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Autore: sunshine25    22/06/2012    3 recensioni
Jane chiuse l'armadietto e si girò a guardare il corridoio della sua nuova scuola, completamente vuoto, la campanella suonò ed esso si iniziò ad affollare. Come in tutte le scuole americane che si rispettino, ecco il famoso arrivo della squadra di basket. Jane fece una smorfia. Il capitano le rivolse uno sguardo che lei ricambiò in modo bruto, lo vide oltrepassarla ed andare verso un ragazzo davvero carino che, a quanto poteva vedere, non andava pienamente d’accordo con il capitano. {tratto dal secondo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PVD NATH

Quanto era bella, era semplicemente meraviglioso, quel sorriso che ti mozzava il fiato ed ora era finalmente davanti a me.

-Dispiaciuta di vedermi?- gli feci questa domanda, apparentemente stupida, ma avevo bisogno di sentirmi dire che era contenta di vedermi e se non fosse stato così sarei sparito. Non rispose subito e il mio cuore perse battiti in quegl’istanti.

-Affatto, sono sorpresa, non pensavo fossi capace di tanto..- oh mio dio, aveva detto che era sorpresa, okay se sto sognando vi prego svegliatemi, sembro un ragazzino con un nuovo giocattolo, diciamo che dentro ho i fuochi d’artificio, fuori cerco di contenermi, anche se è difficile.

-Non sai molte cose su di me..- ragazza impazzirai quando saprai come sono fatto. Cioè il vero me, quello che sono stato in questi anni non ero Io. Era la rabbia e il dispiacere che avevo dentro a farmi fare determinate cose e a farmi comportare in malo modo.

-So più di quanto pensi capitano..- capitano? Okay non mi sarebbe piaciuto come nomignolo, ma pronunciato da Lei ha tutto un altro suono.

-E vediamo cosa sai?..- mi avvicinai lentamente a Lei, fino ad averla a pochissimi centimetri da me e credetemi stavo sudando freddo per contenermi, l’avrei presa e baciata, facendola mia, sentendo il suo sapore sulle mie labbra.

-Non te lo dico, voglio che sia tu a raccontarmi come sei mano a mano.. ovviamente se vorrai rivedermi..- oh piccola ti vorrò rivedere eccome, non sai cosa mi provochi soltanto parlando, sto facendo il ragazzino innamorato, forse però lo sono, cioè mi piace, è una ragazza vera senza peli sulla lingua, se gli piace una cosa la dice se non gli piace la lascia stare.
E Lei è ancora qui dopo aver scoperto che ero Io.

-Sono arrivato fin qui, non mi fermerò.. e sarò felice di farti capire come sono realmente..- sorrisi, credo di aver appena fatto uno dei miei migliori sorrisi di sempre, un sorriso sincero e pieno di gioia.

Lei mi sorrise a sua volta, quel sorriso avrebbe potuto fare invidia al sole, era un qualcosa di splendido, per la prima volta dopo tanto tempo ho visto un sorriso vero, un sorriso che dietro non nasconde nessun doppio fine.

È felice di stare qui con me ed Io sono felice di vederla felice.


-Allora capitano, cosa si fa?- sorrisi e le presi la mano, come era calda, la strinsi e la portai verso il laghetto, si guardava intorno come una bambina che vede una cosa completamente nuova, lasciai la sua mano, per far finta di cadere nel laghetto, lei si girò di scatto, com’era tenera.

-Nath?!?!?!- si avvicinò alle piante ed Io la presi per la vita e la buttai nel laghetto insieme a me, okay mossa sbagliato Nath, con i vestiti bagnati era davvero sexy ed io dovetti concentrarmi per non saltarle addosso. Iniziò a schizzarmi.

-Oh non dovevi farlo Smith..- inizia a schizzarla anch’io più forte, ad un certo punto non la vidi più, iniziai a girarmi per cercarla, mi sentii afferrare le ginocchia e trascinare sotto l’acqua. Mentre Lei risaliva ridendo, mentre tentava di affogarmi.

Risalii su, facendo il finto arrabbiato e la presi di peso, iniziò a scalciare ed ad urlare di lasciarla mentre rideva. Intorno a me non c’era altro rumore che la sua risata, mi riscaldava il cuore, non era una di quelle risate pesanti che sembrano quasi forzate, era una risata semplice che ti contagiava e che non ti avrebbe stufato.
Iniziai a ridere anche Io.

