Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: tenshina    22/06/2012    2 recensioni
Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Maya avesse potuto incontrare finalmente l'ammiratore delle rose... Ho immaginato un ballo in maschera, ho immaginato un Masumi Hayami che prova a combattere il destino avverso, ho immaginato un'occasione in cui finalmente i due potessero parlare. Naturalmente, l'uomo non sa che Maya già conosce la sua vera identità.
Questa è stata la prima fanfiction che ho scritto in tutta la mia vita: l'ho iniziata a luglio dell'anno scorso e finita a ottobre.
Non ci saranno interruzioni: cercherò di postare (connessione permettendo) un capitolo al giorno dal lunedì al venerdì.
Spero che quanto ho scritto vi possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Masumi scese dalla macchina nella rimessa della villa. Entrò nella buia residenza e si diresse verso la sua camera. Una volta arrivato, con eleganza, si tolse gli abiti formali, indossando una morbida veste da camera.
Con le candide dita affusolate prese uno dei bicchieri di cristallo posti sul tavolino e si versò dello scotch ambrato.
Bevendo lenti sorsi ripensò alle parole di Hijiri: “La signorina Maya è rinata!”
Gli era bastato questo per capire: finalmente era sulla strada giusta. Per tanto tempo aveva vagato nell’oscurità dell’incertezza, ma ora poteva muoversi verso la direzione che aveva scelto. Avrebbe rischiato: avrebbe permesso a Maya di incontrare il suo ammiratore.

Nella sua camera Eisuke Hayami stava riflettendo.
Aveva sentito suo figlio rientrare e aveva colto un passo leggermente meno strascicato del solito.
Il vecchio generale aveva iniziato a dubitare delle sue decisioni già qualche mese prima.
Dopo le sue pressioni affinché Masumi si fidanzasse, aveva visto il figlio perdere quel poco di passione per la vita che di solito manifestava.
La frequentazione con Shiori aveva peggiorato al situazione. Il presidente sperava di evitare al figlio la triste vita che lui aveva passato. Vederlo crescere senza alcun interesse a parte il lavoro l’aveva indotto a credere che aveva esagerato spronandolo negli affari. Presentandogli Shiori come la candidata ideale per l’impero degli Hayami, il genitore voleva assicurare al figlio una vita meno cupa rispetto alla propria, nascondendo le sue intenzioni dietro il velo del matrimonio di convenienza.
Lui sapeva infatti che, nonostante la rete di conoscenze, la famiglia Takamiya aveva bruciato buona parte dei fondi di cui disponeva. Chiaramente non era sul lastrico, ma gli Hayami erano decisamente più potenti.
Masumi gli aveva ribadito di non essere interessato a nessuna donna in particolare. Lui aveva quindi deciso di indirizzarlo.
Ma ora, dopo i mesi di fidanzamento trascorsi, dopo l’incupirsi del figlio, era giunto alla conclusione che “doveva” essere interessato ad un’altra donna.
Credeva anche di sapere di chi si trattava: l’uomo doveva essere convinto di non essere corrisposto. Solo una donna, il vecchio conosceva, che odiava apertamente suo figlio e che aveva attratto il suo interesse e la sua protezione negli ultimi sette anni: una delle candidate al ruolo di Akoya. Come il padre prima di lui, anche Masumi era rimasto incantato. A differenza sua però, lui amava la donna, non quello che rappresentava, e l’aveva amata da lontano, donandole tutto quanto poteva senza mai rivelarsi per riscuotere la sua gratitudine.
Era combattuto perché sapeva che il matrimonio tra suo figlio e la nipote di Takamiya sarebbe stato infelice ma non poteva decidere da solo. Voleva che suo figlio uscisse dall’incertezza, che combattesse finalmente per la sua felicità.
Da anni aveva capito che Masumi non lo considerava un padre e lui aveva un carattere troppo introverso per cercare di risolvere le loro divergenze. Sapeva di aver sbagliato più e più volte con suo figlio. L’aveva fatto soffrire e l’aveva reso l’affarista senza scrupoli che era diventato. I lunghi anni di solitudine l’avevano aiutato a capire, ma, ironia della sorte, Masumi era caratterialmente più simile a lui di quanto lo sarebbe stato un suo vero figlio e questo rendeva difficile un qualsiasi approccio di avvicinamento. Entrambi non volevano mostrarsi deboli: Masumi per vendetta, Eisuke per principio.
Eisuke decise che avrebbe fatto quanto era necessario per riparare ai torti commessi, ma avrebbe dovuto essere Masumi a prendere l’iniziativa.
   
 
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