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Autore: Wrong_And_Right    22/06/2012    2 recensioni
All'epoca avevo tre sogni: il primo si era infranto in un giorno pieno di sole, il secondo sembrava non avere speranze di essere realizzato e il terzo... il terzo mi faceva male al cuore, perchè ero sicura di non avere possibilità di vederlo realizzarsi.
Mi chiamo Alma, ho diciannove anni e questa è l'estate che mi ha cambiato la vita.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XIV.

P.O.V. Alma.
 
<< Alma. Ti prego, dimmi che hai visto Niall! L’intervista comincia tra un’ora e non lo troviamo da nessuna parte >>, sentii Harry urlare mentre uscivo dalla stanza dell’albergo. Non riuscii però a vedere in faccia il riccio, che mi sfrecciò davanti cercando il biondo in ogni angolo.
Scossi la testa divertita e andai nella stanza di Emma. Trovai la mia amica sdraiata sul letto, con un sorriso felice dipinto sul volto.
<< Emms, hai visto Niall? I ragazzi non lo trovano da nessuna parte, Harry è disperato >>.
<< Fino a cinque minuti fa era al pianoterra, nella stanza con tutti i computer >>, mi rispose con aria distratta.
<< Grazie >>, risposi, uscendo di corsa. Per fare prima, usai l’ascensore e lì accadde il primo fatto per cui ricordo quel giorno con tanta felicità. L’abitacolo foderato di rosso era deserto, se non fosse per una donna che parlava al telefono. Non potei fare a meno di ascoltare la sua conversazione, principalmente poiché essa si svolgeva in italiano.
<< Mi scusi, signora, ho sentito che sta cercando dei giovani scrittori >>, le dissi nella mia lingua, non appena la donna infilò il cellulare nella borsetta.
<< Esattamente. Tu sei italiana? Certo che sì, non hai nessun accento. Non trovi anche tu che sia strano il modo in cui gli inglesi parlano la nostra lingua? Oh, scusami, mi sto dilungando. Comunque, non è che me l’hai chiesto perché avresti qualcosa da propormi? >>, chiese lei incuriosita.
Prima di rispondere, presi un respiro profondo e mi fermai a riflettere. È un dato di fatto che la vita è formata in uguale percentuale da occasioni prese al volo e da occasioni sprecate, ma in entrambi i casi, bisogna pensare bene alle proprie azioni. Da un lato sapevo che sarebbe stato il modo perfetto per compiere un passo verso la realizzazione del mio sogno, dall’altro ero consapevole che tutto sarebbe diventato più complicato, che avrei fatto fatica e che alla fine si sarebbe potuto risolvere tutto in un nulla di fatto. Improvvisamene fui colta dalla paura di non essere all’altezza, dalla paura di fallire.
<< Sì, hai qualcosa da propormi. Leggo nei tuoi occhi che il tuo carattere è quello di un vero scrittore. Lascia che ti dica una cosa: se hai talento, c’è un solo ostacolo che ti separa dal realizzare il tuo sogno. La paura. Vuoi farti sconfiggere dalla paura, piccola? >>.
<< Qual è il carattere di uno scrittore? >>, chiesi sorridendo timidamente. Quella donna sulla cinquantina e imbacuccata in un cappotto rosso mi ispirava fiducia. Sarebbe stato interessante poter lavorare con lei.
<< Non si può definire. Ognuno di voi è unico e diverso; ci sono i pazzi che a ogni secondo sparano idee creative e meravigliose, i riflessivi che scrivono una cosa solo quando la sentono nel cuore, quelli che scrivono quando sono felice e quelli che usano una penna per scaricare la tristezza. Tutti però hanno la stessa luce negli occhi: quella che in questo momento illumina anche i tuoi. Hai paura di fallire, si vede, ma dimmi: preferiresti rischiare di sbagliare, ma con la consapevolezza di averci provato, o andare avanti, continuare la tua vita senza scottarti, ma senza nemmeno aver colto un’ottima occasione?>>, mi chiese lei.
