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Autore: cheekbones    22/06/2012    10 recensioni
[Sequel di NCIS - High School Version]
"Ziva?" sibilò Tony, nel buio.
"Che c'è?"
"Ti amo"
Si voltò verso di lui. "Ti sembra il momento?"
"Beh, si, mi sembra proprio il momento, in effetti"
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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NCIS

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- If not pride then what? Love of country? Sense of duty? I'm sure they exist in you,
but what burns is pride, my friend. Shalom.

Ari, 1x23




Le unghiette di Whisky le graffiarono la pelle del collo, ma Ziva non se ne curò. Le braccia di Tony erano ancora strette attorno al suo busto, così come il suo viso era piegato nell'incavo del suo collo. Ma lei era riuscita comunque ad alzare la testa verso l'appartamento saltato in aria.
Le girava la testa, sentiva male. Non è possibile. No. Qualche fiamma veniva ancora giù dalla porta-finestra che dava sul balcone, mentre gli altri condomini correvano in giardino, terrorizzati. Non è possibile. Non a me. Whisky le scappò di mano e andò a nascondersi sotto la macchina di Tony. Ziva non riusciva a staccare i suoi occhi: era tutto bruciato. Non è possibile. Non ora.
"Ziva? Ziva, stai bene?" le afferrò il viso con due mani e la obbligò a guardare verso di sè. Era sconvolto e il viso leggermente imbrattato di terra; sembrava appena uscito da una delle missioni nel deserto che di solito assegnava il Mossad. Buffo.
"Riesci a sentirmi?" Ziva riuscì solo ad annuire allo sguardo preoccupato di Tony. La aiutò ad alzarsi lentamente e controllò che stesse bene, facendola girare, voltare, le alzò le braccia per controllare eventuali tagli: era una figura di cartapesta, tra le sue mani. Ancora non riusciva a reagire, per quanto desiderasse prendere la rincorsa e salire le scale.
"Ma che... ma..." balbettò Tony, mentre le controllava il polso. "Ti prego, dimmi che quella non era casa tua. Ti prego" Ziva sentì il tono di voce profondamente stanco. Non gli rispose, però. Lasciò solo che le sue mani scivolassero lontane da Tony e trovò il coraggio di muovere un passo.
"Ehi" la voce di Tony divenne improvvisamente arguta. "Ehi... EHI!" le urlò contro, quando la vide correre nell'ingresso.
Il ragazzo si guardò in giro e vide che nè polizia, nè vigili del fuoco erano ancora arrivati. Lanciò uno sguardo al condominio.
"Ma vaffanculo!" disse tra sè e sè, così seguì velocemente Ziva su per le scale.
Il suo appartamento era al secondo piano, non ci misero molto ad arrivare. Ziva aprì la porta con un calcio, anche se non sarebbe servito: era solo legno bruciacchiato, oramai. Il fumo le entrò prepotentemente nei polmoni e cominciò a tossire; stava per fare marcia indietro, ma una mano le posò un fazzoletto su naso e bocca: Tony. Aveva fatto lo stesso per lui.