-Mettimi giù Nath!! Lasciami!!- continuava a scalciare e a ridere. Sorrisi.

-Vuoi che ti metto giù? Ti accontento subito..- la sollevai un altro po’ poi la lasciai completamente andare, facendole fare un tuffo in acqua pazzesco, risalì dall’acqua con i capelli davanti al viso. Risi alla scena.

Iniziammo a giocare così, schizzandoci ridendo dopo un oretta decidemmo di uscire dall’acqua.

-Adesso mi spighi come torno a casa? Non pensavo mi buttassi in acqua..- sorrise ed io insieme a Lei.

-Non l’avevo previsto neanche Io, in quel momento mi è sembrata una bella idea..- la guardai dolcemente, mentre cercava di strizzarsi la maglietta che le si era attaccata al petto per colpa dell’acqua.

-Se mi ammalo è tutta colpa tua Ruth..- odiavo il mio cognome ed odiavo chi mi chiamava per cognome, insomma nessuno l’aveva mai fatto sapendo che mi sarei incazzato, ma Lei l’aveva pronunciato in un modo dolce che non mi diede particolarmente fastidio.

-Odio essere chiamato per cognome, Smith..- sorrise e mi guardò con sguardo di sfida.

-Okay, non lo farò più Ruth …- okay era una battaglia persa in partenza con Lei ed ecco un’altra cosa che mi piaceva di Lei, fin dal primo giorno che ci siamo visti ha saputo tenermi testa e non si è fatta calpestare come si sarebbe fatte calpestare altre, era diversa in modo bello.

-Okay ci rinuncio, so che non l’avrei vinta con te..- sorrisi.

Lei rise e fece no con la testa, per poi sedersi su un tronco d’albero lì vicino.

-No, non l’avresti vinta..- la guardai e mi sedetti non poco distante da Lei, sedendomi anche Io su quel tronco.

-Perché sei venuta qui? Insomma hai vissuto per 14 anni in Italia ed ora ti ritrovi qui a L.A. a dover ricominciare tutto da capo. Cosa te lo ha fatto fare?- la guardai, Nick mi aveva detto qualche cosa sul suo carattere, sul fatto che non aveva avuto una vita facile, ma non mi aveva mai raccontato i particolari della sua storia ed Io volevo saperla.

Abbassò la testa, forse avevo toccato un tasto di cui non voleva parlare, mi pentii subito di averlo chiesto e tentai di trovare un modo per rimediare. Feci per aprire bocca ma Lei mi precedette.

- Per ricominciare da zero, per dimenticare, anche se l’idea di venire qui ad abitare non mi piaceva e non mi piace tuttora..- la guardai non capendo, se non li piaceva perché era venuta? Cosa doveva ricominciare? Cosa doveva dimenticare?.

-Potevi restare a casa tua e ricominciare tutto lì. Dove ti piace stare..- lei mi guardò poi riabbassò la testa, strappando un filo d’erba per terra per poi iniziare a giocarci.

-C’erano troppi ricordi in quella casa, come saprai i miei si sono separati, mamma e Nick sono venuti ad abitare qui, mentre io e papà siamo rimasti dai nonni, mamma non mi sopporta essendo stata la causa della loro separazione per questo non volevo venire qui e restare dai miei nonni, per un periodo ci sono riuscita ma.. ma troppe cose mi ricordavano papà in quella casa, mi ha lasciata troppo presto ed Io ormai non facevo altro che piangere, dovevo ricominciare per questo alla fine ho deciso di partire..- sono rimasto senza parole, non sapevo il padre fosse morto, insomma Nick non parlava mai di suo padre, se avessi saputo non avrei tirato in ballo il discorso, l’andai ad abbracciare forte e lei singhiozzando si aggrappò alla mia maglietta, iniziai ad accarezzarle i capelli.

Si calmò dopo circa dieci minuti e le diedi un fazzoletto per soffiarsi il naso ed asciugarci quegl’occhioni così belli che erano diventati rossi e gonfi a causa del pianto.
Mi si stringeva il cuore a vederla così, non lo potevo sopportare così iniziai a fare battutine stupide per farla ridere.