L’ho già detto, fin dalla nascita sono stata molto insicura, ma so anche quando arriva il momento di rischiare.
Infilai una mano in borsa e ne tirai fuori il mio quaderno. Lo aprii a una pagina che conoscevo bene e lo porsi alla donna.
<< Le andrebbe di leggere qualcosa di mio? >>.
Lei accettò e cominciò a leggere. Io distolsi subito lo sguardo e cercai di pensare a Niall. Inutile dire che non che non ci riuscii.
<< Ne ero sicura. Tu hai davvero molto talento ragazza, sai come usare le parole e come raccontare una storia. Scusami, sono arrivata. Questo è il mio numero comunque, chiamami non appena avrai qualcosa di pronto da darmi >>, disse e mi consegnò il diario e un bigliettino stampato. Rimasi qualche secondo impalata a fissarlo, come se avessi avuto in mano qualcosa di grande valore. Il suono dell’ascensore mi riscosse dai miei pensieri e mi costrinse a ricordarmi dei miei amici.
Uscii dall’abitacolo e cominciai a correre, di nuovo alla ricerca di Niall.
Lo trovai pochi minuti dopo, seduto in una saletta a suonare la chitarra. Era bravissimo, ma i ragazzi avevano fretta e quello non era decisamente il momento di ascoltare la musica.
<< Niall, i ragazzi stanno impazzendo a cercarti. Ti sei dimenticato dell’intervista? >>, chiesi, togliendo di mano lo strumento al biondo.
<< Mi era uscita di testa scusa >>, si alzò, poi prese un respiro profondo, << Alma, ti devo dire una cosa…>>.
Sembrava preoccupato, ma anche emozionato. Aveva negli occhi azzurrissimi una strana luce e le guance stavano diventando rosse.
<< Che succede, Niall? >>, chiesi curiosa.
<< Beh, ecco, ho… ho quasi baciato Emma >>, disse con aria timida.
<< Perché quasi? >>.
Insomma, sapevo benissimo che non c’era niente che la mia amica aspettasse più di un bacio da Niall. Però non riuscivo a capire come mai lui si fosse fermato.
<< Volevo baciarla. Stavo per baciarla, però poi ho pensato che magari lei non voleva e così mi sono fermato. Dici che ho sbagliato? >>.
Non riuscivo a credere che non si fosse accorto di niente, ero quasi tentata di tirargli uno schiaffo. Non lo feci solo perché con i capelli tutti spettinati e l’aria smarrita negli occhi mi faceva tenerezza.
<< Certo che hai sbagliato, Niall >>, dissi, abbracciandolo.
Lui, sorpreso, ricambiò la stretta, mentre io continuavo: << Adesso vai a fare quell’intervista prima che i ragazzi chiamino la polizia per cercarti. Prima però mi devi promettere che stasera parlerai con Emma, ok? >>.
<< Ne sei sicu… >>.
Non riuscì a terminare la frase che Harry, col fiatone e i capelli tutti scompigliati, entrò nella stanza e lo afferrò per un braccio.
<< Eccoti finalmente. Ci si vede, Alma, noi siamo di fretta >>, urlò il riccio mentre entrambi stavano già correndo verso l’uscita.
<< A dopo, Alma, grazie >>, gridò Niall.
Mi misi a ridere e scossi la testa; certe volte, sembravano proprio dei bambini troppo cresciuti. Forse però era anche per questo che li volevo tanto bene.
Sempre col sorriso sulle labbra, tornai al piano di sopra e raggiunsi le altre ragazze, tutte già pronte per uscire.
<< Allora, i ragazzi se ne sono andati. Usciamo? >>
 
