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Autore: Jaded_Mars    22/06/2012    2 recensioni
“SLASH!! Toglimi subito queste manette di dosso!!” Axl stava diventando isterico. “Non tolgo proprio un bel niente. Si chiama gioco di squadra Axl. Calmati.” “Slash ti prego…ce le apri per favore? Promettiamo che staremo buoni e non litigheremo. Vero Axl?” cercò di persuaderlo Izzie implorandolo. ‘non voglio passare ore legata a questo stronzo.’
“Eh no ragazzi, adesso restate legati! Avete solo bisogno di un po’ di pazienza, così imparerete a sopportarvi a vicenda!”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Allora, cosa vorresti fare?” chiese Izzie nel modo più pacato possibile, cercando di nascondere quanto fastidio desse anche a lei quella situazione oltremodo ridicola.
 
“Vorrei non essere ammanettato a te!” rispose Axl.
 
“Di nuovo? Nemmeno io vorrei essere ammanettata a te!” Izzie sbottò “Ma non è colpa mia se siamo ridotti in questo stato.” Provò a riacquistare un certo contegno, odiava lasciarsi sopraffare dal nervoso.
 
“E invece sì!”
 
“E’ colpa di entrambi…” cercò di essere ragionevole la ragazza.
 
“No.” Fece Axl perentorio, senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
 
“ Sì invece!” ribatté Izzie.
 
“E invece no! Io non centro niente, sei tu che ti sei intromessa!” la accusò Axl.
 
“Non mi sono intromessa tra nessuno!” ribattè Izzie.
 
“Come no! Sì!”
 
“No!”
 
“Sì”
 
“N… Hey, ma la finiamo? Ti stai comportando da bambino!” Izzie si rese conto di quanto erano ridotti male.
 
“Io non mi comporto da bambino…bambina!” la provocò Axl.
 
“AAAAH! Non ricominciare!” Izzie passò una mano tra i suoi capelli rossi e si girò dando le spalle al ragazzo per non essere costretta a guardarlo in faccia mentre cercava di ritrovare la calma. L’avrebbe fatta impazzire se avesse continuato in quel modo. Trasse un profondo respiro di incoraggiamento e si rivoltò verso il rosso. Era impressionante quanto fossero simili, almeno in apparenza. Entrambi coi capelli rossi lunghi e lucidi, pelle diafana, stessa corporatura esile. L’unico tratto somatico diverso era il colore degli occhi: Axl li aveva smeraldini e Izzie azzurri come il cielo. Per il resto, sembravano fratelli.
 
“Senti.” Iniziò seria “Puoi fare l’orgoglioso e superiore quanto vuoi ma devi riconoscere che la situazione è la seguente. Siamo ammanettati assieme...”
 
“Ma davvero? Non credevo ci sarei arrivato senza il tuo preziosissimo aiuto!”
 
Izzie represse un urlo di esasperazione e invece proseguì “Quindi, dicevo, dovremmo cercare di collaborare, almeno per muoverci e decidere cosa fare, non credi?” le stava costando moltissimo in quel momento cercare di essere disponibile con Axl. “Così non saremo costretti a restare assieme ancora troppo a lungo.”
 
Il ragazzo la studiò mentre parlava. Non era mai stato così vicino a lei, e non lo sarebbe stato nemmeno di sua spontanea volontà. ‘Certo che sei proprio un coglione Axl Rose’ gli disse una vocina nel suo cervello. ‘Come puoi essere così stronzo con lei che è così carina?’ “Ti credi tanto politica vero? Perché non la smetti di cercare di compiacere sempre tutti?” gli risultavano davvero insopportabili quelli che erano sempre ben disposti verso gli altri, disponibili, aveva l’impressione che fossero tutti falsi, e lui disgustava la falsità
 
Izzie lo guardò allibita. “Cosa centra questo adesso?Io non ho mai cercato di compiacere nessuno!” come osava sparare sentenze senza nemmeno conoscerla? “E poi scusami se ho provato a cercare un accordo, non l’avrei mai fatto se non avessimo queste!” alzò  con forza il braccio ammanettato per ricordargli che non era proprio per sua spontanea volontà che stava dicendo certe cose.
 
Il rosso la guardò con supponenza,  come se non si trattasse che di uno sfogo isterico senza valore. Ah quanto gli piaceva farla incazzare, almeno in quell’occasione riusciva a farla sembrare meno perfetta di quanto non fosse.
 
“Guarda che non c’è bisogno che ci accordiamo sul da fare.” Le disse tranquillo “lo so io che cosa fare.” E le sorrise furbo.
Izzie fu sorpresa di quella frase. Forse aveva in mente qualcosa che funzionasse davvero. Si sentì immediatamente sollevata “Davvero? Beh allora avanti che aspetti a parlare? Di che si tratta?” domandò speranzosa.
 
“Semplice, facciamo quello che dico io!” disse Axl contento.
 
L’espressione di Izzie fu un concentrato di delusione ed irritazione. “Chissà perché me lo aspettavo…”
 
“Scusa credevi davvero che mi sarei messo d’accordo con te? Per fare cosa poi? Io risolvo i miei problemi sempre da solo, egregiamente per di più!” ci tenne a sottolineare che se voleva fare qualcosa, non aveva bisogno di aiuto o collaborazione da parte di nessuno.
 
