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Autore: Fagiano Arcobaleno    22/06/2012    2 recensioni
Per Giovanni non è facile destreggiarsi tra lo studio, una vita sociale che più di tanto non ingrana e l'amore che sembra evitarlo come la peste. Fortuna che a vegliare su di lui c'è Martina, la cugina pazza e slasher... Tra una para mentale e l'altra e un'amicizia sopra le righe, i due ragazzi impareranno che non è mai troppo tardi per l'ammmòòòre.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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RATING: Sostanzialmente giallo, ma chissà -potremmo arrivare all’arancione e oltre, lol.

GENERE: Commedia, Romantico (?).

AVVERTIMENTI: Slash, Lime (??), linguaggio a tratti colorito.

DISCLAIMER: Qualsiasi riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti non è puramente casuale. I nomi, per motivi di privacy ed esigenze di copione, sono stati modificati e alcuni avvenimenti inventati di sana pianta…Per il resto, è una RPS (Real Person Slash) in piena regola :3

DEDICA: Al Fagiano Arcobaleno che ci ha ispirato questa storia e anche il nick: senza di te tutto ciò non avrebbe mai visto la luce <3 E alle nostre compagne di slash che aspettavano da mesi di leggerne le gesta.

NOTE: Beh, a dire la verità avevo intenzione di aggiornare diversi giorni fa; però, tra la sessione estiva, il caldo africano che mi fa sragionare e le altre long e OS che richiedevano la mia attenzione ho finito inevitabilmente per ritardare. Chiedo venia, ma sono un po’ culopesa XD

Ah, comunicazione di servizio: da oggi Cloud ed io ci dichiariamo ufficialmente in ferie, almeno per quanto riguarda questa storia. Non intendiamo però chiudere i battenti e rifarci vive a settembre; continueremo a scrivere e ad aggiornare, solo con pause più lunghe del solito tra un capitolo e l’altro. Non vi lasciamo soli, don’t worry XD

Buona lettura e a risentirci a fine pagina!

 

 

 

 

 

Gabriele lasciò al fratello una settimana di tempo perché riflettesse sulle sue parole ed escogitasse un piano per fare pace con Martina. Allo scadere del settimo giorno, vedendo che Giovanni a tutto aveva pensato, meno che a darsi da fare in tal senso, capì che era ora di passare all’azione.


Aspettò che fosse tornato dall’università -il martedì si tratteneva in facoltà fino alle tre e mezza- e appena udì un tintinnio di chiavi e la porta di casa che veniva aperta mise da parte i compiti per il giorno dopo e si scapicollò al piano di sotto.

Giovanni era ancora sulla soglia, con il casco in mano e la borsa a tracolla appesa ad una spalla; fece per togliersi le Converse, ma un gesto perentorio del fratello minore glielo impedì.

“Tieni pure le scarpe, stai per uscire di nuovo”.

“Eh? No, non ho impegni questo pomeriggio” ribatté stralunato l’altro.

“Ti sbagli, mio caro. Hai appuntamento con una persona che hai poco elegantemente evitato per tre mesi o giù di lì” il tono di Gabriele era glaciale.

“Non credo proprio” si oppose, sulla difensiva.

“Scommettiamo che invece ho ragione io?” insistette.

“Lele, per favore” sospirò alzando gli occhi al cielo. “Sono reduce da sei ore di lezione massacranti, devo riordinare gli appunti, ho bisogno di un’endovena di caffeina e ho pure saltato il pranzo, di conseguenza ho l’appetito di un lupo marsicano a digiuno da un mese-”

“Toh” lo interruppe l’altro, porgendogli un sacchetto di carta da panificio. “Pranzo al sacco preparato amorevolmente da me medesimo con tanto di thermos di caffè: puoi rifocillarti mentre vai da lei”.

Giovanni, caparbiamente, scosse la testa in segno di diniego.

“Fratellone, per favore, non costringermi ad essere volgare” replicò Gabriele senza scomporsi. “Capisco che noi maschi abbiamo un’età cerebrale di qualche anno inferiore rispetto a quella delle coetanee femmine, ma prova ad usare la tua brillante intelligenza e comportati da persona matura. Sei stato un perfetto stronzo con Martina, hai sbagliato: ti tocca pagare pegno”.