 

***

 
 
Mi divertii davvero tanto.
Era passato molto tempo dall’ultima volta che avevo trascorso un pomeriggio tra sole ragazze e quasi mi ero dimenticata quanto fosse divertente. Ridemmo come pazze, prendemmo in giro i ragazzi ed entrammo in un sacco di negozi, ma più per provare i vestiti e divertirci nei camerini che per comprare davvero qualcosa. Eleanor, Danielle e Nicole erano davvero simpaticissime ed era incredibile quanto assomigliassero di carattere a Louis, Liam e Harry. Emma legò subito con Nicole, ma si vedeva benissimo che, nonostante le risate e le battute che faceva continuamente, aveva negli occhi e per la testa solo una persona. Io avevo rinunciato definitivamente a nascondere il mio rapporto con Zayn e così passai la metà del tempo a descrivere il nostro primo appuntamento a Eleanor e Danielle.
Quando tornammo in albergo, eravamo sfinite e il tramonto era passato da un pezzo. Avevamo mangiato un gelato poco prima, così andammo subito verso le nostre stanze per riposare. Fui davvero sorpresa quando, dopo aver acceso la luce della camera, trovai Zayn sdraiato sul mio letto con un sorriso enorme sul volto.
<< Cosa ci fai qui? >>, chiesi mentre mi sedevo accanto a lui.
<< Ti aspettavo. Avevo voglia di passare un po’ di tempo con te, mi sei mancata molto oggi pomeriggio >>, disse e bastarono quelle frasi a farmi battere il cuore all’impazzata.
<< Mi sei mancato anche tu >>, risposi semplicemente.
<< Cos’hai fatto di bello? >>.
Mentre mi faceva questa domanda, cominciò ad accarezzarmi i capelli. Quel semplice contatto fece scaturire sotto la mia pelle centinaia di piccole scosse elettriche. Mi sembrava di non aver mai provato niente di così forte in vita mia.
Pensai a cosa rispondere, alle risate, alle centinaia di vestiti che avevo provato per puro divertimento. Però c’era una sola cosa che in quel momento avevo voglia di dirgli, la cosa che quel pomeriggio non riusciva a uscirmi dalla testa e di cui riuscivo a vedere un segno anche attraverso il tessuto della borsa.
<< Ho incontrato un’editrice, prima, mentre cercavo Niall. Mi ha detto di andare da lei non appena il mio libro sarà finito >>, dissi sottovoce. Avevo bisogno del suo appoggio, di sapere che qualsiasi cosa avessi fatto, lui mi avrebbe sostenuta. Non era mai stato così con un ragazzo, ma forse perché non mi ero mai innamorata veramente di qualcuno.
<< Amore, è una cosa bellissima. Tanto hai detto che ti manca poco per finirlo, no? Diventerai una scrittrice, realizzerai il tuo sogno >>.
<< In realtà il libro è già finito, ho scritto l’ultimo pezzo l’altra sera. Il problema è un altro: io ho… ho paura che non vada bene, ho paura che sia tutto sbagliato >>, dissi ancora, terrorizzata. Il suo abbraccio mi fece tranquillizzare, ma quello che successe dopo agitò ancora di più il mio cuore.
Lentamente, il moro mi prese per mano e mi fece alzare.
<< Non devi avere paura, non devi essere insicura. Sarà perfetto, ne sono sicuro >>.
Eravamo molto vicini, sentivo il suo corpo che sfiorava il mio. Lui alzò un mano e accarezzò la mia guancia. Il contatto con la sua pelle era caldo, quasi bollente. Lentamente, lo vidi avvicinarmisi con il viso. I suoi occhi color cioccolato erano talmente vicini ai miei che potevo immergermi dentro tale bellezza. Ero totalmente sotto l’effetto della sua perfezione, quando tutto si interruppe. Zayn aveva posato le sue labbra sulle mie. Questa volta si trattò di un bacio più passionare del solito, che suscitò in me energia; fui percorsa come da una scarica elettrica quando sentii le nostre lingue unirsi e giocare in una danza allegra e tutta loro.
Improvvisamente si allontanò e mi fissò ancora con quel viso angelico.
<< Vuoi… andare avanti? >>, mi chiese, quasi incerto, tanto che mi fece tenerezza.
Sapevo benissimo cosa intendeva.
Quella sarebbe stata la mia prima volta, dovevo sentirmi veramente pronta per compiere quel passo importante. Ma io ero più che pronta, ne ero sicura, e per di più si trattava di affrontare la cosa con la persona che in quel momento sentico di amare di più al mondo.
<< Sì, Zayn >>, sussurrai. Le parole vennero fuori in fretta e si volatilizzarono nell’aria velocemente com’erano uscite.