Ziva lo ringraziò con un cenno del capo ed entrò nell'appartamento. Come aveva previsto, era tutto bruciato, disintegrato. Gli ultimi mesi lì dentro non avevano più importanza e Ziva si sentì morire. Quella non era casa sua, ma le faceva un brutto effetto. Inoltre, non voleva pensare alla peggiore delle ipotesi: che l'appartamento non fosse vuoto.
Camminò tra le macerie e, d'istinto, pensò a come dovesse essersi sentito suo padre, a camminare tra i detriti che avevano ucciso sua figlia minore. Scacciò quei pensieri e proseguì spedita verso la cucina. Aveva una terribile sensazione.
Tony si fidò di lei, le camminò vicino, ma leggermente indietro. Si guardava intorno perso e si stupì quando la vide chinarsi e prendere, con un altro fazzoletto, in mano qualcosa. Era una specie di grosso tubo. Sentì un rantolo e la guardò sorpreso. Quando Ziva si rialzò, sembrava normale. Ma lui li vide, gli occhi lucidi e l'espressione corrucciata.
Qualcosa non andava.
Ziva fece dietrofront e andò nel salotto: il divano era ancora in fiamme, la televisione sembrava esplosa. Ma ciò che più colpì la loro attenzione, fu della materia nera sul divano. Era grossa. Troppo grossa. Un grosso cumulo non ben identificato.
Tony fu il primo a capire che si trattava di un corpo. Le afferrò il gomito per portarla via, ma Ziva si avvicinò, lentamente, incredula.
Le venne un conato di vomito e arretrò, fino a sbattere contro la schiena di Tony. La sirena della polizia la fece sobbalzare.
"Dobbiamo andare via" sussurrò. "Scappa, Tony"
"Cosa?"
"Scappa!"
Lo trascinò fuori dall'appartamento e scesero di corsa le scale. Ziva notò subito che la polizia stava appena parcheggiando. Ordinò a Tony di mettere in moto e di andare via. Afferrò Whisky per la collottola, mentre era ancora sotto la macchina e salì a bordo.
"Vai, vai, vai!" gli urlò, mentre Tony metteva in moto e correva via. La polizia non sembrò accorgersi di niente, ma tempo qualche ora e il resto del palazzo avrebbe riferito della fidanzatina Rachel in fuga. Oltretutto con un ragazzo sconosciuto.
"Ora mi spieghi" le ringhiò contro, mentre svoltava velocemente verso la strada principale di Washington, nel caso una volante li stesse seguendo. "E ti conviene essere esaustiva, visto che il tuo gatto mi sta rovinando la tappezzeria della macchina"
Ziva si voltò e, effettivamente, Whisky si stava limando le unghiette sul sedile posteriore. "Io..."
"Cosa è successo là dentro, Ziva?" le chiese, con voce ferma.
"Il corpo. Era Michael" deglutì. "Doveva per forza essere lui... Aspetta! Non andare da Abby e McGee, non posso tornare lì" si guardò spaesata attorno.
"Perchè?"
"Perchè... perchè è il Mossad che ha fatto saltare in aria casa mia. Il Mossad ha cercato di uccidermi e io non so perchè!"
Tony sbarrò gli occhi e si voltò a guardarla, senza prestare attenzione al traffico. "Come...?"
"Hai visto quel tubo che ho preso? ... è una delle nostre tecniche, per far saltare in aria qualcosa. Michael non deve essersi accorto di niente" Ziva si prese la testa tra le mani e si chinò, fino a toccare le ginocchia con la fronte. Tony le lanciò uno sguardo preoccupato.
"Dove vado, adesso?" la sentì sussurrare. "Che cazzo sta succedendo?"