“Sì ma qui non sei da solo! Ci sono anche io!” gli urlò in faccia Izzie, con una gran voglia di prenderlo a botte all’istante.
 
“Beh, si fa come dico io comunque!” fece lui ridendo spudoratamente, facendo arrabbiare ancora di più Izzie. “ Andiamo!” e fece un passo per avanzare tirando il braccio a cui erano legati. Ma la ragazza non si mosse. Axl si girò irritato verso di lei, non aveva calcolato la sua opposizione “Allora? Muoviti!” tirò nuovamente il polso, senza risultati, era ancora immobile e con la faccia scura. Axl si riavvicinò a lei, a un palmo di naso e guardandola freddamente negli occhi “Cammina.” Le intimò autoritariamente.
In tutta risposta gli arrivò un bello schiaffo assestato sulla guancia candida. “Ahi! Ma sei impazzita?” si massaggiò la pelle bruciante. Non se lo aspettava. Ed era stato pure forte. ‘Accidenti a te, maledetta che non sei altro.’
 
“Senti stronzo chiariamoci bene, ora, una volta per tutte. Non ti permettere di trattarmi così un’altra volta. Esigo rispetto.” Izzie aveva usato un tono talmente severo e carico di odio che Axl per un attimo fu quasi impressionato.
 
“E perché dovrei? Sennò cosa fai, diventi il mio peggior incubo?” chiese sarcastico, recuperando subito il suo modo di fare.
 
“Anche…” fece Izzie tranquilla “non sottovalutarmi.”
 
“Uuh che paura che mi fai…” Axl si finse spaventato prima di intimarle nuovamente “Cammina.”
Prontamente arrivò un altro schiaffo, se possibile ancora più forte di quello precedente.
“Ma che cazz…la finisci?” gli urlò incazzato, toccandosi la guancia arrossata e dolorante.
 
“Finiscila tu!” rispose Izzie alzando la voce. Sembravano due isterici a comportarsi in quel modo in mezzo alla strada e in effetti qualcuno si era anche fermato ad osservarli incuriosito, pensando che magari si trattasse di un qualche tipo di spettacolo o candid camera. Se qualcuno si preoccupò per loro, non lo diede a vedere, tutti guardavano ma nessuno voleva intromettersi.
Ma i ragazzi erano talmente tanto presi dal loro litigio che nemmeno se ne accorsero.
 
“Col cazzo che la finisco faccio come mi pare, non detti legge qui, hai capito o no?” Axl era furibondo, non voleva assolutamente dargliela vinta, era questione di principio. Poi vide che stava per arrivargli un altro schiaffone e riuscì a prendere il polso della ragazza e bloccarla. Glielo strinse forte, senza intenzione di farle male davvero, desiderava solo che si fermasse. “Ok va bene, va bene.” disse mentre le abbassava il braccio. Gli occhi cristallini della ragazza traboccavano di rabbia e forse anche di disprezzo. “Cercherò di essere più gentile, va bene?” lo fece più che altro per accontentarla e smettere di essere picchiato. Se pensava che avrebbe davvero iniziato a collaborare con lei si sbagliava di grosso. Per ora però gli bastava farglielo credere. E sembrava che avesse funzionato, forse.
Il viso di Izzie si fece meno teso, anche se era ancora scettica. Non riusciva a capire se Axl fosse sincero o la stesse prendendo in giro. Sicuramente non avrebbe dovuto abbassare la guardia.
 
“Bene.” disse infine la ragazza soddisfatta. “Allora dove vorresti andare?”
 
“In un posto. Vieni.” Disse lapidariamente Axl.
 
“Grazie…ma dove?” Izzie si sentiva un po’ trattata come una cretina e questo non le andava giù ma evitò di farlo notare.
 
“Tu vieni e se tutto va bene saremo liberi fra poco.” ‘Non vedo l’ora di non averti più tra le palle Miss Perfezione.’  Quella semplice frase che assomigliava ad una promessa bastò per far convincere la ragazza a seguirlo, seppur rimanesse dubbiosa sulle intenzioni del rosso.
 
“Senti non puoi camminare un po’ più veloce?” Axl si bloccò di colpo, “non ho voglia di tagliarmi il polso per trascinarti!”
 
“Scusa…rallenta un po’ tu il passo no? Sembra che stai facendo la maratona!”
 
“Ho fretta.” Fece lapidario.
 
“Sì ma non ti sto dietro!” disse Izzie in tono lagnoso. Non era per niente vero che non riusciva a stargli dietro, era perfettamente in grado di tenere il passo del ragazzo, solo che non voleva  correre. E soprattutto voleva dargli un po’ di filo da torcere.
 
Axl si passò una mano sul viso cercando di stare calmo. “Va bene, va bene ho capito. Cammino un po’ più piano.” Le concesse. “Ma tu cerca di accelerare un po’!” e riprese a camminare, vedendo bene di stare sempre almeno un passo avanti a lei, per mostrare chi comandasse in quella situazione.
 
“Ci provo.” Izzie represse un sorriso manifesto di una piccola vittoria, chiedendosi in che diamine di posto Axl la stesse portando con tanta fretta. 

   
 
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