che ti sei tolta.
Sei perfetta anche ora che mi dai le spalle e che non ti accorgi di me, troppo indaffarata ad ascoltare il tuo ipod e leggere il solito dei tantissimi libri di filosofia in russo.
La tua madre lingua.
Eppure ci verrei con te in Russia a conoscere i tuoi genitori, che sanno tutto di me e di cui non so nemmeno il colore degli occhi. Ma a quanto mi hai detto sei identica a tua madre. 
Quando mi parli di Kida immagino sempre una donna esile e bionda, con i tuoi stessi occhi da gatta, verdi chiaro, tendenti all'azzurro. Una gran classe e portamento, come la figlia d'altronde. E tuo padre deve essere un omaccione alto, magari coi baffoni scuri e niente capelli in testa.
I nonni dei miei figli.
Sono passate due notti da quando me l'hai confessato..
E' stata la cosa più bella della mia vita dopo averti incontrata e fatta mia.
Ricordo solo cinque minuti a fissarti stesa accanto a me, senza vedere nulla in realtà. La mente bloccate, le gote arrossate. 
La felicità crescere e pompare sempre più forte nelle mie vene.
Hai dovuto scuotermi tre volte per farmi rinvenire.
Dopodiché abbiamo fatto l'amore tutta la notte, per compensare.
Nessuna parola, zero. Non esistono parole per esprimere ciò che provo.
Tanti sentimenti, alle volte contrastanti. 
Felicità, gioia, allegria.
Tensione, attesa.
Paura.
Dolore e sofferenza.
Vorrei solo che tutto andasse bene, sia per te che per la nostra creatura..
Mi avvicino silenzioso accanto a te, l'erba fresca mi solletica dolcemente i piedi nudi. Poggio una mano sulla tua spalla, sussulti un po' prima di voltarti.
Un sorriso enorme e felice si espande lungo il tuo bellissimo volto, contornato da un rossetto rosa confetto. Delicato.
"Scusa, Zora. Non sono riuscito a liberarmi nemmeno oggi." 
"Non preoccuparti", mi stringi con le braccia attorno al collo e mi baci gli zigomi, accoccolandoti un attimo sulla mia spalla.
Ti porgo il mazzo di fiori, facendoti arrossire. 
Non so perché, ma è da quando ci siamo conosciuti che i fiori ti imbarazzano. Ed io non posso perdermi ogni volta questa dolcissima espressione, a tratti timida, sorridente e sempre felice.
E poi le ciambelline al cocco.
In cambio, un lunghissimo bacio a stampo.
"Sei perdonato, Leto"
Ci sediamo l'uno di fronte l'altra a dividerci una delle ciambelle, mi chiedi un sacco di cose sul lavoro, sui ragazzi ed Emma. Sono solo due giorni che non vieni in studio per lavorare e già ti manca tutto. Sei una fotuttissima abitudinaria e non cambierai mai amore mio.
"E invece le mie due grandi vite come stanno oggi?"
Rimani silenziosa alla mia domanda, spegnendo d'un tratto il sorriso dal volto.
Abbassi lo sguardo felino e mi porgi entrambe le mani, stringendomi poi i pollici.
"Che succede?"
"E' tutto strano Jared."
Un filo di tristezza spezza la tua voce delicata e fioca.
"Insomma, prima la malattia, sembrava non ci fosse nulla da fare, e invece adesso eccomi qui, quasi due anni dopo, con te e con...nostro figlio. Non l'avrei mai detto. Aspetto un bambino Jared, non ci posso credere. Un bambino tuo, mio e tuo.
Una lacrima ti taglia il volto in due, non posso fare altro che prenderti, farti sedere sulle mie gambe ed abbracciarti stretta.
"Ed è una cosa bellissima proprio perché non era più nei nostri progetti."
"Semmai non era nei tuoi di progetti, Zora."
Ti togli gli occhiali da sole e mi fissi con gli occhi languidi ed arrossati leggermente.
"Io non ho smesso mai di desiderare le cose che ci siamo sempre promessi, nonostante sia stato uno stronzo, nonstante ti abbia tradita e lasciata da sola, in balia di tutto il male che ogni singola persona è capace di farti. Ti ho lasciata indifesa, sì. Ho sbagliato, ed al contrario di te io non me lo perdonerò mai. Però non ho mai smesso di pensarti, desiderarti e volere un tuo ritorno, assieme a tutti i progetti."
 