Sentii ancora che mi baciava; un miscuglio di emozioni si diffuse nel mio corpo. Le sue mani dal mio viso scivolarono sotto la maglietta e, mentre mi accarezzavano la schiena, mi facevano provare brividi piacevoli.
Sarà stata forse l’euforia del momento, l’atmosfera magica che si era creata in quella situazione, che fece disconnettere la mia mente fino al mattino dopo. Ricordo solo di aver visto la mia maglia e la sua appoggiarsi delicatamente al suolo e poco dopo i pantaloni che li andavano a fare compagnia. Tutto mentre io e Zayn avevamo ancora le labbra molto impegnate. Un altro ricordo fu la sorpresa, lo stupore che provai nel vedere il suo petto e la gioia che sentii nel poterlo accarezzare con le mie stesse mani e contemplarlo per tutto il tempo.
La mattina dopo mi svegliai nel letto e, girandomi, notai un’altra figura accanto a me. Guardandolo mentre dormiva, gli occhi chiusi e le labbra, che la sera prima avevo sfiorato e assaporato con le mie, semi aperte per respirare, mi venne in mente che notte splendida avevo passato.
Per la prima volta mi ero sentita veramente amata da qualcuno, un amore che andava oltre il semplice affetto materno o fraterno, persino oltre quell’affetto profondo che lega gli amici. Non avevo mai provato qualcosa di simile con nessuno dei ragazzi con cui ero stata; non avevo mai guardato così qualcuno, soprattutto, non avevo mai sentito tanto forte il bisogno di sentirmi accanto qualcuno.
<< Buongiorno, principessa >>, mi sussurrò all’orecchio.
<< Buon giorno, Zayn >>, dissi sorridendo. Non ero mai stata tanto felice in vita mia, non mi ero mai svegliata con un sorriso così grande.
<< Dormito bene? >>, chiese lui, con una luce speciale negli occhi color cioccolato.
<< Benissimo. Quando sono riuscita a dormire, s’intende >>.
Il moro rise e io mi unii a lui. Sotto le coperte ci abbracciammo e sentire il suo petto sotto la mia schiena mi fece bene.
<< Alma, sei qui dentro? >>, gridò una voce da dietro la porta, interrompendo il momento romantico.
<< Sparisci, Louis >>, urlammo in coro.
Ci accorgemmo dell’errore con un secondo di ritardo e ci guardammo in faccia spaventati.
<< Zayn?! Sei qui anche tu?! Mi chiedevo giusto dove fossi finito. Che avete fatto stanotte, ragazzi? >>, chiese con tono curioso. Anche senza vederlo, riuscivo a percepire il sorriso sulla sua faccia.
<< Lou, ti consiglio di sparire se non vuoi che venga lì a farti pentire di avermi svegliata >>, dissi con aria minacciosa. Attesi la sua risposta, ma non sentimmo più niente. Se ne era andato.
<< Mi sa che abbiamo un problema >>, dissi, senza nascondere una risata.
<< Mmh… neanche troppo grosso: Louis è ricattabile >>, scherzò lui.
<< Credo che dovremmo alzarci. Gli altri ci staranno aspettando per andare a fare colazione >>, dissi, uscendo dalle coperte e cominciando a vestirmi. I miei vestiti erano tutti sul pavimento e intendo proprio tutti.  
<< Già. Senti, stamattina abbiamo un’altra intervista, ma pomeriggio siamo liberi. Che facciamo? >>, chiese, mentre anche lui si rivestiva.
<< Non lo so, l’importante è che stiamo insieme >>, risposi, sorridendo.
Mi sentii abbracciare da dietro. Alzai leggermente lo sguardo e i miei occhi incontrarono quelli di Zayn. Era così bello, ma, soprattutto, era mio. Non mi sembrava reale, non poteva essere reale.
<< Ti amo >>, dissi, sicura delle mie parole.
<< Ti amo >>, rispose lui.
 
 
 
Eccomi!
Allora, come ho già detto, non vedevo l’ora di scrivere questo capitolo. Anche questo, è un po’ più corto rispetto al solito, ma c’è un buon motivo. Si sta lentamente avvicinando la fine della storia e vorrei riuscire a dividere l’ultimo pezzo in più capitoli, perché mi sono affezionata ai personaggi. Comunque, non crediate che perché è quasi finita la storia, i problemi siano finiti: quelli veri iniziano adesso. Spero di pubblicare presto il prossimo capitolo, al massimo in una settimana e mezza. Voi nel frattempo recensite.
Alla prossima,
Eli ^_^
P.s. un grazie gigantesco alla mia carissima _LeanneXMuffin_ che mi ha dato un aiuto prezioso per la scena tra Alma e Zayn. Ti voglio bene, babe Horan.
 
   
 
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