ghfghhfgh


Diane: He's not afraid to show is emotions... like some people!
Fornell (to Gibbs): She's talking about us?

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"... lo sai che non ti mentirei mai. Insomma, mi hai tenuto la fronte per tutta la notte, mentre vomitavo, il secondo anno di college"
Gibbs accennò un sorriso e offrì una birra a Tobias, seduto sul suo divano. "Bene. Perchè è stata una pessima serata"
"Ah, si?" L'avvocato alzò un sopracciglio sorpreso. "No, perchè io mi ricordavo che quella sera riuscisti a strappare un'appuntamento ad una certa ragazza che piaceva ad un certo nostro compagno... o no?" scosse la testa, divertito. "Era rossa anche lei"
"La smettiamo con questa storia delle rosse?" digrignò i denti. Dalla cucina si sentì la risata di Donald Mallard, mentre tornava con due piatti pieni di nachos.
"Ammettilo, Jethro. Le rosse sono il tuo punto debole" disse rabbonito il professore.
"E' risaputo" Tobias prese un sorso di birra, gettando un'occhiata alla tv accesa.
"Ricordatemi perchè siete qui" Gibbs guardò tutti e due con un moto di fastidio, stravaccati sul suo divano.
"Perchè oggi c'è la partita e tu non puoi uscire perchè tua moglie sta per mandare in prigione un criminale" riassunse Tobias. Il professor Mallard, accanto a lui, annuì e prese un nachos: non aveva intenzione di bere birra, ma solo il suo amato Scotch Whisky, capolavoro scozzese di cui andava estremamente fiero. Ne aveva portato un pò in bottiglia, ma gli altri due lo avevano ignorato.
"E da quando guardare una partita per voi è così importante?" abbozzò un sorriso, mentre gli altri due si scambiavano uno sguardo.
"E va bene!" si arrese l'avvocato, buttando le braccia al cielo. "Diane è andata al mare e si è portata Emily. Non avevo niente da fare"
"... così mi ha chiamato per chiedermi se volevo fare un giro, ma ho una certa età" sghignazzò Ducky. "E poi volevo vedere la partita"
"E allora, da buoni amici, abbiamo pensato che avevi casa libera, visto che Shannon è ancora al corso di yoga con gli eroi del FBI!"
"Certo, buoni amici. Come no" alzò lo sguardo al cielo.
"Non ti lamentare, Gibbs" disse Tobias, sorridendo. "Sono tre giorni che stai chiuso qui dentro, ti serviva compagnia!"
"Senza offesa, ma voi due non siete proprio il massimo" Ducky e Tobias lo guardarono palesemente offesi. "Insomma, siete venuti perchè non avevate niente da fare" ribadì, in suo favore.
"Sbagliato! Dovevo portarti delle pratiche che la nostra Shanny deve firmare per il processo. Uno di questi giorni ripasso di qui, devo mettermi d'accordo con lei per la prima sessione di interrogatori. Roba da avvocati" spiegò.
"E se, per assurdo" continuò Ducky. "Qualcuno entra in casa o ti spara addosso, almeno non sei solo"
"Oh, che carini!" commentò ironico Gibbs.
Shannon tornò proprio in quel momento, seguita a ruota da Steve McGarrett e Danny Williams. Il primo era palesemente annoiato a morte, mentre il secondo aveva la tuta proprio come Shannon e parlava con lei entusiasta.
"Tua moglie ha una nuova amichetta!" ridacchiò Tobias.
"Non sottolinearlo" grugnì Gibbs. "Devo ancora capire a cosa punta: se a mia moglie, o a diventare una brava massaia... ma devo ammetterlo, sanno il fatto loro. Non è successo niente da quando sono arrivati e seguono Shannon dappertutto"
"Ma guarda chi si vede!" la donna posò le mani sui fianchi e sorrise. "Mallard e Fornell nel mio salotto. Ora sì che mi sento al sicuro!"
"Cazzo, stasera c'era il Super Bowl" Steve McGarrett guardò con desiderio la tv.
"Sto io con Shannon" Danny alzò gli occhi al cielo. "Guardati la partita"
"Ok, sono qui se avete bisogno" Steve sorrise esageratamente e si stravaccò pure lui sul divano, costrigendo Gibbs a rimanere in piedi.
L'uomo fece un rapido calcolo: tre futuri tifosi sbronzi erano seduti sul suo divano, sua moglie era ricercata e incinta, in quel momento in compagnia di un agente del FBI, mentre insieme guardavano un programma sulla cucina, nello studio.
Ok, quando, esattamente, le cose mi sono sfuggite di mano?



dfsdfs

Tony: You go, Ziva
Ziva: Not without you.