 
 
Sono le otto del mattino, il mio caffè è pronto, il tuo tè anche. Sono li sul tavolo in cucina, assieme ai biscotti al burro con le ciliege candite.
Il sole brilla nel cielo, c'è una bella arietta fresca fuori, alcuni uccellini canticchiano posati sugli alberi del cortile, oppure intenti ad abbeverarsi in piscina, volando da un bordo umido all'altro.
Ti cerco in camera da letto e ti trovo stesa sotto il lenzuolo, rannicchiata a pancia in giù come al tuo solito, una gamba che spunta fuori e i capelli arrotolati sulla schiena. Mi avvicino gattonando a te, facendoti le fusa col naso sulla guancia liscia.
"Mmmh.", gemiti di 'buongiorno amore, lasciami dormire ancora qualche anno ti prego'.
"Buongiorno mie creaturine" ti sussurro poggiandoti il bacio sulla nuca.
Una mia mano scivola lungo il tuo ventre, ancora troppo piccolo e asciutto per far intuire la Sua presenza.
Ti giri verso di me, un sorriso lungo e sottile e gli occhi ridotti a due fessurine luminose. Oggi battono sull'azzurrognolo.
"Buongiorno Daddy"
Mi emoziona un casino sentirmi chiamare così dalla mia bambina. Bambina? Donna.
Ti ho fatto diventare una donna, Zora.
E tu mi hai trasformato in un uomo, nell'uomo che infondo ho sempre desiderato di essere.
Siamo perfetti insieme, penso, mentre mi distendo su di te tenendoti stretta alla mia pelle fresca.
"Vi amo."
"Ti amiamo."
Scendiamo per le scale e facciamo colazione tra un giornale e la tua ispirazione stramba, che ti viene a trovare puntualmente ogni volta che sei in ritardo epico.
Sei li sul divanetto che strimpelli e canti una canzone, felice, assorta. Gli occhi chiusi e le labbra protese in avanti, arricciate.
"Zora, siamo in ritardo, va a prepararti su.." ti dico mentre ti sfilo la chitarra con un bacio.
Allora ti alzi con uno scatto e sparisci al piano di sopra, tra una doccia e un giretto nell'immenso guardaroba.
Oggi è una giornata importante.
Oggi farai la tua prima ecografia.
Scendi venti minuti dopo, addosso una felpa verde, pantaloncini di jeans, vans e quella bizzarra bombetta da cui non ti separi più. Intanto io ho sistemato ogni angolo della casa.
Ma guardati, sembri una ragazzina. Sei cambiata pochissimo dai tuoi ventidue anni, me lo ricordo come fosse ieri il tuo aspetto. Tale e quale ad ora, solo con qualche forma in più.
Questo pensiero mi ricorda della malattia ancora presente, e di come la nuova notizia mi abbia completamente frastornato. Mi sento persino in colpa.
Questo bambino mi ridurrà come uno zerbino, già lo so.
Avrà il mio carattere, sempre al centro delle attenzioni di tutti, solare ed estroverso. Mantenendo sempre quell'aria di sfrontatezza e sicurezza in ogni cosa che farà. Proprio come la madre.
Pochi minuti dopo siamo fuori dallo studio della ginecologa, che già ci aspettava felice nello studio. Non perde tempo, ti fa sdraiare sul lettino, gel sulla pancia e via.
Cos'è la gioia di sapere che nella mia donna sta lentamente sbocciando il secondo più grande amore della mia vita?
Cosa sono le lacrime sul mio viso durante l'ascolto del suo piccolo e già forte cuore?
La più bella melodia che io abbia mai udito.
Non vedo già l'ora di stringerlo fra le braccia, insegnargli il mondo e come va la vita qui, lasciarlo andare sui propri passi, vederlo iniziare e raggiungere il suo sogno.
Per poi andare via sulla propria strada.
Infondo i figli li facciamo per gli altri, mica per noi. 
I figli li facciamo per loro stessi, per creare opportunità e cambiamenti. 
Li facciamo per amore, perché non esiste l'amore prima di aver provato dolore.
Quanto filo da torcere mi darai, piccola peste?
