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Autore: Dead_Body    23/06/2012    2 recensioni
Questa storia narra di una leggenda tramandata di generazione in generazione tra gli elfi.
Attenzione: questa storia contiente amore fra due ragazze (anche se non va molto oltre) perciò se siete omofobi non leggete.
-O Esfel potresti raccontarmi quella famosa leggenda dell'amore fra un'umana e un centauro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Kate e Nex si trovavano davanti ad un ponte di pietra. Un piccolo gruppetto di centauri lo stavano attraversando in quel momento.
-Pensavamo fossi morta, Nex! Per fortuna che sei tornata viva e vegeta. Che è la creatura che trasporti?
-Oh non ti preoccupare caro Trevor, lei è un essere immortale non ancora classificato unico nella sua specie. L’ho trovata svenuta 300 km ad Est da qui. Vorrei farle visitare il nostro villaggio e se il Grande Re Rustuf vorrà mi piacerebbe che rimanesse ad abitare qua con noi.- Poi rivolgendosi all’umana - Kate scendi pure e vai a fare un giro qua intorno, ti aspetto al tramonto qui.
Così Kate scese e cominciò ad avviarsi nel villaggio dei Centauri. Era un villaggio umano abbandonato circondato da un piccolo fiume. Però questo era pieno di vegetazione, essa riempiva gli spazi vuoti, si arrampicava sulle pareti e sui tetti. Tutte le case erano completamente bianche e in ottime condizioni. Ad ogni svolta, in ogni via Kate vedeva centauri. La maggior parte di loro avevano la pelle ed il pelo scuro ma qualcuno aveva la pelle bianca come il latte ed il pelo era bianco.
Alla terza svolta a sinistra passò davanti ad un fabbro ed incuriosita decise di entrare. Era un grande spazio ricoperto di manufatti e oggetti del mestiere. Dentro a quell’enorme casa vi erano due centauri. Uno era un uomo sulla quarantina con un’ispida barbetta e i capelli ricci, il pelo era color della terra. Egli stava lavorando una spada in ferro con l’ elsa d’oro ricoperta di rubini ed altre pietre preziose. Kate constatò quindi che i centauri erano abili nei lavori manuali. La seconda era una donna, anche lei sulla quarantina, con dei lunghissimi capelli neri con fili bianchi, i suoi occhi erano circondati da profonde occhiaie e le sue mani sembravano irrimediabilmente rovinate, il pelo era bianco con chiazze marroni. La donna stava lavorando delle gemme dal colore azzurro che emanavano un gioco di luci in tutta la stanza.
-Oh, una cliente- La donna guardò gentilmente Kate, aveva la voce roca –Buongiorno, aveva già in mente cosa vorrebbe o vuole consigli o…?
Kate, imbarazzata, cominciò a gesticolare e a spiegare che era capitata lì per puro caso e non aveva intenzione di comprare nulla. L’uomo la osservò e poi disse alla donna di portare alla cliente qualche stoffa color turchese.
-Noi non ci vestiamo mai- spiegò- Non credo tu sia un nemico e visto che la tua veste è sporca e logora faresti meglio a cambiarti.
Erano incauti, Kate non sarebbe mai stata gentile con uno sconosciuto ma era veramente felice, desiderava rimanere con loro in eterno, erano decisamente meglio della sua vecchia famiglia.
-Ecco a te delle stoffe turchesi, purtroppo né io né il mio compagno Azul siamo capaci di cucire. L’unico centauro che ci riesce è Tissin. Scommetto che è vicino al fiume come al solito, vai anche tu lì. Sai cara, devi sapere che Tissin è il centauro più forte che sia mai nato in questo pianeta. Scommetto che il Grande Re la metterà in prima linea nelle future battaglie. O cielo, sto divagando … Come dicevo, vai vicino al fiume e quando troverai Tissin fatti fare un vestito.
La donna le diede i tessuti e, dopo aver spiegato a Kate come andare al fiume, la salutò calorosamente.
-Che ragazza dolce, vero, Azul? Vorrei proprio sapere se resterà qui al villaggio.
Kate si avviò in quel dedalo di vie, preoccupata per l’imminente incontro con Tissin. La ragazza si aspettava infatti un ragazzo tutto muscoli, senza buone maniere che picchiava chiunque per il solo gusto di fare. Ma ben presto si dimenticò del centauro e si lasciò incantare dalla magia di quel villaggio. Ogni casa era sempre più bella e sempre più ricoperta di vegetazione. Solo un elemento le accomunava tutte, ogni parete era bianca, l’unico colore di quelle abitazioni era il bianco. Ma erano tutte stupende in egual modo. Le vie erano cosparse di erbacce e di resti di ossa ma nessuno pareva farci caso. Dopo aver vagato per una buona mezz’oretta, non senza perdere la strada, arrivò al fiume. Era un piccolo fiume poco profondo, sopra vi galleggiavano tantissime ninfee rosa e bianche. Nella riva opposta vi erano una decina di salici piangenti e poi cominciava la foresta. Una dolce brezza scompigliava i capelli mori di Kate che, incantata, osservava i giochi di colore delle ninfee, dei salici e dell’acqua. Era un posto paradisiaco. Appoggiò le stoffe a terra e andò a cogliere una di quelle ninfee. Erano veramente stupende, si era dimenticata di tutto, come se quell’acqua le avesse tolto ogni preoccupazione. Immerse i piedi nell’acqua canticchiando briosa.
“Sì” pensava “vivere con i centauri sarà veramente magnifico, sembrano tutti così gentili.”
-E tu chi sei?- Una voce dolce e soave interruppe il silenzio.





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Nota dell'autrice: Ed eccoci arrivati al terzo capitolo della storia e secondo capitolo della leggenda.
Sono nervosa, sono sempre preoccupata che a voi possa non piacere xD
Bacioni, Dead_Body ♥
  
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