9x24



Tony pensava di aver dato abbastanza. Insomma, tre anni prima aveva avuto a che fare con FBI, Mossad, polizia, una ragazza killer e suo fratello psicopatico. Tony pensava, appellandosi al calcolo della probabilità, di non potersi ritrovare in una situazione vagamente simile perchè - oh, ma andiamo! - certe cose accadevano più o meno una volta su un milione.
E invece no.
Forse era un problema suo, pensò. Si, probabilmente qualcuno lassù lo odiava a morte (che fosse il nonno paterno?), tanto da mandargli tutta quella valanga di merda dal nulla: è vero che dopo Ziva il suo cuore aveva ripreso le sue normali funzioni e non sentiva più alcun brivido, ma poteva dirsi felice. Stava per diventare poliziotto, aveva amici nuovi, si era tenuto quelli vecchi, era ricco sfondato e aveva anche una trombamica. Poteva dirsi mediamente felice, per l'esattezza.
E invece no.
Senza volerlo strinse forte, tra le mani, il volante e digrignò i denti. Sempre tenendo conto del calcolo delle probabilità, c'erano poche chances che da quella storia ne uscisse vivo per la seconda volta. Oramai si era capito che ci era dentro con tutte le scarpe, non poteva tirarsi indietro. Senza contare che tutti i condomini l'avevano visto in faccia - minimo mi sbattono fuori dall'Accademia. Si voltò verso Ziva David per dirgliene quattro, del tipo 'ti conviene seguire un corso per imparare a non rovinare più la vita delle persone', ma si bloccò. Era ancora in posizone fetale, che mormorava chissà cosa. Beh, c'era sicuramente qualcuno che stava peggio di lui.
"Che faccio? Dove andiamo?"
Ziva parve riacquistare tutta la sua lucidità, perchè si rialzò velocemente, tanto da fargli temere un tremendo dolore alla schiena.
"Lasciami alla stazione degli autobus" gli ordinò, voltandosi verso il sedile posteriore. La vide sorridere amaramente. "Ti lascio Whisky, ok? Portalo da Abby e dille... non lo so. Dille quello che ti pare" deglutì, poi prese a frugare nella sua borsa. Cacciò fuori la pistola e contò i colpi.
"Aspetta, fammi capire: cosa vuoi fare?"
"Zitto e guida"
"Zitto e guida lo dici a qualcun altro, Ziva David! Ora tu mi dici cosa vuoi fare, perchè si dia il caso che tu sia una quasi fuggitiva e io un quasi poliziotto. Devi ammettere che non siamo una grande accoppiata"
"D'accordo!" si voltò furente verso di lui. "Il Mossad vuole uccidermi e non so perchè, quanto pensi che ci metteranno a scoprire che c'è solo un corpo, lì dentro, eh?! Quanto? Te lo dico io, meno di un giorno. Quindi tra qualche ora sarò ricercata quantomeno dai servizi segreti migliori del mondo, con chissà quale accusa catastrofica, sempre che io ci arrivi viva a Tel Aviv, per il processo! Ora, Tony DiNozzo Junior, cosa pensi che mi rimanga da fare?" ringhiò. "Scappo!"
"Con l'autobus?" alzò un sopracciglio. "Non mi sembra una grande idea"
"Beh, l'aereo e il treno non li posso usare: troppi controlli e videocamere. Nè tantomeno tornare da Abby e McGee. E' il primo posto in cui mi cercherebbero, senza contare che li metterei in pericolo ed è l'unica cosa che non voglio, adesso"
Tony stette in silenzio per qualche secondo. "Il Mossad lo sa quello che è successo tre anni fa?"
"Ovviamente" scivolò lungo il sedile. "Ci sono poche cose che il Mossad non sa dei suoi agenti"
"Perfetto. Allora non credo che verranno a cercarti a casa mia"
"Che... che stai dicendo?"
"Sto dicendo che torno a Baltimora prima del previsto. In auto" afferrò il cellulare e lo lanciò a Ziva. "Chiama Abby e spiegale tutto"
"Non credo di aver capito" boccheggiò Ziva, maneggiando tra le mani il telefono.
"Vieni con me" sospirò. "Vieni con me a Baltimora. Arrivati a questo punto... o la va, o la spacca"

