Un urlo lacerò la notte. Tale urlo era: “MALEDETTI! TORNATE QUI!” e proveniva dalla regale gola del terzo hokage, che era intento a rincorrere due bambini che scappavano ridendo e facendogli le linguacce. Maledetti siano sempre nei secoli dei secoli quei marmocchi schifosi! Come avevano OSATO appendere per il paese la foto dove lui, ubriaco come una spugna, ballava la lap – dance? Eppure era sicuro di aver distrutto ogni singola traccia di quella sera…!

“CRIMINALI! ASSASSINI! ASPETTATE CHE LO DICA A VOSTRO PADRE…!”

questa minaccia non intimidì i piccoli flagelli, che continuarono a scappare, per poi nascondersi da qualche parte che il povero hokage vilipeso non poteva individuare.

“AHAHAHAHAHA! Hai visto che faccia che ha fatto, il vecchio?” rise uno dei due. “Sì, impagabile! Vedrai domattina, quando tutti vedranno quelle foto!” “Altro che domattina, fratellone! Con tutto quel casino di sicuro avrà svegliato tutto il villaggio! Vedrai che risate!”

infatti nella notte stavano risuonando risate e fischi, corredati da commenti ben poco fini. I due bambini se la ridevano di gusto, mentre il povero hokage desiderava solo sotterrarsi in un buco in fondo all’inferno.

I due bambini si ritennero soddisfatti e se ne tornarono bel belli a casa. “Ok, ora dobbiamo fare piano. Se il papà si sveglia, ci spell….” “HIZASHI! HIASHI! DOVE SIETE STATI?” “Ah… ciao papi… ehm…” balbettò il piccolo Hizashi. “EHM UN CORNO! Ogni volta che tornate tardi vuol dire che avete fatto un disastro. Cos’è stavolta?” “Ma no, papino, che dici? Noi siamo dei bravi bambini!” disse il piccolo, carinissimo Hiashi utilizzando l’aria più angelica di cui disponeva, che con la mamma funzionava sempre. Col papà un po’ meno. E a peggiorare la cosa arrivò nientepopòdimeno che sua maestà l’hokage, incazzato come una biscia. “Hyuga – san! È sveglio, vedo. Molto bene! Ho giusto un discorsetto da farle!” il signor Hyuga imprecò mentalmente e lanciò ai bambini uno sguardo che diceva “entro domani vi scorticherò vivi.” “Sì, mi dica, hokage – sama. Non c’entreranno i miei figli, vero…?” “COL CAVOLO! Hanno fatto un altro danno!”  “*sigh*… non sarà mica peggiore di quando hanno fatto credere al villaggio che i rifornimenti di Kachotta ci erano stati tagliati, vero?"”"“PEGGIO!" ruggì l’hokage. “Ehm… ancora peggio di quando hanno messo la colla sulla sua sedia durante la super riunione globale di tutti i kage e daimyo, facendole fare una figura di mer..” “PEGGIO! E non mi ricordi quella cosa, o la sbatto in galera!” “Sì, mi scusi… ehm…. Allora… cos’hanno… ehm…. Fatto…?”  chiese il povero Hyuga – san, ormai rassegnatosi al peggio. L’hokage arrossì, guardò da un’altra parte e disse “Non è importante cos’hanno fatto, Hyuga – san. L’importante è che lei non sa tenere d’occhio due marmocchi di sei anni! Questo è il colmo! Io ho sempre saputo che i membri della famiglia Hyuga sono seri, forti e soprattutto sanno controllare i propri marmocchi! Devo dedurre che lei è la mela marcia della famiglia? Eh?”. Hyuga – san era molto offeso. Si scusò molto con l’hokage, mentre i gemelli erano in fondo alla stanza e ridacchiavano dicendo “Senti chi parla, quello che ha un figlio neonato che già fuma!” oppure “a me avevano detto che i Sarutobi non ballano la lap dance….”.

Non appena il povero hokage umiliate abbandonò la nobile magione degli Hyuga i gemelli cercarono di svignarsela all’inglese, ma Mr. Hyuga non la pensava allo stesso modo…

Inutile dire che il sedere dei gemellino non fu più lo stesso da quel giorno.

***

Sì! Perchè io lo so che Hiza e Hiashi sono sempre stati dei bravi bambini! Oh, Hiza! Oh Hiashi! Perchè è finita così? Perchè? IO VI AMAVO!

Vabbè, almeno è rimasto Hiashi a consolare il mio cuore che sanguina.

Gente, mi è ritornato il trip di Suramu Danku. Ah, che bello! Ma come ho potuto dimenticare per sì tanto tempo Ryota? E Hanamichi? E Mistsui? E Sendo? E Gori? E Kogure? E Hikoichi? E Kishimoto? E Koshino? E Kiyota? E Jin? E DR. T? CHE È PARI IN GENIALITA' AL MAESTRO KISHIMOTO? EH? Oh, Takehiko! Non ti ho dimenticato, ti amo ancora follemente e ti penso sempre!