Ma io sono già armato di pazienza e ti aspetterò, accanto a tua madre.
E' bello sapere che io e Zora abbiamo mescolato i geni assieme per dare un giorno luce ad una nuova, bellissima vita.
E' bello sapere che il passo più grande della mia vita lo stia facendo con la mia Lei, con te amore mio. 
L'unica persona che mi ha sempre dimostrato che ci si può fidare di una tipa seria, lunatica, stramba, dolce, fredda ed impassibile, tutto insieme allo stesso momento.
Ora per esempio non piangi, ti limiti a fissare lo schermo per poi guardarmi in lacrime e stringermi la mano, scoppiando a ridere come al solito.
Ma una sottile lacrima traditrice ti illumina lo sguardo e il viso.
Usciamo dallo studio dopo alcuni accertamenti. A quanto pare la sua e la tua salute sono ottimali per l'inizio di una gravidanza. La dottoressa ha inoltre scoperto che aspetti questa creaturina da un mese.
Questo significa che soli otto mesi ci separano dal suo incontro.
Camminiamo mano per la mano lungo le vie di L.A., con una granita al limone da dividere in tre. La gente ci riconosce, guardandoci stupita.
Mi sento uno stupido: solo ora, dopo un anno e mezzo da quando siamo tornati assieme, ho il coraggio e la strafottenza di dimostrare che sì, è come pensate: io sto con lei e la amo, e ci voglio stare insieme davvero.
Ma oggi non importa. Ho ascoltato il nostro bambino per la prima volta e sono felice.
"Jared, ricordi il pezzo che suonavo stamattina?"
"Mi è rimasto in mente tutto il giorno"
"E' un pezzo dei Placebo che adoro, uno fra i miei preferiti. Lo sai che adoro i Placebo, vero?"
"Certo, Zora. La volta che ti ho presentato Brian a Londra per poco non mi svenivi tra le braccia. E volevi anche lasciarci per lavorare con lui. Questo me lo ricordo benissimo, stronzetta. Meno male che Shannon serve a qualcosa..."
Scoppi a ridere. Sono passati anni da quella scena, è come se fosse ieri. In compenso, tu e il tuo idolo di sempre siete ottimi amici ora.
"Tralasciamo.. quel pezzo l'ho sognato stanotte. Non lo so cosa facevo nel sogno, ma ho ascoltato quel pezzo per ore probabilmente."
"Sei tutta strana." e faccio volare un bacio sulla tua mano intrecciata alla mia.
"Ho mille ricordi di un Brian Molko giovane che suona sul palco e si contorce sulla chitarra, finendo a cantare rannicchiato in terra. La stessa posizione il cui era Lui prima, all'ecografia. E in quel momento mi è ritornato in mente quel pezzo." 
Gli occhi ti diventano enormi e lucidi, mi fissano dentro le pupille non lasciandomi alcuna via di scampo. 
Non smetterò mai di pensare a quanto tu sia bella sotto quella frangia scura e quel cappello.
"Quel pezzo si chiama Leni. Proprio come vorrei chiamare Lui. Oppure Lei."
Ti bacio forte.
"E così hai già deciso il suo nome, eh?"
"Ti dispiace, Jay?"
"No, amore. Leni Leto è perfetto."







Ciao zuccherini, come va? Siete tantissimi e vi adoro, grazie mille per sostenermi in questa storia seguendola, mettendola tra le preferite e recensendola. Un grazie in particolare lo rivolgo a 25lena25, SEI DAVVERO GENTILISSIMA E CARINISSIMA, GRAAAAZIEEE! E grazie mille anche per i complimenti sullo stile che sto mantenendo in questa storia. Ci tengo molto a curarlo e sono felice che qualcuno se ne accorga, grazie grazie grazie ancora grazie :) sei dolcissima
Niente, è tardi. Stamattina ero in piedi alle 6 per ripassare il probabile tema che sarebbe uscito come seconda prova, che ansia sti esami! Auguro un inboccaallupo con consguente echecrepi a chiunque è impegnato come me nella maturità.
Un bacione a tutti quanti.
B


http://www.youtube.com/watch?v=dAUuEu-Fdyg enjoy :)
   
 
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