McGee guardò la sua ragazza lavorare frenetica al computer e sorrise. Si diceva sempre che era stato fortunato, ma quante volte gliel'aveva davvero detto? Pensava sempre a come era finita tra Tony e Ziva e a quanta sofferenza c'era stata. Non voleva che accadesse anche a loro.
"Abby..." venne interrotto sul più bello dal cellulare della ragazza. Lo afferrò per lei e vide che era Tony.
"Tony sta chiamando" alzò un sopracciglio. "Rispondo?" la vide annuire, troppo concentrata sul suo lavoro.
"Pronto?... Ziva, cosa... ma che... Oh. Cazzo" Abby si voltò velocemente verso di lui. McGee le fece segno di aspettare. "Si, si... ah ah" annuì. "Siete sicuri? Non pensate che sia... ? Documenti falsi?" boccheggiò e Abby spalancò gli occhi. "Io credo... penso che Abby possa procurarteli. Si, ci pensiamo noi... ok, ciao" chiuse la chiamata.
"Che diavolo hanno combinato?" strillò la ragazza.
"L'appartamento di Ziva è saltato in aria, con il suo collega dentro. Dice che è stato il Mossad e che sta scappando da Tony a Baltimora" sussurrò, buttandosi a peso morto sul divano, seguito da Abby.
"Oh, cazzo"
"Già"
"E Tony...? Si, insomma... ha accettato?"
"Te l'ho detto che l'ama ancora. Sicuramente si sarà gettato a pesce in questa bellissima novità" digrignò i denti. "Suicida. Quel ragazzo è un potenziale suicida. Ah, a Ziva servono documenti falsi. Dice che resterà da Tony per un pò, mentre cerca di mettersi in contatto col padre" aspettò una risposta di Abby, che non arrivò. Si voltò verso di lei e vide che gli occhi erano lucidi.
"Stai bene?"
"No. Perderemo Ziva di nuovo, me lo sento" si asciugò una lacrima e si aggrappò al petto di McGee, che la strinse forte.

"Che ha detto?"
"Ci penseranno loro ai documenti falsi" Ziva posò il cellulare sul cruscotto e chiuse gli occhi. Respira. Respira. Michael è morto. Respira.
"Perchè lo stai facendo?" guardò di sottecchi Tony e tirò su col naso. "Perchè lo stai facendo? Dicevi di odiarmi"
"Te l'ho detto, oramai ci sono dentro. Spero solo che nessuno abbia preso il numero di targa"
"Tony..."
"Sta zitta. Per favore" e Ziva, per la prima volta dopo tanto tempo, ubbidì.
































Maia says:

Aloha, lettori v_v lo so, lo so, non sono proprio velocissima nell'aggiornare, ma la storia si sta complicando e io ho passato una settimana d'inferno tra un funerale, le amiche, i compleanni e... ._________. vabbè. Sto seriamente pensando che... la scuola mi manca.
[Probabilmente è solo il caldo che mi da alla testa]
Allora... Il Mossad ha fatto fuori Michael e vuole far fuori Ziva. Ma perchè? v_v Voglio vedere se ci arrivate v_v Innnnnnnnnnnnnoooooooooooooooooooooltre, la nostra piccola israeliana è in trasferta per Baltimora, in fuga da polizia/Mossad e starà a casa di Tony... si prevedono scintille *_* Anche perchè... da Tony ci sono i Densi (Deeks e Kensi) e Sam, Callen, Kate, Rick... (che, per la gioia di molti di voi, torneranno nel prossimo capitolo a dare man forte alla fuggiasca :D - a proposito, ho comprato il libro di Richard Castle **).
Fatemi sapere v______________v

P.s.: Un caloroso benvenuto a Steve e Danny da Hawaii Five-0 :D Non so se molti di voi lo guardano, ma io me ne sono innamorata *_* (soprattutto di Steve/Alex O'Loughlin :Q_____________________________) a me personalmente fanno ridere un sacco e, visto che è la prima volta che mi cimento con loro, li sto trattando con i guanti x'D Più o meno li tengo sulla linea di tiro del telefilm originale.

P.s.2: Sono così disperata che vi chiedo aiuto :( La mia migliore amjca fa 18 anni e io DEVO farle una sorpresa la sera della festa (che si svolgerà in un locale)... il problema è che non so dove mettere mano. Lei non vuole collage di foto, non vuole video, non vuole niente di niente... non è che a qualcuno di voi hanno fatto/avete fatto una sorpresa carina? D': fatemi sapere, che non ci sto dormendo la notte.

P.s.3: perdonate eventuali errori di battitura, non ho tempo di ricontrollare al millimetro :(

Semper Fidelis,
Amalia.
  
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