“Ah, io avrei sbagliato? Ma se è stata lei a cominciare! E’ da luglio che non si fa sentire” sbottò il ragazzo.

“E tu non l’hai fermata in alcun modo, genio! Ripeto, non so cosa vi siete detti, ma se avverti che una persona a cui tieni è arrabbiata con te cerchi di scoprirne il motivo, no? E non venire a raccontarmi che è tutta colpa dell’università che ti tiene impegnato, perché il tempo per andare in palestra e vederti con i tuoi amichetti lo trovi sempre” lo accusò.

Giovanni abbassò la testa, la baldanza di poco prima evaporata come gocce di pioggia al sole.

“Mi conosci, sai che preferisco evitare i conflitti, se è possibile” ammise, tristemente. “E detesto litigare con Martina, ogni volta ne esco come se mi avesse masticato per benino e sputato fuori”.

“Vabbè, neanche fosse un orco!” si ammorbidì un poco il fratello. “Non nego che sia un’esperienza spiacevole averci a che fare quando le vengono i cinque minuti, ma non credere che lei si diverta. Ci sta male, sai, per questa storia. Non me l’ha proprio detto”, aggiunse intuendo i pensieri dell’altro, “ma lo so. La conosco da quando sono nato, in fondo”.

A queste parole Giovanni risollevò lo sguardo; nei suoi occhi si leggeva la resa.

“E sia, hai vinto. Se mi muovo adesso la trovo a casa?” chiese, con faccia patibolare.

“Senza dubbio. Il martedì pomeriggio è libera come l’aria, e comunque a scanso di equivoci l’ho sentita giusto mezzora fa: sta buttando giù idee per una fanfiction, il fervore artistico le impedirà di staccarsi dal computer per le prossime due ore”.

“E il pranzo al sacco? Come faccio a mangiare se devo guidare il motorino?” provò a temporeggiare.

“Giusta osservazione” Gabriele incrociò le braccia. “Ti concedo un quarto d’ora per placare i morsi della fame da lupo marsicano, poi però mi farai il favore di muovere il tuo bel culo e precipitarti dalla nostra amata cugina” rispose con il più smagliante dei suoi sorrisi.

 

 

La zia (sorella di sua madre), venuta ad aprirgli la porta, nel vederlo per poco non si lasciò sfuggire la tazza di tè fumante che teneva in mano.

“Giovanni, tesoro, che bella sorpresa!” si riprese Michela, scostandosi per lasciarlo entrare. “E’ da un bel pezzo che non ti si vedeva da queste parti”.

“Sono stato piuttosto impegnato con le lezioni, zia, sai com’è. Bella camicia, a proposito” sorrise lui.

“Grazie -piuttosto, fatti vedere un po’” lo scrutò con attenzione. “Caspita, il tuo nuovo look è..”

“Ridicolo? Osceno?”

“Al contrario, è sorprendente. Non esattamente il mio genere, ma devo ammettere che ti dona moltissimo; sembri un’altra persona, davvero” fu il responso.

“Lieto di aver passato l’esame” il tono di Giovanni si fece più serio. “Martina è in casa?”

“Sospettavo che fosse lei il motivo della tua visita” la zia gli rivolse uno sguardo indagatore.

“L’ho un po’ trascurata, ultimamente” annuì nervosamente. “Devo rimettere insieme i tasselli del puzzle”.

“Beh, allora in bocca al lupo; la trovi in camera sua. Se ne esci tutto intero fermati per un tè, prima di andartene” lo incoraggiò lei con una pacca sulla spalla, prima di eclissarsi in cucina.

Giovanni deglutì, fissando le scale alla sua sinistra.

Ce la poteva fare.

 

 

 

La resa dei conti è imminente: quale sarà la reazione di Martina? E come sarà il nuovo look di Giovanni? *__*

Visto che sarò principalmente io, Genio, a postare i prossimi capitoli, vi lascio il link della mia pagina autore su Facebook, per anticipazioni, gossip succulenti (?!) e altre amenità (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Buone vacanze estive a tutti e in bocca al lupo ai maturandi (se ce ne sono) e agli universitari alle prese con la sessione estiva come noi!

Un bacione e a risentirci <3

  
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