-Lo sai cosa fa un pomodoro la mattina?- non ero bravo con le barzellette ma stavo provando a fare del mio meglio. Li scosse la testa guardandomi.

-Salsa- lei mi guardò un attimo poi scoppiò a ridere, quella splendida risata che mi piaceva.

-E sai cosa fa un’insalata mentre dorme?- lei scosse ancora la testa.

-Russa- scoppiò ancora a ridere e io iniziai a ridere con Lei.

-E la patata?- lei mi guardò come per dire di continuare.

-Pure- rise più forte e scosse la testa.

-Non te la cavi con le barzellette eh?- risi e scossi la testa, no non me la cavavo.

-Però a quanto vedo ti sono piaciute- sorrise.

- È vero- mi guardò dolcemente per poi prendere una coccinella in mano e sorridendo soffiò esprimendo un desiderio.

-Sei molto più bella quando sorridi, non smettere di farlo..- arrossì completamente e si coprì il viso con le mani imbarazzata, sorrisi vedendola così impacciata ed aspettai che il suo colorito se ne andasse anche se pensavo che era veramente tenero.

Mi guardò ed Io mi persi in quei bellissimi occhi.

-E tu invece? Com’è stai facendo tutto questo per me? So che tipo di reputazioni hai e ancora mi chiedo cosa ci fai qui.. perché ti comporti così con le ragazze? Ah e giusto per precisare non verrò a letto con te se questo è il tuo intento..- sorrisi guardandola.

-Non ho fatto questo solo per portarti a letto..- sorrise dolcemente ed aprì ancora la bocca, quelle labbra, sembravano così morbide che mi fermai ad osservarle.

-E allora perché ti comporti così con le ragazze?- la guardai, lei mi aveva raccontato la sua storia, non so perché ma sentivo che mi potevo fidare così iniziai a raccontare anche la mia storia.

-Quando avevo 15-16 anni ero fidanzato con la ragazza della mia vita, li andavo dietro dall’asilo e finalmente era mia, solo che ancora non volevo fare quel grande passo, mentre Lei sembrava così sicura … Non mi ha mai forzato comunque e siamo stati insieme per una anno e mezzo al nostro secondo “anniversario” sono andato a casa sua per fargli una sorpresa, sono entrato nella sua camera e per farla breve stava facendo sesso con il mio ex migliore amico … Da lì mi è crollato il mondo addosso non l’ho più voluta vedere ed ho iniziato ad usare le ragazze come Lei aveva usato e ferito me.. – Jane mi stava guardando con la bocca aperta e in un attimo mi sentii abbracciare forte, ricambiai stringendola a me.

-Non tutte sono come Lei Nath – sorrisi dolcemente.

-L’ho capito solo pochi giorni fa..- la strinsi ancora di più, volevo aggiungere “quando ho visto te” ma poi sembravo troppo sdolcinato e banale.

Ci staccammo lentamente da quell’abbraccio e la guardai negl’occhi, non potevo più resistere, le passai una mano tra i capelli portandoli dietro l’orecchio, avvicinai il suo viso al mio, aspettai un attimo guardandola negl’occhi, non si tirò indietro, quindi annullai le distanze che c’erano tra noi, le sue labbra erano morbidissime e sembravano combaciare perfettamente con le mie, era un bacio tenero e dolce, lentamente le schiusi le labbra ed inizia a giocare con la sua lingua.

Dopo un tempo che mi sembrò interminabile e bellissimo ci staccammo l’uno dall’altro rimanendo comunque vicinissimi, aprii gl’occhi mentre Lei li tenne chiusi, li aprì poco dopo e mi guardò.

-Dopo questo cosa succede?- sorrise sulle mie labbra, sorrisi anch’io ma..

Cosa succederà? Non lo sapevo neanche Io, decisi di non risponderle in quel momento e di far ricombaciare le nostre labbra.


 
Spazio Autrice: Allora spero davvero che questo capitolo vi piaccia, finalmente è arrivato il momento, ma non sappiamo cosa succederà in seguito. Questo capitolo è leggermente più lungo degl’altri poiché non credo che potrò aggiornare questo week end. Mi dispiace tanto ma sono davvero piena di impegni. Non l’ho riletto quindi scusatemi se ci sono errori di ortografia. Spero di leggere alcune vostre recensioni.
Un bacio Sunshine25 <3
 
  
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