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Autore: tomboy    23/06/2012    3 recensioni
La vita di Natsume fin da quando era piccolo sembra segnata da continuo dolore, una vita da cancellare col tasto canc, una vita che gli ha regalato solo dolori, la morte di sua madre, il doversi spostare continuamente, un alice che non vuole, ma gli ha anche regalato dei momenti bellissimi, dei momenti che se si dovessero descrivere con un colore sarebbero rossi.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sec ric Ci sono giorni che corrono veloci sul calendario, giorni insulsi in cui non  accade nulla  e poi ci sono i 16 ottobre, giorni che vorresti si succedessero sempre uguali, giorni da rivivere in eterno e da segnare sul calendario con un cerchio rosso.
Il desiderio di Natsume? Che gli anni siano composti da un solo giorno, solo dal 16 ottobre, non da giorni insulsi pieni di dolore e lacrime, non da addii ma solo da sorrisi, abbracci e amore.
Natsume esce sempre di casa all' alba e torna al tramonto, suo padre pensa sia perchè ha trovato degli amici, ma non è così, lui vuole essere una persona normale, fare le cose che fanno le persone normali ed è per questo che se ne va via ogni mattina, solo per vedere cosa fanno le persone normali per la maggior parte della loro vita.
Il 16 ottobre Natsume sta camminando con le mani in tasca, si volta di scatto con l' impressione di essere seguito ed eccolo lì il suo piccolo pedinatore, un bambino dai grandi occhi blu che lo guarda con occhi sognanti.
-Ciao!- urla il bimbo sorridendo
-Uh... ciao? - sussurra Natsume preso alla sprovvista
-Vieni a giocare con me?
-Mm... si penso...
Vanno insieme verso la spiaggia e con un solo sguardo d'intesa fanno una gara a chi arriva prima in acqua.
Passano due ore facendo tuffi, affogandosi a vicenda e ridendo, ridendo e ridendo.
Poi si distendono sulla spiaggia per asciugarsi. Passano i minuti e poi un granchio pizzica Natsume, gli verrebbe da piangere, in tutti i suoi sei anni di vita aveva visto soltanto una volta qualcuno pizzicato da un granchio e quel qualcuno era sua madre.
Lacrimoni gli scendono dagli occhi e il bimbo lo guarda stupito:
-Papà mi ha detto che i posti in cui posso piangere sono il bagno e fra le sue braccia ... - dice il bimbo con gli occhi decisi - quindi neanche tu puoi piangere qui, adesso chiudi gli occhi e mi fai un sorriso ti va?
Natsume annuisce e i suoi occhi riprendono luce.
Si rotolano entrambi sulla sabbia di nuovo felici, danno la caccia ai granchi e raccolgono conchiglie. Si spruzzano l'acqua ghiacciata addosso e non sentono i brividi di freddo attraversarli.
Stremati a fine giornata si distendono sotto un a roccia, il bimbo guarda dritto negli occhi Natsume e dice con le guance tutte arrossate :
-Non sono mai stato così bene in vita mia e i prossimi giorni starò ancora meglio perchè un giorno sono sicuro che ti farò dire "sorridere è la mia specialità"
Il bimbo sorride a Natsume in modo furbo, poi guarda il cielo, si alza in piedi di scatto e urla:
 - Oddio devo andare!
Natsume ancora intorpidito dall' alone di gioia del suo nuovo amico rimane imbambolato per alcuni secondi poi anche lui si alza, mette le mani a cono introno alla bocca e urla al bimbo: - Io mi chiamo Natsume, tu?
Vede il bimbo girarsi sorridergli e urlargli: -Ruka! Io sono Ruka!

Angolo dell' autrice:
Questo capitolo è dedicato a tutti i miei amici perchè solo loro mi hanno dato milioni di motivi per ridere.
Grazie agli amici quando sei triste non puoi annegare nel dolore.
Un GRAZIE speciale va anche a chi ha recensito  o solo letto questa storia, voi state ricostruendo la mia auotstima andata in pezzi!



  
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